La commissione Affari istituzionali ha appena dato il via libera all’emendamento alla legge elettorale che prevede l’abolizione del secondo anche nei comuni con più di 15 mila abitanti. La proposta è frutto di un accordo Forza Italia-Partito democratico: se il Parlamento confermasse l’orientamento della commissione, a questo punto, verrebbe eletto il candidato più votato, a prescindere dalla quantità di preferenze ricevute. Non passa dunque la linea grillina, che prevedeva invece una soglia minima da raggiungere per essere eletti.
L’emendamento prevede anche una novità sul premio di maggioranza. Con la riforma attualmente in discussione la maggioranza assoluta in consiglio comunale scatterebbe automaticamente solo se le liste collegate al sindaco eletto hanno raggiunto il 40 per cento. In caso contrario il consiglio comunale verrebbe eletto su base proporzionale, cioè assegnando un peso specifico a ciascun partito in funzione dei voti effettivamente ricevuti.
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