Articoli filtrati per data: Dicembre 2024

Via libera in commissione Bilancio all'Ars all'emendamento che raddoppia il sussidio ai circa 4mila lavoratori Asu, da 600 a 1.200 euro al mese grazie all'incremento delle ore di lavoro settimanali, portate a 36.   L'emendamento è a firma dei deputati della Dc Carmelo Pace, Ignazio Abbate e Marco Intravaia di FdI. L'ok è arrivato ieri  per l'insistenza del gruppo Dc nei confronti del governo, con l'assessore all'Economia Marco Falcone che ha trovato le coperture finanziarie per tre anni: 18 milioni di euro all'anno.
    "E' un grandissimo successo - dice il capogruppo della Dc all'Ars, Carmelo Pace - Lo avevamo promesso in campagna elettorale a questi lavoratori che hanno sempre guadagnato appena 600 euro al mese e che ora avranno uno stipendio dignitoso. Nessun governo si era occupato di loro, grazie al presidente Schifani e all'assessore Falcone abbiamo trovato la soluzione. Tra l'altro abbiamo impegnato il governo a interloquire con lo Stato per definire la definitiva stabilizzazione di questi precari". Tremila Asu sono impegnati nei Comuni, i restati nei ranghi dell'assessorato ai Beni culturali e nelle cooperative sociali. (ANSA).

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Gravissimo incidente nella notte a Roma. Intorno alle ore 2.30, una Fiat 500 su cui viaggiavano sei ragazzi si è ribaltata più volte, forse a causa dell’alta velocità, in via Nomentana 611 a Fonte Nuova. A bordo erano tutti giovanissimi, nati tra il 2001 e il 2006, e sono morti tre ragazzi e due ragazze, secondo quanto riferito dai Vigili del Fuoco che sono intervenuti sul posto.

Il sesto ragazzo presente nell’auto è sopravvissuto ma è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Sant’Andrea di Roma.

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Venerdì, 27 Gennaio 2023 08:28

Via libera alla farina di larve di verme.

Le larve del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus) congelate, in pasta, essiccate e in polvere potranno essere commercializzate in Ue come nuovo alimento dal 26 gennaio“: è quanto annuncia la Coldiretti sulla base del regolamento della Commissione europea “che ha autorizzato la società Ynsect NL B.V. ad immettere nel mercato europeo queste larve nell’ambito della normativa comunitaria sui novel food. Il loro utilizzo è permesso – sottolinea la Coldiretti – in una serie di alimenti come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato ma anche nei preparati a base di carne, di prodotti sostitutivi della carne e nelle minestre. Una novità che fa seguito – ricorda la Coldiretti – al via via libera anche al grillo domestico (Acheta domesticus), alla larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e alle cavallette (Locusta migratoria) per uso alimentare umano, ed altre domande sono in lista di attesa. Si tratta peraltro di alimenti che sono stati oggetto di valutazione dell’Efsa, l’autorità alimentare Europea che però – precisa la Coldiretti – nel suo parere scientifico ha rilevato che il consumo di questi insetti può causare reazioni allergiche nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere.

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Lunedì, 23 Gennaio 2023 15:00

Strisce blu. Cresce il malcontento.

Da quando sono apparse sono oggetto di discussione non solamente nelle piazze e nei bar , ma anche negli ambienti politici. Sono le " nuove " strisce blu che delimitano i parcheggi a pagamento. Tra i favorevoli e i contrari , le opinioni si intrecciano tra mille ipotesi di correttivi e tra questi l'esosità del costo della sosta oraria. C'è " maretta " anche nelle fila della maggioranza , più che maretta però si nota un certo nervosismo su un argomento che oramai appartiene a quella serie di discorsi mai completamente risolti. I commercianti da un lato , i cittadini dall'altro , le varie amministrazioni comunali che si sono susseguite in mezzo. Il fatto è che a una soluzione definitiva bisognerà prima o dopo arrivare. La realtà ci dice che con le auto parcheggiate da un lato del "corso " è difficile attraversarlo a piedi , soprattutto dagli anziani e dai bambini in carrozzina. Questo tratto di Via G.F. Ingrassia dove insistono le attività commerciali del Centro è il più discusso ed è ciò che divide. Personalmente ho sempre pensato che bisognerebbe avere il coraggio di eliminare in quel tratto la sosta delle auto , limitandolo al transito dei residenti, ma ciò si scontra coi commercianti della zona i quaoi ritengono che le loro attività vengono danneggiate dal divieto di sosta delle auto. Il problema sta proprio in ciò. Forse sarebbe meglio sedersi attorno ad un tavolo con i rappresentanti del commercio per affrontare il problema. L'esosità della sosta forse vorrebbe scoraggiare al parcheggio. Un euro e venti centesimi l'ora dalle nostre parti è troppo. Ma c'è da chiedersi quale sarà il corrispettivo da lasciare alla ditta che ha in gestione i parcheggi e quello che incassa il Comune per capire meglio le proporzioni. Resto sempre dell'opinione che pedonalizzare anche ad orari alterni il "corso " resta la migliore soluzione. In fin dei conti i mezzi elettronici già ci sono. Vietare il traffico in zona rossa dalle 19 in poi credo che sia servito a poco. Ma la mia è solamente una opinione. 

AgoVit

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Lunedì, 23 Gennaio 2023 14:48

Fipav. Abolito il vincolo sportivo.

La 46esima Assemblea Straordinaria per le modifiche allo Statuto Federale della Federazione Italiana Pallavolo (a cui hanno preso parte 2370 società, pari al 71.5% delle aventi diritto che hanno espresso 147050 voti).
Al termine delle consultazioni sono stati variati gli articoli:
Art.10 bis – Effetti del tesseramento: con il 97.035%
Art. 10 ter – Durata e rinnovo del tesseramento: 95.750%
Art.69 – Entrata in vigore: 95.158%
La votazione integrale del testo statutario:94.301%
La Votazione per delega al presidente ad effettuare eventuali modifiche richiesta dalla Giunta Nazionale Coni in sede di approvazione: 89.011%.

In sintesi questi i cambiamenti approvati dall’Assemblea Fipav
– Un tesseramento che avrà la durata pari a quella dell’anno sportivo.
– Per anno sportivo s’intenderà quello che inizia il primo luglio di ogni anno e che termina il 30 giugno dell’anno successivo.
– Alla scadenza del tesseramento l’atleta sarà libero di rinnovare lo stesso con il medesimo associato o di chiedere il tesseramento con altro associato; saranno fatte salve le indennità o i premi, comunque denominati, che in tali casi siano previsti dai Regolamenti federali.
– Nel caso di stipula di un contratto di lavoro sportivo, nelle forme e nei modi previsti dalla legge ed in conformità alle previsioni dei Regolamenti federali, il tesseramento si rinnoverà di anno in anno sportivo per la durata stabilita dal contratto di lavoro sportivo e ne seguirà le vicende.

Tutta la documentazione relativa alla 46esima Assemblea è disponibile on line nella sezione dedicata del sito federale: https://www.federvolley.it/46esima-assemblea-straordinaria

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I giovani della Democrazia Cristiana chiedono al Presidente della
Regione siciliana, Renato Schifani, l’istituzione dell’Assessorato
regionale alle Politiche Giovanili. “Alla luce delle nomine effettuate
dal governo Schifani, prendiamo atto che l’assessorato alle politiche
giovanili non è stato assegnato ad alcun componente della Giunta”. Lo
afferma Salvatore Cappello, responsabile giovanile della DC per la
provincia di Ragusa.

“Riteniamo puntualizzare ed evidenziare l’importanza di questo ramo
assessoriale – continua Cappello – al fine di snellire i processi
burocratici tra giovani imprenditori e Regione e migliorare la sinergia
tra enti pubblici e privati in vista di un piano di resilienza mirato
agli under 40 che vogliono investire sul territorio siciliano. Noi
auspichiamo che questa delega assessoriale venga assorbita a pieno
titolo e al più presto da un amministratore competente e di ampia
esperienza che sappia essere da garante per tutte le consulte giovanili
regionali e non solo”.

“Nell’ottica di un costante avvicinamento al mondo dei giovani, in linea
con gli obiettivi della DC nuova, sarebbe auspicabile la creazione di
una delega regionale alle politiche giovanili – dichiara il responsabile
degli Enti Locali della Dc Giovani, Giuseppe Di Pisa -. Sono certo che
l’assessore Messina, essendo già il responsabile della consulta
giovanile regionale, saprà sapientemente ascoltare il nostro invito e
rappresenterà un ottimo interlocutore per le proposte dei giovani”.

“Oggi le parole non bastano – afferma Guido Condorelli, Responsabile
Regionale Democrazia Cristiana Giovani Sicilia -, chiediamo fatti
concreti al fine di ribadire l’importanza dei giovani nello scenario
politico odierno, le parole lasciamole ai dizionari. Molti giovani come
me, di qualsiasi estrazione politica, chiedono con forza di capire qual
è la loro posizione all’interno della politica regionale tramite
l’istituzione di un assessorato sulle ‘Politiche Giovanili’, atto di
notevole importanza in quanto, finché non si ribadirà la centralità dei
giovani negli scenari istituzionali, la sopravvivenza delle giovani
generazioni in politica poggerà su basi insicure. Certo che il nostro
partito – conclude Condorelli – e i nostri assessori risponderanno con
la concretezza dovuta alla nostra legittima richiesta”.

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Da Gennaio 2023 hanno  preso il via le attività del Settore Sportivo Nazionale Tennis del Comitato territoriale Acsi Enna.  Il settore ha come scopo principale quello di fornire una risposta strutturata ed efficace alle svariate richieste giunte da molti centri sportivi affiliati ACSI. Sarà quindi possibile organizzare delle scuole tennis affiliate, partendo dalla formazione degli Istruttori, sino allo svolgimento di attività più competitive come i tornei, muovendosi all’interno di un sistema definito, con programmi e linee guida comuni, che faccia sentire le varie componenti parte di un sistema formativo unico, coeso, che fa tennis credendo negli stessi principi.  Il tennis è attualmente uno degli sport più diffusi in italia, con un numero di praticanti in decisa crescita: si stimano oltre 3 milioni di praticanti (nel 2018 erano poco più di 2 milioni). Anche nel territorio di Enna il numero dei praticanti è in crescita come in crescita sono le realizzazioni di nuovi campi di gioco. " Con la nascita del settore nazionale- dichiara il presidente di Acsi Enna - il nostro Ente di Promozione Sportiva ha pensato di creare anche nel nostro territorio il settore tennis , mettendo in programma specifici corsi di formazione per Istruttori che saranno iscritti all'albo nazionale Acsi , abilitando così quanti vorranno organizzare le scuole di tennis nel territorio. A Marzo abbiamo in programma già il primo torneo Acsi a Regalbuto , nella magnifica cornice della cittadella dello sport , che avvierà la prossima stagione." 

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"Cordiale conversazione telefonica tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron nel corso della quale sono stati affrontati i principali temi al centro dell'agenda europea e internazionale". Lo rende noto Palazzo Chigi.

Nella telefonata fra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron "è stata ribadita la volontà di garantire il pieno sostegno all'Ucraina e l'urgenza di individuare a livello europeo soluzioni efficaci per sostenere la competitività delle imprese europee e per contrastare l'immigrazione illegale attraverso un effettivo controllo delle frontiere esterne dell'Unione europea". Palazzo Chigi sottolinea che "il Presidente del Consiglio Meloni e il Presidente Macron hanno concordato di continuare a confrontarsi su queste tematiche largamente condivise". 

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"Lo so che la mia sembra una follia, però facendo i conti ho valutato che economicamente mi conviene. Certo, mi costa tanto sacrificio, considerato che tutte le mattine, sabato compreso, prendo il treno per Milano alle cinque. Però ormai mi sono abituata e per il momento va bene così". Con uno stipendio di 1.165 euro al mese ha iniziato subito a cercare una sistemazione, scontrandosi con il caro affitti che a Milano, come testimoniano ogni giorno studenti, lavoratori, famiglie, è un problema sempre più diffuso. Per una camera singola la spesa media non va sotto i 650 euro, a cui aggiungere bollette, cibo, trasporti pubblici, con un costo della vita altrettanto caro rispetto alla sua città. "A conti fatti ho realizzato che, tra affitto, bollette e spesa, avrei consumato tutto il mio stipendio se mi fossi trasferita a vivere al Nord e molto probabilmente avrei anche dovuto chiedere alla mia famiglia di aiutarmi economicamente. Invece così, continuando a vivere a Napoli, riesco anche ad avere dei risparmi". Così si esprime  Giuseppina Giuliano, 29enne napoletana, che lunedì al sabato, ogni giorno, da settembre fa in treno  800 chilometri ogni giorno per raggiungere il posto dove lavora come operatrice scolastica in un liceo milanese, l'artistico Boccioni di piazzale Arduino. Una scelta che può sembrare folle, ma che a conti fatti - racconta - le conviene dal punto di vista economico: perché con il suo stipendio trovare anche solo una stanza in affitto a Milano vuol dire spendere più di quanto non costi un abbonamento al treno. La sveglia suona alle 4, il treno Frecciarossa da Napoli Centrale parte alle 5,09 e non si può perdere. L'arrivo a Milano è - ritardi permettendo - alle 9,24. Poi i mezzi pubblici e l'ingresso a scuola alle 10,30, dove resta fino alle 17. A quel punto una sosta al supermercato per comprare qualcosa per cena e di nuovo in treno, per il percorso inverso: treno alle 18,20 con arrivo a Napoli alle 22,53 e rientro a casa alle 23,30.

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Giovedì, 19 Gennaio 2023 16:44

IL VINO NELLA ROMA ANTICA

Nei primi tempi, il vino proveniva dai vigneti situati presso le zone paludose e dai colli del Lazio. Le vigne erano basse fin quasi a terra, non avevano sostegni e producevano un vino scadente. Il vino fu usato nei riti con sacrifici: in tal caso, esso non doveva essere stato prodotto da acini pigiati da piedi recanti ferite, né da viti non potate, colpite da fulmini o nei cui pressi fosse avvenuta un’impiccagione. Tutto questo era sacrilego. Roma, nella coltivazione delle viti, subì l’influenza degli Etruschi e dei Greci. Gli Etruschi coltivavano la vite già prima dell’arrivo dei Greci e, grazie alla domesticazione delle viti selvatiche tramite supporti lignei, ottenevano vini di migliore qualità. Nel periodo della colonizzazione greca, tra i secoli VIII e VI a.C., si ebbe la diffusione del culto di Dioniso, dio protettore della viticoltura, che dagli Etruschi passò ai Romani con il nome di Bacco. Questi due popoli contribuirono a creare una diversificazione delle piante e dei vitigni, con ripercussioni che si avvertono ancora oggi: alcuni vitigni sono ritenuti i diretti discendenti di quelli dell’antica Roma. Plinio censì ottanta qualità di vino, di cui due terzi prodotte in Italia. Nella prima metà del II sec. a.C., scrisse Catone nel De Agricoltura, il vigneto è ormai la coltura più diffusa. La sua gestione non è più familiare, ma altamente professionale: i vigneti sono aziende agricole efficienti e ben strutturate, che dispongono mediamente di un territorio coltivabile di 200 ettari e di molti schiavi organizzati in maniera quasi militare, costretti a lavorare all’interno di un preciso e sistematico processo produttivo. Il vino si impose come la bevanda più importante sulle tavole di ogni cittadino romano. Ma non erano soltanto gli uomini a bere; il vino mischiato con l’acqua veniva fatto bere come corroborante perfino ad alcune bestie da soma, come buoi surriscaldati e cavalli magri. I metodi di conservazione del vino si differenziavano a seconda del clima. Nelle regioni alpine si usavano contenitori di legno rinforzati con cerchiature (secondo una tecnica di origine gallica), e d’inverno lo si proteggeva dal gelo accendendo dei fuochi. Nelle regioni più miti, era conservato in enormi vasi di terracotta (dolium, doglio) trattati con pece, lavati con acqua salata, cosparsi di cenere, fatti asciugare, profumati con la mirra e interrati. Un altro metodo per conservare il vino era quello dell’affumicatura, diffusamente praticato nella città di Marsiglia. Il vino arrivava a Roma a bordo di navi speciali (vinariae), contenuto in anfore dalla capacità di circa venti litri. Le anfore venivano tappate con sugheri e sigillate con pece, argilla e gesso; il contenuto e l’annata del vino venivano identificati mediante un’iscrizione sull’anfora o su un’etichetta (pittacium). Roma aveva un porto (portus vinarius) e un mercato (forum vinarium), dedicati allo scarico e alla vendita del vino. Nella Roma antica, ciò che soprattutto interessava del vino era l’effetto euforizzante e socializzante e le presunte virtù terapeutiche. I Romani non bevevano mai vino puro, e chi lo faceva era considerato un ubriacone; esso veniva allungato con l’acqua, consentendo di berne in grande quantità. Si ricavava il vino anche da fichi, datteri, carrube, pere, mele, corniole, mirto, nespole, sorbe, more secche, pinoli. Molto spesso veniva aromatizzato con le numerose spezie e altri prodotti disponibili sul mercato: mirra, nardo, calamo, cannella, cinnamomo, zafferano, palma, asaro, alloro, miele, datteri, pepe, chiodi di garofano, zenzero, ambra, resina, muschio, susina. Molto usato era anche il finocchio, e lo fu anche con il passare dei secoli: in epoca moderna, verrà utilizzato per mascherare il sapore del vino andato a male. Da questa abitudine nasce la parola infinocchiare. Un tipo di vino molto bevuto era il mulsum, un vino dolcificato con il miele, ma talvolta anche con i fichi e i datteri. Secondo una leggenda, il primo a mescolare il miele al vino fu Aristeo in Tracia: il vino era quello di Maronea, che, secondo Omero, Ulisse offrì a Polifemo per farlo ubriacare. Si otteneva vino anche dall’uva passita, famoso era quello di Creta, e si usava anche consumare il vino sciogliendoci sopra la neve o filtrandolo in un soffice sacchetto di lino. Erano già conosciute le serre, alcune viti venivano infatti coltivate all’interno di costruzioni di vetro. Alla fine della Repubblica, i membri delle classi superiori ebbero la possibilità di gustare vini di differente provenienza e qualità e di poterne apprezzare le diverse peculiarità. Grande prestigio aveva il vino Cecubo, presto scomparso per colpa dei produttori, per le piccole dimensioni dei campi e per le espropriazioni fondiarie eseguite da Nerone, in vista della costruzione di un canale navigabile. L’imperatore Augusto preferì su tutti il vino di Sezze, prodotto all’inizio della pianura pontina a sud-ovest di Roma; mentre Marziale amava il vino spagnolo di Tarragona, da lui considerato inferiore solo ai vini campani. Un’idea per capire quali fossero i vini più pregiati dell’epoca ci viene da Cesare, che, in occasione del suo trionfo, ne offrì due greci, prodotti a Chio e Lesbo, e due italiani: il siciliano Mamertino e il campano Falerno. Il Falernum era prodotto nell’Ager Falernus, tra Caleno e Sinuessa in Campania, presso il Monte Massico. Questo è da considerare, probabilmente, il primo territorio che ha prodotto un vino a Denominazione di Origine Controllata (DOC): le anfore di Falernum, infatti, recavano scritto oltre alla data di produzione, anche il luogo di provenienza. Questo vino si distingueva dagli altri per la sua capacità di invecchiamento. Nel III sec. d.C., con la fine dell’espansione territoriale e del conseguente minor numero di prigionieri di guerra da asservire, a Roma cambia anche la produzione vinicola, che ritorna a forme meno ottimizzate; a questo si aggiunge la forte spinta moralizzatrice della tradizione cristiana, con l’affermazione di una visione più morigerata della vita e dei costumi; eppure fu paradossalmente proprio grazie alla Chiesa che la tecnologia vinicola e la viticoltura riuscirono a sopravvivere, essendo il vino elemento fondamentale per la celebrazione della messa.
Tratto dal libro Passioni e divertimenti nella Roma Antica
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 23.
Columella, De re rustica, II, 3,2 e VI, 30,1.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 27.
Marziale Epigrammi, libro X, 36.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 8, 19.
Omero, Odissea, IX, 450-452, 461-462
Marziale, Epigrammi, libro V, 64.
Marziale, Epigrammi, libro I, 87; VIII, 45.
Marziale Epigrammi, libro VIII, 68.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 8.
Svetonio, Vita dei Cesari, 31, 5.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro VIII, 43.
Marziale, Epigrammi, Xenia, 118.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 17.
Immagine tratta dal sito quattrocalici.it
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