La piccola GAEditori entra nel paradiso dell’editoria grazie ad una dose di audacia e di grande responsabilità nei confronti dell’autore, dei suoi eredi e dei lettori forti, quelli che leggono parecchio e bene, e non si lasciano sfuggire il particolare, l’impaginazione, la copertina.
Non vi è dubbio che questa volta il suo direttore editoriale, quell’Amoruso figlio del portalettere di Agira, è andato oltre. Nessuna della realtà siciliane maggiormente conosciute aveva fatto di meglio. E in soli otto anni.
Mi ricordo bene quando iniziarono, in una sorta di cantina, al buio, con una sola finestra, due computer, una grande farfalla e tanta, ma propria tanta passione da vendere.
Per Gaetano Amoruso e Antonello La Piana oggi è un grande giorno. Ma loro due saranno al solito posto, in un bar allo svincolo di Motta, davanti ad un buon caffè, ridendo e sognando.
Perché la vita, quella che vorremmo tutti, è solo questa.
Michela Ferraro