Amministrative Enna. Il caso Crisafulli. In evidenza

Marzo 25, 2015 1237

Le amministrative in Sicilia rischiano di diventare un problema per il Pd. In questo scenario si registra il silenzio del segretario nazionale, Matteo Renzi, o comunque dei vertici. Così ora succede che sul caso Enna sia Crocetta sia Crisafulli tirino per la giacchetta il capo-presidente del Consiglio.
Il presidente della Regione Sicilia ha scelto un convegno sul contrasto alle mafie nelle istituzioni (alla presenza del capo dello Stato) per sottolineare che “si può far finta che Crisafulli si possa candidare a sindaco di Enna e guai a porre il problema tanto poi il tema per un politico è ottenere consensi”. D’altra parte, aggiunge, “con molta fatica il mio partito sopporta il fatto che io sia diventato presidente della Regione Sicilia e anche qualche attestato di solidarietà a livello nazionale ogni tanto farebbe bene”. Dall’altro lato il “ras” di Enna, ex diessino diventato cuperliano, gran collettore di voti, che si vantava che avrebbe vinto in zona anche se il sistema elettorale fosse stato a sorteggio a ilfatto.it ieri, 24 marzo, ha detto: “Renzi e Faraone non vogliono la mia candidatura? Ma io voglio essere il candidato del Pd ennese, che le assicuro non è fatto da imbecilli. Venerdì verranno qua Raciti e Zambuto (segretario e presidente del Pd siciliano, ndr) che non mi sembrano essere contrari ad una mia candidatura. Che poi perché non mi dovrei candidare? Io sarei impresentabile? E perché? Nel 2013 avevo un procedimento penale in corso, ora quel procedimento si è chiuso, punto. Se ho sentito Faraone? E perché dovrei sentire Faraone che fa il sottosegretario?”. La parola finale dovrà essere messa venerdì 27 dagli organismi cittadini del Partito democratico: a quel punto, ha detto Crisafulli, sarà sciolta la riserva.

Ultima modifica il Domenica, 12 Aprile 2015 14:46
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