Germania. Gli italiani senza lavoro rischiano l'espulsione. In evidenza

Settembre 23, 2018 596

“Mi hanno comunicato che avevo quindici giorni di tempo, visto che non potevo provvedere a me stessa, per trovare un lavoro: altrimenti mi avrebbero rimpatriato e avrebbero pure pagato il viaggio a me e alle bambine, se non fossi stata in grado di poterlo pagare io”. A raccontare la vicenda a Cosmo, la trasmissione in italiano di Radio Colonia, è una donna italiana che si è trasferita in Germania nel 2013 e, dopo aver smesso di lavorare in seguito a una gravidanza, è andata a chiedere il sussidio sociale. Dopo tre mesi di attesa è stata convocata dall’Ufficio per gli immigrati che le ha dato l’ultimatum.Ma non è un caso isolato e sono in molti ad aver avuto comunicazioni simili, prima a voce e poi per lettera. Le minacce di espatrio nei confronti di italiani che non lavorano o non lo stanno cercando, secondo Radio Colonia, sono almeno un centinaio soprattutto nel Nord Reno-Westfalia. Alla base della vicenda c’è una legge di due anni fa che ha elevato da tre mesi a cinque anni il periodo di permanenza in Germania che consente di accedere ai sussidi sociali. La filosofia della legge tedesca è stata la volontà di ridimensionare uno stato sociale ritenuto troppo generoso che attraeva troppi ‘stranieri’ europei, i quali, facendo leva sul principio della libera circolazione, sfruttavano il sistema in una dimensione che a Berlino si era giudicata eccessiva.“Se fosse vero, l’atteggiamento della Germania sarebbe molto grave e andrebbe a colpire l’essenza stessa della Ue”, ha commentato il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, all’agenzia stampa Ansa.“Sarebbe un paradosso: l’Italia sotto accusa perché cerca di difendere l’Europa dall’immigrazione illegale e la Merkel che starebbe colpendo un diritto fondamentale dei cittadini Ue”, ha continuato il sottosegretario.

Ultima modifica il Domenica, 23 Settembre 2018 14:27
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