Il bando della Regione Piemonte offre fino a 40.000€ per chi vuole trasferirsi dalla città in un borgo di montagna. Domande dal 2 novembre!

Ottobre 28, 2021 2709

Tra i Comuni di provenienza ammessi nel bando oltre a Regalbuto vi sono la quasi totalità di quelli appartenenti al territorio di Enna. Tutto vero. Grazie ad un bando della Regione Piemonte, ora potete trasferirvi da una città italiana in un borgo di montagna piemontese e ottenere un contributo fino a 40.000€! Non male, no?  Il bando della Regione Piemonte, del quale vi avevamo già dato delle anticipazioni ad agosto, è stato pubblicato a settembre e ripubblicato con quale modifica il 26 ottobre. L’iniziativa punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, anche a seguito dei cambiamenti e dei nuovi bisogni sociali crescenti causati dalla pandemia di Covid-19. Per il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio "la montagna non è e non va vista come una riserva inaccessibile, ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire. Penso che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura, siano valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne”. 

Ma come funziona questa iniziativa?

Chi risiede in un centro urbano in Italia (o comunque in una località non montana, esiste anche una lista completa delle località di provenienza ammesse) e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti, da rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, può aderire al bando della Regione Piemonte che offre contributi da 10.000 a 40.000 euro. Il bando stanzia complessivamente poco meno di 10,5 milioni di euro.

I comuni montani coinvolti sono in tutto sono 465 (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli): la lista completa è consultabile qui.

Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.

Altre possibilità per ottenere un punteggio aggiuntivo sono: chi sceglie di trasferirsi in un comune ad alta marginalità, chi punta a lavorare in un paese montano o in smart working per almeno il 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, chi possiede un ISEE uguale o inferiore a 20.000 euro, chi ha almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato.

Altre opzioni per ottenere più punti sono legate all'immobile e verranno infine assegnati a chi ristruttura con con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e chi sceglie di utilizzare i materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche a chi assegna l’incarico dei lavori ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per partecipare bisogna essere proprietari o impegnarsi a diventarlo di un immobile ad uso residenziale in uno dei 465 comuni montani della lista, e impegnarsi a trasferirvi la propria residenza per 10 anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi.

Se siete interessati, qui trovate tutte le informazioni sul bando con tutti gli allegati.

Le domande potranno essere inviate a partire dalle 12 del 2 novembre 2021, e ci sarà tempo fino al 15 dicembre.

 

 

 
Ultima modifica il Giovedì, 28 Ottobre 2021 13:53
Image
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale , ai sensi della legge n° 62 del 7/3/2001.