Articoli filtrati per data: Dicembre 2024

E’ stato nominato coordinatore comunale del Psi di Regalbuto Salvatore Liuzzo mentre il vice è Vito Maida. Il primo è un agrotecnico, il secondo ha alle spalle una lunga carriera politica a Regalbuto, infatti ha iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale nel 1978, con il Psi. È stato consigliere comunale per cinque mandati, ha ricoperto il ruolo di assessore e anche di Presidente del Consiglio comunale. L’elezione è avvenuta nelle ore scorse alla presenza del segretario provinciale, Alessio Genovese.Il neo coordinatore, Liuzzo, ha sottolineato l’impegno della sezione socialista a dare voce a tutti i cittadini che si richiamano ai valori di giustizia sociale, libertà, uguaglianza e trasparenza nell’amministrazione pubblica. Obiettivo principale è quello di presentare, alle prossime amministrative, una lista con il proprio simbolo, creando una forte alleanza tra i partiti di centro-sinistra per contrastare efficacemente l’avanzata delle forze di destra e difendere i diritti di tutti i cittadini. Prima iniziativa pubblica sarà la raccolta firme per il referendum contro l’autonomia differenziata e a sostegno della campagna “Io voglio scegliere”, referendum per scardinare il sistema elettorale. Sono estremamente soddisfatto – ha dichiarato il segretario provinciale, Alessio Genovese – dell’entusiasmo e dell’impegno di Liuzzo e dei compagni socialisti, in una città con una lunga tradizione socialista. Penso che l’ideale del socialismo debba essere interpretato come passione e impegno, come slancio verso una società più unita e un mondo più giusto e solidale”.

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Al fine di fare chiarezza e porre fine, per quanto riguarda la Democrazia Cristiana, alle polemiche sul voto  del Consiglio Comunale, sulla proposta,dell’Amministrazione di prorogare di un anno il Consorzio dell’’Autodromo di Pergusa, preliminarmente giova precisare come il voto contrario dei due consiglieri DC non rappresenta un voto contrario alla  “vita dell’Autodromo di Pergusa” bensì  un atto squsitamente politico  contro l’Amministrazione Comunale ed in particolare nei confronti del Sindaco. Lo dimostra il fatto  che in contrapposizione  alla proroga di un anno proposta dal Sindaco, l’opposizione tutta, consiglieri DC inclusi, ne proponeva la riduzione a sei mesi. E’ ovvio  come tale voto negativo non potesse essere indirizzato al Consiglio d’Amministrazione del Consorzio,  cui va, anzi, il plauso di aver, dal suo insediamento,  lavorato per consentire all’Autodromo di navigare in acque più tranquille, dando certezze al personale, e garantendo un futuro di programmazioni che vedono coinvolte, tra l’altro grosse aziende operanti nel settore motoristico. Tutto ciò avuto  riguardo al risanamento dei conti dell’Ente che non erano certamente attivi al momento del loro insediamento. E non poteva non essere che  così, visto che nulla di diverso era stato evidenziato ai vertici del partito dai due consiglieri DC,  atto dovuto visto  che uno dei tre componenti del consiglio d’Amministrazione è un dirigente nazionale della Democrazia Cristiana. Concludendo il voto dei due consiglieri DC è un voto politico di opposizione al Sindaco ed alla sua Amministrazione , opposizione questa voluta e sostenuta dal tutta la dirigenza DC . Vogliamo augurarci che tale coerenza possa essere riscontrata in tutte le altre forze politiche presenti in Consiglio Comunale. La Nuova Democrazia Cristiana, per mezzo dei suoi dirigenti ,locali,provinciali,regionali e nazionali, è in campo per trovare , nel più breve tempo possibile  soluzione per togliere la gestione dell’Ente Autodromo dallo stato di empasse in cui si trova, ridare serenità al personale garantendo nel contempo all’autodromo di ritornare ad essere, in uno all’altro grande ammalato, il lago di Pergusa, il fiore all’occhiello per la comunità ennese tutta che vede nel binomio lago-autodromo elemento trainante ed imprescindibile per risollevare l’agonizzante economia della Provincia di  Enna.

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Uk tema scelto per la  Giornata Mondiale della Gioventù, 2024: “Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi” (cfr. Is 40,31)

“Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo”, sottolineava nel 1965 la Costituzione pastorale Gaudium et spes. Nei difficili tempi di oggi la Chiesa, come allora, desidera riaccendere la speranza nel mondo e per far questo confida in particolare sui giovani, protagonisti della storia e “missionari della gioia”.

Nell’Esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit, Papa Francesco indicava Cristo come “la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo” (ChV 1). Adesso, con i temi delle due GMG 2023 e 2024  Sua Santità invita i giovani ad approfondire il significato della speranza cristiana e a testimoniare con gioia che Cristo è vivo.

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FONTE L'INKIESTA .IT

Il modo di mangiare italiano viene riconosciuto ormai come modello di salute e benessere a livello internazionale", ma in “Dieta mediterranea. Realtà, mito, invenzione” (Treccani) Vito Teti conduce un’indagine sulle vere origini della nostra cucina

Il modello attuale della dieta mediterranea non corrisponde alla realtà storica di nessuna area geografica del Mediterraneo. Ancora nella prima metà del Novecento e fino agli anni Cinquanta le poppolazioni meridionali presentavano un regime alimentare a base di pane di mais, patate, pomodori, peperoni, legumi, e per il condimento usavano il grasso di maiale. La «trinità mediterranea» (olio, grano e vino) restava un’eredità pesante, che caratterizzava, però, la cucina dei ricchi e soltanto i sogni dei ceti popolari. Il condimento con il «grasso porcino» ebbe quasi dovunque una significativa e non breve fortuna. In molte zone interne e montane del Sud i contadini poveri consumavano grasso di maiale e mangiavano «erbe mal condite» ancora dopo la seconda guerra mondiale. In Abruzzo, Molise, Campania e Calabria ancora nei primi anni del Novecento venivano segnalati sia olii mal confezionati o avariati sia grasso di maiale rancido. La pasta, a eccezione di quella fatta in casa nelle feste, ancora all’inizio degli anni Cinquanta rappresentava un genere di lusso.

All’inizio del Novecento Alfredo Niceforo (1876-1960), il maggiore divulgatore della teoria dell’inferiorità razziale dei meridionali, segnalava come la popolazione di tutta l’Italia mangiasse meno e peggio degli anglosassoni, in particolare come fosse all’ultimo posto rispetto alle altre popolazioni europee per il consumo della carne.

Niceforo, come gli altri studiosi dell’epoca, considerava la carne la sostanza alimentare per eccellenza e il basso consumo di essa la causa della depressione fisica e psicologica delle popolazioni latine. Il consumo della carne era massimo al Nord e minimo al Sud. Le numerose indagini statistiche da lui citate (in particolare quelle di Enrico Raseri del 1879) mostravano come nel 1879 il consumo annuo di carne per individuo fosse al Nord di 17,9 chili, al Centro di 17,3 chili, al Sud di 6,4 chili, in Sicilia di 5 chili, in Sardegna di 12,2 chili. 

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Questa volta sono pienamente d’accordo con quanto scrive la professoressa Bianca Lupo ( vedi il link alla fine di questo articolo ), i cristiani sono troppo tiepidi verso la loro religione. Se da un lato, e senza essere ipocriti, è di tutta evidenza la volontà di cancellare ogni riferimento cristiano, non solo in Francia ma un po’ dovunque, utilizzando come forzata imposizione della cultura woke, dall’altro lato c’è un’altrettanta manifesta debolezza del fronte cristiano alimentata anche da certi atteggiamenti, spesso motivati da cinico opportunismo, patologicamente anti-identitari di cui offrono esempio molti intellettuali cattolici. Perfino le gerarchie hanno rinunciato a tutelare quelli che un tempo si chiamavano “punti fermi” lasciando che l’impietoso torrente del relativismo culturale spazzasse via quel minimo di resistenza necessaria per sopravvivere. Frasi di forte impatto mediatico come il “chi sono io per giudicare”, pronunciate magari in buona fede inducono il credente in confusione e abbassano sempre più la considerazione del “sacro” che è poi il centro di riferimento di qualsiasi religione. Il futuro, ed ancora una volta do ragione alla professoressa Lupo, confermerà il primato del mondo islamico, un mondo in cui i “punti fermi” debbono conformare i Muslim’s, ma non solo loro, che, con buona pace del politicamente corretto che alimenta l’ideologia i woke, scalzerà non solo la cultura cristiana, ma le culture dell’Occidente che dalla stessa cultura cristiana sono informati, e, come paventano lo scrittore Michel Houellebecq e il filosofo ateo Michel Onfray, disegnerà un nuovo assetto politico-istituzionale modellato sui dettami della Sharia . “

sotto il titolo uno scatto di GIOVANNI PEPI dal monastero di Santa Caterina a Pslermo

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Sabato, 03 Agosto 2024 13:42

Comunicato Stampa del PD di Regalbuto

Ancora una volta le nostre proposte, portate in consiglio comunale da Maria Rita Bonina, hanno trovato ampio consenso.
Lavoriamo solo per il bene della comunitá, attraverso proposte concrete, su temi che riguardano da vicino la vita dei regalbutesi:
- BIBLIOTECA COMUNALE: dopo essere stata sollecitata dal nostro ordine del giorno sulla riapertura della biblioteca comunale, l'amministrazione comunale si è attivata presso la Soprintendenza per i Beni Culturali di Enna per richiedere autorizzazioni e modalità per la messa in sicurezza del patrimonio librario storico, un patrimonio di grande valore che deve essere messo al sicuro nel più breve tempo possibile.
- MERCATO SETTIMANALE: abbiamo proposto un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati, per mettere in campo azioni concrete per un comparto in difficoltà. I venditori ambulanti a Regalbuto sono sempre meno e molti anziani hanno difficoltà a raggiungere la sede attuale del mercato. Grazie alla nostra mozione l'amministrazione si attiverà per risolvere il problema dei servizi igienici nell'area del mercato.
- TRASPORTO PUBBLICO: il nostro ordine del giorno sul trasporto pubblico è stato respinto dalla maggioranza, ma abbiamo sollecitato l'amministrazione a far ripartire un servizio indispensabile per i cittadini più deboli.
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L’Esecutivo della Federazione Regionale delle Misericordie Siciliane esprime tutto il proprio disappunto e la propria delusione per la bocciatura da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana, nella seduta dello scorso 30 luglio 2024, dell’emendamento alla manovra di bilancio con il quale venivano destinati fondi a quelle realtà associative, ivi comprese le Misericordie che, escluse dal servizio civile nazionale, sono costrette a limitare i propri servizi in favore delle persone fragili e di territori disagiati.
La politica regionale ha perso l'occasione di aiutare concretamente il volontariato siciliano.
Eppure, in ogni circostanza, i nostri deputati hanno manifestato vicinanza al Terzo Settore, impegnandosi a profondere ogni energia per sostenerne le finalità e le attività.
Invece, il volontariato è stato bistrattato, mortificato e deriso ed è stato inferto un duro colpo a Misericordie, ANPAS, Salesiani e altre associazioni che vedono aumentate le loro difficoltà per servire meglio le persone sole, ammalati, anziani e bambini.
Spiace anche aver assistito ad una discussione in Aula che ha ridotto l'emendamento, tanto atteso da migliaia di volontari e da centinaia di associazioni siciliane, ai soli oratori.
I nostri deputati devono sapere che dietro quell'emendamento, inopinatamente bocciato, c'è molto ma molto di più.
Ci sono il sudore, il sacrificio, la fatica, la tenacia di donne e uomini che quotidianamente mettono a disposizione il loro tempo e la loro stessa persona per rendere migliore la nostra società.
Con il voto contrario del i giorno 30 luglio è stato inferto un duro colpo, peraltro immeritato e inaspettato, a tutto il volontariato siciliano e, con esso, ai tanti siciliani che ogni giorno usufruiscono dei nostri servizi.
Peccato!
Speriamo che la politica regionale possa ritrovare, in fretta e senza indugio, quell’orgoglio che è proprio dei siciliani i quali, di fronte ai bisogni reali, non si sono mai tirati indietro.
I bisogni non possono aspettare!
San Piero Patti 2 agosto 2024
Il presidente
Santi Mondello
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Cambiare significa rinnovare, ma con responsabilità e tanta tanta più competenza e soprattutto imparare dagli errori del passato per non riproporli mai più. Allora non si tratta di predicare ma di utilizzare questi strumenti social per parlare, senza mettere la testa sotto la sabbia e fuggire il confronto. È proprio nella crescente consapevolezza di tutti che si può trovare un sentiero per uscire dalle attuali difficoltà.

 

Nel virgolettato riportiamo la riflessione di Gian Mario Spacca su un argomento a noi ( Regalbuto ) vicino e diremmo oggi purtroppo molto attuale, qual è la crescita sostenibile che significa , adottare modalità di lavoro capaci di rispondere ai bisogni del presente, conciliando salute ambientale, equità sociale e vitalità economica per creare comunità fiorenti, sane, diversificate e resilienti. Ma la riflessione di Spacca va oltre , va alla radice dello sviluppo sostenibile. Una Comunità che non è coesa , unita, non potrà mai arrivare allo sviluppo. E’ questo un argomento che ci preme sottolineare, perché è sotto gli occhi di tutti la profonda disunità sociale del nostro paese . Una disunità che è figlia delle occasioni “ perse “ e soprattutto proveniente dagli strascichi delle passate campagne elettorali. Il nostro paese è SPACCATO ! Non c’è unità quando questa è richiesta , come nel caso della politica amministrativa, non c’è unità nello sport , nella vita sociale, nel volontariato , non c’è unità tra le persone delle DIVERSE GENERAZIONI. Crediamo che la cosa debba farci riflettere del perché siamo rimasti indietro rispetto alle comunità a noi vicine. ! Se non ci mettiamo nelle condizioni di affrontare seriamente questa riflessione , se cioè ci si ostina a seminare divisioni e oseremo dire ODIO, INVIDIA, VENDETTE, La nostra comunità produrrà soltanto POVERTA’.
“ Nella nostra riflessione abbiamo sempre posto la crescita, crescita sostenibile, al primo posto: se non si producono risorse, non si redistribuisce nient’altro che povertà;
non si possono sostenere i servizi, nè costruire scuole, ospedali o infrastrutture e neppure fare manutenzioni sistemiche come una rete idrica. La crescita ha però un presupposto fondamentale, come oggi dimostrano i risultati in ogni angolo del pianeta:
la coesione, l’unità, il ritrovarsi della comunità sui valori fondanti della propria esistenza storica.
Chi è solido ed unito cresce.
Chi é lacerato da contrapposizioni interne stenta.
Come oggi accade all’Italia.”
NOI AGGIUNGIAMO : “ Come oggi accade anche a Regalbuto”
Movimento Base popolare – Aldo Moro -
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Oggi ho partecipato alla mia ultima giunta di governo, durante la quale sono state approvate le proposte che ho presentato. Al termine della riunione ho informato il presidente della Regione della mia decisione di dimettermi e ho salutato i colleghi, con cui ho lavorato per ventidue mesi“.“A 31 anni, dopo cinque trascorsi in Parlamento, non era scontato che potessi avere l’onore di servire i siciliani nel governo della Regione. Sono molto grata a Fratelli d’Italia e alla nostra leader Giorgia Meloni per avermi proposta, al presidente della Regione per avermi nominata. Penso sia mio dovere condividere il report sul lavoro svolto e, insieme alla comunicazione ufficiale all’organo di governo, ne darò notizia alla stampa“.“Ringrazio il presidente Musumeci e il presidente La Russa per i consigli e il sostegno affettuoso, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, per aver sostenuto le mie proposte in Ars, tutto il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia e i dirigenti del partito, al servizio del quale mi pongo come ogni militante. Ringrazio anche la mia famiglia, che è la mia forza e il mio sostegno“.

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Nel “Padre Nostro” continuiamo a recitare: dacci oggi il nostro pane quotidiano. Si, perchè al tempo l’acqua era considerata risorsa illimitata e gratuita e si chiedeva il pane. Oggi invece, senza fare ironia, avere la certezza dell’acqua potabile è diventata una priorità. Da diversi mesi lo spettro della siccità si aggira sui cieli del Mezziogiorno d’Italia avendo come epicentro la Sicilia. Non si è trattato di un evento imprevedibile e immediato, ma di un processo lento, progressivo che è diventato inesorabile allorchè il prolungarsi dei fenomeni avversi di un surriscaldamento, straordinario per durata e per concentrazione territoriale, hanno raggiunto un livello tale da stressare la popolazione a tal punto da attrarre l’interessel dell’opinione pubbllica e della stampa nazionale e internazionale. Spesso però i riflettori puntati sul dramma che ha determinato la siccità in Sicilia non si sono tradotti automaticamente in solidarietà, talvolta invece hanno fornito spunti per alimentare la denigrazione dell’Isola anche al fine di indebolire il suo notevole potenziale turistico. Per alleviare una disperazione nerissima arriva nel porto di Licata la nave cisterna della Marina Militare Ticino che scarica un milione e quattrocentomila litri di acqua potatile. Un atto importante, ma non risolutivo, perchè se non diventa un intervento organico e sistematico, rischia di apparire come il classico gesto umanitario che “una tantum” viene fatto verso i Paesi del Terzo mondo preda di calamità. Da non sottovalutare inoltre il tema della distribuzione del prezioso liquido su cui andrebbe aperto un ampio capitolo per descrivere i movomenti delle autobototti, pubbliche e private, certificate e abusive, un autentico universo parallello che fornisce un servizio in nero e a pagamento, essenziale in alcuni territori e che rischia di espandersi se il fenomeno siccità è destinato a continuare. Ma c’è anche una forma di speculazione politico-istituzionale che si articola tra comuni, tra quartieri, tra condomini, tra esercizi cpmmercialil, ristoranti etc. Esempio emblematico il caso sollevato dai consiglieri comunali del Pd sull’acqua del Comune di Messina che saebbe stata dirottata verso il Comune di Taormina. Questo argomento è stato ripreso da un quotidiano nazionale e dall’on. Stefania Marino, parlamentare eletta nel collegio Enna-Messina nella lista Pd. Ecco cosa scrive l’on. Marno; “Interrogazione a risposta in Commissione ai Ministri per la Protezione Civile e delle Infrastrutture

Per sapere Premesso che:

  • Da molti giorni i cittadini di Messina registrano significativi disservizi nella erogazione idrica che comportano notevoli disagi soprattutto per coloro che abitano ai piani alti dei palazzi;
  • L’Amam società municipalizzata che gestisce il servizio idrico comunale attribuisce tale criticità allo stato di perdurante siccità che attanaglia il territorio siciliano da tempo;
  • Nonostante l’oggettiva condizione climatica sono stati sollevati una serie di dubbi, riportati anche a mezzo stampa, in merio alla gestione della risorsa acqua per la città in considerazione di due elementi sui quali va effettuato opportunamente un approfondimento;
  • Sembrerebbe infatti che una quota di acqua gestita da Amam venga indirizzata verso la città di Taormina e un’altra quota parte invece venga indirizzata per il cantiere di lavoro di Webuild per il raddoppio ferroviario della linea Palermo-Catania-Messina;
  • le giustificazioni rese note anche a mezzo stampa dall’amministrazione comunale e dalla società municipalizzata non hanno convinto l’opinione pubblica che lamenta continui disagi che purtroppo rischiano di aggravarsi per via dell’andamento climatico;

si chiede pertanto di sapere se quali iniziative per quanto di competenza il governo intenda assumere per ottenere dagli enti interessati la massima trasparenza rispetto alla gestione della risorsa idrica, in riferimento a quanto riportato in premessa, e per assicurare il minor disagio possibile ai cittadini di Messina”

Sicilia, una regione d’Europa dove, per cause e responsabilità diverse, si prega per avere l’acqua quotidiana.

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