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Martedì, 26 Gennaio 2021 07:45

Governo. Punto e accapo.

Abbiamo voluto inserire la foto del Presidente Mattarella perchè a partire da questa mattina nelle sue mani verranno consegnate le dimissioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Contee già da domani il capo dello Stato inizierà le rituali consultazioni con le delegazioni dei partiti. Certo è che mai come in questo momento tutto poteva essere utile all'Italia che una crisi di governo. E' la conferma che ancora non siamo capaci di fronte ad una pandemia galoppante che ha mietute vittime, e alla conseguente crisi economica di unirci in un unico obiettivo, mentre invece a prevalere sono i personalismi. Assisteremo dunque al solito teatrino della politica , con la destra che vorrà andare al voto , consapevole di vincere le prossime elezioni ed eleggere il successore di Mattarella, e la sinistra che invece tenterà di allargare la maggioranza con la cosidetta quarta gamba formata da centristi o simili , quasi dimenticati nel tempo. Intanto il Covid esiste, l'Europa e i mercati finanziari ci guiardano e già strofinano le mani.

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La liberalizzazione del mercato dell’energia avvenuta dal primo luglio del 2007 ha portato l’ENEL, Ente nazionale per l’energia elettricaa creare due distinte società: Servizio Elettrico Nazionale (originariamente chiamata Enel Servizio Elettrico) ed Enel Energia.

Il Servizio Elettrico Nazionale eroga energia secondo il servizio di maggior tutela, fornendo elettricità a un prezzo fissato trimestralmente dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che deve provvedere a vigilare sia sul rispetto delle regole che sulla protezione del consumatore. L'energia elettrica venduta nel mercato tutelato viene acquistata dall'Acquirente Unico, che a sua volta la compra sul mercato all'ingrosso.

Chi può usufruire del servizio di maggior tutela

Il servizio di maggior tutela si applica ai clienti residenziali, ai clienti non residenziali che hanno la fornitura in bassa tensione e un fatturato annuo fino a 10 milioni di euro, e alle utenze dell’illuminazione pubblica che non scelgono un contratto del mercato libero o che rimangono senza venditore.

Il vantaggio del mercato tutelato è di garantire la trasparenza e l'uniformità nei prezzi e nelle condizioni applicate al consumatore, anche se non permette tariffe flessibili in grado di adattarsi alle esigenze particolari di una famiglia o di un'azienda, cosa che invece può accadere con le offerte del mercato libero.

La fine del servizio di maggior tutela

Dal primo gennaio 2022 non sarà più possibile sottoscrivere un contratto per la fornitura di energia con il Servizio Elettrico Nazionale a causa dell’abolizione del mercato di maggior tutela e del conseguente passaggio di tutte le forniture attive al mercato libero.

Il mercato libero è il servizio di fornitura di energia elettrica costituito da una pluralità di operatori, tra i quali l’utente può scegliere la tariffa più conveniente per le sue esigenze.

In questo tipo di regime i costi delle utenze non sono più controllati dall’Autorità di Stato, ma determinati in autonomia dalle società che offrono, in concorrenza tra loro, diverse condizioni economiche.

Prima stabilito per il primo luglio del 2020, il passaggio obbligatorio è stato poi rimandato di oltre un anno a causa della richiesta da parte dell'Autorità di aumentare i meccanismi di trasparenza e conoscenza del nuovo regime, per quanto già utilizzato da una parte considerevole di utenti. Sarà così possibile ridurre e in molti casi evitare eventuali pratiche commerciali scorrette che gli operatori potrebbero mettere in atto.

Chi al primo gennaio 2022 non avrà ancora effettuato il passaggio, non rimarrà senza servizio, ma verrà indirizzato in modo graduale e differito nel tempo verso un fornitore che possa garantire la continuità nell'erogazione dell'energia elettrica. 

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Sono la Sicilia e la Campania a detenere il triste primato delle regioni italiane con la maggiore “povertà educativa”, cioè quelle in cui è più scarsa e inadeguata l’offerta di servizi e opportunità formative che consentano ai minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni. Fanno da contraltare Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, le aree più “ricche” di offerta formativa ed extracurriculare per i minori. Questo il ritratto a chiaroscuro di un’Italia lontana dai target europei, in cui le opportunità per bambini e adolescenti sono esigue sia a scuola che fuori, come emerge dal rapporto inedito di Save the Children Liberare i bambini dalla povertà educativa del 2016. In Sicilia è scarsa l’offerta di servizi all’infanzia, con una percentuale del 6 % di bambini tra gli 0 e i 2 anni riesce ad andare al nido o usufruisce di servizi integrativi, a fronte di una media nazionale del 13%, ma addirittura è la regione con la peggiore offerta di mense scolastiche in Italia (non ne usufruiscono l’ 80% degli alunni, contro la media nazionale del 48% ). La regione ha un altro primato negativo per quanto riguarda il tempo pieno nelle scuole primarie (non presente nel 92% delle classi, 68% il dato nazionale), mentre si allinea per quelle secondarie di primo grado (79% delle classi ne è privo a fronte dell’80% in Italia).  In Sicilia è scarsa l’offerta di servizi all’infanzia, con una percentuale del 6 % di bambini tra gli 0 e i 2 anni riesce ad andare al nido o usufruisce di servizi integrativi, a fronte di una media nazionale del 13%, ma addirittura è la regione con la peggiore offerta di mense scolastiche in Italia (non ne usufruiscono l’ 80% degli alunni, contro la media nazionale del 48% ). La regione ha un altro primato negativo per quanto riguarda il tempo pieno nelle scuole primarie (non presente nel 92% delle classi, 68% il dato nazionale), mentre si allinea per quelle secondarie di primo grado (79% delle classi ne è privo a fronte dell’80% in Italia).

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Sono stati pubblicati sul sito dell’Agenzia per la Coesione territoriale gli avvisi per gli Enti operanti nel Terzo Settore per il contrasto alla povertà educativa. Si tratta di un’azione prevista dal Piano Sud 2030, la cui attuazione è affidata all’Agenzia stessa.I progetti proposti dovranno essere attuati in luoghi circoscritti delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) o delle regioni Lombardia e Veneto (in quanto più colpite dalla pandemia), caratterizzati da disagio socio-economico e difficoltà nell’accesso, adeguata fruizione o permanenza in percorsi educativi di minori, per motivi di contesto sociale, familiare e fragilità individuale.Le proposte dovranno essere formulate da partnership costituite e coordinate da Enti del Terzo Settore (ETS), anche insieme ad altri ETS e soggetti pubblici, che abbiano capacità e esperienza in tale ambito di intervento sociale e radicati nella comunità di riferimento in cui gli interventi si realizzeranno. 
I dettagli della misura sul sito del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale.

Le domande dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12:00:00 del 1° febbraio 2021, compilando correttamente ed integralmente la modulistica prevista dall’Avviso ed utilizzando esclusivamente il portale: https://terzosettore.agenziacoesione.gov.it.

Fonte: Ministro per il Sud e la Coesione territoriale

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 15:45

Un pò di storia del carnevale di Regalbuto.

Quanto peserà nel 2021 la mancanza della 74^ edizione del Carnevale ? Forse tanto , forse poco ma si sa che la "festa" è uno degli appuntamenti più attesi per i regalbutesi . Abbiamo lanciato l'idea di far rivivere il Carnevale dalle foto , dai video delle passate edizioni . Noi ogni settimana sulla pagina Eventi trarrermo spunto per accennare in piccole pillole,  una tradizione che dura da più di 130 anni. ............" Inizialmente, i principi ispiratori di questa manifestazione si basavano sulla magia: eliminare il “male” che si accumulava durante la stagione invernale, propiziare la fertilità delle campagne, del bestiame e anche delle donne. Agli inizi del  Novecento i Regalbutesi celebrano il carnevale in modo trasgressivo e burlesco e, sempre più, esso assume le caratteristiche di una celebrazione di “un mondo alla rovescia”, per rompere in modo satirico, con la rigidità dei costumi dell’epoca. Oggi, per certi versi, il carnevale regalbutese significa il curioso retaggio del passato, ma è soprattutto una simpatica divagazione che stuzzica tutti. Immersi in un bagno di folla allegra e ballerina, fra giochi di luci e colori, dove impazzano il ritmo della musica e i sacchi di coriandoli, fra maschere, contradanze e carri allegorici, in questi giorni, è impossibile che qualcuno possa avere malinconia o pensieri tristi. Il Nostro Carnevale continua con innovazione e spettacolo e c’è solo un modo per scoprirlo: partecipare! "   Tratto dal sito web " Carnevale di Regalbuto"

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Italpress - C’è anche il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, tra gli indagati nell’ambito di una maxi operazione contro la ‘ndrangheta, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catanzaro. A renderlo noto è lo stesso Cesa, annunciando le dimissioni: “Ho ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017. Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato”.

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In un  comunicato la società sportiva Handball club Mascalucia, ha comunicato di aver accolto le dimissioni di Salvo Cardaci dal ruolo di coordinatore tecnico." La sofferta decisione è stata comunicata dal tecnico in un colloquio avvenuto ieri sera alla presenza dei vertici della compagine societaria nella quale ha ribadito i motivi secondo cui riteneva corretto fare un passo indietro.Dimissioni fermamente respinte in un primo momento dal sodalizio del presidente Sergio Pagano. Alla fine però Cardaci non ha cambiato idea e quindi la società è stata costretta ad accettarle e ha comunicato la decisione del suo ex allenatore attraverso il proprio sito ufficiale .

«La Società comunica che il prof. Salvo Cardaci già nello scorso dicembre aveva rassegnato le proprie dimissioni dalla conduzione tecnica. L’H.C. Mascalucia lo ha invitato a ripensarci – si legge nel comunicato – ma ieri sera (martedì) le ha rese irrevocabili".
Come si ricorderà la squadra per oltre due mesi non ha disputato alcuna partita stoppando anche gli allenamenti di tutte le formazioni giovanili, dopo l'inizio promettente di stagione, per problemi legati all'emergenza sanitaria e all'adeguamento ai protocolli anticovid.
Nella squadra già dal mese di settembre si sono purtroppo registrati diversi contagi con il coinvolgimento anche di intere famiglie degli atleti che avevano dovuto trascorrere lunghi periodi di isolamento domiciliare. Anche da qui la decisione di rinunciare alla guida tecnica ancor prima di vedere il ritorno in campo per la ripresa dei campionati.
Il commiato di coach Cardaci (nella foto): “Ci tengo a precisare innanzitutto che questa situazione anticipa solo di qualche mese la mia decisione di fermarmi dopo 30 anni consecutivi di panchine in tutte le categorie e oltre 40 anni di ininterrotta attività federale. Durante gli ultimi mesi troppe problematiche legate anche e soprattutto all'emergenza Covid ha creato ostacoli e difficoltà varie a portare avanti le mie metodologie di lavoro.
Ho fatto presente le mie considerazioni alla società, la quale ne ha preso atto e mi ha offerto un nuovo ruolo nei quadri dirigenziali che sto vagliando. Nessun tipo di problema con lo staff e con tutti i ragazzi con i quali abbiamo raggiunto risultati straordinari.
Al fine di tutelare però l’ambiente e garantire alla mia famiglia la tranquillità necessaria mi è sembrato corretto e molto più prudente anche per il mio lavoro di docente di fermarmi.
Lascio un gruppo fantastico e una società ben organizzata a cui auguro di proseguire al meglio l'importante percorso che abbiamo intrapreso".
Il commento alle dimissioni di Cardaci in un messaggio del presidente Sergio Pagano: "è una decisione che seppur si respirava nell'aria non pensavamo potesse arrivare a stagione in corso.
Ci dispiace immensamente e parlo a nome di tutto lo staff e di tutti gli atleti. Salvo non è stato per noi una semplice guida tecnica ma una persona speciale che ci ha fatto crescere tanto sia nei risultati sportivi ma anche professionalmente facendoci conoscere tanti aspetti della pallamano che per noi erano sconosciuti.
Per Mascalucia sei l'allenatore che con i nostri ragazzi ha vinto 4 titoli in soli due anni considerando anche i due campionati consecutivi nella serie A2 nazionale. Sei e resterai sempre nei nostri cuori e le porte per te saranno sempre aperte".
Da questa settimana la guida tecnica verrà affidata a Nunzio Mineo (già vice allenatore e preparatore atletico del club) che nei prossimi giorni comunicherà i nominativi dei nuovi collaboratori.
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Mercoledì, 20 Gennaio 2021 16:51

ARS .Via libera all'esercizio provvisorio.

Via libera all’Assemblea regionale Siciliana al Ddl sull’esercizio provvisorio. La legge è passata con 39 voti favorevoli, 14 astenuti e sei contrari. Una capigruppo adesso stabilirà l’ordine dei lavori per il prosieguo della settimana.
L’esercizio provvisorio per il 2021 autorizza lo sblocco della spesa regionale di circa 231 milioni di euro fino al 28 febbraio, data entro la quale interverrà l’approvazione del bilancio di previsione e della legge di stabilità per il 2021. Si tratta della prima applicazione dell’intesa conclusa con lo Stato il 14 gennaio scorso.
Oltre a sbloccare le spese di funzionamento della Regione Siciliana, la legge sull’esercizio provvisorio finanzia in dodicesimi la spesa degli enti pubblici regionali, i contributi per la gestione di parchi e riserve naturali, consente il pagamento della quarta trimestralità relativa alle spese di funzio-namento degli enti locali siciliani oltre a riattivare una serie di servizi essenziali come i contributi ai portatori di disabilità e per le modalità di contrasto al COVID 19.
Interventi sono previsti anche in favore dei teatri, musei ed altre attività culturali oltre alle attività sportive e turistiche. La legge approvata istituisce, presso la Regione Siciliana, il Collegio dei Revisori dei Conti, organo di controllo contabile che consentirà la verifica sulla spesa regionale.
Con l’approvazione dell’esercizio provvisorio il Governo dovrà compiutamente definire le misure del piano di risanamento e di riqualificazione della spesa in attuazione dell’accordo stipulato con il Governo nazionale, in modo da approvare entro il 28 febbraio la legge di stabilità in seno alla quale saranno previste specifiche misure di contenimento e razionalizzazione della spesa corrente regionale, misure già avviate dal Governo regionale nell’ultimo triennio che verranno quindi struttu-rate in termini puntuali.
(ITALPRESS).

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(ITALPRESS) – “Non sono a rischio i richiami dei vaccini in Sicilia, perchè eravamo stati prudenti seguendo tutte le linee guida provenienti dal ministero della Salute e dal commissario nazionale. Però non c’è dubbio che i ritardi e gli impegni non mantenuti da Pfizer meritino una reazione. A livello nazionale si è ipotizzata un’azione legale, la Sicilia la sosterrà, la sosterranno tutte le Regioni italiane”. Lo dice l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza.
“Intanto, però, chiediamo all’Ema e alle istituzioni comunitarie di fare presto – aggiunge -. I cittadini europei, quindi gli italiani e i siciliani, non possono accettare l’idea che in altri Paesi del mondo si possano utilizzare vaccini che da noi non sono autorizzati. Da questo punto di vista sosteniamo l’azione del ministro Speranza: sicurezza e regole rispettate nella certificazione dei farmaci, ma servono anche rapidità e velocità. I cittadini vogliono vedere la luce in fondo al tunnel, ma non vogliono che sia un miraggio”.

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AGI . Emanuele Macaluso in uno degli ultimi discorsi , prima di passare a migliore vita giusto oggi , continuava ad affermare che la "questione sociale" è alla base del fare politica della sinistra e lamentava il fatto che la sinistra di oggi fosse diventata piuttosto sbiadita. Il 21 Gennaio 1921 al Congresso di Livorno del Partito socialista, infatti, la minoranza di sinistra rompe con il resto del movimento e fonda il Partito comunista d'Italia. L'Avanti!' saluta la scissione con un titolo al vetriolo: "L'inesorabile volontà di Mosca si è compiuta". Personalmente ( data la mia età) ho indelebili ricordi degli uomini e donne che a Regalbuto facevano parte del PCI. La bandiera rossa con falce e martello sempre esposta davanti alla sezione , la festa dell'Unità , ma ciò che ricordo ancora erano i discorsi appassionati che quegli uomini contrapponevano alla Democrazia Cristiana e agli altri partiti. Qui voglio ripercorrere le tappe salienti di un partito o meglio di una sinistra che anche secondo me ha smarrito quella questione sociale a difesa dei lavoratori e dei più deboli che ha lasciato spazio invece a un liberismo economico a tutto vantaggio delle lobbie. 

 La storia del Pci è durata 70 anni, ha attraversato diverse stagioni in cui il partito ha avuto varie evoluzioni. La data dello scioglimento è il 3 febbraio 1991, quando la maggioranza decide di chiudere la storia del più grande Partito comunista dell'Europa occidentale e di fondare il Partito democratico della sinistra. Per l'ultimo segretario del Pci Achille Occhetto, e per il suo omologo nella Federazione giovanile comunista Gianni Cuperlo, il Partito comunista ha svolto un ruolo "fondamentale" per lo sviluppo della democrazia italiana. Al contrario, secondo l'ex ministro socialista,
 
Rino Formica, quella della nascita del Pci è una data da "dimenticare". 

 

Dalla scissione di Livorno alla Bolognina

Il Pci del 1921 era sicuramente diverso da quello del secondo dopoguerra e poi da quello della 'svolta della Bolognina'. L'ultimo segretario del Partito comunista italiano, Achille Occhetto, sottolinea che "a Livorno era nato un partito leninista, strettamente legato all'idea fondamentale di difendere la Rivoluzione russa". Ma oggi "il Pci di cui parliamo tutti, è profondamento diverso, perché è quello rifondato dopo il 1945". Un partito che, nel frattempo, spiega Occhetto, aveva modificato la sua "concezione dello Stato", aveva un "differente il rapporto con la democrazia rappresentativa" e "concepiva la Costituzione non solo come legge da rispettare, ma come l'orizzonte nel quale collocare la via italiana al socialismo". 

Poi, aggiunge Gianni Cuperlo, con Berlinguer il partito si aprì "alla stagione dei movimenti, al pacifismo, ai germi della cultura ambientalista che si sarebbe sviluppata negli anni successi,      

all'attenzione per i diritti della persona". E tenne la 'barra' della democrazia dritta "con il contrasto alla deriva eversiva, che si manifestò anche a sinistra in quegli anni". 

Una lettura che, tuttavia, non convince Rino Formica. "Si tratta - chiede l'ex ministro del Psi - di una data da dimenticare o da celebrare? Io non sono un celebrante, ritengo che ebbe ragione Saragat quando fu chiamato ad esprimere un giudizio su fascismo e comunismo e disse: 'il fascismo è la vergogna del capitalismo, il comunismo la tragedia del socialismo'". Formica, poi, invita ad approfondire "cosa fu il Pci tra il 1926 e il 1944, quando di fatto era la sezione italiana del Pcus. Il Togliatti che torna in italia nel 1944, era certamente il Togliatti della scissione del '21, del Comintern, però è anche il Togliatti dell'Hotel Lux di Mosca", uno dei luoghi simbolo delle 'purghe' staliniane. Dunque si faccia "uno sforzo per farci capire cosa fu il Pci tra il 1926 e il 1945, perché è la parte che poi spiega il dopo '45: fu una vera adesione alla democrazia o fu semplicemente una accettazione delle condizioni che si erano create, in accordo col Pcus?".   

Gli errori, a cominciare dall'Ungheria

Sia Occhetto che Cuperlo individuano, comunque, alcuni errori commessi dal partito. Per l'ex segretario del Pci la mancata condanna dell'invasione sovietica dell'Ungheria nel 1956 è il principale: "Siamo stati diversi ma non innocenti, perché abbiamo condiviso molte scelleratezze del blocco sovietico", sottolinea l'ex segretario del Pci. "Allora - continua - ero segretario di un circolo universitario, avevo 20 anni, e scrissi il primo documento della mia vita con titolo 'Il furore alberga nel cuore dei giovani comunisti'".

Oltre a quell'evento, Cuperlo aggiunge: "Il limite fu l'errore di non avere ben compreso la svolta che stava investendo l'Occidente: le vittorie della destra con Thatcher e Reagan, aprivano la stagione del neo-liberismo e archiviavano quella dell'economia keynesiana. Ci fu un ritardo e un limite nella comprensione di questi processi e forse questo ebbe a che fare con il declino politico del partito". 

Le opinioni di Formica da un lato e di Occhetto e Cuperlo dall'altro, divergono anche sul rapporto che il Pci ha avuto fino alla fine con il Partito comunista sovietico. "La critica vera al comunismo internazionale dell'Urss - attacca l'ex ministro - gli eredi del Partito comunista l'hanno fatta solo quando è caduto il comunismo internazionale. Non c'è stato un distacco prima del comunismo italiano, non è diventato revisionista, se non quando il Pcus scompare". Ma Cuperlo, che si è iscritto al Pci nel 1976, sottolinea che, almeno la sua generazione "non ha mai messo in dubbio l'appartenenza all'Occidente, non ha mai subito il fascino delle società comuniste dell'est". Dunque "la scelta di campo era netta per noi". 

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