Il 4 Marzo andiamo a votare. E' un nostro diritto! In evidenza

Febbraio 25, 2018 606

Personalmente non saprei se dalle urne del 4 marzo avremmo fatto un "salto nel buio" come da destra e da sinistra e persino l'informazione ,sempre meno rispettosa del giuramento deontologico, afferma o tenta di affermare. Non faccio il tifo ai 5 stelle ma che dire del " baratro " dentro il quale l'Italia , la Sicilia, il territorio di Enna vivono. Basterebbe osservare le nostre strade, le strade del Sud dell'Italia. Basterebbe pensare che ancora nel 2018 per andare da Catania a Palermo 200 km un treno impiega 4 ore , se va bene, tanto quanto da Reggio Calabria a Napoli/ Roma. Basterebbe riflettere sul continuo spopolamento delle nostre terre . Ad andar via sono ancora una volta i giovani la maggior parte dei quali laureati. Basterebbe riflettere sul lavoro negato dalle aziende che lasciano l'Italia. Basterebbe pensare ai tanti giovani che restano con un contratto a tempo determinato a 500 euro al mese ( siamo magnanimi) con i tanti diritti negati. Basterebbe osservare e riflettere sulle dichiarazioni di alcuni politici che "recitano" lo stesso slogan davanti ad una telecamera. Dicono : " lavoro , famiglia, solidarietà " per cercare di convingere gli elettori a votarli pur sapendo come siano vuoti questi contenuti nei loro programmi. Da giovane non avrei mai pensato di poter guardare alla politica in questo modo. Sono cresciuto ascoltando politici come Moro,Berlinguer, Almirante, Fanfani, Saragat . Da giovane democristiano sono cresciuto nella contestazione degli anni sessanta a confronto con la sinistra del PCI e la destra del MSI ma anche a confronto con  le nuove sigle come "Potere Operaio", "Lotta Continua", "Avanguardia operaia", ma sono anche presenti sigle maoiste come "Servire il popolo" e formazioni separatesi dal PCI come "Il Manifesto". Ed ora assistere a tanto decadimento ideale, assistere alla politica come posto di lavoro e di potere e  non come servizio. Sapere che l'Italia ancora vive sulle spalle dei pensionati e dei lavoratori dipendenti e sulle tante,troppe, tasse che artigiani e commercianti sono costretti a lasciare allo stato, assistere pertanto alla fuga dei pensionati dall'Italia, penso di ritenermi fortunato ancora ad aver vissuto negli anni in cui la politica e l'impegno sociale era vissuto tra ideali e confronti democratici. Infine una piccola parte vorrei dedicarla a quella che considero la nostra terra. Il nostro territorio. Una terra che è stata venduta.Svuotata. Depredata. Dove ancora il potere politico di certi uomini condiziona le scelte dei cittadini con la promessa di un lavoro o di qualche settimana di " cantiere ". Però vi prego andiamo a votare ! Andiamo ad esprimere il nostro diritto perchè le vere rivoluzioni si fanno con una matita e non con la violenza ! Tocca ancora una volta a noi. E non facciamoci convingere da un foglietto in mano, o da un venditore di fumo o peggio ancora da chi agita un vangelo e un rosario durante un comizio. Sentiamoci uomini liberi e come tali domenica esprimiamo il nostro libero dissenso o assenso purchè liberi da ogni condizionamento. 

Agovit

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