Pallavolo. " la palestra è divenuta la seconda casa , un porto sicuro in cui entrare..." di Letizia Stancanelli

Novembre 24, 2016 2793

Salve a tutti mi chiamo Letizia Stancanelli, ho 22 anni e sono una giocatrice dell’Ameselon Volley di Regalbuto, squadra militante nel campionato nisseno di prima divisione. Faccio parte di questa realtà ormai da sette anni. Sette anni fatti di vittorie, sconfitte, gioie e sacrifici. Sette anni in cui quella palestra è divenuta una seconda casa, un porto sicuro in cui entrare, ricaricarci e ritrovare il sorriso, magari dopo una giornata andata male. Beh se la palestra è una seconda casa, la squadra è una seconda famiglia. Abitare in un piccolo paese, in cui tutti ci conosciamo ci aiuta molto e, nella maggior parte dei casi, ci permette di essere legate da una forte amicizia che continua anche una volta fuori dal campo di gioco. Con il tempo diventa, dunque, naturale condividere con le compagne di squadra altri momenti della propria vita. Altro importante fattore di crescita è la persona che sta alla guida di tutto. Da quest’anno la nostra squadra è diretta da un nuovo coach, che da noi si fa chiamare semplicemente Carla. Con pazienza e caparbietà sta cercando di donarci tutto ciò che ha appreso nei suoi lunghi anni di carriera pallavolistica e che, in poco tempo, ha assunto un ruolo fondamentale all’interno della nostra grande famiglia. Oltre a questo, vorrei sottolineare come nella pallavolo, più che in ogni altro sport, si possano estrapolare delle metafore di vita: Collaborazione. Permettetemi di citare una frase di mister Berruto “Non c’è nessuno che può schiacciare se non c’è un altro che alza, nessuno che può alzare se non c’è un altro che ha ricevuto la battuta avversaria” Sapete tutti che una partita di pallavolo è un continuo susseguirsi di azioni che si concludono solo attraverso i “tre tocchi”. Il risultato si ottiene progressivamente, mattone dopo mattone, con pazienza, costanza, perseveranza e spirito di squadra. Il sacrificio del singolo, spinge l’intera squadra a raggiungere l’obiettivo. E poi, la gioia per il punto chiuso, condivisa con le compagne in un abbraccio a sei. Over the block. È ormai divenuto lo slogan ufficiale di tutto l’ambiente pallavolistico. Quel muro messo lì dalle avversarie a bloccare l’azione, e noi, con tutta la nostra forza fisica e mentale pronte a superare il limite. Ricominciare. Una partita di pallavolo è formata da più set e per portare a casa il risultato la squadra deve riuscire a vincere tre set. Ad ogni set il punteggio è azzerato. Abbiamo vinto il primo set? Ok. Dobbiamo ricominciare da capo nel secondo. Ritrovare energia, motivazioni, qualità tecniche e morali. Ciò che è stato fatto prima, anche se perfetto, non basta più, bisogna rimetterlo in gioco. Viceversa, abbiamo perso il set precedente? Abbiamo una nuova oggettiva opportunità di ricominciare da capo. Infine il fatto che una partita di pallavolo si concluda sempre con un vincente, nonché con l’equivalente “perdente”, non è come potrebbe sembrare un concetto “spietato”. Solo se si perde è possibile innescare la molla dell’autoanalisi che porta alla correzione degli errori. Per me la pallavolo è tutto questo: uno stile di vita. E permettetemi di concludere con un piccolo sfogo personale. Una questione che ho a cuore da qualche anno, quella di poter vedere la pallavolo nelle grandi emittenti tv. Vedere nel senso di conoscere, approfondire e valorizzare questo sport tanto quanto ogni altro seguito da milioni di telespettatori come, ad esempio, il calcio. Credo che, negli ultimi anni, grazie agli ottimi risultati raggiunti da entrambe le nazionali italiane (maschile e femminile), il volley si sia meritato una grande attenzione. Il movimento pallavolistico ha senza dubbio ottenuto consenso e audience. Ma sarebbe un peccato che tutto si riducesse, come sempre, ad una comparsa estemporanea. E allora, ritorna la domanda. Dopo gli ottimi risultati a livello internazionale, perché uno sport così bello e pulito debba sempre passare in secondo piano? Forse la risposta potrei trovarla tra le mie stesse parole? Uno sport così bello e pulito, sarebbe tale se anche esso puntasse ai grandi affari?

Buona Pallavolo e buona vita sportiva a tutti.

Ultima modifica il Giovedì, 24 Novembre 2016 10:44