Più volte dalle pagine di questo blog abbiamo sottolineato come solamente dalla sinergia , ma soprattutto dalla volontà, di quanti ogni giorno si prodigano per rendere migliore e più produttiva la comunità regalbutese, potranno raggiungersi risultati che avrebbero l'effetto di stimolare la crescita sociale ed economica del paese. E' di pochi giorni fa il post del Sindaco di Regalbuto che in tal senso ci riporta a riflettere. Egli scrive : "Dopo questa terribile ondata di pandemia è necessario che tutti riacquistino la vivacità e lo smalto di sempre. La voglia di tornare ad essere propositivi e produttivi.E' un esercizio che non esclude nessuno. Solo insieme, comunità, politica locale, associazioni, chiesa e società civile si potranno raggiungere risultati concreti più velocemente di quanto si possa fare singolarmente. E' una questione di comunità, non di singola esigenza." Come non essere d'accordo ! Ma bisogna passare al concreto. Una sorta di "stati generali" ? Se volgiamo lo sguardo alla situazione attuale non possiamo non osservare che ogni associazione, ogni realtà sociale , la politica locale sono tutte realtà singole che non collaborano tra di loro , tranne le dovute eccezioni che si sono dimostrate funzionanti. Se una comunità vuol crescere potrà farlo solamente quando ogni realtà si pone a disposizione di tutti gli altri , nella realizzazione di un "progetto" che possa dare quella spinta propulsiva per la crescita sociale ed economica . E' una regola che vale per tutte per tutte le comunità sia esse scolastiche, sanitarie , sociali,politiche etcccc. Siamo in grado di uscire dal nostro piccolo orticello ? Lo stimolo che questa volta arriva dal primo cittadino di Regalbuto ci sembra vada su questa direzione. «Non chiedere cosa può fare il tuo Paese per te, chiedi cosa puoi fare tu per il tuo Paese». A tanti anni dalla tragedia di Dallas, le parole del presidente americano John Fitzgerald Kennedy costituiscono ancora un messaggio vivo per chi è convinto che il bene comune deve essere costruito da tutti, giorno dopo giorno. Per far ciò le parole non bastano , per far ciò le divisioni non sono necessarie, per far ciò pensiamo sia importante iniziare a fare. Qual'è il punto di partenza ? Da qui forse si potrebbe partire dedicando i giorni necessari a discutere in una sorta di " officina delle idee " per riunire ad un tavolo le realtà sociali,religiose,del volontariato,dello sport,della scuola, le realtà giovanili, del commercio,dell'artigianato, dell'industria, dei sindacati. Si tratta di realizzare "l'altro modo di FARE Regalbuto" e per arrivare a ciò è necessario rompere tutti i paradigmi che fino ad oggi non hanno funzionato o sono inefficaci. Generando invece nuovi paradigmi . Creare cioè qualche cosa che non c'è senza dimenticare che Il futuro nasce sempre dal passato. A volte coraggio, determinazione e voglia di innovare sono gli elementi giusti per la svolta, ma senza dimenticare ciò che è stato, che ha fondato la base. Siamo chiamati a ciò e per far ciò non basta dire "sono d'accordo". Bisogna FARE. Ci riusciremo ? E' la prossima sfida !
AgoVit