Sul tema della sicurezza, si sa che ci sono pareri e azioni diverse da Comune a Comune. Nel nostro paese per esempio per organizzare qualsiasi manifestazione e/o evento di pubblico spettacolo viene SEMPRE richiesto il Piano di Safety & Security. Ciò inon accade invece in altri Comuni . Perché ?
Il cosidetto “ Piano di Sicurezza” è un documento che deve essere firmato da un tecnico (solitamente un ingegnere iscritto all’albo). Esso rappresenta un costo non indifferente per gli organizzatori che molto spesso sono Associazioni senza scopo di lucro le quali non hanno grosse somme nei propri bilanci e che comunque vorrebbero spenderle per perseguire i loro scopi sociali piuttosto che per alimentare il business..
Noi, nel nostro piccolo, abbiamo tentato di capire se la redazione del suddetto Piano di Safety & Security è sempre obbligatoria.
Premettiamo che:
- La materia è abbastanza complessa
- Il nostro lavoro è frutto di ricerche ma non può essere considerato un lavoro tecnico e quindi è possibile che vi siano errori anche di interpretazione delle norme e delle circolari
Rimettiamo , comunque, alla vostra lettura il frutto delle nostre ricerche augurandoci che anche le forze politiche oltrechè gli organi preposti al controllo possano avviare un percorso critico che consenta di mettere chiarezza alla materia .
RIASSUNTO DELLA “NORMATIVA”
I fatti accaduti a Torino il 3 giugno del 2017 hanno imposto una riflessione sull’organizzazione e gestione delle manifestazioni pubbliche.
Il Ministero dell’Interno, per porre rimedio ha iniziato così a produrre, in rapida sequenza, direttive e circolari volte a delineare una cornice di riferimento complessiva per gli operatori sui temi della safety e della security.
La situazione e la poca chiarezza delle Circolari, generano confusione e sono causa molto spesso di annullamenti di eventi e manifestazioni
Il Ministero capisce che è necessario pervenire adunasemplificazionedelprocedimentoperl’autorizzazionedella manifestazione, per diminuire i tempi ed i costi a carico degli organizzatori.
Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco con la circolare n. 11464 del 19 giugno 2017 chiarisce che le misure di safety non vanno applicate a qualsiasi evento, ma solo a quelli che presentino degli indici di vulnerabilità tali da richiedere una particolare attenzione, indipendentemente dalla circostanza che gli stessi rientrino tra quelli per i quali sia richiesta l’attivazione della Commissione di vigilanza provinciale o comunale sui pubblici spettacoli.
La circolare del Gabinetto del Ministro del 18 luglio 2018 (Circolare Piantedosi), mette chiarezza e riconduce all’esame del Comune competente il rilascio delle autorizzazioni specificando che solo quelle ritenute a maggior rischio, possono essere rimesse, dal Sindaco o dal Presidente della Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, all’attenzione della Prefettura, ai fini di un approfondimento congiunto e di livello più elevato.
Molto opportunamente la circolare ha quindi individuato nel Comune il soggetto pubblico in grado di operare un primo contemperamento fra il proposito di organizzare un evento e quello della tutela dell’incolumità dei partecipanti, e di trasferirne gli esiti, qualora emergano profili di complessità e di rischio tali da richiedere una più complessiva valutazione, alle Prefetture.
REGALBUTO…..
Da quanto ne sappiamo, nel nostro comune sono stati sottoposti alla redazione del documento di Safety & Security praticamente tutte le manifestazioni che sono state effettuate negli ultimi anni.
Secondo noi (ma sarebbe meglio dire secondo la ratio delle circolari) si potrebbe fare così:
- l’organizzatore con il giusto anticipo chiede al comune l’autorizzazione per fare un evento allegando la “tabella per la classificazione del rischio “safety”
- il comune in base al rischio ed a considerazioni tecnico-discrezionali (che possono essere prese insieme ai carabinieri ed ai vigili urbani) concede l’autorizzazione (ove necessario indicando le misure di sicurezza da adottare) oppure (laddove presuma profili di complessità e rischiosità) invita l’organizzatore a produrre la documentazione completa che poi verrà inviata alla Prefettura.
In questo modo:
- se l’attività è a rischio basso l’organizzatore non spende soldi e l’iter è veloce.
- se l’attività presenta profili di rischio (es: carnevale, pozzillo feste cc..) si fanno i documenti e si ottengono le autorizzazioni previste per legge.
Il nostro , lo ripetiamo, vuol essere un contributo verso una materia che crediamo possa ingenerare un sereno dibattito , teso alla ricerca di un metodo - legale- che consenta a quanti vorrebbero arricchire di eventi l'estate che è alle porte.
Regalbuto Press