"Avrei voluto vivere la stagione del dopoguerra." Di Luigi Manoli In evidenza

Giugno 27, 2017 868

Avrei voluto vivere la stagione del dopoguerra.
Avrei voluto conoscere da vicino personaggi che hanno dato una speranza, onesti, credibili.
Sono convinto che continueremo a cadere sempre più giù, perché solo quando toccheremo il fondo risaliremo e solamente allora le idee torneranno ad essere importanti.
Cerchiamo di aggrapparci con le unghie alle pareti del pozzo e votiamo a sinistra là dove c'era la destra e viceversa.
Il voto ora non conta quasi più, perché nulla è cambiato con le nostre scelte.
Non ci sono partiti, non ci sono idee, non esistono progetti, non si guarda al futuro, esistono solamente consorterie di beceri interessi dell'oggi a me. E chi si oppone passa per fascista, per populista, per demagogo, perché ha tanta voglia di fare ma non sa cosa fare o ha tante idee confuse che un po' puntano a sinistra, un po' a destra ma tutte dichiaratamente.....ecologiche.
Gente impreparata, pressappochista, raffazzonata, che nulla sa di Ferruccio Parri, che di Pertini conosce solamente l'esultanza di Madrid, che confonde Il Migliore con Alcide, che pensa che il '48 sia stato un''ultima mano di scopa ( questa la comprenderanno in pochi), che Amintore è sinonimo di nano maledetto, e che Giorgio La Pira era così detto perché amava il fuoco mentre Dossetti è un vecchio segnale di pericolo stradale.
Nessuno che abbia mai frequentato una Sezione, che si sia formato ad una scuola di partito, che sappia un congiuntivo che sia uno, che abbia mai letto un libro e meno che mai di storia.
Tutti o quasi confondono il pubblico interesse con quello dell'amico o del parente se non con il proprio, per cui è legittimo sdemanializzare una pubblica via se l'amico o il parente hanno bisogno di quello spazio per non pagare in eterno oneri concessori.
Si però ci sanno fare ....si dice di loro.
Oggi tutti hanno perso e continueremo a perdere, perché non abbiamo ancora toccato il fondo.

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