Articoli filtrati per data: Novembre 2024
Opposizione Politica: sterile demagogia o pungolo del sistema democratico? - Davide Urzì -
Nei dibattiti politici in ambito comunale (e non solo) si tende sempre a demonizzare il
ruolo delle opposizioni che (di norma) contrastano in maniera più o meno accesa le attività
delle amministrazioni.
L'opposizione, nella terminologia della politica, indica una rappresentanza politica che in
un sistema democratico decisionale non copre ruoli esecutivi e che spesso si assume
l'impegno o l'obbligo di controllo dell'attività di governo esercitata dalla maggioranza
consiliare eletta.
Il termine viene usato per indicare tutte quelle forze politiche che non esercitano il potere
esecutivo (Sindaco e Giunta), ma generalmente contrastano le decisioni di questi quando
non sono nell'interesse della collettività.
L’opposizione svolge alcune funzioni fondamentali per il funzionamento della democrazia:
a) il controllo sull’operato della maggioranza; b) il condizionamento e l’influenza sulle
decisioni c) la critica dell’indirizzo politico di chi governa; d) la proposizione di un diverso
indirizzo politico del bene comune.
Tutti i governi vorrebbero avere come controparte politica una semplice minoranza di
facciata: accomodante e accondiscendente; ma la presenza di una forte opposizione è
l’ingrediente interno che garantisce il funzionamento della democrazia.
Lo si vede chiaramente quando prende piede il modello “consociativo” nel quale tutti sono
dalla stessa parte con ruoli indistinti e nessuno più né controlla le azioni, né propone le
alternative. Allora il destino dell'intera comunità è il declino. Perché si fanno strada
l’inefficienza e lo spreco delle risorse, passando per l’incompetenza e la corruzione visto
che l’obiettivo non è premiare chi fa meglio ma chi si adegua al potere in carica.
E il ruolo del consigliere di opposizione è un ruolo “scomodo” e angusto.
Ma è proprio questo il punto. Quello di oppositore è e deve essere un ruolo scomodo.
È scomodo per gli altri perché l’oppositore dà “fastidio”, crea noie, scava nelle cose che i
più vorrebbero lasciare nell’ombra, si insinua nelle contraddizioni, non è compiacente, non
accetta compromessi.
Ma la politica si fa anche fuori dalle istituzioni. Senza dubbio si fa nelle sedi dei partiti, ma
si fa anche nei circoli, nelle piazze, negli incontri conviviali ed oggi ancor più sui social.
E così anche per una semplice critica o giudizio, si diventa cittadini scomodi, intellettuali
scomodi, giornalisti scomodi ed anche, appunto, oppositori scomodi.
È scomodo per chi quel ruolo lo interpreta seriamente: essere scomodi è faticoso. Per un
consigliere d'opposizione occorre documentarsi molto di più di chi va in aula solo per
votare SI (perché l’unica cosa che deve dimostrare è la fedeltà); spesso si rischia
l’isolamento e l’amarezza della sconfitta condita dallo spettacolo del veder gioire chi ha
imposto la propria decisione per la mera forza del Potere e non con la ragione delle idee e
dei princìpi.
Ma vale questo principio per chi si è proposto come leader addirittura di governo? non
tutti sono leader e certamente un leader non si crea dalla sera alla mattina. I Leader
sono quelli che si intestano anche battaglie perse, non per interessi personali, e le portano
avanti anche a costo di perire (politicamente).
Ma tutto questo avviene e deve avvenire per una semplice ragione: l’oppositore non
risponde al potente di turno (più o meno illuminato) e alla maggioranza che gli fa da
contorno.
L’oppositore risponde a chi lo ha eletto. Chi lo ha eletto pretende da lui che continui a
controllare, che continui a proporre, che continui ad informare all’esterno di ciò che
avviene all’interno dell’istituzione. Senza questa preziosa attività di pungolo c’è
regressione per tutta la comunità e per gli stessi governanti che non hanno più nessun
motivo per fare meglio.
Le azioni politiche d'opposizione non renderanno la maggioranza (intesa come mero
sostegno dell'azione di governo) meno maldisposta in Consiglio, la giunta meno
arrogante, il Presidente del Consiglio meno inadeguato.
Un opposizione sempre più coesa forse potrebbe generare incomprensione e
disorientamento nei suoi elettori, ma sicuramente non farà venir meno quel puntello
importante per garantire la democrazia.
In un mondo dove tutti tendono a mettersi comodi è importante il ruolo di chi, invece, si
«mette scomodo» per fare un servizio alla democrazia. Di chi non si preoccupa di non
essere considerato dai potenti ma si preoccupa del funzionamento del sistema.
Davide Urzì
Formazione per assistenti sociali, Albano: «Migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità»
Un corso di formazione rivolto agli assistenti sociali per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Gli assessorati regionali delle Politiche sociali e della Salute hanno deciso di programmare l'attività formativa per gli operatori dei 391 Comuni siciliani e i componenti delle unità valutative multidimensionali delle Aziende sanitarie provinciali. L’obiettivo è approfondire i contenuti della legge quadro 328/2000 che disciplina il sistema integrato di interventi e servizi sociali. «L'iniziativa nasce da un’attenta analisi del bisogno sociale – dichiara l'assessore Albano – Dai territori, infatti, arrivano segnalazioni di criticità nell’attuazione dell’articolo 14 dedicato ai progetti individuali e la stessa norma risulta essere stata poco approfondita. In alcuni casi, è stato accertato che non si conoscono finalità, obblighi e compiti che spettano agli enti coinvolti. Proprio il progetto individuale dovrebbe rappresentare, però, uno strumento fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità». Il progetto esecutivo dell’attività di formazione è stato redatto in collaborazione con il Cefpas, con il Garante regionale della persona con disabilità e con il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali (Croas). Sia i responsabili dei servizi sociali dei Comuni che i direttori generali e sanitari delle Asp avranno cura di individuare rispettivamente gli operatori della propria struttura e i professionisti dell'unità valutativa multidimensionale che dovranno partecipare al corso di formazione. I soggetti designati dovranno inviare la propria candidatura all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre il 29 febbraio. Per i Comuni è prevista la presenza di un solo assistente sociale, mentre saranno ammessi tre professionisti per le unità valutative multidimensionali. Ai soggetti designati sarà comunicata l'ammissione e garantito l'accesso allo spazio dedicato alle attività dove troveranno i programmi dettagliati con le giornate e le sedi. Per la partecipazione al corso sono previsti crediti formativi.
Siccità. Dichiarato lo stato di calamità naturale su tutto il territorio siciliano.
" Cosa avverrà la prossima stagione irrigua ? " Se lo chiedono i tanti allevatori e proprietari di agrumeti a valle della Lago Pozzillo , che per lavori presenta un livello di acqua insufficiente per affrontare la prossima stagione estiva. Il governo Schifani, ha dichiarato lo stato di calamità naturale da siccità severa nell’intero territorio regionale su proposta dell’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino. La Sicilia è l’unica regione d’Italia e tra le poche d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche. Stessa situazione si ritrova in Marocco ed Algeria. Una condizione che sta danneggiando agricoltori e allevatori, già gravati dalle conseguenze dei fenomeni atmosferici anomali che hanno colpito l'Isola per tutto il 2023. L'allevamento degli animali è il settore più colpito per l'assenza di foraggio verde e la mancanza di scorte di fieno danneggiate dalle anomale precipitazioni del maggio dell'anno scorso.
Il governo regionale ha quindi incaricato l’Unità di crisi istituita di recente e ora integrata dai dirigenti dei dipartimenti Bilancio e Programmazione, di individuare possibili interventi strutturali da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica, salvaguardare gli allevamenti zootecnici e le produzioni delle aziende agricole garantendo sufficienti volumi d’acqua.
Siccità, nel Catanese al via i lavori di ripristino della condotta di Magazzinazzo.
Sono partiti i lavori di ripristino strutturale e idraulico della condotta principale dell’adduttore irriguo Magazzinazzo, nel Catanese. Il tratto interessato, lungo circa 540 metri, è in disuso da tre anni. Stanziati due milioni di euro che permetteranno di far ripartire l’irrigazione di una vasta porzione di territorio, pari a oltre settemila ettari.
«Sollievo per gli agricoltori della piana di Catania, in difficoltà con le colture di agrumi, ortive ed erbacei a causa della mancanza di acqua. Una risposta concreta da parte governo della Regione - afferma l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino - per risolvere problemi quali siccità e stato di incuria di alcune infrastrutture. L’intervento consentirà di garantire nuovamente l’irrigazione e di mettere fine ai numerosi disservizi che hanno penalizzato le aziende agricole del territorio».
La condotta era rimasta danneggiata durante l’alluvione del 2018 e, nonostante inizialmente ripristinata, smantellata perché necessitava di un massiccio intervento strutturale.
Soddisfazione di Gaetano Punzi, vicedirettore generale del Consorzio di bonifica della Sicilia Orientale, e di Giuseppe Spartà, commissario straordinario della Sicilia Orientale, che sottolineano «la tempestività della Regione nell'aver recuperato un finanziamento Cipes che stava per andare perduto e per averlo rimpinguato con circa 600 mila euro di fondi regionali. Senza queste somme - concludono - non si sarebbero potuti appaltare i lavori che renderanno un servizio essenziale agli agricoltori di una porzione della piana di Catania».
“Nati per Leggere”, a Enna e Caltanissetta una squadra che cresce
di Valeria Lentini
<<Leggere storie alle bambine e ai bambini è un atto di grande impatto sociale, che può cambiare le loro traiettorie di vita>>. Questa riflessione di Costantino Panza, medico e membro dell’Associazione Culturale Pediatri, rende chiara l’importanza della lettura. Atto fecondo e salvifico in grado di ridisegnare i destini, aggiustare le sorti, donare nuove speranze. Specie quando si inizia da piccolissimi. E di lettura condivisa in famiglia si occupa Nati per Leggere, il programma nazionale di promozione della lettura in età precoce, con ramificazioni in tutta Italia.
Lo scorso 20 gennaio il Centro Giovanile Lasalliano di Regalbuto, in provincia di Enna, ha ospitato l’incontro conclusivo nell’ambito della formazione dei nuovi volontari del gruppo interprovinciale Nati per Leggere di Enna e Caltanissetta. Volti, voci e sorrisi. E tanto entusiasmo per una nuova avventura. Ad accogliere le nuove volontarie, l’empatia e la grande competenza delle formatrici del coordinamento interprovinciale e regionale: Antonella Provenzano (formatrice del Centro per la Salute del Bambino onlus), Grazia Grippaldi (referente territoriale Nati per Leggere), Marcella Gianfranceschi (referente Associazione Italiana Bibliotecari – Nati per Leggere Enna e Caltanissetta). Una giornata che ha visto momenti di riflessione e condivisione delle competenze, alternati a lavori in gruppo dedicati all’approfondimento e alla progettazione. Il tutto accompagnato da una sana convivialità.
Sviluppato assieme all’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino, Nati per Leggere è presente in tutte le regioni italiane. Propone gratuitamente alle famiglie con bambini fino a 6 anni di età attività di lettura che costituiscono un’esperienza importante per lo sviluppo cognitivo dei bambini e per lo sviluppo delle capacità dei genitori di crescere con i loro figli. I volontari Nati per Leggere ricevono una rigorosa formazione per essere poi in grado di trasmettere ai genitori il ruolo cruciale della lettura in famiglia anche in tenera età, supportando gli operatori nelle attività di organizzazione e informazione e soprattutto dedicandosi alla lettura insieme ai piccoli nell’alveo dei presìdi NpL.
La formazione dei volontari e degli operatori, riccamente articolata e approfondita, è erogata dal Centro per la Salute del Bambino onlus, organizzazione senza fini di lucro con un obiettivo ambizioso: garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini uguali opportunità di sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale, fin dalla nascita. Affinché le opportunità siano realmente a portata di tutte e di tutti.
<<Leggere storie alle bambine e ai bambini è un atto di grande impatto sociale, che può cambiare le loro traiettorie di vita>>. (Costantino Panza – Associazione Culturale Pediatri)
Bruno Tognolini, scrittore per bambini e autore Rai, ha ideato la Filastrocca dei Nati per Leggere: <<Leggimi subito, leggimi forte/Dimmi ogni nome che apre le porte/Chiama ogni cosa, così il mondo viene/Leggimi tutto, leggimi bene/Dimmi la rosa, dammi la rima/Leggimi in prosa, leggimi prima>>. Perché prima si inizia a leggere, maggiori sono le opportunità di vita e di crescita. <<Se cambi l’inizio della storia, cambi tutta la storia>>.
UNA PETIZIONE PER RIAPRIRE LA BIBLIOTECA COMUNALE DI REGALBUTO
<<Non c’è nulla che mi faccia sentir male come la porta chiusa di una biblioteca>>. La
sensazione di smarrimento dinanzi a un presidio culturale inaccessibile, così ben descritta in
questa frase della scrittrice statunitense Barbara Tuchman, è qualcosa che da tempo i cittadini
di Regalbuto, in provincia di Enna, conoscono bene.
La biblioteca comunale di Regalbuto, infatti, è chiusa da diverso tempo e per questo
motivo, attraverso la piattaforma Change.org, è stata lanciata una petizione che ne chiede
la riapertura. Alla base della richiesta c'è la necessità di avere a disposizione un presidio
fondamentale per l’accesso alla cultura.
La petizione, intitolata “Riapriamo la Biblioteca di Regalbuto per il Bene Comune”
(www.change.org/p/riapriamo-la-biblioteca-di-regalbuto-per-il-bene-comune),nel giro di
pochissimo tempo ha raccolto centinaia di firme. Segno di una forte esigenza collettiva. Il
gruppo locale “Nati per Leggere” , infatti, è in contatto costante con tante famiglie che
chiedono la riapertura della biblioteca comunale, percepita per quello che è: un cruciale
punto di accesso alla cultura e un prezioso spazio sociale dove riunirsi, apprendere e
crescere. Adulti e bambini, insieme.
Secondo i dati Istat, in Italia sono presenti oltre cinquemila biblioteche pubbliche, a
dimostrazione dell’ineludibile ruolo che queste istituzioni svolgono a favore del tessuto
sociale. Quello di Regalbuto, peraltro, non è un caso isolato: le petizioni volte a fare riaprire
biblioteche comunali chiuse sono diverse in tutta Italia. La chiusura di una biblioteca significa
impoverimento sociale: in quella che il sociologo Zygmunt Bauman ha definito “società
liquida”, fatta di uso compulsivo dei dispositivi tecnologici e incapacità introspettiva, un
libro può salvare letteralmente una vita. E anche un’intera famiglia.
Per tutti questi motivi, attraverso una petizione, si vuole sollecitare
costruttivamente l'amministrazione comunale di Regalbuto a superare le difficoltà esistenti.
Trovare locali idonei ad ospitare la biblioteca comunale, riaprire al pubblico questa
importante istituzione e mettere in sicurezza il patrimonio librario: questo è ciò che
cittadini, famiglie, adolescenti e bambini desiderano. Il diritto alla cultura non può aspettare.
A Regalbuto : 4188 è il numero dei contribuenti pari al 70,55 % ( dati forniti da Openpolis).
Alla fine dello scorso anno, è stato pubblicato il decreto legislativo 216 relativo all’attuazione della riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche. Uno dei cambiamenti più rilevanti è legato alla modifica degli scaglioni a cui applicare le aliquote, che da 4 passano a 3. Si tratta di cambiamenti che, come segnala Ifel, non riguarderanno l’addizionale comunale Irpef, una delle entrate tradizionali delle amministrazioni italiane. Le tasse e le imposte rappresentano una fonte di entrata importante anche per i comuni, contribuendo come voce complessiva di entrata al 23,5% degli introiti delle amministrazioni. Si tratta di entrate necessarie per garantire un funzionamento efficiente della macchina amministrativa che permette poi di avere dei servizi capillari su tutto il territorio. Assieme all’imposta municipale unica (Imu) e alla tassa sui rifiuti (Tari), l’addizionale comunale dell’Irpef rappresenta una delle principali imposte versate dai contribuenti alle amministrazioni. Questa particolare fonte di entrata è legata all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Le tipologie di reddito incluse sono di diverso tipo, tra i principali si comprendono i redditi fondiari, quelli di capitale, quelli di lavoro autonomo e dipendente (incluse le pensioni) e quelli di impresa. L’addizionale è stata istituita alla fine degli anni novanta con il decreto legislativo 360/1998. Per i comuni è possibile, salvo deroghe particolari come quella concessa al comune di Roma, istituire un’aliquota non eccedente lo 0,8%. Le amministrazioni possono introdurre un’aliquota unica oppure delle aliquote differenziate tra di loro, con la clausola di adeguarsi agli scaglioni di reddito presenti per la componente Irpef nazionale. Una condizione che verrà a meno per il 2024. È inoltre possibile per i comuni introdurre una soglia di esenzione subordinata a specifici requisiti reddituali.
L'I.P Don Pino Puglisi al Contest nazionale del pecorino romano Dop.
Il dott. Mario Zappia nuovo commissario straordinario ASP Enna
Il dottor Mario Zappia ha assunto l'incarico di Commissario Straordinario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Enna oggi 1 febbraio 2024, secondo quanto disposto dal Decreto dell'Assessore Regionale alla Salute, numero 1 del 31 gennaio 2024. Con 61 anni di età e originario di Bronte, il dottor Zappia è un medico con una vasta esperienza e una formazione accademica avanzata, includendo numerosi master universitari in ambito scientifico e manageriale.
Il suo curriculum prestigioso evidenzia incarichi di direzione presso Aziende Sanitarie di rilievo, come Agrigento, dove ha recentemente ricoperto la carica, e Siracusa, oltre a esperienze presso Ospedali nazionali ad alta specializzazione, l'IRCCS di Troina e diverse docenze universitarie.
Il dottor Zappia subentra al dottor Francesco Iudica, precedentemente Direttore e Commissario dell'ASP di Enna.
Concetta Giaggeri e Giuseppe Carambia eletti nel direttivo provinciale di Forza Italia.