“Green Pass” solo per gli eventi. Continua l’accanimento nei confronti della filiera In evidenza

Maggio 18, 2021 1977

La protesta arriva e non si fa attendere da FEU ( filiera eventi unita) che in un comunicato stampa denuncia "l'accanimento" contro la Filiera a proposito del Green Pass nei matrimoni. Di seguito pubblichiamo il Comunicato Stampa.

Roma, 18 maggio 2021 – “Un ulteriore segno di indifferenza per il nostro settore” questi i commenti a caldo del Direttivo di FEU dopo la proposta che il premier Mario Draghi ha portato sul tavolo della cabina di regia.
In queste ore, leggiamo sconcertati le notizie che vedrebbero la riapertura degli eventi (congressi e matrimoni) a condizione che gli ospiti siano in grado di presentare il Pass vaccinale.
Sono molte le riaperture decise dalla Cabina di Regia presieduta dal ministro Gelmini e dal Consiglio dei ministri con a capo il prof. Mario Draghi: Ristoranti al chiuso, Piscine e palestre, Teatri, Cinema, Centri Commerciali, Bingo e Sale gioco, Stadi e Parchi Tematici, oltre ai congressi e i matrimoni.
Eppure, le uniche attività a dover richiedere ai propri ospiti il famigerato Pass sono esclusivamente quelle legate agli eventi.
Questo, un ulteriore segno di indifferenza che le Istituzioni e tutte le parti politiche di maggioranza, nutrono nei confronti del nostro settore. L’Event Industry è infatti l’unica che dovrà adottare come requisito fondamentale il certificato. Nonostante, le attività svolte siano equiparabili ad altre attività ormai ripartite.
Lo svolgimento di un meeting (o di un congresso), infatti, è identico a quel che accade in un cinema o in un teatro. Allo stesso modo ciò che avviene in un ristorante è paragonabile a un banchetto di nozze (o a una festa privata). Tanto che, nelle ultime settimane sono centinaia le segnalazioni di eventi svolti abusivamente all’interno di strutture come Alberghi e Ristoranti, senza l’utilizzo di un protocollo ad-hoc e certamente senza la necessità di esporre il “Green Pass”! Gli operatori del settore oggi non solo si sentono danneggiati da quest’atteggiamento del governo ma, per di più, si sentono colpevolizzati come fossero untori. Questa scelta scellerata è peggiore della chiusura di 14 mesi fa!
Pertanto, la filiera degli eventi portata allo sfinimento si trova a dover accettare regole senza senso pur di riaprire. Ma a decifrare bene la ratio di questa scelta, un senso nella mente del governo esiste: riaprire ed evitare ulteriori sostegni.
Ci sentiamo ancora una volta sconfitti, da un governo che ci sbatte le porte in faccia e che ci considera invisibili, nonostante sia stato presentato un protocollo che garantirebbe la ripartenza in sicurezza del settore.
È diventato ormai impossibile per le maestranze del settore continuare ad assistere inermi a queste ingiustizie.

Non c’è più tempo!

Ufficio Stampa
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Ultima modifica il Martedì, 18 Maggio 2021 15:51