La Filbi Uil l’organizzazione di lavoratrici e lavoratori dei Consorzi di bonifica, oggi a  Enna presso la sede consortile di Leonforte ha svolto il congresso territoriale. Domenico Romano ( nella foto a sinistra)  è stato eletto nuovo segretario della Filbi uil di Enna, mentre Brazzaventre Duccio e Mure Claudia sono stati nominati responsabili sindacali aziendali. Alla riunione sindacale era presente il segretario nazionale Gabriele De Gasperis che ha ricordato come i Consorzi di bonifica siano “le sentinelle del territorio” e ha messo in guardia sui rischi di una loro paralisi per mancanza di risorse: “La Regione sa bene – ha affermato De Gasperis – quali e quanti siano i costi energetici di questi enti, ora appesantiti ulteriormente dalla crisi innescata dal conflitto in Ucraina e dalla speculazione. Nessuno deve dimenticare i servizi di pubblica utilità e a salvaguardia del territorio che vengono assicurati dai Consorzi.Alla politica chiediamo investimenti e sostegno per un’efficace erogazione dei servizi”. Il segretario nazionale della Filbi ha anche rivendicato “la necessità di un ampliamento degli organici degli enti per garantire nei territori una presenza stabile di professionalità al servizio dei cittadini e del sistema agricolo”. Nel corso del congresso è intervenuto anche il segretario regionale della filbi uil  Eenzo Savarino Per sottolineare che la vicenda dei Consorzi di bonifica è la sintesi perfetta di anni di malgoverno, caratterizzati dall’incapacità del governo regionale a dare vita, grazie al dialogo costruttivo con i sindacati, a riforme finalmente capaci di esaltare il patrimonio umano rappresentato dai lavoratori e di offrire un servizio efficiente ai siciliani. Savarino ha infine esclamato: “Non si comprende come mai Governo regionale e il Dipartimento agricoltura non siano ancora oggi, a distanza di un anno dalla pubblicazione della legge, riusciti a dare attuazione all'articolo 60 della Finanziaria che prevedeva gradualmente il turn-over del personale” e nel contempo garantire i lavoratori della legge 45 del 95 che da circa 25 anni sono ancora precari. “Come Filbi – ha aggiunto il segretario regionale – siamo fortemente interessati affinché in sede di approvazione del bilancio la politica metta a disposizione le risorse necessarie. Su questo argomento abbiamo registrato la disponibilità dell'assessore Scilla, vedremo se alle parole corrisponderanno i fatti”.

Il commento generale è che mai come in questa vigilia della tornata elettorale , si siano registrati "colpi di scena" che ad oggi non lasciano spazio alle certezze. Per ora le uniche certezze sono rappresentate dai due candidati a Sindaco ( tre se si conta anche Achille Croce Parisi )  e sei candidati al consiglio comunale ,quest'ultimi  ufficializzati dalla lista "PubblicaMENTE", che sostiene la candidata a Sindaco Barbara Furia. Si ha l'impressione però che la maggiore incertezza riguarderebbe il completamento del quadro relativo alla formazione dei gruppi che sosterranno le liste e i candidati a Sindaco. In questo senso il travaglio maggiore forse è quello che apparterrebbe al Partito Democratico , ma si attendono risposte sulle decisioni prese  sia dal movimento Regalbuto Riparte che , come si ricorderà ,aveva lasciato libertà di voto ai propri simpatizzanti-, ma che potrebbe decidere di ritornare sui passi del passato, costituendo una propria lista, da presentare agli elettori. Anche sul versante di Achille Croce Parisi potrebbero rivelarsi novità circa la conferma della sua candidatura a Sindaco. Ma come si vede i condizionali sono tanti e dunque toccherà aspettare la fine di Aprile , per poter avere maggiori notizie certe. Come si vive la prossima elezione a Regalbuto ? L'impressione che si ha è quella di un generale distacco , ma si discute nelle famiglie e soprattutto negli ambienti politicizzati. L'interesse però è destinato ad aumentare con il passare del tempo e quanto più ci si avvicina ai giorni fatidici , dopo la presentazione ufficiale delle liste. Per ora , come abbiamo titolato, tutto è in divenire ! 

( foto di Cinzia Labruna) . In Italia sono circa 6 su 10 i bambini che praticano sport nel tempo libero, in modo continuo o perlomeno saltuario. Una quota fortemente variabile sul territorio nazionale. Sono almeno 7 su 10 in regioni come la Valle d’Aosta (80,3%), le province autonome di Bolzano (74,2%) e Trento (70,2%), il Friuli Venezia-Giulia (71,1%), la Lombardia (70,2%). Mentre le regioni con la minore pratica sportiva tra bambini e ragazzi sono tutte del mezzogiorno. Tutti i territori che non raggiungono la media nazionale sono infatti collocati nell'Italia meridionale. In particolare Campania, Sicilia e Basilicata, che non raggiungono la quota del 50%. Poco sopra questa soglia Puglia e Calabria, con rispettivamente il 50,8% e il 51,5%. Si tratta di un divario che chiama in causa tanti aspetti diversi: dalla condizione economica delle famiglie all'educazione alla salute, fino all'offerta di luoghi dove praticare sport sul territorio. È interessante osservare come in diversi casi i territori in cui tanti ragazzi non fanno sport coincidano con quelli con minore dotazione di impianti sportivi. Una tendenza da analizzare con grande cautela: la carenza di luoghi dove fare attività è infatti solo uno dei tanti motivi per cui non si pratica sport nell'infanzia. Tra questi ad esempio la mancanza di tempo o interesse oppure le disponibilità economiche della famiglia. Tuttavia è interessante osservare come varino, regione per regione, la sedentarietà dei minori e l'offerta di impianti sportivi sul territorio, a partire dalle palestre scolastiche. Le regioni con la quota più bassa di bambini che fanno sport almeno saltuariamente in alcuni casi sono anche quelle con meno scuole che hanno la palestra annessa.Ad esempio, la Campania - ultima per quota di bambini e ragazzi che praticano sport in modo almeno saltuario - è anche la seconda regione con meno palestre scolastiche, dopo la Calabria (a sua volta quintultima per quota di ragazzi che fanno attività). Allo stesso modo, dispone di meno palestre scolastiche della media anche la Sicilia, penultima regione per pratica sportiva tra i minori. Basilicata e Puglia - rispettivamente terzultima e quartultima per pratica sportiva - hanno invece una quota di scuole con palestra tendenzialmente in linea con la media nazionale. Del resto, le città del sud si caratterizzano anche per una minore dotazione di aree sportive all'aperto. Parliamo di spazi all’aperto adibiti a campi sportivi e polivalenti, piscine, aule verdi, che possono essere utilizzate per attività ludiche, sportive e ricreative.

«Il governo Musumeci continua a dare linfa ai territori rurali con circa 33 milioni di euro ripartiti tra i Gal siciliani. Si tratta delle risorse aggiuntive assegnate alla misura 19 del Programma di Sviluppo Rurale della Sicilia grazie alla proroga delle attività per le annualità 2021 e 2022». Lo dichiara l’assessore regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Toni Scilla. 

«Abbiamo voluto ripartire le risorse tenendo conto di alcuni criteri che valorizzano il lavoro svolto da ogni singolo Gal -  spiega l’assessore regionale – , infatti, solo una piccola parte pari a circa il 20 per cento è stata distribuita con i criteri storici del 2016, mentre la metà delle risorse ha tenuto conto della performance di ogni singolo Gal, basata sulle graduatorie approvate, sugli impegni emessi e sulla spesa pubblica erogata; l’ulteriore quota pari al 20 per cento circa è stata assegnata a 10 progetti ritenuti di grande qualità per gli aspetti legati all'innovazione e alle ricadute sui territori di attuazione».

Il comunicato pubblicato ieri sera dal movimento Regalbuto Riparte sconvolge il panorama politico e forse quello delle alleanze in vista delle prossime elezioni amministrative del 12 giugno. "  Il Direttivo del Movimento #RegalbutoRiparte riunitosi per decidere le azioni da intraprendere per le prossime elezioni amministrative, considerato l’emergere al proprio interno di diversità di vedute e differenti posizioni HA DECISO ALL’UNANIMITÀ Di lasciare libertà di coscienza ai propri aderenti per la scelta di liste e candidati da sostenere."  Un comunicato dunque che non lascia dubbi sul fatto che a Giugno non vi sarà alcun simbolo e partecipazione alle prossime amministrative e  il Movimento lascia liberi i propri elettori di votare secondo le proprie inclinazioni o " coscienza" . A questo punto crediamo sia lecito affermare che la dott.ssa Barbara Furia e l'Ing Angelo Longo rimangono i due candidati che si contenderanno la sindacatura e con essi la composizione del prossimo consiglio comunale. Quali effetti avrà la dichiarazione di Regalbuto Riparte ? La cosa certa che lasciando liberi i propri elettori ( si ricorderà che alle scorse elezioni amministrative il movimento superò i 1500 voti di preferenza) , questi  possono rappresentare il fattore determinante nel risultato finale,  dopo l'apertura delle urne. L'attesa è ora tutta rivolta alla composizione delle liste dei nomi per il rinnovo del Civico Consesso.

 

Giuseppe Conte è stato rieletto presidente del M5S con il 94,2% dei voti. Il numero di iscritti aventi diritto di voto era pari a 130.570, hanno partecipato alla votazione 59.047 iscritti. L'assemblea degli iscritti, che si è conclusa alle 22, era chiamata a deliberare sulla elezione di Conte alla presidenza del M5S "anche in ripetizione della deliberazione adottata in date 5/6 agosto 2021, al fine della conferma/convalida della delibera stessa nonché dell'attività svolta". Hanno risposto Si: 55.618 iscritti, pari al 94,19% dei voti validi, hanno no: 3.429 iscritti, pari al 5,81% dei voti validi, fa sapere il M5S. 

Tre milioni di euro dal governo Musumeci per i Comuni siciliani virtuosi in tema di rifiuti solidi urbani. È stato predisposto dalla Regione il decreto inter-assessoriale (Economia e Autonomie locali) - firmato da Gaetano Armao e Marco Zambuto - che assegna un contributo agli enti locali che nel corso del 2020 hanno superato il 65 per cento della raccolta differenziata. A beneficiarne - in attuazione di una norma regionale - sono 167 Comuni di nove province dell’Isola, il cui elenco preparato dai dipartimenti delle Autonomie localui e dell’Acqua e dei rifiuti è stato validato dall’Arpa Sicilia.
 
«Cresce di anno in anno - evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci - il numero dei Comuni “ricicloni” in Sicilia. Frutto delle azioni messe in campo, fin dall’inizio della legislatura, dal governo della Regione e grazie alla collaborazione di sindaci e cittadini. Nel 2019 erano 134, nel 2018 79 e l'anno precedente appena 31. Un aumento che conferma una sempre maggiore sensibilità ambientale da parte dei siciliani, oltre all'impegno quotidiano delle amministrazioni locali».
 
Questo l’elenco dei Comuni beneficiari del finanziamento, a cui è stata assegnata una somma fissa di 8.982,04 euro e una variabile in base alla popolazione.
 
Provincia di Agrigento (25): Agrigento, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cammarata, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Menfi, Montevago, Naro, Racalmuto, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Santa Margherita di Bèlice, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano di Quisquina, Sciacca e Villafranca Sicula. 
Provincia di Caltanissetta (13): Butera, Campofranco, Delia, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Resuttano, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba.
 
Provincia di Catania (23): Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Belpasso, Biancavilla, Camporotondo Etneo, Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Linguaglossa, Maletto, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Palagonia, Raddusa, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Scordia e Vizzini.
 
Provincia di Enna (5): Assoro, Cerami, Leonforte, Sperlinga e Troina.
 
Provincia di Messina (29): Acquedolci, Alcara Li Fusi, Antillo, Caronia, Castel di Lucio, Furci Siculo, Itala, Limina, Longi, Mandanici, Mazzarrà Sant’Andrea, Mirto, Montalbano Elicona, Naso, Pagliara, Pettineo, Roccafiorita, Roccalumera, Rometta, San Marco d'Alunzio, Santa Teresa di Riva, Santo Stefano di Camastra, Scaletta Zanclea, Sinagra, Spadafora, Terme Vigliatore, Torrenova, Tusa e Villafranca Tirrena.
 
Provincia di Palermo (39): Alimena, Aliminusa, Altofonte, Balestrate, Baucina, Bisacquino, Caccamo, Campofiorito, Camporeale, Chiusa Sclafani, Ciminna, Cinisi, Collesano, Contessa Entellina, Corleone, Giardinello, Giuliana, Godrano, Gratteri, Isnello, Lascari, Lercara Friddi, Marineo, Misilmeri, Montelepre, Montemaggiore Belsito, Palazzo Adriano, Partinico, Piana degli Albanesi, Pollina, Prizzi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Terrasini, Torretta, Trappeto, Valledolmo e Ventimiglia di Sicilia.
 
Provincia di Ragusa (8): Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Monterosso Almo, Pozzallo, Ragusa e Santa Croce Camerina.
 
Provincia di Siracusa (6): Buccheri, Buscemi, Ferla, Melilli, Solarino e Sortino.

La prossima primavera, 119 comuni siciliani saranno chiamati alle urne e nei prossimi mesi potrebbero aggiungersene anche altri, in quanto qualche sindaco potrebbe tentare la candidatura all’Ars e dimettersi entro 180 giorni dall’indizione dei comizi elettorali. I comuni che andranno al voto con il sistema maggioritario con 116 e con il proporzionale 13 (cioè con una popolazione superiore alla soglia dei 15.000 abitanti) sono Palermo, Messina, Erice, Avola, Scicli, Pozzallo, Scordia, Paternò, Palagonia, Aci Catena, Niscemi, Sciacca e Palma di Montechiaro. Inoltre, per la prima volta si terranno le elezioni di Misiliscemi, il nuovo comune trapanese nato nel 2021. Ad Enna, invece, i comuni chiamati alle urne saranno 4: Nissoria, Regalbuto, Sperlinga e Villarosa.  

“In un quadro generale di disagio sociale è giunto il momento che ognuno contribuisca, in modo concreto e fattivo, a risollevare le sorti della nostra comunità. Di fronte alle sollecitazioni di tanti Regalbutesi che da mesi mi incoraggiano ad un impegno diretto nella prossima competizione elettorale, non potevo restare indifferente: con determinazione, onore e sincero orgoglio ho accettato l’invito e, insieme a tanti amici, professionisti, studenti, operatori del sociale, donne e uomini di ogni ceto sociale, ci organizzeremo per la candidatura a Sindaco di Regalbuto”.
Lo scrive Barbara Furia per annunciare la propria candidatura a sindaco di Regalbuto per le prossime elezioni comunali che dovrebbero tenersi nel prossimo mese di giugno.
Una riserva sciolta dopo aver ricevuto la proposta dei Movimenti civici “Innoviamoci” e “Pro Regalbuto” a cui, successivamente, si è aggiunto anche il partito di Forza Italia e diversi esponenti provenienti dalla società civile.
"Le emozioni provate sono difficili da raccontare - ha dichiarato Barbara Furia - è stato un mix di gioia, stupore, felicità e commozione. Sono davvero onorata di aver avuto questa chance e sento addosso una grande responsabilità. Sarà un percorso in ogni modo entusiasmante che arricchirà il nostro bagaglio politico ed umano. PubblicaMENTE dovrà essere un progetto concreto che condurrà ad un rinnovamento culturale della classe dirigente”.
“Un nuovo approccio culturale – a detta del coordinamento elettorale guidato da Vittorio Di Franco - rispetto e libertà nei confronti di tutti, creazione di una comunità dove non si lascia indietro nessuno. Il tutto senza prescindere dal mondo giovanile provato dalla pandemia. Avremo modo di approfondire la nostra proposta politico-amministrativa nelle prossime settimane. Intanto rivolgo un appello a tutte le elettrici ed elettori, ai giovani ed alle forze “sane” della nostra comunità che vogliono mettere Regalbuto sopra ogni interesse di parte: insieme possiamo farcela”.
Prosegue in maniera incessante, infine, il confronto del progetto politico “PubblicaMENTE” con altre forze politiche locali e movimenti civici per allargare la coalizione e iniziare a formare il gruppo di lavoro che stilerà il programma elettorale da presentare ai regalbutesi.

Ad oggi sono 117 i bambini ucraini uccisi dal conflitto", ha detto il presidente ucraino che ha parlato da Kiev alle Camere italiane, riunite a Montecitorio, questa mattina alle 11. Il collegamento è stato trasmesso da due grandi schermi laterali nell’Emiciclo e da altri due nel Transatlantico per evitare sovraffollamenti. Dopo il suo intervento ha preso parola il premier Mario Draghi. “Una settimana fa ho parlato durante un incontro per la pace a Firenze in cui ho chiesto a tutti di ricordare il numero 79, che era il numero di bambini uccisi. Ora sono 117. È questo è il prezzo della procrastinazione del conflitto”. Sono le parole con cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha iniziato il suo discorso al Parlamento italiano, dove si è collegato questa mattina alle 11. Dopo i video collegamenti con Parlamenti di Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Germania e Israele .Il presidente ucraino parla da Kiev anche alle Camere italiane, riunite a Montecitorio. Il discorso di Zelensky è stato preceduto dal saluto dei presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. “L’intervento di un Capo di Stato internazionale è un evento inusuale che testimonia bene l’eccezionalità dei tempi che stiamo vivendo. Così vogliamo dimostrare la vicinanza dell’Italia all’Ucraina e condannare l’attacco russo”, ha detto Fico. Il video è stato trasmesso in Aula da due grandi schermi laterali, quelli su cui normalmente vengono proiettati i risultati delle votazioni dell'Assemblea. Per evitare un sovraffollamento nell'Emiciclo, sono stati installati due schermi anche nel Transatlantico. Nelle tribune ad ascoltare Zelensky ci sono deputati e senatori, che hanno indossato al braccio un fiocco fucsia contro gli stupri di guerra.“Il nostro popolo è diventato l’esercito, così ho risposto a Papa Francesco", ha detto Zelensky, ricordando quanto l'Ucraina ha visto il "male che porta il nemico, quanta devastazione lascia a quanto spargimento di sangue". L'invasione russa "sta distruggendo le famiglie, abbiamo migliaia di feriti, centinaia di migliaia di vite distrutte, di case abbandonate, i morti nelle fosse comuni e nei parchi", ha raccontato il presidente ucraino. "La guerra continua a devastare città ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol, che aveva mezzo milione di abitanti. Mariupol è completamente bruciata dopo tre settimane, una città grande come Genova. Immaginate la vostra Genova distrutta", ha detto Zelensky in Parlamento. "Dopo tutta la tragedia vissuta, ora Kiev ha bisogno di vivere nella pace, una pace continua, eterna, come deve averla Roma e qualunque città del nostro mondo. Ma a Kiev ogni giorno si sentono le sirene e cadono le bombe e i missili", ha affermato.

"A Kiev torturano, violentano, rapiscono bambini, distruggono e con i camion portano via i nostri beni. L'ultima volta in Europa tutto ciò è stato fatto dai nazisti. L'esercito russo è riuscito a minare anche il mare vicino ai nostri porti: questo è un pericolo anche per i Paesi vicini". Zelensky ha ricordato la difesa dei valori europei da parte dell'Ucraina. "Il loro obiettivo è l'Europa, influenzare le vostre vite, avere il controllo sulla vostra politica e la distruzione dei vostri valori. L'Ucraina è il cancello per l'esercito russo e loro vogliono entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare", ha affermato. "Popolo italiano, bisogna fare il possibile per garantire la pace. Questa è una guerra creata per decine di anni da una sola persona, che ha guadagnato molti soldi con le esportazioni di petrolio e gas" e ora li usa "per la guerra". Bisogna "fermare uno solo, affinché sopravvivano a milioni". 

 
 
 
 
 
 
 
 
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