Le indicazioni sono piuttosto chiare: «Salendo verso il palco è il primo stand». Il primo a sinistra, ça va sans dire. Eppure non c’è alcun elemento identificativo – uno stendardo, un pannello con il logo, una bandiera della Romania – che possa darci il certificato visivo dell’esistenza in vita.
Non troviamo ciò che stavamo cercando. Ma non significa nulla.
In primis perché la Villa Bellini di Catania – a poco meno di ventiquattr’ore dall’inaugurazione – sembra tutt’altro che il luogo dove oggi si aprirà la Festa nazionale dell’Unità. Un cantiere apertissimo, fra banconi di legno, operai affannati e furgoni che scaricano di tutto nelle “capanne” ancora in alto mare; ma oggi – come per magia, come sempre – sarà tutto pronto.
Allora: c’è davvero, in questi giardini incantati, fra le effigi de “L’Italia che dice sì” (senza se e senza ma) e gli spiedoni per la porchetta, lo stand di Mirello Crisafulli? La conferma, netta, ce la dà il diretto interessato. Con precisazione giusto un poco formale: «Non è il mio stand». E allora cos’è? «È uno spazio espositivo – gongola – regolarmente affittato alla nostra associazione per promuovere le iscrizioni di studenti, siciliani e non, ai corsi di medicina dell’Università Dunarea de Jos di Galati, che si svolgono a Enna per il secondo anno consecutivo». continua
tratto da La Sicilia