Consorzio di Bonifico. Si teme lo sciopero.Punzi dal Prefetto. In evidenza

Luglio 17, 2014 2961

C'è il rischio di una rivolta tra i dipendenti del Consorzio di bonifica di Enna senza stipendio da ormai quattro mesi. A lanciare l'allarme il direttore Gaetano Punzi che ne ha parlato con il prefetto di Enna Fernando Guida, illustrando con quanti e quali difficoltà ogni giorno devono lottare i dipendenti, e inviando una nota al presidente della Regione invocandone un intervento immediato.
Ad anticipare l'intenzione di fermarsi sono sia il personale d'ufficio che, soprattutto, quello dei cantieri comportando così il blocco di tutte le attività.
Tra le prime cause che porterà l'incrocio delle braccia dei dipendenti c'è l'impossibilità di distribuire acqua alle aziende agricole e zootecniche della provincia e al comune di Raddusa. Ma si andrà anche verso la sospensione delle attività scaturite dalle convenzioni stipulate con i comuni della provincia con il conseguente arresto della stagione irrigua.
Lo stato di agitazione del personale consortile, motiva il direttore Gaetano Punzi, "deriva dall'impossibilità di procedere alla corresponsione degli emolumenti mensili a causa dei mancati trasferimenti da parte della Regione".


Gli effetti potrebbero essere devastanti, basta pensare che il Consorzio di bonifica 6 è l'ente pubblico più importante della provincia per numero di dipendenti che sono oltre trecento; per loro una gran mole di lavoro se si guarda ai duemila irrigati, alle seimila aziende agricole e zootecniche servite dagli acquedotti consortili nonché nella fornitura di Raddusa. "Questo basta a capire il consorzio rientra tra gli enti con diritto di precedenza nei trasferimenti regionali" dice Punzi ribadendo che la richiesta dei trasferimenti regionali è solo ed esclusivamente destinata al pagamenti delle retribuzioni arretrate "e pertanto non assoggettate al rispetto del patto di stabilità".
Come già anticipato dal direttore Punzi i dipendenti, molti dei quali hanno anche difficoltà a raggiungere il posto di lavoro a causa delle ristrettezze economiche, sono pronti a qualsiasi forma di protesta compresa l'occupazione di tutte le sedi consortili e il blocco dei servizi, anche quelli essenziali, pur di sollecitare l'intervento della Regione.
Punzi è cosciente e allo stesso tempo preoccupato che queste iniziative "accompagnate dal grave e pericoloso stato di esasperazione del personale consortile determinerà ingenti problemi di ordine pubblico con grave danno per l'ente e per il ruolo socio-istituzionale espletato nel territorio in considerazione del paventato e imminente blocco dei servizi".
tratto da Sicilia.it

Ultima modifica il Domenica, 10 Agosto 2014 15:53