Che differenza c’è tra Enel Energia e Servizio Elettrico Nazionale? In evidenza

Gennaio 22, 2021 2566

La liberalizzazione del mercato dell’energia avvenuta dal primo luglio del 2007 ha portato l’ENEL, Ente nazionale per l’energia elettricaa creare due distinte società: Servizio Elettrico Nazionale (originariamente chiamata Enel Servizio Elettrico) ed Enel Energia.

Il Servizio Elettrico Nazionale eroga energia secondo il servizio di maggior tutela, fornendo elettricità a un prezzo fissato trimestralmente dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che deve provvedere a vigilare sia sul rispetto delle regole che sulla protezione del consumatore. L'energia elettrica venduta nel mercato tutelato viene acquistata dall'Acquirente Unico, che a sua volta la compra sul mercato all'ingrosso.

Chi può usufruire del servizio di maggior tutela

Il servizio di maggior tutela si applica ai clienti residenziali, ai clienti non residenziali che hanno la fornitura in bassa tensione e un fatturato annuo fino a 10 milioni di euro, e alle utenze dell’illuminazione pubblica che non scelgono un contratto del mercato libero o che rimangono senza venditore.

Il vantaggio del mercato tutelato è di garantire la trasparenza e l'uniformità nei prezzi e nelle condizioni applicate al consumatore, anche se non permette tariffe flessibili in grado di adattarsi alle esigenze particolari di una famiglia o di un'azienda, cosa che invece può accadere con le offerte del mercato libero.

La fine del servizio di maggior tutela

Dal primo gennaio 2022 non sarà più possibile sottoscrivere un contratto per la fornitura di energia con il Servizio Elettrico Nazionale a causa dell’abolizione del mercato di maggior tutela e del conseguente passaggio di tutte le forniture attive al mercato libero.

Il mercato libero è il servizio di fornitura di energia elettrica costituito da una pluralità di operatori, tra i quali l’utente può scegliere la tariffa più conveniente per le sue esigenze.

In questo tipo di regime i costi delle utenze non sono più controllati dall’Autorità di Stato, ma determinati in autonomia dalle società che offrono, in concorrenza tra loro, diverse condizioni economiche.

Prima stabilito per il primo luglio del 2020, il passaggio obbligatorio è stato poi rimandato di oltre un anno a causa della richiesta da parte dell'Autorità di aumentare i meccanismi di trasparenza e conoscenza del nuovo regime, per quanto già utilizzato da una parte considerevole di utenti. Sarà così possibile ridurre e in molti casi evitare eventuali pratiche commerciali scorrette che gli operatori potrebbero mettere in atto.

Chi al primo gennaio 2022 non avrà ancora effettuato il passaggio, non rimarrà senza servizio, ma verrà indirizzato in modo graduale e differito nel tempo verso un fornitore che possa garantire la continuità nell'erogazione dell'energia elettrica. 

CONTINUA A LEGGERE SU SEGUGIO.IT