Articoli filtrati per data: Gennaio 2025

Al via dal 5 Maggio in Sicilia le prenotazioni anche per gli over 50 (nati fino al 1971 compreso) e da venerdì la vaccinazione di massa per tutti i maggiorenni delle isole minori, prima Lampedusa e Linosa poi le altre. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso di una conferenza stampa organizzata a Palazzo Orleans, a Palermo. Presenti all’incontro con i giornalisti il dirigente generale dell’assessorato alla Salute Mario La Rocca e i commissari per l’emergenza Covid delle tre Città metropolitane di Palermo (Renato Costa), Catania (Pino Liberti) e Messina (Alberto Firenze).
“In mattinata – ha spiegato Musumeci – partirà una comunicazione in tal senso al generale Figliuolo. Nessuna volontà di disobbedire al Piano nazionale, spero abbia comprensione. Alle due precedenti lettere inviate ci è stato risposto che prima bisognava mettere in sicurezza gli ultra 80enni e i ‘fragilì: un principio nobile che condividiamo pienamente. Ma è chiaro che non abbiamo poteri sanzionatori o coercitivi per convincere i riottosi a vaccinarsi. Nessuno, pertanto, può accusarci di fughe in avanti. Dobbiamo correre, altrimenti non usciremo mai da questo tunnel”.
Dall’inizio della campagna vaccinale, in Sicilia sono stati già somministrati oltre un milione e mezzo di vaccini (poco più di un milione come prima dose e il resto come seconda). Al momento, nell’Isola, risulta già immunizzato (con doppia dose o monodose del vaccino Janssen) il 10 per cento di tutta la popolazione. Mentre la prima somministrazione copre il 21 per cento dei cittadini siciliani.
Nel corso della conferenza stampa, il dirigente generale La Rocca ha fornito anche il dato delle scorte di AstraZeneca ancora in possesso delle autorità sanitarie regionali: 250 mila, di poco inferiori alle dosi necessarie per poter effettuare i richiami nelle prossime settimane. Il presidente Musumeci ha annunciato, inoltre, che sabato a Catania si sottoporrà anche lui alla vaccinazione. “Dobbiamo andare avanti – ha proseguito il governatore – vaccinando quanta più gente possibile. Abbiamo aspettato abbastanza e nessuno può accusarci di non aver rivolto la prioritaria attenzione alle fasce più deboli e fragili. Niente più scorte nei frigoriferi, in attesa che avvenga una ‘conversionè da parte dei cittadini diffidenti. Aver registrato in Sicilia cinque decessi, che secondo i mass media potevano essere collegati alla somministrazione di AstraZeneca, ha determinato una psicosi comprensibile ma ingiustificata. Tutto questo ha rallentato non solo l’immunizzazione della fascia anagrafica interessata, ma ha anche avuto una ricaduta negativa sugli ultra ottantenni. E non ce lo possiamo permettere. Gli operatori sono pronti e le Asp già mobilitate: andiamo avanti”.
A condividere il percorso della vaccinazione generalizzata nelle isole minori, il commissario messinese Firenze. “Avevamo già programmato – ha spiegato – l’invio dei vaccini per l’immunizzazione delle Isole Eolie. Aprire ai cinquantenni, inoltre, la reputo una cosa fondamentale e il coinvolgimento dei medici di medicina generale è importantissimo: siamo in guerra e dobbiamo vaccinare il più possibile”. “Abbiamo bisogno – gli ha fatto eco il commissario palermitano Costa – di rispondere alla voglia di vaccinarsi che c’è. Non è vero che la gente non vuole farlo. Bisogna avere fiducia in tutti i vaccini: Janssen sta avendo un grande successo, siamo fiduciosi”.
“Abbiamo messo in campo – ha aggiunto il commissario etneo Liberti – una forza importante. Adesso serve che la gente venga a vaccinarsi. Sono morte più di 100 mila vaccini per il covid e nessuna per il vaccino, questo è il messaggio che deve passare. Il modello attuato in Israele ha fatto sì che si tornasse alla normalità, bisogna tendere a questo modello. I medici di medicina generale sono indispensabili, conoscono i loro pazienti e si fidano di loro. Nell’ottica di proteggere i più deboli, anche a Catania partiremo a breve con i vaccini per i ‘senza fissa dimorà, come già fatto a Palermo”.
(ITALPRESS).

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In più occasioni abbiamo sostenuto che , affidando alla fantasia e bravura dei nostri talenti , è possibile abbellire angoli della città che altrimenti sarebbero rimasti anonimi e persino fatiscenti. Cinzia La Bruna è riuscita a realizzare il progetto che la società sportiva Pozzillo Quad Adventure le aveva affidato , buttandosi , come suo costume, animo e corpo  a dipingere non un muro ma una parete in lamiera all'interno della pinetina nella cittadella dello sport. " Tutto parte - scrive Cinzia su facebook - da un post di Pozzillo Quad Adventure di Gennaio 2021: mi sono resa disponibile a decorare qualche angolo, del loro progetto, se ne avessero avuto bisogno.Poi, qualche settimana dopo vengo contattata privatamente e mi espongono una loro idea: mi hanno chiesto di realizzare qualcosa su una parete bianca. Non immaginate la mia felicitá.All'inizio mi davano carta bianca per dipingere qualsiasi cosa che in quel momento mi andava di fare ma ho preferito che fossero loro a propormi cosa volevano che dipingessi, cosí dopo qualche giorno mi inviano una foto con dei scarabocchi e ovviamente anche un vocale che spiegasse il tutto: per farla breve, desideravano i quad con il lago Pozzillo e l'Etna sullo sfondo. Disegnare fu facile, trasferire il disegno sulla parete, un tantino complicato se non prendi le misure giuste. Poi mi son detta "Vabbè, rimbocchiamoci le maniche e completiamo il prima possibile!". Non l'avessi mai pensato!..."  In occasione dell'apertura del  chiosco all'interno dell'area sport al Piano Arena sono stati in tanti a complimentarsi con Cinzia e lo facciamo anche noi perchè crediamo che la Città ha le energie necessarie per ripartire non solamente dal Piano Arena ma anche dal centro storico sul quale già vi sono progetti per recuperare strade e  angoli  caratteristici .

 

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Venerdì, 30 Aprile 2021 11:11

Sicilia. La speranza della zona gialla.

La speranza è legata allle prossime decisioni del Governo sulla nuova assegnazione dei colori alle regioni che avverrà entro venerdì. In zona arancione fino a domenica 2 maggio ma la speranza è quella di ritrovare il giallo a partire da lunedì 3, un cambio cromatico mai così importante visto che coinciderebbe con le prime riaperture per alcuni settori, in primis i ristoranti all'aperto che potrebbero accogliere clienti anche a cena, ma anche le attività sportive all'aperto comprese quelle di contatto e le passeggiate.Entrare in zona gialla cambierebbe radicalmente lo scenario delle restrizioni: sarebbero consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita dal territori. Con i negozi già aperti, via libera anche a ristoranti bar, pub, gelaterie, pasticcerie "con consumo al tavolo esclusivamente all'aperto, anche a cena" nel rispetto degli orari del coprifuoco e dei protocolli di sicurezza: la circolare del Viminale ribadisce che il rientro a casa deve avvenire entro le 22. Alla luce dell'aumento delle temperature che in tutta la Regione stanno caratterizzando gli ultimi giorni di Aprile sarebbe auspicabile , se i numeri del contagio lo consentiranno, quella boccata di ossigeno economica per il commercio e  una seppur modesta libertà di movimento soprattutto per i ragazzi costretti da mesi a veri e propri sacrifici.

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«L'attuale situazione sulla povertà assoluta, tra le più gravi conseguenze del Covid 19 e che secondo i dati Istat tocca il valore più elevato dal 2005, impone scelte immediate; il tempo d'intervento è fondamentale. Per questo motivo il governo Musumeci ha destinato 17 milioni del fondo povertà per venire incontro alle esigenze primarie dei senza fissa dimora e dei nuovi poveri». Lo afferma l'assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone.

«Alla luce dei dati forniti dalle associazioni regionali di volontariato - che parlano di distribuzione dei pacchi alimentari triplicata dal 2019 al 2020 e dei recenti dati Istat che indicano in due milioni - le famiglie italiane in condizioni di grave difficoltà economica, con un aumento di 335 mila rispetto al 2019, aggiunge Scavone, l'assessorato regionale della Famiglia trasferisce circa 17 milioni ai 55 distretti socio sanitari dell'Isola con l'obiettivo di un aiuto immediato al disagio ed un sostegno al generoso mondo del volontariato».

In particolare, i distretti socio sanitari dell'Isola utilizzeranno queste risorse, sia per la gestione di servizi rivolti alla grave marginalità adulta che per la lotta all'esclusione sociale, garantendo il mantenimento dei servizi di base ed essenziali alle persone senza fissa dimora in atto gestiti in forma diretta dai servizi sociali dei comuni o da enti del volontariato che operano nel territorio da almeno
5 anni.

«Il 50 per cento di questi 17 milioni - continua l'assessore alle Politiche sociali - sono destinati agli enti del volontariato che operano da almeno 5 anni nel territorio regionale e che si sono distinti in azioni di volontariato per l'accoglienza delle persone più fragili e senza fissa dimora.

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Venerdì, 30 Aprile 2021 10:19

Tra discriminazione e integrazione.

I discorsi d’odio (hate speech) sono purtroppo una realtà crescente delle nostre società. La diffidenza e la discriminazione verso il diverso infatti, sono sempre esistite, ma la diffusione di questi contenuti attraverso i social network amplifica enormemente la portata del fenomeno, estendendo la platea di chi può sentirsi colpito da affermazioni razziste o comunque discriminatorie.I minori stranieri in questo contesto sono colpiti due volte all’odio in rete. Come tutti i giovani, quale che sia la loro nazionalità, sono molto esposti a quello che leggono online, senza contare l’effetto moltiplicatore che può avere su un ragazzo vittima di atti di bullismo la condivisione sui social. A questo poi si aggiunge il fatto di essere stranieri e in quanto tali oggetto diretto o indiretto di espressioni d’odio. Si tratta in molti casi di ragazzi che si sentono italiani e che pensano in Italiano. Nonostante questo ottenere la cittadinanza può essere per loro un percorso complesso, scoraggiando un già difficile processo di integrazione. nfatti se 20 anni fa gli studenti con cittadinanza straniera che frequentavano scuole italiane erano poco più di 196mila al già nel 2016 erano diventati oltre 826mila.Una realtà cresciuta molto negli ultimi anni, che il paese dovrebbe fare ogni sforzo per integrare nella società. Si tratta infatti di bambini che in larga parte si sentono italiani e pensano in italiano.Se si guarda i ragazzi stranieri che frequentano le scuole secondarie sono il 37,8% quelli che dichiarano di sentirsi italiani, dato che sale al 47,5 per i ragazzi nati in Italia. Eppure non appena qualcuno, parlando di ius soli, ha provato a riportare il tema dell'integrazione al centro del dibattito, si è riacceso uno scontro dai toni non sempre civili e adeguati. La discussione infatti non si è sviluppata intorno a proposte politiche differenti che riflettono visioni diverse su come sia più opportuno migliorare le politiche di integrazione. Al contrario lo scontro si è acceso, nel migliore dei casi, sulla semplice opportunità di affrontare l'argomento. Ma cosa prevede oggi la legge sull'acquisizione della cittadinanza italiana? La normativa attuale stabilisce che un ragazzo di nazionalità straniera possa richiedere la cittadinanza al raggiungimento dei 18 anni, ma solo se nato in Italia. Tanto basta per creare discriminazioni e difficoltà che a volte diventano insuperabili in un contesto sociale in continua evoluzione ma per quanto sia comunque positivo tornare a parlare di un tema così importante, è improbabile che nell'attuale contesto politico riforme di questo genere possano realmente avere successo.

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Un luogo di arte deve e può diventare anche luogo di ritorno alla vita nel nome dell’inclusione sociale. Succede a Villa Zito, a Palermo, che, in attesa di riaprire al pubblico, si trasformerà in un Centro vaccinale dedicato a chi vive per strada e ha più di 60 anni. E, aspettando il vaccino, gli ospiti potranno conoscere qualcosa in più sulla pinacoteca e sulla stessa Villa, attraverso gli operatori museali di Civita Sicilia.
Fondazione Sicilia aderisce così all’iniziativa “Accanto agli ultimi” – lanciata dal governo regionale, in collaborazione con il Comune e la Croce rossa italiana – che parte proprio dal capoluogo in via sperimentale.
Da domani, giovedì 29 aprile, alle 16, prenderanno il via le somministrazioni nello storico sito, che per l’occasione ha messo a disposizione alcune sale espositive della pinacoteca in via Libertà. Tre le postazioni che saranno attivate, con una sala d’attesa pre e post vaccino.
“Un ritorno alla normalità non può non passare per una campagna vaccinale che tenga conto di tutti, senza alcuna distinzione. Per questa ragione abbiamo deciso – afferma il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – di aderire all’iniziativa lanciata dal governo regionale e di farlo a modo nostro, ribadendo la vocazione culturale di Villa Zito attraverso la narrazione dei suoi tesori”.
“In questo periodo complesso – osserva Renata Sansone, amministratore delegato di Civita Sicilia – è importante sottolineare che l’emergenza sanitaria va di pari passo con l’inclusione, che passa anche attraverso la cultura. Da qui l’idea di ribadire la funzione di Villa Zito e della sua pinacoteca come luoghi da fare conoscere e da raccontare agli ospiti attraverso i nostri operatori museali, in attesa del vaccino”.
Per chi vive in condizioni di indigenza e marginalità sociale vaccinarsi può diventare infatti notevolmente più difficile.
“Parliamo di persone esposte al contagio e, loro malgrado, potenziale veicolo di trasmissione del virus. Persone che spesso non riescono a raggiungere i centri vaccinali. Dunque vogliamo essere noi a raggiungere loro. La pandemia – dichiara Renato Costa, commissario della Regione per l’emergenza Covid nella provincia di Palermo – si combatte insieme, vaccinando più persone possibili, comprese quelle in difficoltà, che hanno diritto al vaccino come chiunque sia in target. Ecco perché vogliamo destinare una parte del siero Johnson & Johnson ai senzatetto dai sessant’anni in su. Una sola inoculazione può consentirci di mettere subito al sicuro anche questa fascia di popolazione, che non può essere abbandonata”.
“Siamo l’Isola della solidarietà concreta, fatta di azioni e non solo di buone volontà – commenta il presidente della Regione, Nello Musumeci -. Medici e infermieri saranno messi a disposizione a titolo gratuito dalla nostra struttura commissariale per mettere al sicuro dal pericolo del contagio le persone non garantite, che hanno scelto o sono state costrette a vivere ai margini della società attiva. Spero sia la nostra una iniziativa da ripetere altrove”.
“La vaccinazione ai soggetti più fragili ed esposti fragili è di importanza strategica per tutta la comunità – conclude Giuseppe Mattina, assessore comunale alla cittadinanza solidale – e utilizzare il maggior numero possibile di luoghi del territorio è fondamentale per abbattere le differenze sociali. Il mio grazie va a Fondazione Sicilia per questa e per altre iniziative in favore dei più bisognosi”.
Ospedali, buoni spesa, pasti caldi e scuola: le iniziative di Fondazione Sicilia per contrastare gli effetti del Covid-19
“Abbiamo cercato di non trascurare alcun aspetto sociale per tamponare la pandemia. Con il progetto Fondazione Sicilia PER la scuola – conclude Raffaele Bonsignore – in collaborazione con Sicily Art and Culture e Civita Sicilia, abbiamo consegnato tablet e schede a 38 scuole di primo e secondo grado particolarmente svantaggiate, presenti nelle nove province siciliane e individuate in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, con cui abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa. Dispositivi didattici sono stati inoltre consegnati dalla Fondazione agli studenti lungodegenti dei nosocomi pediatrici siciliani per sostenere il servizio di scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare”.
(ITALPRESS).

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Lo scorso 15 aprile si è tenuta la prima seduta della nuova commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Nel corso della sessione è stata eletta presidente la senatrice Liliana Segre. Una scelta dall’alto valore simbolico.La costituzione di questo nuovo organo era stata deliberata più di un anno e mezzo fa, il 30 ottobre 2019, quando il senato approvò una mozione che vedeva proprio la senatrice a vita come prima firmataria. All’epoca l’atto passò con 151 voti favorevoli e l’astensione di 98 senatori del centrodestra. I compiti della commissione saranno quelli di proporre ed esaminare preventivamente le proposte di legge in tema di istigazione all’odio e alla violenza e, in casi specifici, procedere direttamente alla loro approvazione. La commissione è inoltre chiamata a sollecitare l’attuazione delle leggi e delle convenzioni relative ai fenomeni di intolleranza. Infine dovrà anche promuovere iniziative e campagne di sensibilizzazione sia a livello nazionale che internazionale." Io spero che possa diventare un momento importante per la Repubblica - ha dichiarato la senatrice Segre - visto che il linguaggio dell'odio è una cosa che mi ha ferito tutta la vita. Ho cominciato a sentire molto presto le parole dell'odio e se posso concludere la mia vita mettendo una di quelle piccole pietre che nei cimiteri ebraici si mettono sulle tombe per dire ‘io sono venuto a trovarti', allora anche questo inizio di commissione è una piccola pietra "

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Mercoledì, 28 Aprile 2021 12:45

Enna. Nasce la Gioventù Federalista Europea

La riunione fondativa si è svolta in modalità telematica Mercoledì 7 Aprile; dalle elezioni, subito a seguire la riunione, è emerso quanto segue:

Mario Di Dio (1996) – Presidente

Andrea Branciforte (2003) – Segretario

Elena Faraci (2003) – Tesoriere

Francesco Intraguglielmo (2003) – Responsabile dell’Ufficio del Dibattito

Gli altri membri dell’organo Direttivo sono Gaetano Di Marco (1998), Giorgio Perricone (2004), Nicolò Di Dio (2002) e Alessandro Gualtieri (2003).

Il Presidente, nel dare un contributo ai ragazzi che hanno fondato la sezione della GFE a Enna, spiega cosa rappresenta la GFE, scegliendo una parte del Manifesto di Ventotene che meglio spiega i principi fondanti della GFE: “non è un partito politico perché, pur promuovendo attivamente ogni studio riguardante l’assetto istituzionale, economico, sociale della federazione europea, e pur prendendo parte attiva alla lotta per la sua realizzazione e preoccupandoci di scoprire quali forze potranno agire in favore di essa nella futura congiuntura politica, non vogliamo pronunciarci ufficialmente sui particolari istituzionali, sul grado maggiore o minore di collettivizzazione economica, sul maggiore o minore decentramento amministrativo ecc. ecc., che dovranno caratterizzare il futuro organismo federale. Lasciamo che nel seno del nostro Movimento questi problemi vengano ampiamente e liberamente discussi. (…) Di fatto, i nostri aderenti militano quasi tutti in qualcuno dei partiti politici progressivi: tutti si accordano nel propugnare quelli che sono i principi basilari di una libera federazione europea, non basata su egemonie di sorta, né su ordinamenti totalitari, e dotata di quella solidità strutturale che non la riduca ad una semplice Società delle Nazioni”.

Le attività della sezione MFE e GFE di Enna prevedono per il 2021 due appuntamenti di rilievo.

Il 9 Maggio in occasione della festa dell’Europa e del lancio della Conferenza sul futuro dell’Europa sarà convocato via web un consiglio comunale, in tale occasione chiederemo all’istituzione la costituzione in seno al Consiglio comunale dell’intergruppo federalista europeo.

Il secondo appuntamento è previsto per il 15 Settembre con il conferimento del premio per l’Europa Federico II all’On. Mercedes Bresso ex Presidente della Regione Piemonte e Presidente JEF.

La GFE si augura che anche il Comune di Enna faccia parte delle forze che credono in una Europa Federale, Sovrana e Democratica.

È ora il momento dell’impegno e della mobilitazione, noi giovani federalisti non faremo mancare la nostra fattiva presenza.

Il Segretario Il Presidente

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Il mondo della musica in lutto: è morta all'età di 82 anni Milva, la rossa della canzone italiana: viveva nella casa di via Serbelloni, a Milano.

A 71 anni "ho avuto delle soddisfazioni e una carriera invidiabile - ha detto la cantante che già l'8 settembre aveva annunciato uno stop ai concerti per problemi di salute -. Credo sia veramente il momento di dire basta, quello che ho dato ho dato, per ora non desidero altro".

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Da un post pubblicato dallo studioso e scrittore Franco Santangelo riferiamo di SEI giovani eroi partigiani regalbutesi   che hanno partecipato alla lotta per la liberazione. . Questi nostri eroi abbiamo il dovere di farli ricordare soprattutto alle giovani generazioni . La proposta fatta tempo ( molto tempo fa) alla Amministrazione Comunale di Regalbuto di dedicare una piazza o una stele ai nostri partigiani , oggi si rafforza sempre di più nell'aver appreso la storia di questi ragazzi  grazie anche alla penna di Franco Santangelo.

Vito Castiglione n. a Regalbuto 13 giugno 1923 - m. il 26 agosto 1944 - Partigiano nella Brigata "Oreste".
Profilo: I partigiani della Brigata Oreste venuti a conoscenza dell'attacco sferrato dai nazi-fascisti all'imbocco dell'alta valle Borbera, senza indugio si portano a Pertuso e fianco a fianco lottano insieme ai contadini del posto, per tre giorni tennero testa agli attaccanti, ma in uno scontro con le truppe tedesche della Wehrmcht in Val Borbera, aiutate dalle camice nere di Novi Ligure - il Caposquadra Partigiano Vito Castiglione si batteva strenuamente per difendere una importante quota, la cui perdita avrebbe potuto causare l'accerchiamento della sua formazione. Nel duro scontro finale alla testa dei suoi gregari riusciva a mettere in fuga il nemico, assicurando così il possesso definitivo della quota. Colpito al petto da una raffica nemica decedeva successivamente per la causa della libertà. Con decreto del Ministero della Difesa Italiano del 31 ottobre 1972 è stato decorato con la Medaglia d'Argento al valore della Resistenza. In val Borbera in onore dei partigiani caduti è stata eretta una stele. Fonte Ministero Difesa Italiano.
 
Profilo:Francesco Missorici nasce a Regalbuto il 21 gennaio 1924 in una famiglia di modeste origini contadine. Nel maggio del 1943 lascia la Sicilia per il Piemonte, dove svolge il servizio militare fino al settembre 1943. L’8 settembre lo sorprende ad Alba, presso il 253° reggimento fanteria. Per qualche mese, dopo lo sbandamento seguito alla notizia dell’armistizio, vive nascosto nel Cuneese lavorando con alcuni compagni e riuscendo a sopravvivere grazie agli aiuti degli abitanti del posto. Nel marzo del 1944 è catturato dai tedeschi durante un rastrellamento e rimane prigioniero, in attesa di essere mandato in Germania, per circa un anno. Nel marzo del 1945 riesce a scappare e si unisce ai partigiani della 45ª brigata Garibaldi. Con il nome di battaglia di "Pippo" partecipa a diverse azioni nell’Astigiano. Dopo la liberazione ritorna a Regalbuto dove riprende l’attività di bracciante e si iscrive all’Associazione nazionale combattenti e reduci. Nel 1959 si trasferisce a Catania e trova lavoro come manovale. Si iscrive all’Anpi negli anni ’80, avendo avuto notizia solo allora dell’esistenza dell’associazione.
 
GAETANO FAILLA. Profilo: n. Regalbuto 27/07/1916, operaio, soldato, partigiano in Emilia Romagna nel Ferrarese. Dall'aprile 1944 nella 35a Bis Brigata Garibaldi "Mario Babini" del Battaglione "Edgardo Fogli". Merita essere ricordata l'opera in queste valli di Renata Viganò, staffetta partigiana nella stessa Brigata, con la narrativa e poi il film "L'Agnese va a morire" e "La morte non costa niente" di Antonio Melluschi. La Brigata a cui aderì Gaetano Failla svolse le principali attività nel disarmo di tedeschi e fascisti, nel recupero dei piloti degli aerei colpiti e nel servizio di informazioni agli alleati. Con l'avvicinarsi del fronte si moltiplicarono anche gli scontri in campo aperto, spesso condotti insieme ai partigiani della 28ª brigata Garibaldi Mario Gordini, fino alla vera e propria battaglia per la liberazione di Filo del 12-14 aprile 1945.
 
Marzullo Giuseppe nome di battaglia "Alberto". Profilo: n. Regalbuto il 04 ottobre 1923 m. 24 aprile 1945, facente parte della Brg GL Borrotzu di Rapallo (GE), nonostante le diverse disposizioni del Comando di Zona, la Brigata in data 23/24 aprile si reca a Rapallo per liberare la città ed assumerne il controllo, vengono fatte trattaive con i Tedeschi di stanza nella zona per la resa, questi chiedono una tregua prima fino a mezzanotte e dopo per essere dilazionata sino alla mattina successiva, in mattinata sopraggiungono altri tedeschi in ritirata provenienti dalla riviera di levante i quali entrano in conflitto con i partigiani rompendo la tregua, catturano tredici partigiani e subito li passano alle armi fucilandoli, di questi cinque muoiono immeditamente, tra i quali Giuseppe Marzullo, di Regalbuto, due riescono a fuggire e i rimanenti rimangono feriti, mentre i tedeschi fuggono in ritirata. Per le poche testimonianze rimane il dubbio se i partigiani hanno subito una imboscata tedesca oppure si è trattato di uno scontro con le truppe tedesche in ritirata. L'eccidio del muraglione antisbarco di Rapallo, Rapallo, 24.04.1945
 
Giuseppe Lanza nome di battaglia "Cocò". Profilo: Partigiano, si aggregò alla I Divisione Garibaldi di Val Sangone (Piemonte), in una operazione di rastrellamento fu catturato e deportato in Germania.
I rastrellatori abbandonavano la Val Sangone: in una settimana hanno ucciso un centinaio di partigiani e diciotto civili, catturato e deportato in Germania oltre cinquanta uomini, fra questi Giuseppe Lanza di Regalbuto, incendiato due paesi interi (Pontetto e Forno) e numerose case in ogni frazione.
Le formazioni della Val Sangone, nel quadro di un piano coordinato con le formazioni della Val Susa, attaccano la polveriera di Sangano ed i presidi di Avigliana. Il comandante De Vitis, dopo la conquista della polveriera e la cattura dell'intero presidio, fa fronte al contrattacco tedesco e con un nucleo di coraggiosi cade per consentire la ritirata della sua formazione. Il suo posto di comando della formazione verrà preso da Giuseppe Falzone. Inserimento e revisione cronologia comparata di Guido Ostorero.
 
Giovanni Battista Gammino, Partigiano. Profilo: n. a Regallbuto 18 novembre 1913 aggegato alle Brigate Partigiano nel Trentino Alto Adige. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 il Trentino Alto Adige assieme a Trieste vienero annessi dal terzo Reich, mentre Mussolini costituisce la Repubblica di Salò. I tedeschi impedirono che i repubblichini attraversassero i confini regionali, per la poca fiducia nutrita, ma insieme in quel territorio costituirono una zona franca. Le formazioni partigiane si prepararono sulle montagne per attaccare i nazisti invasori ma anche i fascisti della vicina Salò. I tedeschi crearono il CST (Corpo di Sicurezza del Trentino) composto da più di tremila giovani del luogo con il compito di controllare il territorio e tutte le attività antifasciste. Le formazioni partigiane capirono che la loro posizione non era soltanto da ascrivere ad una strategia militare come la resistenza armata ma doveva essere accompagnata da una resistenza civile nei confronti del Gauleiter di Innsbruck, Franz Hofer che imperava nel trentino, nominato da Hitler. Per questi motivi la lotta di liberazione nella regione rimase circoscritta alla tenacia e combattività di minoranze di giovani votati al sacrificio, all'adesione di soldatati disertori o sbandati, come Giovanni Battista Gammino, che con azioni di collegamento con formazioni partigiane del bresciano attuarono interventi organici di disturbo e sabotaggio sia nei confronti dei nazisti che dei fascisti arroccati a Salò. La repubblica di Salò finisce il 25 aprile 1945 con l'ultimo atto di scioglimento del giuramento dei militari e civili republichini e definitivamente con l'uccisione di Mussolini tre gorni dopo e degli altri membri del governo a Dongo.
 
Vincenzo Gamiddo. Partigiano. Profilo: n. a Regalbuto 14 aprile 1924 m. 23 novembre 1944 - della IX Div. Garibaldi "Alarico Imerito" col nome di battaglia "Fiamma" - fucilato insieme ad altri partigiani in una operazione di rastrellamento tedesco. Si legge nei verbali del movimento di resistenza operante a Variglie frazione di Asti, quanto segue: "A fine estate del 1944 si costituisce il distaccamento armato di Variglie, aggregato al distaccamento di Varigliasco, appartenente alla 101° Brigata Garibaldi 9° Divisione. Il distaccamento era composto da 27 volontari, tra operai, contadini e alcuni sbandati dell'8 settembre 1943, tra i quali Vincenzo Gamiddo, nato a Regalbuto provincia di Enna. L'entusiasmo di questi giovani era alto, riposavano nelle stalle, al posto del bestiame. Questi uomini controllavano l'intera zona, svolgendo azioni di sabotaggio contro posti di blocco fascisti e attacchi alle tradotte militari. Nell'autunno 1944, mentre tutta la zona ribolliva di formazioni partigiane, il comando nazifascista fu costretto a sferrare diversi attacchi: il 23 novembre 1944 punta su Variglie e alle ore cinque del mattino si ebbero i primi scontri con le formazioni partigiane. Purtoppo i partigiani Vincenzo Gamiddo, Merloni Lionello e Oddone Umbertino, vennero circondati, catturati e rinchiusi in una casa in zona Ribet. La reazione delle altre formazioni partigiane fu immediata, accorsero in aiuto, la lotta fu dura, tanto che i nazifascisti batterono in ritirata ed ebbero un morto e un ferito. Raggiunsero però il luogo dove i due giovani partigiani erano stati fatti prigionieri insieme a Vincenzo Gamiddo, li prelevarono e li legarono mani e piedi, dopo rastrellarono una ventina di abitanti della zona, presero i prigionieri e li posero di fronte agli abitanti rastrellati e infine fucilati, dopo gli abitanti furono trasferiti in carcere. Nel luogo in cui vennero fucilati i partigiani Vincenzo Gamiddo, Merloni Lionello e Oddone Umbertino, venne eretta una lapide in ricordo del sacrificio dei caduti, mentre la salma del partigiano Vincenzo Gamiddo riposa ancora oggi nel cimitero di Variglie. L'ANPI di Asti lo ha ricordato donando una lapide in sua memoria al comune di Regalbuto.
 
VITO RICCIARI, nato a Regalbuto l’8 marzo 1916, laureato in lettere presso l’Università di Catania, Allievo del Corso Ufficiali di complemento in Pinerolo, Cobelligerante della guerra di Liberazione, risponde alla chiamata alle armi del 2 luglio 1941 e viene assegnato al II° Reggimento Piemonte Reale di Cavalleria di stanza a Merano, viene promosso col grado di Sergente e nel 1943 inviato alla Scuola di Ufficiale di Complemento di Pinerolo. Dopo l’8 settembre 1943 il suo reggimento si oppone alle truppe tedesche che muovono su Torino, operando tra Nichelino, Cambiano, Caraglio e Villafalletto, Nel 1948 ricevette il primo incarico annuale di docente, nel 1949 fu vincitore del concorso a cattedra di Italiano, Latino, Storia e Geografia, ricoprì la funzione di Preside nella Scuola Media “G.F.Ingrassia” di Regalbuto e concluse la sua carriera nella Scuola Media “A.Meucci” di Catania.
 

 

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