La situazione delle carceri italiane è piuttosto critica, con un sovraffollamento che ha raggiunto livelli allarmanti. Non è però l’unico problema. I suicidi tra i detenuti sono in aumento : 64 fino ad ora. Cronica la mancanza di personale di sorveglianza, ma anche di supporto medico, educativo e psicologico. L’intera comunità penitenziaria è messa a rischio dalla patente violazione della legalità presso gli istituti detentivi. Il Componente della Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana , Giuseppe Di Franco – iscritto all’associazione Nessuno Tocchi Caino- sta partecipando allo sciopero della fame per sostenere la proposta di legge sulla liberazione anticipata speciale (che contiene modifiche anche di quella ordinamentale) presentata da Roberto Giachetti il quale, insieme a Rita Bernardini, partecipa al Satyagraha nella forma dello sciopero della fame iniziato il 22 gennaio 2004. L’obiettivo è quello di attuare altre proposte normative che raggiungano lo stesso obiettivo di diminuire la popolazione reclusa e migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutta la comunità penitenziaria. ” Satyagraha vuol dire “forza della verità” ed è con questa convinzione che, con il metodo rigoroso della nonviolenza, intendiamo affermare con forza e con la forza della verità le drammatiche condizioni di vita negli istituti di pena in Italia e dialogare con i rappresentanti istituzionali che hanno potere di intervento rispetto alla piaga del sovraffollamento delle carceri ed all’urgente e indifferibile problema delle carenze di personale di ogni professionalità: agenti, educatori, direttori, assistenti sociali, mediatori culturali, medici e operatori sanitari, magistrati di sorveglianza.” ” Bisogna però far presto- ci dice Di Franco- per ricondurre la popolazione delle carceri alla capienza legale e ridare dignità umana senza la quale porta disperazione e morte tra i detenuti. “
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