La " denuncia " del consigliere Vito Cardaci

Maggio 03, 2016 1917

"Vorrei capire dove sta scritto che le istituzioni possono commettere reati penali come gravi danni ambientali,  mancanza dei depuratori in 8 comuni su 10 in Sicilia , o reati come attentato alla sicurezza stradale punibile fino a cinque anni di carcere o ancora distruzione del patrimonio pubblico come stanno facendo con le nostre strade ,le strade che i nostri padri hanno costruito e che loro hanno distrutto con decenni di mancata manutenzione. Di questi e altri reati non solo ci sono le prove con documenti ufficiali ma abbiano anche la confessione delle stesse istituzioni . Dove è finita la giustizia ? O ci hanno convinto che il problema è solo la politica? Io da politico e da uomo delle istituzioni ho provato in tutti i modi a cambiare le cose ,nell ultimo consiglio comunale ho presentato tre esposti alla Procura .E se non succede niente vi prego di svegliarvi." E' lo sfogo del consigliere comunale di Regalbuto Vito Cardaci il quale a distanze di mesi dalla presentazione di esposti agli organi competenti vuol ritornare su argomenti che riguardano la salute dei suoi concittadini , spingendosi a chiedere al civico consesso di esprimersi in merito ad eventuali esposti alla Procura della Repubblica. Il consigliere in particolare si riferisce a : “ Danni ambientali nel territorio di Regalbuto” “ affinche si accerti – ci dice Cardaci – se i Comuni a monte del lago Pozzillo scaricando liquami fognari nel fiume Salso o nei suoi affluenti minori abbiano creato un danno ambientale all’ecosistema del Pozzillo. Nello stesso esposto – continua Cardaci – ho chiesto che si verifichi se la discarica Canalotto , in territorio di Nicosia, sostengo, da tempo fuori controllo , abbia potuto inquinare il nostro territorio arrivando il percolato attraverso i rami minori del fiume Salso e dunque depositati nel nostro Lago Pozzillo.”  Non meno importante è anche il problema della viabilità nel territorio provinciale. A questo proposito Cardaci su questo argomento aveva indirizzato interrogazione anche al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministero delle infrastrutture, alla presidenze della Regione siciliana, al Tribunale Europeo per i diritti del cittadino ed infine alla Procura della Repubblica.