Due settimane di controlli serrati con l'impiego di quindici agenti. Settanta ditte ispezionate, tra punti vendita della Grande distribuzione organizzata, commissionari dei mercati all'ingrosso e punti vendita al dettaglio di prodotti ortofrutticoli. Quarantasei verbali amministrativi elevati per violazioni della normativa sulla tracciabilità e sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari. Due sequestri di merce, uno dei quali di arance bionde affogliate che venivano vendute all'interno di cartoni del Consorzio di tutela arancia rossa di Sicilia Igp. Oltre cinquantamila euro di sanzioni comminate e una mole di documentazione acquisita dai cui accertamenti potrebbero scattare nuove multe per lo stesso importo. Sono i numeri dell'operazione di controllo sui prezzi dei prodotti agroalimentari disposta dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e condotta nelle nove province dell'Isola dal Nucleo operativo del Corpo forestale regionale e dall'Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari che fa capo al ministero delle Politiche agricole.

«Una sinergia importante - sottolinea il governatore Musumeci - per fare sentire in maniera forte la presenza delle istituzioni tra la gente che sta affrontando, con comprensibili difficoltà, questo periodo di emergenza provocato dalla pandemia da Covid-19. Siamo convinti che, soprattutto in questo momento, il consumatore vada tutelato per scongiurare il pericolo di frodi e per salvaguardare la sua salute. Esigiamo prodotti sani, arrivati sugli scaffali dei negozi dopo avere effettuato tutti i controlli di qualità e che, allo stesso tempo, siano venduti a un giusto prezzo.
Anche se sotto questo aspetto le oscillazioni al rialzo riscontrate diventano non sempre perseguibili perché vige il rapporto tra domanda e offerta che si forma sul libero mercato. L'attenzione, comunque, resta alta: ce lo chiedono i cittadini, che hanno rivolto sinceri apprezzamenti ai nostri agenti che operavano tra gli scaffali dei supermercati. I controlli saranno costanti e capillari sull'intero territorio siciliano».

Proprio per aumentare l'efficacia delle ispezioni in questo settore, a breve potrebbe essere sottoscritto un Protocollo d'intesa tra il Nucleo operativo per la sicurezza agroalimentare del Corpo forestale della Regione Siciliana e l'Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari.

 

Banchi distanziati , lezioni a distanza e nuova organizzazione scolastica. La scuola italiana si prepara alla riapertura annunciata dal Ministero per il mese di settembre. Sono già tanti i Presidi delle scuole di ogni ordine e grado che in questi giorni di chiusura degli edifici scolastici stanno cercando la migliore disposizione dei banchi di scuola  che rispetti il distanziamento previsto delle disposizioni del Governo. I problemi per i presidi sono quelli legati all'edilizia e soprattutto sulle dimensioni delle aule. Il vero problema sarà appunto quello del distanziamento di almeno due metri ma soprattutto è quello legato ad impedire il contatto tra gli alunni. Come si farà ? Le immagini in arrivo da Copenaghen fanno vedere bambini abbastanza impauriti rigidamente seduti dietro banchi distanziati fra di loro di due metri. Come sia possibile impedire a quei bambini di giocare assieme è francamente difficile dirlo. I presidi delle scuole danesi comunque hanno dovuto fare ricorso a tutta la fantasia disponibile chiedendo alle vicine Chiese (ove disponibili) di ospitare alcune classi o trasferendo alcune lezioni nei cortili esterni. Per quello che si sa in Italia si sta pensando di ridurre gli alunni per ogni classe, di aumentare i turni e di scaglionare gli ingressi. «E’ un processo molto complesso - dicono gli addetti ai lavori - perché si tratta di ristrutturare completamente le procedure e i processi educativi». Tornando alla scuola, e in colllaborazione con il dicastero di viale Trastevere, già in alcuni Comuni , si stanno valutando come prescrizioni lo scaglionamento dell'orario d'inizio delle singole classi: per evitare assembramenti fuori dai portoni, e con un intervallo dei 15 minuti, alcuni entreranno prima delle 8, altri dopo quell'ora. Alcune scolaresche potrebbero restare a casa e seguiranno le lezioni online, come in questi giorni. Altre ancora potrebbero andare di pomeriggio. In quest'ottica, per recuperare più tempo per la didattica, si sta prendendo in considerazione di tenere aperti gli istituti  anche il sabato.Facile immaginare per studenti e insegnanti l'obbligo di mascherine, guanti e distanza minima di un metro tra ogni banco. Si sta anche valutando come contingentare il numero degli allievi: si ipotizza un tetto di 20 componenti, dopodiché, pur con le difficoltà che comporta reclutare altri docenti, si formeranno altre classi. Soltanto un genitore potrà accompagnare a scuola il proprio figlio. Sono tutte ipotesi naturalmente anche perchè i capi d'Istituto aspettono le disposizioni del Ministero prima di iniziare a riorganizzare l'organizzazione scolastica in collaborazione coi Comuni. L'ultima parola, come detto, l'avranno il governo, con le ordinanze che la stessa Azzolina si accinge a presentare e  gli uffici  scolastici regionali.

Gli esercenti del cinema sono favorevoli all'idea di rilanciare il settore in estate attraverso arene e drive-in, come suggerito nei giorni scorsi dal presidente di Anica Francesco Rutelli.

 "Ne stiamo parlando a livello di associazione nazionale, drive-in e arene possono riportare la gente al cinema, essere un volano per tutta la filiera, fino a quando non riusciremo a riaprire noi, a settembre o ottobre", dice all'AGI Pierluca Sforza, membro del direttivo di Anec Lazio e gestore a Roma di quattro strutture, Intrastevere, Odeon, Tibur e Lux.

Le proiezioni all'aperto consentirebbero di superare eventuali restrizioni della fase 2 per il distanziamento sociale e la prevenzione del contagio. Sforza sottolinea che sarebbe "più semplice far rispettare le distanze rispetto alle tradizionali sale".

I biglietti potrebbero essere venduti e acquistati online. Il lavoro viene portato avanti da Anec nazionale, con un confronto continuo con il Mibact. "Stiamo facendo dei progetti nelle più grandi città d'Italia - spiega Sforza - a Roma tre o quattro. L'arena più importante è certamente l'arena a CineVillage a Talenti, che già prima della pandemia avevamo iniziato ad impostare e già fatta gli altri anni.

Quella a Piazza Vittorio è un'altra. E poi c'è il discorso dei drive-in, che garantiscono le distanze sociali. Il problema in questo caso riguarda i film, che non sono usciti da febbraio in poi, ma stiamo parlando anche con distributori e con Rutelli per avere delle anteprime o qualche evento spot". Dunque il tavolo è aperto. "Stiamo individuando dei planning utili per tutti sulle capienze delle arene o drive-in, sui costi, se potrebbero esserci degli sponsor".

Si valuta la possibilità di sfruttare l'area del laghetto a ponte Milvio, Caracalla, che ha spazi molto grandi, l'area del laghetto dell'Eur. "Bisogna dislocarne 3 o 4 a Roma e poi replicare lo stesso progetto in tutta Italia", aggiunge Sforza. Con la consapevolezza che sarà importante anche la collaborazione con il settore pubblico.

"Le arene non possono essere gestite tutte dalle associazioni", dice l'esercente. E ricorda: "Farci aprire le sale a luglio senza film e distanziamenti sarebbe solo deleterio". 

È stato pubblicato il bando per la concessione di contributi economici a studenti universitari fuori sede per l'anno accademico 2019/20. Le domande potranno essere presentate telematicamente dal 30 aprile del 15 maggio (alle ore 14). Sette milioni di euro per gli universitari siciliani fuori sede: è il sostegno che il governo Musumeci offre alle famiglie degli studenti in situazione di disagio per l'emergenza epidemiologica.

In dettaglio, quattro milioni sono destinati agli studenti iscritti in atenei al di fuori della Sicilia, anche all'estero. Per loro ottocento euro, se hanno mantenuto la permanenza, in quelle sedi, dal 31 gennaio fino a oggi.
Altri tre milioni di euro andranno, invece, agli studenti fuori sede, ma residenti in Sicilia, che abbiano richiesto il contributo alloggio all'Ersu per l'anno accademico in corso e siano risultati idonei, ma non assegnatari del beneficio.
I destinatari del primo contributo dovranno, inoltre, essere regolarmente iscritti all'anno accademico 2019/2020, appartenere a un nucleo familiare con una certificazione Isee non superiore ai 23 mila euro annui e non godere di altri benefici economici erogati per le stesse finalità.
Il sostegno verrà erogato tramite gli Ersu della Regione Siciliana: quello di Palermo provvederà all'istruttoria degli studenti iscritti in Italia, quello di Catania per gli universitari all'estero.

Il bando è pubblicato sul sito del dipartimento Istruzione della Regione Siciliana e sul sito degli Ersu siciliani. Per qualunque informazione è possibile scrivere a:
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“Procediamo con prudenza, i risultati positivi non ci fanno andare in euforia anzi ci invitano a procedere gradualmente. Diminuiscono i ricoveri e i contagi, abbiamo eseguito quasi 40 mila tamponi, da oggi cominciano i test sierologici dopo il parere favorevole del comitato tecnico-scientifico. Abbiamo 590 ricoveri, di cui 49 in terapia intensiva, meno 4 rispetto ai giorni passati, aumenta il numero dei guariti, siamo a 273. Ma tutto questo ci invita alla prudenza, intanto perchè abbiamo seguito fin dal primo momento la linea del rigore e poi perchè aspettiamo di capire se questa curva si mantiene su una posizione orizzontale”. A dirlo, ospite di Mi manda Raitre, il governatore della Sicilia Nello Musumeci.
“La Sicilia – ha poi aggiunto – ha un’economia in ginocchio, era un’economia fragile è questo è stato il colpo di grazia. Il settore turistico si era rivelato lo scorso anno quello maggiormente in crescita tra le regioni del Mezzogiorno. Possiamo quest’anno, dopo l’epidemia, lanciare l’idea della Sicilia sicura, dire di venire in Sicilia e dire ai siciliani di restare qui a fare le vacanze”. Per Musumeci “si può recuperare negli ultimi mesi dell’anno anche perchè si può fare turismo anche in autunno”.
(ITALPRESS).

(ANSA) - PALERMO, 15 APR - Una ricognizione con tutti i manager del Sistema sanitario regionale per una verifica dei punti di forza e criticità, a poco più di un mese dall'inizio dell'emergenza Coronavirus in Sicilia. L'ha organizzata, a Palazzo Orleans, il presidente della Regione Nello Musumeci che, insieme all'assessore alla Salute Ruggero Razza, ha incontrato i direttori generali delle diciotto Aziende regionali direttamente coinvolte nella gestione della pandemia nell'Isola.
    "Una disamina - evidenzia il governatore Nello Musumeci - serena e onesta della situazione sanitaria nelle nove province, senza tacere le criticità e impegnandoci a trovare i rimedi. Ma abbiamo anche preso atto, con soddisfazione, della tenuta del sistema regionale grazie a una sana programmazione e a una forte motivazione degli operatori, sanitari e non".
    La Sicilia, quindi, pensa a una nuova fase sanitaria a lungo termine. Secondo quanto emerso da vari studi scientifici, infatti, nonostante la situazione del contagio in Sicilia, oggi, appaia contenuta, sarà necessario immaginare nuove strategie, percorsi e strutture dedicate per contrastare i possibili 'colpi di coda' del virus. A questo certamente servirà l'intera rete Covid-19 che, grazie al Piano straordinario messo in atto dal governo Musumeci, può contare su circa 3.400 posti dedicati (seicento dei quali di terapia intensiva), ma si sta già pensando anche a veri presidi riservati alla riabilitazione polmonare. Sul modello dei vecchi sanatori adoperati nel '900 per il trattamento post-tubercolosi, infatti, il Ssr si potrà dotare di strutture sanitarie specializzate nel recupero della piena funzionalità per quei pazienti che hanno vissuto una fase acuta della malattia. Si andrà avanti anche sul piano formativo riservato prevalentemente al personale sanitario. "In queste settimane - spiega l'assessore Razza - abbiamo riscontrato che tutti i cluster nosocomiali sono stati generati da singoli comportamenti errati, per negligenza o mancanza di lucidità. Per questo pensiamo a una formazione permanente affidata al Cefpas di Caltanissetta che possa garantire a tutti i professionisti della sanità siciliana un elevato e costante livello di preparazione".
    Per continuare a contrastare il virus proseguirà anche la digitalizzazione, restando nel solco di quanto è stato fatto da subito con il censimento sul sito www.siciliacoronavirus.it e con l'applicazione digitale "Sicilia Si-Cura". Si tratta di strumenti che hanno permesso di interloquire con decine di migliaia di persone, acquisendo un flusso di informazioni fondamentali per la gestione dell'emergenza.(ANSA).

Riqualificazione dei centri storici.la Sicilia stanzia 75 milioni di euro. E' questa la notizia che è stata ufficializzata dal presidente della Regione Musumeci . Una settantina di Comuni in tutto e tra questi Regalbuto che è stato inserito nella graduatoria di linea A.“Gli investimenti sulla riqualificazione del tessuto urbano siciliano – ha commentato il presidente della Regione Nello Musumecirappresentano uno dei pilastri del mio programma di governo. Siamo convinti che tutelando il patrimonio storico specie dei piccoli centri creiamo le condizioni per uno slancio alla riscoperta del nostro territorio e occasioni di lavoro e sviluppo“.“Dopo aver elaborato due linee di finanziamento e stilato le graduatorie dei settanta progetti – spiega l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falconeadesso acceleriamo decisamente sulle procedure. I Comuni possono gia’ compiere le gare d’appalto, nelle more dei singoli decreti. In tal modo – sottolinea Falcone – puntiamo a far partire i primi interventi di questo vasto Piano di risanamento dei centri storici, messa in sicurezza e tutela di ambiente e beni culturali entro l’estate. Lavoriamo cosi’ al post-emergenza: gli investimenti infrastrutturali, abbattendo i tempi della burocrazia – conclude Falcone – devono essere la prima leva per risollevare la Sicilia dalla crisi economica scatenata dal coronavirus“.

I COMUNI INSERITI NEL PROGETTO

Graduatoria Comuni Linea A

Aragona, Bivona, Cammarata, Montevago e Santa Elisabetta, nell’Agrigentino. Mussomeli, Riesi e Sommatino, in provincia di Caltanissetta. Castel di Judica, Grammichele, Maletto, Milo, Mineo, Pedara, Trecastagni e Vizzini, nel Catanese. Assoro, Centuripe, Regalbuto e Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna. Capri Leone, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Ficarra, Francavilla di Sicilia, Frazzanò, Gioiosa Marea, Gualtieri Sicaminò, Limina, Malfa, Mazzarra’ Sant’Andrea, Mirto, Mistretta, Monforte San Giorgio, Mongiuffi Melia, Naso, Novara di Sicilia, Patti, Roccafiorita, Roccavaldina, Rodi Milici, Sant’Angelo di Brolo, Santa Lucia del Mela e Taormina, nel Messinese. Collesano, Giuliana, Marineo, Prizzi e San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo. Vita, nel Trapanese

Graduatoria Comuni Linea B

Ravanusa e San Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento. Raddusa e Valverde, nel Catanese. Agira, Aidone e Troina, nell’Ennese. Alcara Li Fusi, Cesaro’, Longi, Mojo Alcantara, Motta Camastra, Scaletta Zanclea e Sinagra, in provincia di Messina. Caltavuturo, Castellana Sicula, Geraci Siculo, Lercara Friddi e Vicari, in provincia di Palermo. Salemi, nel Trapanese.

La “manovra” di emergenza per la Regione siciliana è pronta ed è stata approvata in giunta dopo le due riunioni di questa settimana. Sul piatto ci sono un miliardo e mezzo di fondi Ue per cercare di tamponare l’emergenza economica nata in seguito al blocco delle attività dovute alle misure di contenimento del Coronavirus. Deciso lo stato di emergenza per l’agricoltura, ma anche aiuti alle famiglie in difficoltà, alle imprese, alle partite Iva, ai professionisti e agli ambulanti. Per le famiglie sono previsti 250 milioni di buoni spesa indirizzati “ai nuclei familiari che non percepiscono alcun reddito né altra forma di assistenza”, più altri bonus per le fasce deboli. Inoltre, 300 milioni di contributi comunitari verranno destinati a finanziare mini-prestiti per i consumi alle famiglie che sono in difficoltà. A gestirli sarà l’Irfis, la finanziaria regionale. Si tratta di prestiti di massimo 5 mila euro che possono ricevere “i residenti in Sicilia almeno dal 31 dicembre 2019 che hanno dichiarato nel 2018 un reddito netto non superiore a 15 mila euro e che dichiarino di non godere di analoghe misure a carico di fondi statali o europei”. I mini prestiti andranno restituiti in 36 rate che scatteranno dal gennaio 2022. Alle imprese in difficoltà a causa dello stop imposto dalle misure di contenimento sono previsti 400 milioni sotto forma di prestito, fino a un massimo 15 mila euro, per le aziende “che hanno il domicilio fiscale il Sicilia almeno dal 31 dicembre 2019 e che nel 2018 hanno dichiarato un utile netto non superiore a 30 mila euro e un numero di addetti non superiore a 5”. Anche in questo caso dovranno essere restituiti in 36 rate a partire dal 2022. Altri 200 milioni sono stanziati per artigiani e cooperative (100 l’uno). Di questi, 10 milioni possono essere usati per anticipare la cassa integrazione ai lavoratori del settore attraverso un fondo di garanzia. I prestiti alle coop non potranno superare i 15 mila euro e saranno rimborsabili in 36 rate e che nel 2018 hanno dichiarato un utile netto di 25 mila euro e con massimo 5 dipendenti. Stessa cosa per gli artigiani, ma in questo caso l’utile netto deve essere stato di 30 mila euro. Il testo adesso approda all’Ars dove dovrà essere approvato prima della scadenza dell’esercizio provvisorio che è fissato per il 30 aprile.
(ITALPRESS).

Sono diverse le attività commerciali al dettaglio consentite dal Dpcm emanato sul fronte della lotta alla diffusione del contagio da coronaviruis che ha prolungato al 3 maggio le prescrizioni. Le attività consentite - rispettando ovviamente alcune prescrizioni fondamentali, quali il distanziamento interpersonale e l'accesso regolato - riguardano ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari. Ma anche tante altri tipologie di negozi.

 

Ecco l'elenco completo

  • Ipermercati, Supermercati, Discount di alimentari, Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari 
  • Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
  • Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici 
  • Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
  • Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi, specializzati (codice ateco: 47.4)
  • Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
  • Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
  • Commercio al dettaglio di articoli per l'illuminazione
  • Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici, Farmacie
  • Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica 
  • Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l'igiene personale
  • Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
  • Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
  • Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
  • Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini,
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
  • Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
  • Commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria Commercio al dettaglio di libri
  • Commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati"

Nel Dpcm ci sono anche le regole per gli esercizi commerciali in questione:

  • Mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale.
  • Garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno ed in funzione dell'orario di apertura.
  • Garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d'aria.
  • Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.
  • Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale.
  • Uso dei guanti "usa e getta" nelle attività di acquisto, particolarmente per l'acquisto di alimenti e bevande.
  • Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità: a) attraverso ampliamenti delle fasce orarie; b) per locali fino a quaranta metri quadrati puo' accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; c) per locali di dimensioni superiori a quelle di cui alla lettera b), l'accesso e' regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita. Informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata"

 

Oltre due milioni di mascherine per case di riposo, case di cura private, rsa (residenze sanitarie assistenziali), cta (comunità terapeutiche assistite), farmacie, guardie mediche, operatori delle unità speciali, medici di famiglia e pediatri. A distribuirle in tutte le nove le province dell'Isola, su disposizione del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, è stata la Protezione civile, per fronteggiare l'emergenza da Covid 19. I dispositivi di protezione sono principalmente del tipo chirurgico, mentre 120mila pezzi appartengono alla categoria Ffp2.

Altre 250mila mascherine, sempre tramite la Protezione civile regionale, sono andate alle associazioni di categoria del settore alimentare, affinchè riforniscano tutti gli operatori che giornalmente hanno contatti con la clientela. La nuova ordinanza firmata mercoledì sera da Musumeci prevede, infatti, che "negli esercizi commerciali di vendita e distribuzione di generi alimentari, anche all'aperto, gli operatori siano tenuti all'uso costante di mascherina e all'utilizzo di guanti monouso".