Articoli filtrati per data: Novembre 2024

L’Ars ha approvato il ddl che istituisce le aree metropolitane e i liberi consorzi dei comuni. Voti a favore 62, contrari 14, astenuti 2. Contro hanno votato Fi, gruppo Musumeci, Cantieri popolari e parte di Mpa di cui due deputati si sono astenuti. Subito dopo il voto, i presidenti dell’Ars Ardizzone e della Regione Crocetta hanno ringraziato tutti i deputati sia che abbiano votato a favore o che abbiano votato contro. Per diventare legge, ora si attende il pronunciamento del commissario dello Stato e la conseguente promulgazione in toto o in parte.Un pasticcio. Lo conferma che il testo già esaminato ed approvato nell’articolato abbia subito alcune modifiche. Gli uffici dell’Ars, che hanno svolto un lavoro egregio ed accurato, in sede di coordinamento hanno riscontrato incongruenze, suggerendo alcune modifiche che sono arrivate in Aula sotto forme di emendamenti del governo. Ma l’emendamento governativo dalle chiare caratteristiche politiche riguarda la soglia minima per la formazione dei Liberi consorzi. In sede di discussione dell’articolato, a scrutinio segreto, era stato stabilito che non fosse di 150 mila abitanti come proposto dal governo, ma di 180 mila. Un voto interpretato come un siluro alla eventuale formazione di un consorzio attorno a Gela. Come dire un siluro destinato al governatore Crocetta. Ieri, col nuovo emendamento del governo si è ripristinata la soglia di 150 mila abitanti, ma con uno percorso diverso e tuttavia tendente a raggiungere lo stesso obbiettivo di Gela. Non potendo annullare il voto precedente su 180 mila abitanti, si è escogitato che quella soglia riguardava la formazione dei nuovi consorzi, mentre eventuali uscite, col nuovo emendamento del governo, si pone come condizione che il consorzio di provenienza non andasse sotto i 150 mila abitanti.

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Mercoledì, 12 Marzo 2014 14:53

L'abolizione delle province e' legge.

L'abolizione delle Province siciliane è legge. L'Assemblea siciliana  ha approvato con voto finale (62 favorevoli, 14 contrari e 2 astenuti) la soppressione delle nove Province regionali che vengono sostituite da altrettanti Liberi consorzi dei comuni con la possibilità di crearne di nuovi entro sei mesi, purchè i comuni raggruppino almeno una popolazione di 180 mila abitanti e quelli coincidenti con gli enti soppressi non abbiano una popolazione inferiore a 150 abitanti.L'elemento cardine della legge è la soppressione del voto diretto, gli organismi dei Liberi consorzi, infatti, saranno di secondo livello, eletti non dal popolo ma dalle assemblee dei consorzi.

Altra novità è la creazione delle tre aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina, la cui elezione degli organismi, sempre di secondo livello, sarà disciplinata con una successiva legge che il governo Crocetta porterà in aula il prossimo autunno. Rinviati alla prossima legge anche i compiti e le funzioni dei Liberi Consorzi. Il disegno di legge è stato approvato dalla maggioranza e dal gruppo parlamentare dei 5stelle. Contrari i gruppi di opposizione.

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Dai risultati dell’indagine sulle imprese siciliane condotta nel 2011 dall’Osservatorio economico dell’Unioncamere Sicilia la provincia di Enna non ne esce bene. Confermano, con cifre alla mano, quello che si intuiva: economicamente la provincia non sta proprio bene. Il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dell’11% dal 2004 al 2010 passando da 1 miliardo e 713 milioni di euro a 1 miliardo e 911 milioni di euro. E’ cresciuto di meno rispetto all’incremento del 12% e del reddito disponibile delle famiglie siciliane e di più rispetto all’incremento del 10% del reddito disponibile delle famiglie italiane. Per essere più chiari, è come se un corridore raggiunge chi lo precede non perché corra più velocemente, ma perché il suo competitore rallenta la sua corsa. Si sente spesso dire che la provincia deve puntare sul turismo, ma è considerevole lo scarto tra le dichiarazioni sul ruolo che può avere il turismo nella crescita economica della provincia e i dati sulle presenze turistiche: nel 2008 furono 51 mila i viaggiatori stranieri che visitarono la provincia di Enna, nel 2011 ne sono venuti 31 mila. Considerano il periodo dal 2007 al 2011, la punta massima dei pernottamenti fu raggiunta nel 2008 con 845 mila pernottamenti il doppio dei 426 mila pernottamenti registrati nel 2011. Sorprendente è il dato sulla diffusione delle imprese giovanili, che sono il 19% sul totale delle imprese. 

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Le sedi dei giudici di pace che saranno mantenute, a seguito della firma del decreto del ministro della Giustizia Andrea Orlando, in Sicilia: Mussomeli, Riesi, Agira, Barrafranca, Centuripe, Leonforte, Piazza Armerina, Regalbuto, Troina, Mazzarino, Niscemi, Militello in val di Catania, Ramacca, Acireale, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Giarre, Mascalucia, Paternò, Randazzo, Chiaramonte Gulfi, Vittoria, Avola, Floridia, Lentini, Noto, Palazzolo Acreide, Sortino, Milazzo, Novara di Sicilia, Francavilla di Sicilia, Rometta, Santa Teresa di Riva, Naso, Sant’Agata di Militello, Sant’Angelo di Brolo, Tortorici, Licata, Castelvetrano, Carini, Partinico, Bivona, Menfi, Partanna, Ribera, Bagheria, Cefalù, Corleone, Gangi, Lercara Friddi, Alcamo.
Sono state dunque accolte quasi integralmente le istanze formulate dagli enti locali che si impegnano a mantenere a loro cura e spese gli uffici giudiziari di prossimità nei loro territori.

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Enna. La riunione della nuova società rifiuti, che avrebbe dovuto riunirsi ieri mattina, presso la sala riunioni della Provincia regionale, sotto la presidenza del dottor Salvatore Caccamo, è saltata perché nella convocazione dei sindaci, non è sta fatta per tempo, solo che il presidente del Consiglio di Amministrazione ha convocato lo stesso l’assemblea. I sindaci si sono riuniti a porte chiuse dentro la sala riunione per quasi due ore ma alla fine non è stato fatto niente. Il Commissario della provincia regionale, Caccamo, per il dopo “conclave” aveva annunciato che avrebbe fatto sapere ai rappresentanti della stampa presenti in quella circostanza che avrebbe dato “notizie”. Il sindaco di Regalbuto, dopo avere lui solo come Sindaco esternato il non gradimento della stampa a seguire i lavori (forse perché nell’ultima riunione dei Sindaci dell’ATO aveva dichiarato davanti a tutti che si sarebbe dimesso dalla carica per cui è stato eletto nella Srr, e da noi riportato), si è esibito dicendo che la stampa non ha capito niente di che cosa significa Ato e cosa è Srr, Tia e Tarsu e noi aspettiamo che ce lo chiarisca, sperando però non attraverso il suo blog. Il fatto che non si può disconoscere è che dalla costituzione della nuova società rifiuti e la noma del consiglio di amministrazione non si è fatto proprio niente. La situazione dei rifiuti in provincia di Enna continua ad essere provvisoria ed improvvisata e rischia di esplodere sul piano economico e sul piano anche della raccolta dei rifiuti.

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Dopo avere ricevuto la croce di cavaliere della Repubblica dalle mani del Presidente, Giorgio Napolitano, Franca Viola – colei che disse no al picciotto di mafia che l’aveva rapita per sposarla – ha detto di volere dedicare quel riconoscimento al padre, che era stato sempre dalla sua parte, e al marito, che l’avrebbe poi portata all’altare. Una dedica a due uomini nella giornata della donna. E’ trascorso più di mezzo secolo, Franca Viola è rimasta una grande siciliana.

Ma non fu certo l’unica a subire le angherie del suo tempo, come donna.  Qualche anno dopo una ragazza diciottenne di Gela che chiameremo Concetta con un nome di fantasia – ha diritto all’oblio – fu sequestrata dal fidanzato con l’aiuto dei familiari di lei, come nel film “Sedotta e abbandonata” di Pietro Germi. Non voleva sentirne dello spasimante e la sua riluttanza, tenace, rischiava di mandare all’aria il contratto di matrimonio  stipulato fra le due famiglie. A mali estremi, estremi rimedi. I genitori della fanciulla, con l’accordo dei parenti dello spasimante, decisero di mettere sul fatto compiuto la sposa riluttante. Come? Un sequestro di persona, organizzato in pieno centro, come nel copione del film di Germi.

L’episodio non destò alcuna sorpresa a Gela, perché negli anni Sessanta le fuitine erano all’ordine del giorno. Nessuno credette in un sequestro ma all’ennesima “scappatina” di due ragazzi che hanno deciso di “consumare” per affrettare le nozze oppure per “saltare” le spese della costosa festa di nozze. Questa consuetudine, peraltro, poteva contare su esperti “mediatori”, procuratori di matrimoni. Un’attività fiorente, redditizia e rispettata.

Il fatto è che stavolta arrivò all’orecchio del pretore di Gela, Mario Fantacchiotti, una informazione curiosa, attraverso i carabinieri, che cioè Concetta non era affatto d’accordo e che non si trattava della solita “scappatina” organizzzata con la benedizione dei familiari, ma di un sequestro di persone bello e buono.

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Primo giorno di Quaresima amaro per 4 Comuni che hanno ottenuto l’annullamento della Tia 2007, ma che tra oggi e domani si vedranno recapitare le relative fatture a carico delle casse municipali. A ricevere la fattura quale “titolare” del debito sono i Comuni di Enna, Nicosia e Barrafranca a carico dei quali l’Ato EnnaEuno ha emesso le fatture per il servizio di igiene ambientale del 2006 e del 2007, mentre al Comune di Valguarnera per il momento verrà chiesto solo il saldo relativo al 2006. Si tratta dei Comuni i cui sindaci hanno chiesto e ottenuto l’annullamento della Tia perché la tariffa non era stata deliberata nelle forme di legge. Si tratta di cifre tali da mandare in dissesto le casse dei 4 Comuni, se si considera che per Nicosia si tratta di circa 2 milioni di euro, che comunque devono essere pagati perché il servizio è stato prestato. “Si tratta di un atto dovuto al quale – ha spiegato il commissario liquidatore Giovanni Interlicchia – non potevamo sottrarci, essendo l’Ato in liquidazione e dovendo pertanto, nella veste di liquidatori, certificare le entrate e garantirle con crediti esigibili che come tali devono identificare il soggetto che deve le somme”. In questo caso sono i Comuni che hanno chiesto e ottenuto l’annullamento della Tia, il che vuol dire che se altri Comuni lo chiederanno, riceveranno le fatture per i relativi importi. Il servizio risulta prestato nei Comuni e quindi sono questi gli Enti, tra l’altro già obbligati a versamenti ed anticipazioni, che devono coprire il costo in veste di soci dell’Ato. Le fatture intimeranno un termine per il pagamento, si presume entro il 30 aprile, data dopo la quale gli Ato dovrebbero essere definitivamente sciolti.

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" Niente ci fu' " Il libro di Beatrice Monroy,edizione Meridiana, racconta la vicenda di una 17enne che, nel dicembre del '65, viene rapita e tenuta segregata per una settimana da un mafiosetto locale. Una "fuitina" forzata con tanto di violenza sessuale. A liberarla, il padre che finge di acconsentire allo sposalizio dei due. Ma la ragazza, con coraggio, rifiuterà di sposarlo infrangendo una convenzione sociale. Appena diciassettenne, Franca Viola, dopo avere rifiutato le avances di un innamorato, viene rapita mentre si trova nella sua casa di Alcamo. Filippo Melodia, rampollo della famiglia mafiosa dei Rimi, la tiene segregata e la violenta per una settimana intera. L’epilogo sarebbe stato il matrimonio riparatore, previsto dalla legge italiana come ‘ristoro’ in caso di violenza sessuale. Il padre di Franca invece finge di accettare un accordo per liberare la figlia, avvisa i carabinieri e fa arrestare Melodia.A quel tempo il cosidetto "codice Rocco" non puniva il rapimento e lo stupro se fosse seguito il matrimonio "riparatore". Franca Viola non volle in alcun modo acconsentire alle nozze previste , creando un precedente seguito da molte donne. E’ così che diventa un’icona del movimento femminista italiano. La legge che tutelava l’autore della violenza, pur avendo innescato un rovente dibattito politico e indignato l’opinione pubblica, sarà modificata solo nel 1981, con la cancellazione del matrimonio riparatore in caso di violenza sessuale .“’Niente ci fu’ è un modo di dire delle madri siciliane: quando i figli si fanno male si fa ricorso a questa espressione per minimizzare – spiega Beatrice Monroy. In generale, se si tratta di qualcosa di serio, è l’autocensura che caratterizza una certa cultura femminile siciliana del non-detto”. Dopo il can can mediatico sviluppatosi attorno alla vicenda, Franca Viola è uscita di scena, avvolta nel silenzio. “Dove sono finite le sue parole? – chiede l’autrice – Ho cercato di dare voce a lei e a tante altre donne vittime di violenza, diventate ormai testimoni mute . La violenza sulle donne assume connotati specifici perché condizionata dalla presenza della mafia, il cui primo comandamento è l’omertà”. Perchè, conclude Monroy, “non è una circostanza fortuita quella che vede fra i protagonisti della vicenda uomini di famiglie mafiose. Come andarono veramente le cose? Non è un caso che su questo sia calata una cortina di silenzio”.

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Ai nostri lettori offriamo una piccola panoramica di ciò che si sta profilando a proposito del testo della nuova legge elettorale. Speriamo solo che si fermino per evitarci guai peggiori.

Pertici: "Mezzo Italicum è peggio di uno intero"

Pasquino: "Una riforma da buttare"

Ainis: "Italicum incostituzionale e folle"

Ainis: "Avremo una camera contro l'altra"

Capotosti: "Scioglimento delle camere a rischio"

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In un mercoledì ancora assonnato , dopo i fasti del Carnevale, la denuncia del dott. Paolo Terranova , titolare dell’omonima Farmacia a Regalbuto, ha scosso l’opinione pubblica non solo di Regalbuto. La notizia apparsa,sulla cronaca di Enna di un noto quotidiano di oggi ha fatto presto il giro del paese. Il dott.Terranova ha deciso di indossare un camice di colore nero per richiamare l’opinione pubblica e gli organi competenti sul grave episodio che è avvenuto nei giorni scorsi a Regalbuto. “ In un gruppo creato su face book – spiega il dott.Terranova- è nata una discussione sulla vendita, così come avviene anche in tutto il territorio Italiano, nella mia farmacia di farmaci di importazione. Molti sono stati i commenti che hanno alimentato dubbi,perplessità e scarsa informazione sull’uso ed efficacia di tali prodotti. In particolare – continua – un utente ha definito pericolosi , di dubbia efficacia ed acquistati in un mercato parallelo ad un prezzo molto più basso,alludendo alla possibilità che io possa mettere a repentaglio la salute dei miei concittadini.Ancora più grave – denuncia il dott. Terranova – è che questo clima sia stato generato e alimentato da un collega. Da questa situazione scaturisce il proposito di protestare. I prodotti di importazione – sottolinea Terranova- sono regolarmente acquistati da noi farmacisti titolari presso depositi ed ingrossi farmaceutici italiani che vendono anche farmaci prodotti in Italia. Tali prodotti non sono acquistati su internet o in un mercato “parallelo” come si vuole alludere.Questi farmaci vengono rivenduti al cliente ad un prezzo stabilito , prezzo che è inferiore rispetto a quello Italiano pur avendo la stessa efficacia e sicurezza in quanto controllati sia dal pese europeo che li produce sia dall’Italia,dove prima della commercializzazione devono ottenere l’autorizzazione del Ministero della Salute.

Pubblicato in regalbuto