Il Green Pass, o certificato Covid digitale europeo come è stato ribattezzato dopo numerose oscillazioni nominalistiche, aiuterà a ripristinare una maggiore libertà di circolazione nell'Ue a partire dal prossimo primo luglio, anche se non è la bacchetta magica che risolverà tutto E' però una "buona notizia" per i cittadini europei, sottolinea il negoziatore del Parlamento Europeo, il socialista spagnolo Fernando Lopez Aguilar, presidente della commissione Libe, che voterà l'accordo raggiunto tra Consiglio e Parlamento sul regolamento la settimana prossima, prima del voto in plenaria tra il 7 e il 10 giugno. Un regolamento, una "legge europea" immediatamente efficace, è comunque meglio dell'alternativa: una Babele di certificati "nazionali", se non "regionali", il che vorrebbe dire "confusione, arbitrarietà, insicurezza e discriminazione".Il regolamento sarà poi efficace dal primo luglio, una volta approvato dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Ue. Viaggiare in Europa in tempo di pandemia di Covid-19 resterà abbastanza complicato, anche se decisamente meno rispetto ad ora e, è la speranza, anche rispetto all'estate del 2020, un "incubo", come lo definisce Aguilar, che viene dalle Canarie. La ragione principale di questa complicazione è che l'Ue non è uno Stato federale e ha competenze limitate: le cose possono essere semplificate solo fino a un certo punto. Le competenze restano principalmente nazionali, con 27 Stati membri, e questo comporta inevitabilmente delle complicazioni, anche se il certificato sarà normato da un regolamento, provvedimento che ha forza di legge in tutti gli Stati.

Il trasporto pubblico è un servizio essenziale per la popolazione. Specialmente per chi vive in città, dove la densità abitativa è più alta, il traffico stradale più intenso e i parcheggi disponibili limitati. Elementi che possono incentivare le persone a scegliere questa modalità di spostamento, che dall’altro lato rappresenta per molti cittadini l’unica opzione, in mancanza di un proprio mezzo di trasporto privato. Gli autobus sono tra i veicoli più utilizzati per offrire tale servizio, probabilmente perché a differenza dei tram o delle metropolitane non necessitano di infrastrutture ad hoc per potersi spostare. Questo li rende spendibili su un più ampio numero di tratte, di percorsi.Tuttavia anche i bus, come tutti i mezzi di trasporto sia pubblici che privati, funzionano per la maggior parte attraverso processi di combustione. Cioè i principali responsabili delle emissioni di Co2 nell’aria e quindi del cambiamento climatico. Per questo negli ultimi anni i governi nazionali europei, Italia inclusa, hanno cercato di favorire un percorso di transizione ecologica per il settore dei trasporti. Abbiamo visto come il car e il bike sharing vadano già in questa direzione, ma anche i mezzi di trasporto pubblico possono essere più sostenibili e meno inquinanti.A tal proposito nel piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è stato stabilito che 68,6 miliardi di euro vengano stanziati nel piano per la rivoluzione verde e transizione ecologica. All’interno di questa misura sono state incluse anche le risorse per il rinnovo del trasporto pubblico locale, come l’acquisto di bus a bassa emissione.Incrementare la mobilità sostenibile per fronteggiare il cambiamento climatico è uno degli obiettivi dell'Unione europea, che nel 2016 ha lanciato una strategia per velocizzare la transizione verso mezzi a basse emissioni. A tre anni di distanza, sono state inoltre introdotte misure restrittive per le emissioni prodotte dai veicoli a motore con il regolamento europeo n.2019/631. Nel 2018, in Italia il numero di autobus a basse emissioni era pari a 25,8 ogni 100 bus utilizzati. Una quota che attraverso gli obiettivi europei e i fondi provenienti dal Pnrr potrebbe incrementare.

E' una data attesa da tempo soprattutto dai Siciliani dato che con 10 giorni di ritardo l'isola è passata da arancione a gialla. Riaprono bar e ristoranti a pranzo e a cena all’aperto. Tirano un sospiro di sollievo le categorie che più hanno sofferto in questi mesi a causa delle restrizioni dovute al coronavirus: sarà concesso il consumo al tavolo, a pranzo e a cena, purché all’aperto. Resta, come per tutte le regioni, il coprifuoco alle 22. I sindaci possono anche chiudere strade e piazze in determinate fasce orarie. I centri commerciali resteranno chiusi nei weekend.Gli spostamenti tra regioni gialle sono liberi, non è necessaria l’autocertificazione. Consentite le visite a parenti e amici tra le 5 e le 22, in un massimo di 4 persone oltre ai minorenni. E’ concesso andare nelle seconde case.Sarà consentito lo sport all’aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza poter utilizzare gli spogliatoi. Chiuse piscine al chiuso e palestre. Vietate tutte le attività in sale da ballo, discoteche e le feste private. Per quanto concerne la scuola e l’università, infanzia, elementari e medie saranno in presenza al 100%, mentre per le superiori la percentuale minima di studenti in presenza è del 70%, fino al 100%. In presenza anche esami e tesi di laurea negli atenei.

Domenica 16 maggio a partire dalle ore 9,30 si svolgerà la giornata ecologica per ripulire dove qualcuno sporca, per dare un esempio con chi non aspetta ma si muove per fare di più. Insieme a un gruppo di volontari e al responsabile di "plastic free " riprendono dunque le giornate ecologice sulle rive del lago Pozzillo per tutelarle da chi sistematicamente tenta di sporcare o soprattutto di lasciare incustodite i resti di immondizia di vario genere. L'appuntamento è alle 9,30 davanti l'ingresso del Palazzetto dello Sport . L'evento è organizzato dal Comune di Regalbuto in collaborazione con la Saes e Plastic Free.

Tra gli eventi   che  pubblichiamo  al fine di far conoscere ciò che avviene nella nostra città, c’è  quello che la Farmacia Ascoli ha organizzato per il prossimo 12 Maggio. “Prepariamoci per l’estate “ . E’ il messaggio che la Farmacia Ascoli fa sapere alla gente in vista dell’interessante giornata di prevenzione contro la cellulite che si svolgerà il prossimo 12 Maggio a Regalbuto. Anche cellulite e ritenzione idrica sono aumentate durante la pandemia . Il primo è passo per combattere i due problemi è soprattutto quello di saperli riconoscere. Basta prenotare un appuntamento gratuito presso la Farmacia Ascoli con un tecnico specializzato che aiuterà a combattere gli inastetismi in vista appunto della bella stagione balneare.

In più occasioni abbiamo sostenuto che , affidando alla fantasia e bravura dei nostri talenti , è possibile abbellire angoli della città che altrimenti sarebbero rimasti anonimi e persino fatiscenti. Cinzia La Bruna è riuscita a realizzare il progetto che la società sportiva Pozzillo Quad Adventure le aveva affidato , buttandosi , come suo costume, animo e corpo  a dipingere non un muro ma una parete in lamiera all'interno della pinetina nella cittadella dello sport. " Tutto parte - scrive Cinzia su facebook - da un post di Pozzillo Quad Adventure di Gennaio 2021: mi sono resa disponibile a decorare qualche angolo, del loro progetto, se ne avessero avuto bisogno.Poi, qualche settimana dopo vengo contattata privatamente e mi espongono una loro idea: mi hanno chiesto di realizzare qualcosa su una parete bianca. Non immaginate la mia felicitá.All'inizio mi davano carta bianca per dipingere qualsiasi cosa che in quel momento mi andava di fare ma ho preferito che fossero loro a propormi cosa volevano che dipingessi, cosí dopo qualche giorno mi inviano una foto con dei scarabocchi e ovviamente anche un vocale che spiegasse il tutto: per farla breve, desideravano i quad con il lago Pozzillo e l'Etna sullo sfondo. Disegnare fu facile, trasferire il disegno sulla parete, un tantino complicato se non prendi le misure giuste. Poi mi son detta "Vabbè, rimbocchiamoci le maniche e completiamo il prima possibile!". Non l'avessi mai pensato!..."  In occasione dell'apertura del  chiosco all'interno dell'area sport al Piano Arena sono stati in tanti a complimentarsi con Cinzia e lo facciamo anche noi perchè crediamo che la Città ha le energie necessarie per ripartire non solamente dal Piano Arena ma anche dal centro storico sul quale già vi sono progetti per recuperare strade e  angoli  caratteristici .

 

La speranza è legata allle prossime decisioni del Governo sulla nuova assegnazione dei colori alle regioni che avverrà entro venerdì. In zona arancione fino a domenica 2 maggio ma la speranza è quella di ritrovare il giallo a partire da lunedì 3, un cambio cromatico mai così importante visto che coinciderebbe con le prime riaperture per alcuni settori, in primis i ristoranti all'aperto che potrebbero accogliere clienti anche a cena, ma anche le attività sportive all'aperto comprese quelle di contatto e le passeggiate.Entrare in zona gialla cambierebbe radicalmente lo scenario delle restrizioni: sarebbero consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita dal territori. Con i negozi già aperti, via libera anche a ristoranti bar, pub, gelaterie, pasticcerie "con consumo al tavolo esclusivamente all'aperto, anche a cena" nel rispetto degli orari del coprifuoco e dei protocolli di sicurezza: la circolare del Viminale ribadisce che il rientro a casa deve avvenire entro le 22. Alla luce dell'aumento delle temperature che in tutta la Regione stanno caratterizzando gli ultimi giorni di Aprile sarebbe auspicabile , se i numeri del contagio lo consentiranno, quella boccata di ossigeno economica per il commercio e  una seppur modesta libertà di movimento soprattutto per i ragazzi costretti da mesi a veri e propri sacrifici.

«L'attuale situazione sulla povertà assoluta, tra le più gravi conseguenze del Covid 19 e che secondo i dati Istat tocca il valore più elevato dal 2005, impone scelte immediate; il tempo d'intervento è fondamentale. Per questo motivo il governo Musumeci ha destinato 17 milioni del fondo povertà per venire incontro alle esigenze primarie dei senza fissa dimora e dei nuovi poveri». Lo afferma l'assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone.

«Alla luce dei dati forniti dalle associazioni regionali di volontariato - che parlano di distribuzione dei pacchi alimentari triplicata dal 2019 al 2020 e dei recenti dati Istat che indicano in due milioni - le famiglie italiane in condizioni di grave difficoltà economica, con un aumento di 335 mila rispetto al 2019, aggiunge Scavone, l'assessorato regionale della Famiglia trasferisce circa 17 milioni ai 55 distretti socio sanitari dell'Isola con l'obiettivo di un aiuto immediato al disagio ed un sostegno al generoso mondo del volontariato».

In particolare, i distretti socio sanitari dell'Isola utilizzeranno queste risorse, sia per la gestione di servizi rivolti alla grave marginalità adulta che per la lotta all'esclusione sociale, garantendo il mantenimento dei servizi di base ed essenziali alle persone senza fissa dimora in atto gestiti in forma diretta dai servizi sociali dei comuni o da enti del volontariato che operano nel territorio da almeno
5 anni.

«Il 50 per cento di questi 17 milioni - continua l'assessore alle Politiche sociali - sono destinati agli enti del volontariato che operano da almeno 5 anni nel territorio regionale e che si sono distinti in azioni di volontariato per l'accoglienza delle persone più fragili e senza fissa dimora.

La riunione fondativa si è svolta in modalità telematica Mercoledì 7 Aprile; dalle elezioni, subito a seguire la riunione, è emerso quanto segue:

Mario Di Dio (1996) – Presidente

Andrea Branciforte (2003) – Segretario

Elena Faraci (2003) – Tesoriere

Francesco Intraguglielmo (2003) – Responsabile dell’Ufficio del Dibattito

Gli altri membri dell’organo Direttivo sono Gaetano Di Marco (1998), Giorgio Perricone (2004), Nicolò Di Dio (2002) e Alessandro Gualtieri (2003).

Il Presidente, nel dare un contributo ai ragazzi che hanno fondato la sezione della GFE a Enna, spiega cosa rappresenta la GFE, scegliendo una parte del Manifesto di Ventotene che meglio spiega i principi fondanti della GFE: “non è un partito politico perché, pur promuovendo attivamente ogni studio riguardante l’assetto istituzionale, economico, sociale della federazione europea, e pur prendendo parte attiva alla lotta per la sua realizzazione e preoccupandoci di scoprire quali forze potranno agire in favore di essa nella futura congiuntura politica, non vogliamo pronunciarci ufficialmente sui particolari istituzionali, sul grado maggiore o minore di collettivizzazione economica, sul maggiore o minore decentramento amministrativo ecc. ecc., che dovranno caratterizzare il futuro organismo federale. Lasciamo che nel seno del nostro Movimento questi problemi vengano ampiamente e liberamente discussi. (…) Di fatto, i nostri aderenti militano quasi tutti in qualcuno dei partiti politici progressivi: tutti si accordano nel propugnare quelli che sono i principi basilari di una libera federazione europea, non basata su egemonie di sorta, né su ordinamenti totalitari, e dotata di quella solidità strutturale che non la riduca ad una semplice Società delle Nazioni”.

Le attività della sezione MFE e GFE di Enna prevedono per il 2021 due appuntamenti di rilievo.

Il 9 Maggio in occasione della festa dell’Europa e del lancio della Conferenza sul futuro dell’Europa sarà convocato via web un consiglio comunale, in tale occasione chiederemo all’istituzione la costituzione in seno al Consiglio comunale dell’intergruppo federalista europeo.

Il secondo appuntamento è previsto per il 15 Settembre con il conferimento del premio per l’Europa Federico II all’On. Mercedes Bresso ex Presidente della Regione Piemonte e Presidente JEF.

La GFE si augura che anche il Comune di Enna faccia parte delle forze che credono in una Europa Federale, Sovrana e Democratica.

È ora il momento dell’impegno e della mobilitazione, noi giovani federalisti non faremo mancare la nostra fattiva presenza.

Il Segretario Il Presidente

Da un post pubblicato dallo studioso e scrittore Franco Santangelo riferiamo di SEI giovani eroi partigiani regalbutesi   che hanno partecipato alla lotta per la liberazione. . Questi nostri eroi abbiamo il dovere di farli ricordare soprattutto alle giovani generazioni . La proposta fatta tempo ( molto tempo fa) alla Amministrazione Comunale di Regalbuto di dedicare una piazza o una stele ai nostri partigiani , oggi si rafforza sempre di più nell'aver appreso la storia di questi ragazzi  grazie anche alla penna di Franco Santangelo.

Vito Castiglione n. a Regalbuto 13 giugno 1923 - m. il 26 agosto 1944 - Partigiano nella Brigata "Oreste".
Profilo: I partigiani della Brigata Oreste venuti a conoscenza dell'attacco sferrato dai nazi-fascisti all'imbocco dell'alta valle Borbera, senza indugio si portano a Pertuso e fianco a fianco lottano insieme ai contadini del posto, per tre giorni tennero testa agli attaccanti, ma in uno scontro con le truppe tedesche della Wehrmcht in Val Borbera, aiutate dalle camice nere di Novi Ligure - il Caposquadra Partigiano Vito Castiglione si batteva strenuamente per difendere una importante quota, la cui perdita avrebbe potuto causare l'accerchiamento della sua formazione. Nel duro scontro finale alla testa dei suoi gregari riusciva a mettere in fuga il nemico, assicurando così il possesso definitivo della quota. Colpito al petto da una raffica nemica decedeva successivamente per la causa della libertà. Con decreto del Ministero della Difesa Italiano del 31 ottobre 1972 è stato decorato con la Medaglia d'Argento al valore della Resistenza. In val Borbera in onore dei partigiani caduti è stata eretta una stele. Fonte Ministero Difesa Italiano.
 
Profilo:Francesco Missorici nasce a Regalbuto il 21 gennaio 1924 in una famiglia di modeste origini contadine. Nel maggio del 1943 lascia la Sicilia per il Piemonte, dove svolge il servizio militare fino al settembre 1943. L’8 settembre lo sorprende ad Alba, presso il 253° reggimento fanteria. Per qualche mese, dopo lo sbandamento seguito alla notizia dell’armistizio, vive nascosto nel Cuneese lavorando con alcuni compagni e riuscendo a sopravvivere grazie agli aiuti degli abitanti del posto. Nel marzo del 1944 è catturato dai tedeschi durante un rastrellamento e rimane prigioniero, in attesa di essere mandato in Germania, per circa un anno. Nel marzo del 1945 riesce a scappare e si unisce ai partigiani della 45ª brigata Garibaldi. Con il nome di battaglia di "Pippo" partecipa a diverse azioni nell’Astigiano. Dopo la liberazione ritorna a Regalbuto dove riprende l’attività di bracciante e si iscrive all’Associazione nazionale combattenti e reduci. Nel 1959 si trasferisce a Catania e trova lavoro come manovale. Si iscrive all’Anpi negli anni ’80, avendo avuto notizia solo allora dell’esistenza dell’associazione.
 
GAETANO FAILLA. Profilo: n. Regalbuto 27/07/1916, operaio, soldato, partigiano in Emilia Romagna nel Ferrarese. Dall'aprile 1944 nella 35a Bis Brigata Garibaldi "Mario Babini" del Battaglione "Edgardo Fogli". Merita essere ricordata l'opera in queste valli di Renata Viganò, staffetta partigiana nella stessa Brigata, con la narrativa e poi il film "L'Agnese va a morire" e "La morte non costa niente" di Antonio Melluschi. La Brigata a cui aderì Gaetano Failla svolse le principali attività nel disarmo di tedeschi e fascisti, nel recupero dei piloti degli aerei colpiti e nel servizio di informazioni agli alleati. Con l'avvicinarsi del fronte si moltiplicarono anche gli scontri in campo aperto, spesso condotti insieme ai partigiani della 28ª brigata Garibaldi Mario Gordini, fino alla vera e propria battaglia per la liberazione di Filo del 12-14 aprile 1945.
 
Marzullo Giuseppe nome di battaglia "Alberto". Profilo: n. Regalbuto il 04 ottobre 1923 m. 24 aprile 1945, facente parte della Brg GL Borrotzu di Rapallo (GE), nonostante le diverse disposizioni del Comando di Zona, la Brigata in data 23/24 aprile si reca a Rapallo per liberare la città ed assumerne il controllo, vengono fatte trattaive con i Tedeschi di stanza nella zona per la resa, questi chiedono una tregua prima fino a mezzanotte e dopo per essere dilazionata sino alla mattina successiva, in mattinata sopraggiungono altri tedeschi in ritirata provenienti dalla riviera di levante i quali entrano in conflitto con i partigiani rompendo la tregua, catturano tredici partigiani e subito li passano alle armi fucilandoli, di questi cinque muoiono immeditamente, tra i quali Giuseppe Marzullo, di Regalbuto, due riescono a fuggire e i rimanenti rimangono feriti, mentre i tedeschi fuggono in ritirata. Per le poche testimonianze rimane il dubbio se i partigiani hanno subito una imboscata tedesca oppure si è trattato di uno scontro con le truppe tedesche in ritirata. L'eccidio del muraglione antisbarco di Rapallo, Rapallo, 24.04.1945
 
Giuseppe Lanza nome di battaglia "Cocò". Profilo: Partigiano, si aggregò alla I Divisione Garibaldi di Val Sangone (Piemonte), in una operazione di rastrellamento fu catturato e deportato in Germania.
I rastrellatori abbandonavano la Val Sangone: in una settimana hanno ucciso un centinaio di partigiani e diciotto civili, catturato e deportato in Germania oltre cinquanta uomini, fra questi Giuseppe Lanza di Regalbuto, incendiato due paesi interi (Pontetto e Forno) e numerose case in ogni frazione.
Le formazioni della Val Sangone, nel quadro di un piano coordinato con le formazioni della Val Susa, attaccano la polveriera di Sangano ed i presidi di Avigliana. Il comandante De Vitis, dopo la conquista della polveriera e la cattura dell'intero presidio, fa fronte al contrattacco tedesco e con un nucleo di coraggiosi cade per consentire la ritirata della sua formazione. Il suo posto di comando della formazione verrà preso da Giuseppe Falzone. Inserimento e revisione cronologia comparata di Guido Ostorero.
 
Giovanni Battista Gammino, Partigiano. Profilo: n. a Regallbuto 18 novembre 1913 aggegato alle Brigate Partigiano nel Trentino Alto Adige. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 il Trentino Alto Adige assieme a Trieste vienero annessi dal terzo Reich, mentre Mussolini costituisce la Repubblica di Salò. I tedeschi impedirono che i repubblichini attraversassero i confini regionali, per la poca fiducia nutrita, ma insieme in quel territorio costituirono una zona franca. Le formazioni partigiane si prepararono sulle montagne per attaccare i nazisti invasori ma anche i fascisti della vicina Salò. I tedeschi crearono il CST (Corpo di Sicurezza del Trentino) composto da più di tremila giovani del luogo con il compito di controllare il territorio e tutte le attività antifasciste. Le formazioni partigiane capirono che la loro posizione non era soltanto da ascrivere ad una strategia militare come la resistenza armata ma doveva essere accompagnata da una resistenza civile nei confronti del Gauleiter di Innsbruck, Franz Hofer che imperava nel trentino, nominato da Hitler. Per questi motivi la lotta di liberazione nella regione rimase circoscritta alla tenacia e combattività di minoranze di giovani votati al sacrificio, all'adesione di soldatati disertori o sbandati, come Giovanni Battista Gammino, che con azioni di collegamento con formazioni partigiane del bresciano attuarono interventi organici di disturbo e sabotaggio sia nei confronti dei nazisti che dei fascisti arroccati a Salò. La repubblica di Salò finisce il 25 aprile 1945 con l'ultimo atto di scioglimento del giuramento dei militari e civili republichini e definitivamente con l'uccisione di Mussolini tre gorni dopo e degli altri membri del governo a Dongo.
 
Vincenzo Gamiddo. Partigiano. Profilo: n. a Regalbuto 14 aprile 1924 m. 23 novembre 1944 - della IX Div. Garibaldi "Alarico Imerito" col nome di battaglia "Fiamma" - fucilato insieme ad altri partigiani in una operazione di rastrellamento tedesco. Si legge nei verbali del movimento di resistenza operante a Variglie frazione di Asti, quanto segue: "A fine estate del 1944 si costituisce il distaccamento armato di Variglie, aggregato al distaccamento di Varigliasco, appartenente alla 101° Brigata Garibaldi 9° Divisione. Il distaccamento era composto da 27 volontari, tra operai, contadini e alcuni sbandati dell'8 settembre 1943, tra i quali Vincenzo Gamiddo, nato a Regalbuto provincia di Enna. L'entusiasmo di questi giovani era alto, riposavano nelle stalle, al posto del bestiame. Questi uomini controllavano l'intera zona, svolgendo azioni di sabotaggio contro posti di blocco fascisti e attacchi alle tradotte militari. Nell'autunno 1944, mentre tutta la zona ribolliva di formazioni partigiane, il comando nazifascista fu costretto a sferrare diversi attacchi: il 23 novembre 1944 punta su Variglie e alle ore cinque del mattino si ebbero i primi scontri con le formazioni partigiane. Purtoppo i partigiani Vincenzo Gamiddo, Merloni Lionello e Oddone Umbertino, vennero circondati, catturati e rinchiusi in una casa in zona Ribet. La reazione delle altre formazioni partigiane fu immediata, accorsero in aiuto, la lotta fu dura, tanto che i nazifascisti batterono in ritirata ed ebbero un morto e un ferito. Raggiunsero però il luogo dove i due giovani partigiani erano stati fatti prigionieri insieme a Vincenzo Gamiddo, li prelevarono e li legarono mani e piedi, dopo rastrellarono una ventina di abitanti della zona, presero i prigionieri e li posero di fronte agli abitanti rastrellati e infine fucilati, dopo gli abitanti furono trasferiti in carcere. Nel luogo in cui vennero fucilati i partigiani Vincenzo Gamiddo, Merloni Lionello e Oddone Umbertino, venne eretta una lapide in ricordo del sacrificio dei caduti, mentre la salma del partigiano Vincenzo Gamiddo riposa ancora oggi nel cimitero di Variglie. L'ANPI di Asti lo ha ricordato donando una lapide in sua memoria al comune di Regalbuto.
 
VITO RICCIARI, nato a Regalbuto l’8 marzo 1916, laureato in lettere presso l’Università di Catania, Allievo del Corso Ufficiali di complemento in Pinerolo, Cobelligerante della guerra di Liberazione, risponde alla chiamata alle armi del 2 luglio 1941 e viene assegnato al II° Reggimento Piemonte Reale di Cavalleria di stanza a Merano, viene promosso col grado di Sergente e nel 1943 inviato alla Scuola di Ufficiale di Complemento di Pinerolo. Dopo l’8 settembre 1943 il suo reggimento si oppone alle truppe tedesche che muovono su Torino, operando tra Nichelino, Cambiano, Caraglio e Villafalletto, Nel 1948 ricevette il primo incarico annuale di docente, nel 1949 fu vincitore del concorso a cattedra di Italiano, Latino, Storia e Geografia, ricoprì la funzione di Preside nella Scuola Media “G.F.Ingrassia” di Regalbuto e concluse la sua carriera nella Scuola Media “A.Meucci” di Catania.