Al palasport Giovanni Paolo II di Regalbuto si è svolto venerdì scorso il torneo regionale acsi(associazione dei centri sportivi italiani) Under 18 femminile di pallavolo.Organizzato dall’acsi Sicilia con la collaborazione del comitatato provinciale acsi di Enna,dalle 17,30 le formazioni partecipanti hanno dato vita a tre incontri combattuti durante i quali si è visto un sostanziale equilibrio in campo. Il torneo è stato vinto dall’Olimpya Riesi che ha battuto rispettivamente Ameselon volley Regalbuto e Athena Agrigento per due set a zero mentre nel primo incontro Athena Agrigento ha avuto la meglio ma solo dopo la disputa dei tie-break contro un Ameselon che ha fatto scendere in campo le esordienti Nerea Calcerano e Martina Garbato che hanno compiuto da poco i 13 anni ma che in campo hanno dimostrato già i progressi registrati nel corso dell’anno. Trascinati dalle incontenibili Letizia Stancanelli e Martina Politi la formazione di Regalbuto perdeva il primo set ma batteva le avversarie nel secondo costringendole al tie-break perso solo sul filo di lana. Nel terzo incontro,quello decisivo, l’Olimpya Riesi rifilava un secco due a zero alle avversarie ma i due set sono stati piuttosto combattuti durante i quali è emersa la squadra che ha commesso meno errori in difesa. Alla manifestazione era presente il presidente regionale dell’Acsi Salvatore Balsano il quale ha presieduto alla premiazione delle squadre partecipanti concludendo così un pomeriggio di festa.

Il 5 maggio scorso a Naro,al centro polivalente,si è svolto il “3° memorial caduti di Nassirya di arti marziali” che aveva lo scopo di ricordare i 19 caduti il 12 novembre 2003. Alla manifestazione hanno partecipato gli atleti di Regalbuto tesserati per la società c.k.s Regalbuto diretta da Salvatore Santoro che hanno ottenuto lusinghieri risultati in tutte le categorie. Alessandro Cantarella 3° classificato per il Kumite (combattimento), Categoria Cintura Bianca-Gialla/6 anni, Cristaldi Davide: 2° classificato per il Kumite (combattimento), Categoria Cinture Bianca;  Di Benedetto Gabriele: 1° classificato per i Kata (forme), Categoria Cinture Marrone/11-12 anni,3° classificato per il Kumite (combattimento), Categoria Cinture Marrone/11-12 anni.  Di Giunta Matteo:  2° classificato per i Kata (forme), Categoria Cintura Verde-Blu/ 11-12 anni, 3° classificato per il Kumite (combattimento), Categoria Cintura Verde-Blu/ 11-12 anni. Latora Salvatore: 2° classificato per i Kata (forme), Categoria Cintura Marrone/10-11 anni. La Tora Pio Umberto:  4° classificato per i Kata (forme),Categoria Cintura Verde-Blu/10-11 anni,4° classificato per il Kumite (combattimento), Categoria Cintura Verde-Blu/10-11 anni. Mannino Vincenzo: 3° classificato per i Kata (forme), Categoria Cintura Marrone/13-15 anni,3° classificato per il Kumite (combattimento), Categoria Cintura Marrone/13-15 anni. Santoro Antonino:  2° classificato per i Kata (forme), Categoria Cintura Marrone-Nera/Over 18 anni.  2° classificato per il Kumite (combattimento), Categoria Cinture Marrone-Nera/da 61 Kg a 70 Kg.

Con inizio alle ore 17,30 nel palazzetto dello sport Giovanni Paolo II a regalbuto,prenderà il via il torneo regionale Acsi under 18 femminile di pallavolo. La manifestazione,organizzata dal comitato regionale ACSI Sicilia,è tra le più attese degli sportivi siciliani e questa edizione si svolgerà proprio a Regalbuto in un impianto già considerato all'altezza della situazione da parte delle federazioni sportive e enti di promozione sportiva. Al torneo partecipano oltre all'Acsi Ameselon di Regalbuto,che farà gli onori di casa e coadiuva con il comitato provinciale di Enna per l'organizzazione,l'Olympia Riesi e Athena Agrigento. Oltre al presidente Salvatore Balsano saranno presenti i rappresentanti del comitato provinciale Acsi di Enna e le autorità cittadine. Alle 17,30 si disputerà il primo incontro tra Ameselon e Olympia, a seguire la perdente del primo incontro contro Athena e infine le due vincenti.

Nell’auditorium Peppino Impastato di Regalbuto, mercoledì scorso si è tenuto il seminario dedicato alle società sportive per gli interventi di primo soccorso e l’uso del defibrillatore.Dalla pratica del massaggio cardiaco all’uso del defibrillatore, questi sono stati i momenti su cui le società sportive di Regalbuto hanno avuto la possibilità di esercitarsi sotto la valida guida del dott.Davide Di Fabrizio , medico anestesista rianimatore del 118 di Regalbuto. Nei mesi scorsi l’amministrazione comunale di Regalbuto, con una cerimonia che si era svolta nell’aula consiliare del municipio , aveva “donato” il defibrillatore alle società sportive della città,annunciando che si stava organizzando uno specifico corso al fine di istruire alcuni componenti delle società sportive presenti nel territorio e che svolgono attività agonistica,per prepararli sia negli interventi di primo soccorso nel caso di un atleta colpito da infarto sia sull’uso del defibrillatore.Nel corso del convegno al quale ha assistito l’assessore allo sport di Regalbuto Teresa Perra,ci sono stati due momenti durante i quali Di Fabrizio ha parlato di alcune nozioni teoriche di pronto soccorso alternati a momenti in cui i partecipanti si sono esercitati con un manichino. “ Abbiamo a disposizione 10 minuti di tempo per salvare una vita umana colpita da infarto-ha detto Di Fabrizio – e in quei minuti, prima dell’arrivo dell’ambulanza, con il nostro intervento possiamo agevolare i soccorritori.” Soddisfazione per la riuscita del seminario è stata espressa dall’assessore Perra.

Polisportiva Armerina e Lupo mobili Agira si giocheranno le finali dei play off di prima divisione femminile di pallavolo per la promozione in serie D. E’ il verdetto venuto fuori dal risultato delle due semifinali che si sono giocate il 10 e 11 maggio scorso tra Polisportiva Armerina e Tarblitz Enna e, nel secondo incontro, tra Meeting Troina e Lupo mobili Agira. A Piazza Armerina il sestetto di Carmelo Conti  si è guadagnato l’accesso alla finale battendo per tre set a uno il Tarblitz di Donatella Gervasi (20/25,25/19,25/9,25/16), dopo aver perso con identico risultato,a Enna ma grazie alla roulette del “golden set” che ha vinto per sul filo di lana per 17/15. Le due tra le più forti formazioni del campionato di prima divisione hanno dato vita a due partite giocate fino all’ultimo punto e anche il punteggio del “golden set” ha dimostrato quanto siano state equilibrate le forze in campo. A Agira la Lupo mobili ha vinto ancora una volta sul Meeting Troina per tre set a zero ( 25/18,25/22,25/16). Il sestetto di Antonio Millauro pur impegnato dalle ragazze di Troina è riuscito a qualificarsi alla finale grazie soprattutto ad un maggior tasso tecnico e di esperienza delle proprie giocatrici dimostrato nel corso di tutto il campionato.Le due semifinali sono state ottimamente arbitrate da Emma e Monica ; Leonardo e Mirabella. Polisportiva Armerina e Agira giocheranno domenica 19 alle ore 18 a Piazza Armerina il primo incontro mentre il 26 maggio si giocherà ad Agira. L’eventuale “bella” sarà disputata a Piazza Armerina alle ore 18 del 2 giugno 2013. In campo maschile nei play off il Leonforte volley ha battuto il Meeting Troina per tre set a uno ( gara uno) mentre l’etoil bar Agira , sempre in gara uno,ha battuto tre a zero il sestetto del Kentron volley Enna. Agira dunque protagonista di una finale già acquista e in campo maschile(gara due) ci sono larghe possibilità di accedervi davanti al proprio pubblico nella partita di ritorno contro gli Ennesi.

Per la rubrica "Opinioni" questa settimana pubblichiamo l'articolo di Andrea Lodato apparso sulle pagine del quotidiano "La Sicilia" il 10 maggio scorso.

ENNA - Se il termometro sullo stato di salute di questo territorio è quello direttamente legato alla presenza di turisti attratti dai siti archeologici e dai beni unici al mondo che abitano da queste parti, c’è poco da stare allegri. Nei mesi scorsi era montata la polemica sul crollo dei visitatori alla Venere di Morgantina, dove la statua fatta rientrare dal Paul Getty Museum, faceva registrare una media di 36 visitatori al giorno, un disastro, insomma.

Una desolazione, anzi, confermata indirettamente anche dalle recensioni di alcuni turisti americani che su un sito specializzato scrivevano in uno stentato italiano: “Eravamo noi e altri due italiani, semplicemente meraviglioso avere luogo antico tutti per noi. Il personale ci ha dato alcuni volantini alla porta, ma le indicazioni circa il sito sono state danneggiate dal sole e mai riparate o sostituite. Questo è stato triste come era la confusione di cani randagi nel sito. Il clou è stato sicuramente il teatro per noi e per la pacifica solitudine del luogo, ne vale sicuramente la pena una deviazione per visitare”.

La “pacifica solitudine del luogo” più che una suggestione supplementare è la maledizione consequenziale ad uno stato di pressoché totale rinuncia a qualunque miglioramento logistico ed infrastrutturale che avrebbe dovuto precedere, o quanto meno seguire, il ritorno della Venere e la riapertura della Villa del Casale. Invece nulla, nulla sulla Statale 288 che ricongiunge, dall’uscita di Aidone della statale 117 bis, il centro cittadino e il sito di Morgantina.

Ma se questo “nulla” è quello di cui parlano i reportage di chi registra l’immobilismo che sta progressivamente cancellando Venere e Villa con mosaici e che devia lontano i turisti che non sempre hanno tutto ‘sto tempo da investire per arrivare sin qui, il vero nulla totale è quello infrastrutturale che investe tutta una provincia, che la penalizza, che sta finendo di distruggerla. Se la dotazione infrastrutturale di strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti fotografa anche una economia e ne testimonia la vivacità e le dinamiche, beh Enna è dentro un burrone.

Spiega Alfredo Schilirò, segretario generale ennese della Fillea Cgil: “La dotazione stradale, al di là degli indicatori, è estremamente carente perché non permette, di fatto, collegamenti fluidi con la provincia catanese e le altre province e località importanti. La rete autostradale in pratica si limita al tratto che collega Palermo a Catania (circa 75 km) e che, peraltro, lambisce solamente il capoluogo della provincia. Di fatto, autostrade, strade statali e strade regionali rappresentano solo il 22.6% dell’intera rete viaria. Il 31.8% sono strade provinciali e oltre il 45% strade comunali e vicinali di difficile percorrenza”. Senza porti, ovviamente, con l’aeroporto più vicino a Catania, la ferrovia corre, si fa per dire, su un solo binario.

Aggiunge Scilirò: “I maggiori gap si riscontrano nella nostra provincia nella carenza della rete ferroviaria (limitata a 50 km) caratterizzata dal binario unico e con forti deficit qualitativi, tanto da avere assunto un ruolo di assoluta marginalità sia per il traffico passeggeri che per quello merci; nella dotazione stradale, se non per estensione certamente per caratteristiche e manutenzione, necessitante di collegamenti strategici e di aree attrezzate alla sosta e direi anche nelle carenze della rete di distribuzione delle acque in special modo irrigue, con gravi ripercussioni sull’approvvigionamento in particolare nel periodo estivo”.

Questo il quadro iniziale, che si sperava potesse registrare un’inversione di tendenza con i massicci investimenti sulla strada Nord-Sud, quella che dovrebbe collegare Santo Stefano di Camastra a Gela, passando, dunque, per tutto il cuore della provincia ennese. Ma la situazione, come abbiamo raccontato ieri, è molto incerta. Lavora solo l’impresa catanese Tecnis-Cogip nel lotto Mistretta- Nicosia. Lavori fermi sul secondo lotto con l’impresa Sigenco che è in concordato preventivo in Tribunale, ma, soprattutto, spariti i 490 milioni che sarebbero dovuti servire per il terzo e quarto lotto. La Regione sta rimodulando quelle risorse, qua sentono puzza di soldi dirottati altrove. Mentre l’economia soffoca.

“Che cosa succede qui – spiega il presidente provinciale di Confcommercio, Maurizio Prestifilippo – è molto chiaro: aspettiamo, intanto, di capire che cosa accadrà con la chiusura delle province, per cui centri importanti come Pietraperzia e Barrafranca potrebbero passare a Caltanissetta. Nel frattempo c’è un deserto crescente nell’area del Dittaino che doveva essere l’area industriale e commerciale proiettata nel futuro e le imprese crollano una dietro l’altra. Abbiamo chiesto per mesi un incontro al governatore Crocetta. Quando ci ha ricevuti, ci ha ascoltato per cinque minuti, non ci ha detto niente di niente e arrivederci “.

Crollano le piccole e medie imprese, barcolla il commercio, l’Università con i suoi studenti non può portare più movimento all’economia di quanto non ne abbia già portato. Si sarebbe dovuto puntare sul turismo. “Ma con il problema delle strade impraticabili - conferma Prestifilippo – temiamo che anche la Venere farà la fine di Bronzi di Riace: tanto entusiasmo all’inizio, poi sono stati dimenticati. E qui dopo pochi mesi i numeri dei visitatori fanno già temere che siamo all’anticamera dell’abbandono “.

Insomma c’è un motivo per cui questa provincia vanta una lunga serie di primati negativi a livello nazionale, nonostante potenzialità ne abbia, il coraggio non manchi: “Ma non basta - chiude Prestifilippo - perché tutto ciò andrebbe politicamente sostenuto con progetti di sviluppo, pensando un po’ anche a media e lunga scadenza. Invece per Enna l’impegno della politica sembra davvero essersi congelato”.

ZAFFERANA ETNEA (CATANIA) - All’ingresso del sentiero non c’è un cartello turistico degno di questo nome. Ma l’autista del fuoristrada 4x4 conosce benissimo la strada: la prima a destra, dopo quel cumulo d’immondizia con vista (e puzza) mozzafiato. Con a bordo cinque turisti, solca sicuro la strada scoscesa del Pietracannone - in piena zona A del Parco dell’Etna, la più “protetta” - e accompagna la comitiva fin dove si può abbracciare la Valle del Bove con lo sguardo.

I turisti ripagano l’estasi con un paio di “cinquantoni” sull’unghia; la guida abusiva li agguanta e si allontana sgommando. Etna, versante nord; ieri mattina, ore 9,40. A un mese esatto dall’inizio della 37ª sessione del Comitato del patrimonio mondiale (dal 13 al 27 giugno a Phnom Penh, in Cambogia) abbiamo scoperto che tra il Vulcano e l’Unesco il vero ostacolo non saranno le 180 delegazioni pronte a spulciare il dossier per la World heritage list.

Ma i primi nemici siamo noi. Quelli che non rispettano i divieti, quelli che fanno i picnic con vuoti a perdere, quelli che “sfregiano” il futuro patrimonio dell’Umanità con disumana nonchalance. Ed proprio questo l’elemento di maggior preoccupazione, non tanto per un traguardo ormai scontato, quanto per i rigorosi controlli a cui l’Etna sarà sottoposto nei prossimi anni.

leggi da " La Sicilia"

Il sequestro del parco eolico Giunchetto nel territorio del comune di Nicosia disposto dalla magistratura e le iniziative promosse dal comitato civico “No biomassa” contrario alla realizzazione dell’impianto di cogenerazione di energia elettrica e termica da biomassa in contrada Serro Croce nel territorio del comune di Troina, suscitano molto interesse e fanno sorgere molte domande nell’opinione pubblica. Una delle domande, che ricorre spesso nelle discussioni su quest’argomento, riguarda i motivi per i quali il territorio dell’Ennese, ed in particolare della zona nord a ridosso del versante meridionale dei Nebrodi, sia scelto dalle imprese del settore delle energie rinnovabili per installare parchi eolici, campi fotovoltaici e centrali a biomassa.  Gli incentivi finanziari previsti in misura consistente dalle leggi dello Stato italiano per questo tipo di impianti, sono una delle ragioni che spiegano quest’interesse dell’imprese del settore delle energie rinnovabili per il territorio ennese. Ma non c’è solo l’interesse di queste imprese agli incentivi finanziari. Il territorio ennese è una tipica area interna del mezzogiorno d’Italia in grande ritardo di sviluppo economico. Nonostante tutti i tentativi messi in atto negli ultimi 20 anni, con la legge 488, i patti territoriali, i progetti integrarti di sviluppo ed il programmi comunitari di sviluppo rurale Leader, non ci sono stati processi di sviluppo economico che sono decollati. 

leggi da Vivienna

Sono stati riaperti i termini per la campagna denominata “E' ora di piantarla” per la riqualificazione e la valorizzazione delle aree a verde comunali che verranno affidate con accordi triennali a cittadini e/o aziende che intendono proporsi come sponsor per le attività di manutenzione o nuova sistemazione di aree comunali.Voluto fortemente dall'assessore al verde pubblico Domenico Romano, sono state precedentemente individuate delle aree a verde pubblico del vigente strumento urbanistico. Una di queste aree (proprio a ridosso del centro storico) è già stata assegnata, mentre per le altre c'è la possibilità di presentare entro il 30 giugno prossimo apposita istanza, presso l'ufficio protocollo del comune, indicando: l'area interessata con eventuale disegno planimetrico e gli interventi proposti di manutenzione o nuova sistemazione del verde. Le proposte di concessione potranno nel dettaglio riguardare i seguenti interventi: la manutenzione dell'area; la pulizia e la rimozione dei rifiuti; la potatura delle specie arboree presenti con la relativa irrigazione; l'eventuale piantumazione di nuove essenze. Alle imprese concessionarie verrà consentito, previa autorizzazione comunale di installare sull'area oggetto dell'intervento dei pannelli pubblicitari in legno destinati alla promozione della propria attività. Le aree a verde che saranno concesse – spiega l'assessore Romano – manterranno le funzioni ad uso pubblico, in base alla destinazione urbanistica. Vorrei evidenziare, inoltre, il grande valore che assume il nostro patrimonio del verde e l’importanza delle funzioni di tutela ambientale che esso svolge in ambito urbano. Tale progetto servirà a migliorare l’estetica e l’immagine di Regalbuto, consentendo la salvaguardia e la valorizzazione di parte del patrimonio verde pubblico, delle aree gioco con una riduzione degli oneri attualmente a carico dell’amministrazione comunale”.

PALERMO - “Una fiera dell'ipocrisia”. Antonello Cracolici è andato dritto al sodo. Il tema? Il solito, degli ultimi giorni: la famigerata Tabella h. Cassata dal Commissario, pare, tra i brindisi degli stessi deputati che l'hanno approvata e che oggi (o ieri) hanno ripetutamente assicurato che “quella tabella fa schifo”.

Una fiera delle ipocrisie, appunto, l'ha definita l'ex capogruppo del Pd. Che ha dipinto un'immagine dell'Assemblea popolata da una fauna insolita: “In occasione del voto di quell'articolo ho visto alcuni 'favorevoli silenti' e qualche 'contrario apparente'”. Al di là dei participi, e della descrizione immaginifica, resta il “nodo”: in tanti, oggi, dicono di essere contrari a quella suddivisione dei contributi. Di esserlo stati fin dal primo momento, in alcuni casi. Tanti, forse troppi. Visto che, alla fine, l'emendamento che aggiungeva l'elenco degli enti a un articolo del governo che prevedeva solo un fondo da 25 milioni, è stato approvato. Con 47 voti favorevoli, e appena 21 contrari e 3 astenuti. Numeri sorprendenti. Già, perché oggi sono davvero tutti contro la Tabella H.

E' contrario ad esempio, il governo. Rosario Crocetta in primis. Che di quella tabella ha detto tutto il peggio possibile fin dai giorni immediatamente successivi al suo insediamento. E che ha scaricato sui deputati la responsabilità dell'approvazione. Già, i deputati. Ma quali? Durante i giorni dell'esame della Finanziaria, lo ricordiamo, il governatore ebbe uno scontro durissimo con Pd e Udc, “rei” di non aver saputo gestire i propri deputati in occasione della discussa approvazione delle assunzioni di 30 vigili a Messina (altra norma, non a caso, bocciata da Aronica). Insomma, il presidente si è detto contrario, contrarissimo a quella tabella. Così come i componenti del suo gruppo: “Il Megafono-Lista Crocetta”. Che, oggi, su Live Sicilia, ribadiscono la propria distanza da quell'elenco attraverso le parole di Antonio Malafarina: “Vorrei ricordare quanto da me dichiarato in aula circa la tabella H da cui mi sono dissociato”. Una tabella che Malafarina definisce “disgraziata”. E sulla quale non ammette “speculazioni politiche di bassa lega che tentano di coinvolgere il Megafono e che trovano ostacoli insuperabili nella realtà dei fatti". Già, la realtà dei fatti. Che, a volerla davvero trovare, è persino semplice da reperire.

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