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Mercoledì, 04 Luglio 2018 17:13

ARS.Vecchie Province. Si sfoglia la margherita.

l 30 giugno è scaduto il mandato dei sei commissari straordinari dei Liberi Consorzi Comunali che erano stati nominati dal presidente della Regione Nello Musumeci lo scorso 30 gennaio.

Quattro giorni dopo la scadenza, agli enti non è stato ancora notificato alcun decreto di proroga degli attuali commissari o nuove nomine. 

L'Ars, lo scorso aprile, ha approvato il disegno di legge che fissa in una data compresa nel periodo tra il 15 ottobre e il 15 dicembre di quest'anno la data delle elezioni per il nuovo presidente e i consiglieri provinciali. Il rinvio era stato deciso dalla opportunità di attendere la decisione della Corte Costituzionale sulla legittimità dell'elezione diretta per Liberi Consorzi di Comuni e Città Metropolitane.

Proprio ieri la Consulta ha discusso il ricorso presentato dalla Regione siciliana contro l'impugnativa del governo nazionale sull'elezione diretta degli organi.

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Da diversi mesi i DSGA -Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi sono in stato di agitazione a seguito del nuovo contratto di lavoro siglato per il 2016-2018 che ha continuato a dimenticarsi di questa categoria di lavoratori ,già fortemente penalizzata dalla cosiddetta legge “Buona Scuola”.
I DSGA rivendicano la necessità di riscrivere il profilo professionale sotto il versante giuridico-normativo e sotto il versante retributivo.
Tutto questo non è avvenuto! Il nostro profilo è stato ulteriormente mortificato dal nuovo contratto che ha stabilito l’aumento della Indennità di Direzione di euro 6,50 mensili lordi!!!
L’Associazione ADAS operante dal 1998 in provincia di Enna e rappresentativa dei DSGA della provincia di Enna nella riunione del 12 giugno 2018 ha deliberato quanto segue :
1) LA PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE dei DIRETTORI DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI di tutte le scuole statali della Provincia di Enna
2) LA RESTITUZIONE AL MIUR dell’aumento della Indennità di Direzione di euro 6,50 mensili lordi in quanto umiliante per la professionalità dei DSGA essendo più che un incremento contrattuale, una Elemosina od Obolo come merita di essere definito.
Questa elemosina ha umiliato la nostra dignità professionale di DSGA.
Non è possibile essere chiamati in causa tutti i santi giorni per tutti gli adempimenti amministrativi, contabili di ogni genere richiedenti prestazioni professionali di alto livello con tutte le responsabilità inerenti che prevedono sanzioni amministrative, civile e penali e poi essere disconosciuti nel momento di dare il giusto riconoscimento economico retributivo rapportandolo al lavoro svolto sia di competenza che lavoro delegato di fatto.
Al Direttore dei S.G.A. viene richiesta l’ecletticità in una unica figura professionale . Ci viene chiesto di essere i TUTTOLOGI della SCUOLA (Avvocato, Commercialista, Formatore, Informatico, Ingegnere, Direttore dei Lavori, Ufficiale Rogante, Consegnatario ….) mentre nelle altre pubbliche amministrazioni è prevista una specifica figura o più figure per uno stesso settore.
Oramai siamo abituati agli infiniti adempimenti amministrativi di competenza dei Dirigenti
Scolastici che vengono delegati di fatto ai D.S.G.A. e senza alcun riconoscimento economico ,che
abbracciano svariatissime materie : ricostruzioni di carriera, adempimenti fiscali, adempimenti
previdenziali, statistiche, bilanci, variazioni, acquisti, collaudi, pagamenti, contratti, convenzioni,
partenariati, normativa su trasparenza, norme nuovo regolamento europeo su Privacy, norme
anticorruzione, normativa sugli Appalti, sicurezza luoghi di lavoro, istanze di accesso,
procedimenti disciplinari, contenzioso del lavoro, infortuni, e così via.
Il DSGA non può’ essere di “fatto” un dirigente e di diritto un funzionario, di certo indispensabile
all’istituzione scolastica ma privo di poteri dispositivi; non può essere gravato da una miriade di
compiti e responsabilità, con una retribuzione che da 10 anni non viene adeguatamente riqualificata.
Non può essere l’unico funzionario al quale il nuovo Contratto di lavoro ha riconosciuto un
aumento annuo lordo di €. 78,00 per indennità di direzione, pari ad euro 6,50 mensili lordi.
Tutto questo offende ed amareggia l’intera categoria dei DSGA .
Tutto ciò è offensivo e mortificante per la nostra professionalità.
Noi meritiamo di più, molto di più .
Il profilo professionale del DSGA, inserito nel CCNL 2007 per il quale è richiesta laurea specifica
(Giurisprudenza, Economia e Commercio, Scienze Politiche), così recita:
“Egli svolge attività lavorativa di notevole complessità ed avente rilevanza esterna. Sovrintende,
con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione
svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti,
rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, al personale ATA, posto alle sue dirette
dipendenze……..”
Se andiamo alla ricerca in tutti i CCNL di tutti i settori pubblici o privati , neanche con la lente di
ingrandimento , riusciremmo a trovare una indennità di Direzione, bloccata per 10 anni, che vede un
incremento di miseri euro 6,50 lordi al mese.
Tutto questo offende ed amareggia.
In tempi relativamente recenti una ricerca della prestigiosa Fondazione Agnelli ha definito il
DSGA una figura centrale della scuola dell’autonomia,
Una figura centrale di fatto, ma non di diritto, vista la non considerazione che, poi, le leggi e i
provvedimenti riservano a questo profilo professionale.
Nel Testo della ricerca della Fondazione Agnelli viene esplicitamente proposto che al DSGA venga
riconosciuto un ruolo DIRIGENZIALE, che di fatto già svolge, in modo da sgravare il dirigente
scolastico di compiti amministrativi per cui non è particolarmente formato.
Infatti anche questa è una sacrosanta verità, perché per accedere al concorso del Dirigente
Scolastico non sono richieste lauree specifiche mentre per accedere al concorso di DSGA è richiesta
laurea in Giurisprudenza, Economia e Commercio, Scienze politiche.
In conclusione tutti i DSGA della provincia di Enna continueranno a svolgere le attività istituzionali previste dal contratto e che sono di loro competenza , astenendosi dal lavoro che vada oltre le 36 ore settimanali richieste, e comunicando la propria indisponibilità ad avere conferiti incarichi per la realizzazione dei PON -FESR-F.S.E., PROGETTI Alternanza Scuola-Lavoro e progetti finanziati da altri Enti .

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Il paese sempre più malato di tifoseria che è l’Italia, dove ormai non c’è più spazio per chi non sia ultrà del “Salvini nuovo Goebbels” o esegeta del “Questo è il governo che salverà il mondo”, ha trovato un’altra vittima colpevole di nulla. E dunque perfetta per il dileggio trasversale. Si chiama Fiorella Mannoia. E’ donna, artista e pure di sinistra, quindi non mancherà mai la mandria ottusa che la chiamerà “radical chic” (o se preferite “radical snob”). Parole a caso, e dunque pure queste perfette in tempi oltremodo biechi. La Mannoia ha osato criticare la politica del Ministro dell’Interno con un tweet: «Si raccolgono i primi frutti. Dormite tranquilli». Alludeva, con tanto di scheletro di gommone galleggiante, al naufragio in Libia. L’artista ha lasciato intendere che la colpa di quella tragedia fosse anche di Salvini: ipotesi spericolata, ma legittima. E assai in voga a sinistra. Apriti cielo, anzi social (su cui Umberto Eco aveva sin troppa ragione). La Mannoia è stata attaccata da tutti. Dai leghisti, secondo cui Salvini è come noto Geova. Da molti grillini, che fino al 4 marzo non amavano granché la Lega ma che ora paiono adorarla per osmosi. Gli attacchi più virulenti sono però arrivati dalla parte teoricamente vicina alla Mannoia: la sinistra. Quella dura e pura: e ci sta. E quella del Pd: e non ci sta per niente, perché Salvini sta solo facendo con più convinzione ciò che già faceva Minniti. Ai tanti piddini che cercano di rifarsi una verginità attaccando “i fasciorazzisti del Salvimaio”, andrebbe giusto chiesto dove (cazzo) fossero quando Minniti faceva le stesse identiche cose, ma proprio identiche, e loro accettavano tutto. Magari pure i lager libici. Al tempo i renzo-piddini stavano zitti, plaudendo il Ministro perché “gli sbarchi sono diminuiti dell’83%”: vero, ma com’è che con Minniti andava bene e con Salvini no? E’ solo questione di toni (e il lessico di Salvini è spesso irricevibile), o è solo tifo? Siam sempre lì: Potere al Popolo può massacrare Salvini, ma il Pd no. Loro, salvo rari casi nobilissimi: zitti e mosca. Massacrata da destra e sinistra, la povera Mannoia ha provato ad argomentare: “Il Mediterraneo è un enorme cimitero. Di quei disgraziati non importa a nessuno, nemmeno a voi che ora mettete in atto la caccia alle streghe, che fate le liste di proscrizione. Che vi mettete dalla parte dei buoni. Anche voi ne fate una questione politica, esattamente come tutti». Ovviamente non è servito a nulla: la Mannoia è “rea” di avere dato in passato fiducia a M5S, quindi adesso non può parlare perché “è anche colpa sua”. Un ragionamento così imbecille da avere già esondato in ogni dove. Peraltro il mezzo endorsement ai M5S della Mannoia - come Fossati, Gioè e tanti altri tra 2013 e 2015 - fu fatto nel mio programma Reputescion: parlo quindi con cognizione di causa. La Mannoia disse di avere molte perplessità iniziali sui 5 Stelle, ma di averli poi conosciuti in Parlamento e quindi stimati. Li ha votati in passato ma non nel 2018, dopo la disillusione per il mancato appoggio allo Ius Soli. Il Giornale, non senza godimento, le ha consigliato di tornare a cantare “Come si cambia”. Nel frattempo gli insulti continuano. C’è persino chi, applicando un sillogismo granitico come un ragionamento di Nardella sulla teoria quantica, dice che poiché Mengele Salvini è responsabile (come no) della morte di centinaia di innocenti in mare, allora anche la Mannoia è un’assassina. Siamo proprio malati di tifo e demenza. E il “bello” è che neanche ci facciamo caso più. Buona catastrofe.

(Il Fatto Quotidiano cartaceo, 3 luglio 2018)

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Martedì, 03 Luglio 2018 14:13

Certe volte.....

Certe volte , anzi spesso , più pongo il pollice sul telecomando alla ricerca di un programma che possa attrarre il mio interesse più mi trovo in quasi tutti quelli di stampo politico - giornalistico dove i presenti si "scannano" a chi alza di più la voce arrivando persino a vere e proprie offese personali. Oramai a contare non è la " corretta informazione " o il codice deontologico ma solo l'interesse dell'editore. Pertanto i giornali e i politici di sinistra reciteranno e ci faranno leggere notizie sempre e solo " contro" idem dicasi per i giornali e i politici di destra. Ma c'è ancora una destra e una sinistra ? No. Personalmente rimpiango le tribune politiche della prima Repubblica dove il giornalista manteneva un atteggiamento professionale quasi asettico e il politico parlava a braccio e si rivolgeva al suo avversario in maniera rispettosa pur nella durezza del linguaggio. Certe volte, anzi spesso, oggi scelgo di cambiare canale televisivo quando vedo sempre le stesse facce , secondo me partecipanti a gettone, che pur di alzare l'audience preferiscono dire tutto e l'incontrario di tutto a secondo di chi governa il paese. Ricordate le invettive su Berlusconi ? E quelle su Renzi ? E prima di lui quelle su Letta e prima ancora su Prodi ma possiamo citare altri nomi tra cui D'Alema etc....Oggi tocca a Salvini,Di Maio e Conte e se dopo di loro andrà al Governo di nuovo Renzi o Berlusconi il balletto ricomincia e ahimè loro !  Quando parlano , fateci caso, sanno tutto , hanno la ricetta pronta che non diranno mai , perchè non l'hanno, ma si limitano solo alla critica per far alzare l'audience perchè pagati per quello o per dire ciò che il loro editore ordina di dire e scrivere. Povera informazione ! Povera politica ! Povera Italia ! Poveri noi ! 

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Nella serata di ieri la dirigenza si è riunita per organizzare i piani per la nuova stagione.
 La prima e più importante conferma é che affronteremo anche il prossimo anno, dopo gli splendidi risultati della passata stagione, il campionato di serie C maschile
Con l'intenzione di mantenere l'organico quanto più possibile simile a quello dello scorso anno.
Eventuali conferme e movimenti di mercato verranno comunicati in maniera ufficiale su questa pagina prossimamente.
 Sempre collegato al settore maschile, c'è l'intenzione di formare una Prima Divisione in collaborazione con le società dei paesi limitrofi per dare spazio ai ragazzi che nella scorsa stagione non hanno avuto modo di esprimere il loro gioco, e a quelli che hanno superato i limiti dell'Under e quindi non potranno più fare campionati giovanili.
 La seconda conferma arriva dal settore femminile, dove ci ritroveremo ad avere una prima squadra che molto probabilmente disputerà la #PrimaDivisione.
 Come sempre ci saranno i campionati giovanili Under sia maschili che femminili, con novità nel reparto tecnico.
 Novità anche a livello dirigenziale, con l'ingresso di nuovi ragazzi pronti a dare una mano e portare aventi una bellissima realtà.
Chiunque avesse intenzione di entrare nella nostra dirigenza, non esiti a contattarci qui nella nostra pagina.

Siamo la Pallavolo Agirina dal 1971, e stiamo lavorando affinché questa realtà, fondata tanti anni fa, continui ad essere un pilastro sportivo e sociale per l'intera comunità.

La dirigenza ADP Volley Agira

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 Dalla mezzanotte di domenica 24 giugno le donne hanno il diritto alla patente di guida e possono imbracciare il volante di un'automobile, di un camion o il manubrio di una motocicletta. L’abolizione del divieto di guida per le donne era stata annunciata nel settembre 2017 da re Salman e fa parte del piano di riforme Vision 2030 (Epa)

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L’Africa ha bisogno di acqua, di grano, di pascoli anzitutto. Noi paesi ricchi invece abbiamo bisogno di biocombustibile. Olio di palma, oppure jatropha, la pianta che – lavorata – permette di sfamare la sete dei grandi mezzi meccanici. E l’Africa è una riserva meravigliosa. In Africa parecchie società italiane si sono date da fare: il gruppo Tozzi possiede 50mila ettari, altrettanti la Nuova Iniziativa Industriale. 26mila ettari sono della Senathonol, una joint-venture italosenegalese controllata al 51 per cento da un gruppo italiano. Le rose sulle nostre tavole, e quelle che distribuiscono i migranti a mazzetti, vengono dall’Etiopia e si riversano nel mondo intero. Belle e profumate, rosse o bianche. Recise a braccia. Lavoratori diligenti, disponibili a infilarsi nelle serre anche con quaranta gradi. E pure fortunati perchè hanno un lavoro.
Il loro salario? Sessanta centesimi al giorno.  continua a leggere

di Antonello Caporale

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mercoledì scorso, nei campetti della Cittadella dello Sport , si è svolta la festa di chiusura dell'attività sportiva per i ragazzi della società sportiva Crescinsieme di Regalbuto. Alla presenza dei genitori i ragazzi si sono alternati a svolgere i giochi e le attività sportive legate sia al calcio che al basket e attività motoria. Il presidente del sodalizio regalbutese - Luca Vitale - ha ringraziato i ragazzi, i genitori e i tecnici Bruno Milici, Gaetano Messina e Antonino Putrino per tutta la collaborazione ricevuta. 

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Accolta con entusiasmo, la prima giornata dell'iniziativa organizzata dall'amministrazione comunale, le "Passeggiate della Salute". " Abbiamo centrato l'obiettivo - dichiara l'assessore Giaggeri - che oltre a sensibilizzare sull'importanza dello svolgimento dell'attività fisica è stato un bel momento di socializzazione ma anche, per molti, la scoperta di luoghi che hanno fatto la storia del nostro paese." Il corteo ha iniziato il percorso da Piazza della Repubblica per giungere dentro i vicoli e le stradine del quartiere "Sant'Ignazio", del quartiere "Quartarieddu" e passando tra le viuzze della zona di "San Lorenzo". Ad arricchire l'esperienza è stata , infatti, la presenza di una guida turistica che lungo il percorso ha saputo regalarci importanti momenti di storia e di cultura. "

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Di seguito la traduzione del servizio che il Guardian ha dedicato a Piera Aiello, parlamentare del MoVimento 5 Stelle che da anni vive sotto scorta perché minacciata dalla Mafia e che ora, finalmente, scopre il suo volto.

La “politica fantasma" italiana, che è stata costretta ad andare a lavoro in modo anonimo a causa di minacce della mafia, ha finalmente rivelato il suo volto al pubblico dopo aver ottenuto il suo seggio parlamentare.

"Dopo tutti questi anni passati dietro le quinte, oggi posso finalmente guardare il mondo in faccia senza temere di mostrare il mio", Piera Aiello, 51 anni, ha detto al Guardian, mentre posa per le foto per la prima volta dal 1993.

"È come tornare alla vita", ha detto, sorridendo all'obiettivo della telecamera. "In questo preciso momento, mi sento completamente libera".

La vita di Aiello è stata in pericolo da quando ha visto due sicari della mafia uccidere suo marito nel 1991, costringendola a entrare nella “protezione dei testimoni” due anni dopo. A marzo, si è presentata come candidata anti-mafia per il Movimento 5 Stelle in Sicilia e ha ottenuto il suo seggio nonostante abbia dovuto fare campagne anonime e sotto scorta di sicurezza. Come testimone antimafia, Aiello non poteva mostrare il suo volto in pubblico, non poteva essere fotografata o tenere liberamente eventi di campagna nelle piazze. Portava spesso un velo per coprirsi il volto, tanto da farla divenire nota come “la candidata senza volto”.

Aiello è nata a Partanna, nella Sicilia occidentale. All'età di 14 anni, fu costretta a sposare il figlio del boss siciliano della mafia Vito Atria. Nel 1991 un clan della mafia rivale decise di uccidere suo marito. "Avevamo una pizzeria", dice Aiello. "Una sera, due uomini entrarono nella stanza. Hanno guardato mio marito e hanno sparato. È caduto davanti a me, coperto di sangue".

Dopo aver deciso di testimoniare contro gli assalitori, è diventata una testimone di giustizia, con la sua testimonianza sono stati arrestati diversi mafiosi. Ma mentre altri mafiosi sono rimasti liberi, Aiello riferisce di essere stata costretta a vivere come un prigioniero mentre era sotto protezione per i testimoni. Dovette cambiare nome e lasciare la Sicilia. L'anno scorso, ha deciso di riprendere il controllo della sua vita e candidarsi alle elezioni come candidato per il movimento anti-establishment M5S. "Avevo un obiettivo: portare in parlamento le drammatiche condizioni in cui sono costretti a vivere coloro che decidono di testimoniare contro la mafia", dice.

Nonostante le operazioni di polizia giudiziaria siano riuscite a limitare l'influenza di Cosa Nostra in Sicilia e della Camorra a Napoli, la criminalità organizzata rimane un problema serio in Italia e all'estero. Si ritiene che la mafia calabrese, nota come la ‘Ndrangheta, sia il principale trafficante di cocaina in Europa. Come membro del parlamento, Aiello ha detto che era diventato troppo complicato per lei dover evitare fotografi e obiettivi a Roma e ora si sentiva pronta a mostrare il suo volto in pubblico.

Ma lei continuerà a vivere sotto scorta della polizia. È ancora considerata come un obiettivo della mafia, specialmente da quando è diventata un’importante attivista anti-mafia in parlamento, incoraggiando i testimoni a parlare apertamente. Mercoledì, Piera è tornata in Sicilia per incontrare altri testimoni che si sono ribellati alla mafia, che vivono ancora nella paura. Uno era Alessandro Marsicano, 48 anni, pasticcere di Palermo e vittima dell'estorsione della mafia. Da quando è diventato un informatore, la sua testimonianza ha portato ad arresti, ma ha detto che la sua vita è diventata un incubo.

"Avevo deciso di lasciare la Sicilia e trasferirmi a Londra, dove ho aperto una pasticceria vicino a Soho", dice. "Ma i capi mi hanno raggiunto anche lì, e una sera mi hanno picchiato nelle strade di Tottenham. Da quando ho incontrato Piera, posso vedere un futuro più luminoso per la mia famiglia". Molti testimoni di giustizia hanno festeggiato la sua vittoria in parlamento, e alcuni hanno persino chiesto che venisse nominata vice ministro dell'interno nel nuovo governo di coalizione in Italia. "Ho deciso di resistere in modo che quelli che si ribellano alla mafia non siano emarginati", ha detto. "Ho deciso di diventare un candidato perché io, Piera Aiello, volevo tornare a riavere indietro il mio volto. E l'ho capito".

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