C'è preoccupazione è inutile negarlo anche a Regalbuto. L'assalto sui treni del nord , in particolare dalle zone cosidette rosse, diretti al sud da parte di quanti studiano o lavorano in Lombardia , Emilia e parte del Piemonte, preoccupa per gli eventuali risvolti negativi che potrebbero verificarsi nel nostro territorio. In genere il ritorno dei nostri ragazzi coinciide con giorini di festa di allegria vissute in interminabili serate nei pub e ristoranti della città. Difficile descrivere il panico che ci assale nel ritrovarci da soli nella stanza di un palazzo a Milano preoccupati di poter contrarre il virus affrontando da soli la situazione, ma è a maggior ragione difficile ammettere che l'aver preso un treno da una zona contagiata per venire nel proprio paese di origine sia altrettanto giustificato da parte di quanti in questo momento vivono una situazione di relativa tranquillità. Non partire comunque avrebbe significato collaborare per evitare l'affollamento delle sale di rianimazione, avrebbe significato pensare al danno che si sarebbe procurato agli altri compresi soprattutto i propri parenti. Nessun giudizio. Affrontare le proprie paure non è facile , a volte persino troppo difficile. C'è preoccupazione anche a Regalbuto. E dunque dimostriamo senso di responsabilità già a partire da stasera evitando di festeggiare la donna. Evitando gli assembramenti , i pub e bar affollati, comunque rispettare il metro di distanza. Non essere insomma fatalisti di quel fatalismo a volte becero e non ragionato. Dimostriamo di iniziare ad essere comunità , finalmente ,dico io ma facciamolo qui e ora sforzandoci di far emergere il senso dell'altruismo utile per non far diffondere il virus nel territorio.
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