Articoli filtrati per data: Dicembre 2024

Il governo siciliano ha trasmesso a Roma, lo scorso mercoledì 24 aprile, tutta la documentazione necessaria per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia. Nel dossier, le soluzioni proposte dalla cabina di regia guidata dal presidente della Regione e coordinata dal capo della Protezione civile regionale per porre freno in tempi rapidi alla crisi dovuta alla mancanza di piogge. Il gruppo di lavoro, impegnato anche in questi giorni in continue riunioni, ha individuato gli interventi necessari, differenziati a seconda dei tempi di realizzazione. Tra quelli di rapida attuazione, l'acquisto di nuove autobotti per i comuni siciliani in crisi, la rigenerazione dei pozzi e delle sorgenti e il ripristino di quelli abbandonati, il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte esistenti, la realizzazione di nuove condotte di bypass. Per i prossimi mesi, invece, si sta valutando la ristrutturazione e il riavvio del dissalatore di Porto Empedocle, nell'Agrigentino, e di uno dei due tra quelli di Trapani e Gela (nel Nisseno), operazione che richiederà tempi e procedure di gara più lunghe. Nello stesso tempo, il dipartimento regionale di Protezione civile ha istituito nove tavoli tecnici presso il Genio civile dei capoluoghi di ogni provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica, e dell'Autorità di bacino. Ne sono scaturite numerose proposte di interventi urgenti, passate al vaglio della cabina di regia. Inoltre, diverse riunioni sono state svolte con Siciliacque, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna. Si aspetta ora che il Consiglio dei ministri proceda con la dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità, provvedimento atteso per la settimana prossima insieme allo stanziamento delle prime somme per gli interventi più urgenti.

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Sebastiano Rampulla ( nella Foto) è il segretario provinciale della Democrazia Cristiana a Enna. L'elezione è avvenuta, questa mattina, durante il Congresso provinciale della DC, che si è svolto presso l'hotel Federico II. Presenti il segretario nazionale del partito, Totò Cuffaro; il segretario regionale, Stefano Cirillo; gli assessori regionali, Nuccia Albano e Andrea Messina; il capogruppo della DC all'Ars, Carmelo Pace; l'europarlamentare, Francesca Donato.
Al termine del Congresso, molto partecipato, sono stati eletti tutti gli organi della provincia di Enna: segretario Sebastiano Rampulla; presidente Stefania Fazzi; vice segretario vicario Ilenia Catania Cerro; vice segretario Giusy Ingrassia; vice presidente Deborah Bongiovanni; segretario organizzativo Davide Urzì; vice segretario organizzativo Filippo Faraci; vice segretario organizzativo Veronica Zaffora; segretario amministrativo Vincenzo Lanigra; vice segretario amministrativo Giuseppe Capizzi; vice segretario amministrativo Maria Concetta Arena; portavoce Agostino Vitale.
 
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COMUNICATO STAMPA

Mancano oramai poche ore al primo congresso provinciale dell'era duemila del nostro partito. Un congresso politico è sempre un crocevia di idee, un palcoscenico dove si incontrano spesse volte visioni diverse per il futuro di una comunità . E' però un momento di confronto tra persone che hanno nella Democrazia Cristiana la comune passione del fare politica con l'animo rivolto al servizio verso la comunità. Nel corso delle scorse settimane il coordinamento provinciale provvisorio in concerto con i commissari comunali ha concordato la presentazione di un unica lista e scelto il nome del Segretario Provinciale che rappresenterà la DC per i prossimi anni . C'è molta attesa ! Siamo alla vigilia della imminente scadenza delle presentazioni delle liste per l'elezione Europee e la presenza del Segretario nazionale On Totò Cuffaro e dei vertici regionali del partito , fanno pensare che il Congresso di Enna potrebbe diventare il luogo, dal centro della Sicilia, dal quale partirà la prossima campagna elettorale. Ma sarà sopratutto l'occasione dei democristiani siciliani per stringersi attorno al proprio Segretario Nazionale , dopo gli attacchi feroci, personali, tutt'altro che politici subiti fino ad ora da parte di esponenti politici che forse mal digeriscono la presenza dei democristiani , la loro identità , il loro orgoglio e sopratutto ancora una volta liberi e forti.

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Mercoledì, 24 Aprile 2024 13:42

La foto..... Pozzillo Fest 2024 !

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L’articolo con cui l’Arcivescovo di Catania invita i giovani al dialogo ha richiamato un episodio di estrema gravità accaduto nell’Università etnea e che il clima acceso delle polemiche sul 25 Aprile aveva sommerso, proprio nel 76* anniversario del risultato elettorale che indicò la via degasperiana per la costruzione dell’Italia democratica post-fascista. Quest’episodio ci ha riportato indietro alle intolleranze ed alle violenze degli opposti estremismi degli anni ‘70, quando l’Italia fu insanguinata da frange di giovani di opposte tendenze che si fronteggiavano con la violenza o colpivano scelleratamente in clandestinità.   Il fatto è ormai noto: una sessantina di appartenenti a “collettivi” catanesi ha impedito che si svolgesse nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università un convegno di alto livello scientifico, organizzato da Scienza & Vita su “La disforia di genere nei minori e la “carriera alias” nella scuola”.  Attratti dal tema, dal livello dei relatori e anche dal desiderio di comprendere le altrui ragioni, eravamo presenti in molti, primo fra tutti l’Arcivescovo di Catania, i Direttori delle Aziende ospedaliere e numerosi  studenti e docenti, medici, giuristi, filosofi, bioeticisti etc. Ma già durante l’introduzione del Prof. Ruggieri, Ordinario di Pediatria e Delegato della Società Italiana di Pediatria, si sono levate dal fondo della sala alte grida per impedirne la prosecuzione.
Gli organizzatori hanno assicurato ai contestatori che avrebbero potuto esprimere, intervenendo liberamente, il loro pensiero. I presenti - tutti interessati come me a meglio conoscere le complesse problematiche in discussione, anche alla luce della recente Dichiarazione Pontificia “Dignità infinita”, compresi i motivi del dissenso - hanno tentato invano di dialogare per convincere a desistere le “attiviste” più agitate (erano in gran parte donne).
Lo stesso Arcivescovo si è prodigato a lungo per stabilire un dialogo, come anche il Direttore generale e il Prof. Maurizio Caserta, candidato sindaco e consigliere comunale del PD. Ma un crescendo di urla, con i più facinorosi imbaldanziti proprio dalla prudenza e dalla disponibilità al dialogo degli organizzatori, ha indotto questi ultimi a rinviare l’incontro ad altra data, anche per l’assoluta indifferenza delle forze dell’ordine. Ritengo che la maggior parte dei dissenzienti non si rendessero conto dell’effetto boomerang e della gravità dell’atto , ma l’allarmante episodio si aggiunge agli altri che stanno vedendo le Università italiane tornare ostaggio di minoranze che, in nome di cause a volte nobilissime e condivisibili, le degradano ad episodi inaccettabili e contraddittori di intolleranza spesso violenta. Questi sono incompatibili con le garanzie costituzionali di libertà di espressione che una società civile e democratica - senza entrare nel merito - deve garantire a monte a cittadini e libere istituzioni (prime fra tutte le Università), pena la sua stessa esistenza.
Lasciando con amarezza e preoccupazione il Rettorato, mi sono ritornate in mente le scene di quando nel ‘68 lo avevo occupato da studente nel clima infuocato di quella contestazione “globale”, cioè generazionale e politica. Allora si contestava e si occupava proprio per garantire a tutti, anche agli studenti, il diritto di esprimersi, mai per impedirlo. Anche nelle facoltà “rosse”, come Lettere, mi si consentiva di intervenire nelle animate assemblee e spesso prevalevano le nostre ragioni.
Ricordo una sola scaramuccia violenta, con Turi Giammellaro (detto Jenco, fedelissimo di Paolone, storico leader della destra catanese) ferito ad una gamba nel tentativo di impedire la chiusura del portone per escluderli, sotto lo sguardo quasi paterno del brigadiere Miccichè della sempre presente Digos di allora.  Nella “mia” Giurisprudenza finimmo per prevalere gli studenti cattolici e liberali e, sotto la presidenza dei compianti  Enzo Musco e Antonio Lombardo (rivelatisi poi genii del diritto penale e della scienza della politica) approvammo il documento da me preparato insieme a Sandro Corbino sulla riorganizzazione  degli studi e per un nuovo rapporto università/società. Mai nessuno oso’ tentare di impedire a chiunque altro di esprimersi e alla fine si votava.
Certo, c’era la partecipazione di gran parte degli studenti, unico antidoto democratico al prevalere di minoranze chiassose quanto scarsamente rappresentative. Oggi l’indifferenza dei più consente a chicchessia di imporsi senza contarsi, come d’altra parte accade anche a livello politico-elettorale : nel 1948 la DC ottenne il 48% dei voti su oltre 90% di votanti, oggi chi governa ottiene si e no il 30% su meno di metà di votanti, cioè appena il 15% dei consensi. Non basta per rendere una democrazia forte e difendibile dall’assalto di lobby e minoranze ben organizzate. Per chi poi  si considera “di sinistra”, come dichiarano paradossalmente molti contestatori della libertà di parola, occorre ricordare che gli atteggiamenti provocatori hanno sempre prodotto nella storia - come nel 1922 - pesanti rigurgiti di destra.
Una salutare più ampia partecipazione si attende soprattutto dai cattolici che, su alcune questioni irrinunciabili, non possono omissivamente lasciare soli Papa Francesco e i Vescovi. Dov’erano venerdì scorso le tante associazioni che, pur meritoriamente, operano nel territorio catanese ?  Le libertà civili e religiose vanno rivendicate e tutelate, ma anche esercitate in concreto affinché non scompaiano per desuetudine. Ai primi di luglio si celebrerà a Trieste la 50^ Settimana Sociale dei cattolici italiani proprio sul tema “Al cuore della democrazia”: l’episodio di Catania stigmatizza come c’è ancora chi - come negli anni di piombo - mira dritto a colpire quel cuore, la libertà di espressione. E i cattolici sono chiamati ancora una volta in prima linea a difenderla, come accadde nella Resistenza, nella Costituente, nella scelta europea e atlantica, nella grande crescita del Paese e nella difesa contro le Brigate Rosse. Come testimoniano nei tanti luoghi del mondo dove subiscono persecuzioni. Dialogando, rispettando le diversità, ma non rinunciando ai propri valori, peraltro portanti della nostra società e della nostra cultura.
Per altri versi ciò vale ancor più per le forze dell’ordine e le autorità loro preposte : il diritto di esprimere liberamente la propria opinione in uno stato democratico non è un optional, è il fondamento stesso della democrazia. Se non viene assicurata questa libertà, nessun dialogo risulta possibile. Ripeto, senza entrare nel merito.
Come Mattarella, aborrisco i “manganelli”, ma il diritto fondamentale ad esprimersi liberamente va tutelato comunque e sempre, a tutti i costi, anche con la vita, come ammoniva Voltaire : “Disapprovo quel che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo”.
Mi auguro che Catania, la sua antica Universita’ e tutti i cittadini sinceramente democratici celebrino al più presto, dialogando, un’adeguata “riparazione” di questo grave vulnus.

Francesco Attaguile
Ottima disamina, caro Francesco, la tua. COMPLIMENTI!

Mi viene in mente il 7 dicembre 1967 quando, noi studenti della Università  Cattolica a Milano, davamo inizio a quel duro confronto con le autorità accademiche che segnerà l'inizio della contestazione studentesca lombarda che si salderà a quella operaia  e in tutta Italia.

Io ero tra questi.

Non eravamo certo "comunisti" ; non era comunista Mario Capanna, mio compagno di corso della facoltà  di filosofia dove insegnavano Emanuele Severino, Gustavo Bontadini, Sofia Vanni Rovighi... Eravamo cattolici e studenti bravi e socialmente sensibili che contestavamo l'aumento delle tasse del 40% e non solo...

Poi si passò  ad altro in un crescendo senza apparente ritorno per troppo tempo,  per " rispondere a un …
Condivido tutto tranne l’ottimismo dell’ultimo pensiero. Occorrerà che cresca e venga educata un’altra generazione di giovani con a fianco le famiglie e la scuola e che abbiano la volontà di aprire le loro menti all’apprendimento, al sapere, al rispetto delle regole e del proprio simile, ai principi della solidarietà e della convivenza civile. Ma bisogna iniziare dalla famiglia, dai genitori e dalla scuola.
Chiediamo all'Arcivescovo di potenziare il ruolo sia delle Parrocchie e dell''istituto teologico S. Paolo per la formazione del Clero, sia dell'Azione Cattolica e delle Istituzioni educative ecclesiastiche.
Fermo restando il ruolo non indifferente di ciascuno di noi in seno alle famiglie e alle istituzioni professionali...
Ottimo! ?

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COMUNICATO STAMPA
 
" Sabato scorso , i volontari di Protezione Civile della Fraternita di Misericordia “S.M. Kolbe” di Regalbuto sono stati presenti all’Esercitazione Regionale organizzata dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile in collaborazione con la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regionale del Corpo Forestale presso il Comune di Alcara Li Fusi.
L’oggetto è stato un’attenta attività di previsione, prevenzione e gestione delle emergenze connesse al rischio incendi per testare la capacità congiunta di contrasto alle emergenze in un territorio geograficamente particolare come i Nebrodi.
Dopo un briefing formativo, tutti i volontari insieme alle diverse forze dell’ordine si sono divisi in 7 squadre e, in un primo momento si sono spostati nell’Area Boschiva di Mangalaviti nel Comune di Longi (ME), per una simulazione di incendio boschivo; successivamente, hanno effettuato anche una simulazione di evacuazione di un’azienda agricola e zootecnica.
Formarsi è fondamentale per essere pronti a qualsiasi emergenza e, per questo motivo cerchiamo di dare il massimo ogni giorno!"  

 

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COMUNICATO STAMPA

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Dal 10 al 13 aprile 2024 due squadre formate da studenti dell’I.I.S. “Fortunato Fedele” sede associata I.T. “Salvatore Citelli” di Regalbuto indirizzo Elettronico, accompagnati dai docenti prof.ssa Stefania  Pezzino  e dal prof. Corrado La Rosa ,hanno partecipato alla gara nazionale di Robotica “RoboCup Junior 2024” che si è svolta presso l’Istituto Cobianchi di Verbania.

Le due squadre partecipanti hanno ottenuto un ottimo risultato a tale gara nazionale che è stato il frutto di un impegno costante che le ha portate ad un proficuo lavoro di squadra finalizzato a sfruttare al massimo le loro conoscenze e competenze acquisite grazie anche alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale applicate ai robot che gli alunni hanno realizzato per la gara durante l’attività svolta quest’anno presso il laboratorio di Robotica del nostro Istituto, con il supporto dei docenti di indirizzo elettronico.

La partecipazione a tale gara è stata sostenuta anche grazie alla sponsorizzazione di aziende del territorio quali  Soaplast,Promostand, Lupo Mobili, Angemi, VI.D.R. s.r.l., F.lli Adornetto, Improlax, Sciammacca Infissi, che hanno creduto nelle capacità e nell’entusiasmo messo dagli studenti nello svolgere l’attività di robotica.

La nostra esperienza nazionale è stata dunque importante per il rapportarsi con tante diverse realtà scolastiche del nostro paese che insieme agli organizzatori della competizionehanno riconosciuto l’ottimo livello di preparazione delle due squadre partecipanti durante lo svolgersi delle varie fasi della competizione.

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La foto di oggi la vogliamo dedicare a loro. Alle ragazze della ritmica di Regalbuto. Nata appena un anno fa oggi nel piccolo panorama sportivo di Regalbuto , rappresenta una splendida realtà. Chi conosce questo sport sa che in un minuto ogni ragazza si gioca giorni, mesi di continuo allenamento , disciplina, concentrazione. Alla seconda fase dei campionati regionali le piccole atlete Giulia Pantè , Vanessa Lo Valvo , Rossella Mammana , Flavia Zito e Inna Hubarieva andranno a Roma per partecipare al campionato nazionale. Non è cosa di poco conto. !! Chi conosce questo sport sa già che non è facile arrivare così in alto in poco tempo. Lo sa Vittoria Mammana che con passione , severità , amore tutte le settimane svolge silenziosamente un lavoro ,per ogni singola ragazza, straordinario , fatto anch'esso di sacrificio . Chi come me pensa di conoscere Vittoria , sa che ieri , come in ogni gara , si è commossa , forse trattenendo le lacrime dietro quell'espressione che apparentemente sembra serena. Le " farfalle " di Regalbuto voleranno a Roma . !!

Agovit

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La fiaccola è stata accesa oggi a Olimpia iniziando un percorso di 5.000 km attraverso la Grecia nell’arco di undici giorni. Viaggerà dall’isola di Corfù, nel Mar Ionio, a Santorini, nelle Cicladi, via Kastellorizo, nel sud-est del Paese. Trascorrerà anche una notte vicino al Partenone, sulla roccia dell’Acropoli. Il 26 aprile la fiamma sarà consegnata agli organizzatori francesi nello Stadio Panatenaico di Atene, dove nel 1896 si svolsero i primi Giochi Olimpici dell’era moderna. Si imbarcherà poi per la Francia a bordo della Belem a tre alberi e arriverà a Marsiglia l’8 maggio

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