B.B.KING il Re del Blues e' morto il 14 maggio scorso In evidenza

Maggio 15, 2015 1478

A molti il nome di B B King forse non dirà nulla. Ho avuto la fortuna di assistere ad uno degli ultimi concerti che ha tenuto a Genova qualche anno fa. Per me oramai più che sessantenne BB King ha rappresentato una generazione che amava il blues in un periodo in cui il blues veniva definito la "musica del diavolo". Di seguito vi rimando ad una breve biografica tratta dal sito www.biografieonline.it . Agovit

Riley King, vero nome di B. B. King, nasce a Itta Bena nel Mississippi (in una piantagione di cotone), il 16 settembre 1925, da un padre chitarrista che accompagnava la madre predicatrice di sermoni nella Chiesa Metodista. E' questa una situazione tipica di molti musicisti blues e jazz americani, un'impronta "esistenziale" tipica dello sviluppo della musica blues. Infatti, è grazie a questi stimoli che il giovane musicista comincia a cantare con la madre, la quale muore però sfortunatamente quando lui ha solo sette anni. Allevato dai nonni, riceve la prima chitarra quattordici anni e con essa comincia a cantare in gruppi Gospel nei paesi vicini e anche durante il servizio di leva nel 1944 svolto a Memphis. Durante questo periodo incontra un cugino, un noto bluesman chiamato "Bukka White". Inizia allora ad avviciniarsi al mondo della musica nera, anche se i suoi esordi nel mondo dello spettacolo lo vedono dietro una consolle radiofonica come conduttore in una radio locale. E' qui che comincia a farsi chiamare "Riley King, the blues boy from beale street", poi adottando lo pseudonimo di Blues Boy, che diventerà ben presto solo B. B. King. Dismessi i panni del "Dj", la sua carriera come chitarrista comincia suonando agli angoli delle strade. Grazie all'appoggio del cugino Bukka White riesce a farsi notare e, nel 1948, si esibisce in un programma radiofonico con Sonny Boy Williamson. Da allora inizia ad ottenere degli ingaggi fissi qua e là, ammaliando chiunque riesca a sentire la sua musica.

Degli anni '50 è il famoso episodio a cui B.B. lega indissolubilmente il nome della propria chitarra  "Lucille". Durante un'esibizione in una sala riscaldata dalle fiamme di una improvvisata stufa a Kerosene, due uomini iniziano a litigare per una donna, Lucille per l'appunto. Nel corso della rissa che si scatena, il locale prende fuoco, tutti fuggono, ma B. B. torna all'interno per recuperare il proprio strumento che da allora porta il nome della donna.

Il suo primo successo "Three O'Clock Blues", lo porta a farsi conoscere a livello nazionale e da allora la sua attività concertistica diviene quasi frenetica. A seguito anche dell'affermarsi del blues negli Stati Uniti come in Europa, il successo di B.B. supera i confini nazionali fino a portarlo, nel 1967, ad esibirsi al Montreux Jazz Festival.

Gli artisti che dichiarano B. B. King tra le loro influenze principali non si contano: Eric Clapton, Mike Bloomfield, Albert Collins, Buddy Guy, Freddie King, Jimi Hendrix, Otis Rush, Johnny Winter, Albert King e molti altri e non c'è chitarristablues, famoso o sconosciuto, che non abbia in repertorio qualche fraseggio del "maestro".

 

Con gli anni arrivano innumerevoli riconoscimenti dai Grammy Awards a moltissimi premi legati al mondo della musica e dell'arte. Nel 1996, viene pubblicata la sua autobiografia "Blues All Around Me".Fino alla fine della sua vita B. B. King è stato uno degli interpreti più apprezzati e seguiti nella scena musicale. Pur tra mille influenze, compromessi, concessioni al mondo dello spettacolo, non gli si può negare il fatto di avere portato il blues ad un pubblico vastissimo ed aver contribuito con la sua figura al successo di questo genere musicale. Una sua bellissima dichiarazione dice: "Molte notti sono passate viaggiando, da una città all'altra senza pausa, per oltre 50 anni. Ho registrato moltissimi dischi, ho avuto, come tutti, momenti buoni ed altri cattivi, ma il Blues è stata sempre la costante della mia vita. Posso aver perduto l'emozione per altre cose, ma non per il Blues. E' stato un lungo percorso, difficile e duro, la vita notturna della strada non è certo una vita sana e bella, piena di addii e solitudine, ma anche capace di grandi emozioni; tornassi indietro rifarei la stessa scelta, perché la notte con tutto ciò che rappresenta è stata la mia vita".

E' morto all'età di 89 anni a Las Vegas, il 14 maggio 2015.

Ultima modifica il Mercoledì, 06 Gennaio 2016 14:40