"A me dà fastidio perfino parlare di due culture: metterle sullo stesso piano come se fossero due realtà parallele, di uguale peso e di uguale misura. Perché dietro la nostra civiltà c’è Omero, c’è Socrate, c’è Platone, c’è Aristotele, c’è Fidia. C’è l’antica Grecia col suo Partenone e la sua scoperta della Democrazia. C’è l’antica Roma con la sua grandezza, le sue leggi, il suo concetto della legge. Le sue sculture, la sua letteratura, la sua architettura. I suoi palazzi e i suoi anfiteatri, i suoi acquedotti, i suoi ponti, le sue strade.
C’è un rivoluzionario, quel Cristo morto in croce, che ci ha insegnato (e pazienza se non lo abbiamo imparato) il concetto dell’amore e della giustizia. C’è anche una Chiesa che mi ha dato l’Inquisizione, d’accordo. Che mi ha torturato e bruciato mille volte sul rogo, d’accordo. Che mi ha oppresso per secoli, che per secoli mi ha costretto a scolpire e dipingere solo Cristi e Madonne, che mi ha quasi ammazzato Galileo Galilei. Me lo ha umiliato, me lo ha zittito. Però ha dato anche un gran contributo alla Storia del Pensiero: sì o no?
E poi dietro la nostra civiltà c’è il Rinascimento. C’è Leonardo da Vinci, c’è Michelangelo, c’è Raffaello, c’è la musica di Bach e di Mozart e di Beethoven. Su su fino a Rossini e Donizetti e Verdi and Company. Quella musica senza la quale noi non sappiamo vivere e che nella loro cultura o supposta cultura è proibita Ed ora ecco la fatale domanda: dietro all’altra cultura che c’è? Boh! Cerca cerca, io non ci trovo che Maometto col suo Corano e Averroè coi suoi meriti di studioso".
Oriana Fallaci, "La rabbia e l'orgoglio".
REGALBUTO (EN) 15/10/2024: Disinnescato un ordigno bellico risalente alla Seconda guerra mondiale. Un cittadino, nel mese scorso, ha rinvenuto nel proprio terreno, nel territorio di Regalbuto in provincia di Enna, una bomba di aereo, di notevole dimensioni, risalente al secondo conflitto mondiale. La Prefettura di Enna, ha immediatamente avviato le azioni necessarie per la messa in sicurezza dell’area. Le operazioni, presiedute dalla Prefettura, sono state eseguite dagli artificieri dell’Esercito, con la collaborazione dei Volontari di Protezione Civile di Regalbuto OOdV Aquile degli Erei cod. 881 e Misericordia cod. 1082, Forze dell'ordine, Vigili del fuoco, Vigili Urbani, Servizio 118 ed Amministrazione locale. Si è reso necessario evacuare circa 180 cittadini le cui abitazioni ricadevano all’interno dell’area circoscritta dal perimetro di sicurezza. Alcuni cittadini, che non hanno trovato autonoma sistemazione alternativa, sono stati accolti dall'amministrazione comunale all'interno della Scuola Media locale.
L’ordigno disinnescato è stato poi posizionato su un automezzo dell’Esercito per essere trasportato presso la "Cava Pruiti" su territorio di Agira per le operazioni di neutralizzazione a cura degli artificier.i

Lo ha stabilito il vertice della maggioranza  tenuto nei locali della Presidenza della Regione in vista delle elezioni provinciali, che si terranno il prossimo 15 dicembre. L’incontro si è tenuto , a Palermo. Erano presenti per la Lega Nino Germanà, per la Dc Stefano Cirillo e Carmelo Pace, Massimo Dell’Utri per noi moderati, Marcello Caruso per Forza Italia, Giampiero Cannella e Salvo Pogliese per Fratelli d’Italia e Fabio Mancuso per l’Mpa. Mancava il Presidente della Regione Renato Schifani impegnato in giunta. Ma sarà così anche nel territorio di Enna ? Nulla per ora trapela se non dalla parte degli autonomisti di Lombardo i quali in un comunicato sottolineano che " “Attendiamo, pertanto, le forze politiche del centrodestra del territorio per un confronto serio e coerente che metta in campo una proposta politica per il Libero Consorzio e gli enti locali a scadenza con un’idea di sviluppo che pianifichi e programmi i vari temi da mettere in campo”. Ma il centro-destra ennese è proprio unito ? E' ciò che si chiedono in tanti , soprattutto perchè ci sono "fibrillazioni" in quasi tutti i partiti ,sulle scelte da farsi , anche se , come avevamo anticipato, sono in corso contatti e telefonate da parte di eventuali candidati al consiglio provinciale , verso altri consiglieri comunali dei 20 paesi . Diciamo dunque che se da un lato è già iniziata la campagna elettorale, dall'altro canto le bocche sono piuttosto cucite forse proprio su un argomento cardine , nato proprio dall'incontro di Palermo. “Sono le regole della politica che impongono tale percorso”, dicono i componenti del gruppo Mpa al Comune di Enna Francesco Di Venti, Naomi Fiammetta, Gaetano Catalano, Francesco Comito, Giusy Firrantello, Mirko Milano. Il monito è chiaro e la chiamata altrettanto chiara verso gli altri partiti quali Forza Italia, Fratelli d'Italia, Democrazia Cristiana, Lega e Noi Moderati.

Una giornata ricca i significati e altamente emozionante quella vissuta domenica pomeriggio al palazzetto dello sport di Regalbuto. Una "due giorni" dedicata al compianto Nino Zaia, storico dirigente della Società sportiva Regalbuto di pallamano con trascorsi importanti anche ai massimi livelli. Un dirigente sportivo di grandissime qualità umane, andato via troppo presto e che i suoi amici e collaboratori di sempre, il presidente del sodalizio Pippo Timpanaro, il fautore della pallamano a Regalbuto il decano prof. Salvatore Avila, ma soprattutto le decine e decine di atleti che ha guidato e fatto crescere hanno voluto ricordare con un memorial da ripetere ogni anno. Sono stati circa 60 gli atleti e le atlete scesi in campo per onorare Nino persona perbene voluto bene da tutta la comunità. Si sono susseguiti video emozionanti, racconti e tanti aneddoti sul Nino Uomo e "papà" di tantissimi ragazzi che dal 1979 al 2007 hanno calcato i campi di tutta Italia. Ben quattro generazioni di giocatori, dirigenti e tecnici che hanno fatto la storia della pallamano ennese e siciliana con entrambe le formazioni maschile e femminile che, seppur sotto gestioni diverse, hanno disputato la massima serie nazionale. Palazzetto di piano Arena gremito in ogni ordine di posti con la famiglia di Nino al completo presenti la moglie Giusi, i figli Antonio, Francesco e Enrico e l'intero movimento sportivo regalbutese che ha voluto onorare una persona veramente perbene.

L’intelligenza artifciale non ha la capacità di essere creativa. La vera creatività porta a ciò che non è mai esistito, va ben oltre la combinazione di ciò che già esiste. Se le chiediamo di riprogettare questo teatro, l'AI rimescola le sedie che trova nella stanza ma siamo noi che dobbiamo decidere se ci piace o meno come lo fa, ricordando che quelle sedie sono state ricavate da algoritmi che partono da dati creati da noi”. Scatta un applauso unanime quando Federico Faggin lo afferma, precisando poi che “il computer riconosce la correlazione tra simboli, ma non capisce ed è inutile pretenderlo, perché non capirà mai un tubo”.

 Ospite del Wired Next Fest Trentino, il fisico e imprenditore italiano spinge alla riflessione sul rapporto tra scienza e spiritualità.La scienza negli ultimi 30-40 anni si è resa conto di non essere in grado di spiegare” afferma. Come nel suo ultimo libro Oltre l’invisibile, sul palco mette al centro la fisica quantistica e la interpreta in maniera inedita, spiegando che è proprio questa disciplina a mostrarci l’importanza e ancora prima l’esistenza della coscienza e del libero arbitrio, entrambi “proprietà fondamentali della natura, postulati da cui partire - spiega - Solo il campo conosce sé stesso e lo stato in cui si trova, ha libero arbitrio. La fisica quantistica ci dà solo delle probabilità”.
 Le sue critiche sono soprattutto rivolte a quelle che definisce “teorie scientiste”, quindi non scientifiche. “Sostengono che sia il cervello a decidere e poi informare la coscienza, ne negano l’esistenza buttando via proprio ciò che ci differenzia dalle macchine. Il problema della scienza è che oggi ha eliminato il significato, l’intelligenza e la creatività . Siamo folli se continuiamo in questa direzione”. Secondo Faggin, scienza e spiritualità sono da unire, anzi, “la spiritualità può aiutare la scienza ma a sua volta essa ha bisogno della razionalità scientifica”.
 Per quanto riguarda la biologia, per esempio, spiega che “chi in questo campo tende a trattare il corpo umano come un computer ci vuole far credere che siamo macchine, ma siamo molto più potenti. Il nostro corpo ci permette infatti di fare esperienze e di imparare a volerci bene e non farci fuori”. Da qui nasce la possibilità di un nuovo rinascimento: “Possiamo avere davanti un mondo nuovo, in cui sostituiamo la cooperazione alla competizione, e alla materia affianchiamo lo spirito e materia, conquistando un nuovo modo di conoscerci”.

Un gruppo di Militari Americani appartenenti alla U.S. Navy e U.S. Army in servizio presso la N.A.S Sigonella, accompagnati  dal responsabile  relazione esterne della base Statunitense Dott. Alberto  Lunetta si sono recati oggi presso l'I.T. S. Citelli per un progetto di sport e sana Alimentazione  nell'ambito del programma di Buon vicinato "Community Relations" (COMREL) che i militari Americani svolgono nell'isola. I volontari  hanno incontrato gli alunni delle classi terze, quarte e quinte dell’Istituto Tecnico “S. Citelli” - Regalbuto. Accolti da tutto lo staff  docenti, dal Dirigente Scolastico Prof. re Lo Cascio Serafino, la referente di sede Prof.ssa Giuseppa Giaggeri, la Prof.ssa D’Arrigo Adriana, referente del progetto, per svolgere attività  fisica in palestra rispondendo a domande sulla sana alimentazione. Gli studenti entusiasti e soddisfatti di questa proposta. Si tratta del primo evento dopo la pandemia
Una esperienza molto produttiva per i nostri alunni – ha commentato il dirigente scolastico – un incontro volto ad arricchire il loro bagaglio di conoscenze professionale ed umano.
La presenza di questa comunità statunitense arricchisce la possibilità di ampliare gli orizzonti culturali dei nostri ragazzi - commenta la Prof.ssa A.D'Arrigo. L’iniziativa molto coinvolgente ed un’opportunità per promuovere scambi linguistici all’insegna della multiculturalità. Un motivo in più per ripetere l’iniziativa e trattare altre tematiche utili alla crescita sociale e culturale degli alunni dell’Istituto.

Pronto il bando da 19 milioni di euro destinato ai Comuni montani e parzialmente montani della Sicilia. Si tratta di risorse del Fosmit, Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, assegnate alla Regione Siciliana dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per finanziare interventi di promozione e per rafforzare le reti sociali di questi territori. Ciascun Comune, in particolare, potrà proporre: la realizzazione di progetti che riguardano l’informatizzazione, attraverso soluzioni di alfabetizzazione e inclusione digitale per stimolare l’uso del web; l’acquisizione di beni strumentali per il rafforzamento dei servizi essenziali; la valorizzazione del patrimonio esistente materiale o immateriale per aumentare l’attrattività dei luoghi; interventi finalizzati a ridurre nel medio e lungo termine la dipendenza da fonti fossili e per l’efficientamento energetico; la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade comunali e intercomunali.

«Il bando destinato a 180 Comuni delle aree montane - dice Andrea Messina, assessore regionale alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica – è l’ultimo atto di un processo che ha visto impegnati i nostri uffici in un’attività di coordinamento di numerosi assessorati e dell’Autorità di Bacino nel recupero di risorse nazionali che sarebbero andate perse. I 19 milioni di euro complessivamente recuperati – prosegue l’assessore – rappresentano un impegno concreto del governo regionale per sostenere lo sviluppo e la valorizzazione dei Comuni montani, lasciando libere le amministrazioni di proporre progetti in ambiti particolarmente significativi per la promozione dei loro territori. Si tratta di un’azione che mira a rafforzare l’attrattività di aree particolarmente fragili per contrastarne lo spopolamento attraverso il potenziamento delle reti sociali e la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale. Questo attraverso azioni che mirano alla salvaguardia ambientale, al miglioramento della viabilità e a incrementare l’economia locale, in coerenza con il “Turismo delle radici”, l’offerta turistica italiana che punta quest’anno sulla memoria dei luoghi».

I progetti, dettagliatamente descritti e con le previsioni dei costi, dovranno essere presentati dai Comuni, previa approvazione della giunta locale, entro 45 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana, a pena di esclusione. 

Al fine di diffondere la conoscenza della nuova misura e di illustrare le modalità di presentazione dei progetti, l’assessorato ha in programma due incontri operativi con i sindaci e i tecnici comunali, che si terranno nei  prossimi giorni a Palermo e Catania.

Il decreto è consultabile sul sito del dipartimento delle Autonomie locali a questo link 

Dal 5 al 16 settembre milioni di studenti e studentesse torneranno tra i banchi di scuola, ma già si guarda alle possibili soste disseminate lungo l’anno. Il calendario premia la pausa natalizia che durerà ben 17 giorni, mentre a saltare sarà il ponte dell'Immacolata e di Sant'Ambrogio.Un superponte di primavera si profila a fine aprile, quando tra Pasqua, la Festa della Liberazione e il Primo Maggio, su 17 giorni quelli di lezioni saranno solo 5. Ecco tutte le date previste. L’anno scolastico 2024/25 scalda i motori ma già si consulta il calendario sui possibili pit-stop. Dal ponte di Ognissanti a quello del 2 giugno sono diverse le festività nazionali o regionali disseminate lungo l’anno con il conseguente fermo delle lezioni. Ecco le date da tenere a mente.

Calendario alla mano, la prima sosta dell’anno all'orizzonte è il 1° novembre. La festa di Ognissanti cade di venerdì e consente dunque di effettuare un “mini ponte” di Halloween di tre giorni fino a domenica 3

- Niente da fare invece per il 7 e 8 dicembre, giorni in cui si festeggiano rispettivamente Sant’Ambrogio (ma solo a Milano e provincia) e, in tutta Italia, l’Immacolata Concezione. Ricorrenze che quest’anno cadono di sabato e domenica ed è dunque più difficile partire per un assaggio pre-Natalizio di più giorni, magari sulle piste da sci o spulciando tra i mercatini.

- La delusione dell’Immacolata sarà ricompensata in parte dal calendario delle festività natalizie che quest’anno offre un fermo potenziale "record" di 17 giorni. Il Natale 2024 cade di mercoledì e quindi la maggior parte delle scuole saluterà l’anno solare già venerdì 20 dicembre. Ovunque le lezioni ripartiranno invece martedì 7 gennaio 2025, il giorno dopo l’Epifania.

- Possibili chiusure potrebbero coincidere con il Carnevale che varia in base a Regioni e diocesi. Le date da segnare in questo caso sono soprattutto dal 2 al 4 marzo, quando si festeggia il Martedì Grasso. A differenza di altri ponti per festività nazionali, la scelta di interrompere le lezioni spetta interamente all’istituto scolastico.

- Nel 2025 la domenica di Pasqua cade il 20 aprile e le scuole si fermeranno, a seconda del calendario regionale, da giovedì 17 (o venerdì 18) fino a martedì 22 incluso. Due giorni di lezioni ed è già il 25 aprile, Festa della Liberazione.

- La Festa della Liberazione cade quest’anno di venerdì e dà diritto ad un weekend lungo fino a domenica 27 aprile. Di conseguenza, dal 17 al 27 aprile la permanenza a scuola si limiterà a soli due giorni di lezione su dieci.

- Un altro ponte in programma è quello del Primo Maggio. La Festa dei Lavoratori sarà di giovedì e questo apre la strada ad un’ulteriore sosta di quattro giorni, fino a domenica 4 maggio.

- Prima della chiusura dell’anno c’è tempo inoltre per un altro mini-ponte in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica. Lunedì 2 giugno, scuole e uffici pubblici rimarranno chiusi, circostanza che allungherà di un giorno il weekend del 31 maggio-1° giugno.

Per quanto riguarda infine la chiusura dell’anno scolastico 2025/25 le Regioni hanno fissato il termine tra venerdì 6 e martedì 10 giugno mentre, salvo sorprese, la maturità 2025 dovrebbe iniziare mercoledì 18 giugno

E’ stato nominato coordinatore comunale del Psi di Regalbuto Salvatore Liuzzo mentre il vice è Vito Maida. Il primo è un agrotecnico, il secondo ha alle spalle una lunga carriera politica a Regalbuto, infatti ha iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale nel 1978, con il Psi. È stato consigliere comunale per cinque mandati, ha ricoperto il ruolo di assessore e anche di Presidente del Consiglio comunale. L’elezione è avvenuta nelle ore scorse alla presenza del segretario provinciale, Alessio Genovese.Il neo coordinatore, Liuzzo, ha sottolineato l’impegno della sezione socialista a dare voce a tutti i cittadini che si richiamano ai valori di giustizia sociale, libertà, uguaglianza e trasparenza nell’amministrazione pubblica. Obiettivo principale è quello di presentare, alle prossime amministrative, una lista con il proprio simbolo, creando una forte alleanza tra i partiti di centro-sinistra per contrastare efficacemente l’avanzata delle forze di destra e difendere i diritti di tutti i cittadini. Prima iniziativa pubblica sarà la raccolta firme per il referendum contro l’autonomia differenziata e a sostegno della campagna “Io voglio scegliere”, referendum per scardinare il sistema elettorale. Sono estremamente soddisfatto – ha dichiarato il segretario provinciale, Alessio Genovese – dell’entusiasmo e dell’impegno di Liuzzo e dei compagni socialisti, in una città con una lunga tradizione socialista. Penso che l’ideale del socialismo debba essere interpretato come passione e impegno, come slancio verso una società più unita e un mondo più giusto e solidale”.

FONTE L'INKIESTA .IT

Il modo di mangiare italiano viene riconosciuto ormai come modello di salute e benessere a livello internazionale", ma in “Dieta mediterranea. Realtà, mito, invenzione” (Treccani) Vito Teti conduce un’indagine sulle vere origini della nostra cucina

Il modello attuale della dieta mediterranea non corrisponde alla realtà storica di nessuna area geografica del Mediterraneo. Ancora nella prima metà del Novecento e fino agli anni Cinquanta le poppolazioni meridionali presentavano un regime alimentare a base di pane di mais, patate, pomodori, peperoni, legumi, e per il condimento usavano il grasso di maiale. La «trinità mediterranea» (olio, grano e vino) restava un’eredità pesante, che caratterizzava, però, la cucina dei ricchi e soltanto i sogni dei ceti popolari. Il condimento con il «grasso porcino» ebbe quasi dovunque una significativa e non breve fortuna. In molte zone interne e montane del Sud i contadini poveri consumavano grasso di maiale e mangiavano «erbe mal condite» ancora dopo la seconda guerra mondiale. In Abruzzo, Molise, Campania e Calabria ancora nei primi anni del Novecento venivano segnalati sia olii mal confezionati o avariati sia grasso di maiale rancido. La pasta, a eccezione di quella fatta in casa nelle feste, ancora all’inizio degli anni Cinquanta rappresentava un genere di lusso.

All’inizio del Novecento Alfredo Niceforo (1876-1960), il maggiore divulgatore della teoria dell’inferiorità razziale dei meridionali, segnalava come la popolazione di tutta l’Italia mangiasse meno e peggio degli anglosassoni, in particolare come fosse all’ultimo posto rispetto alle altre popolazioni europee per il consumo della carne.

Niceforo, come gli altri studiosi dell’epoca, considerava la carne la sostanza alimentare per eccellenza e il basso consumo di essa la causa della depressione fisica e psicologica delle popolazioni latine. Il consumo della carne era massimo al Nord e minimo al Sud. Le numerose indagini statistiche da lui citate (in particolare quelle di Enrico Raseri del 1879) mostravano come nel 1879 il consumo annuo di carne per individuo fosse al Nord di 17,9 chili, al Centro di 17,3 chili, al Sud di 6,4 chili, in Sicilia di 5 chili, in Sardegna di 12,2 chili. 

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