Articoli filtrati per data: Gennaio 2025

Prima l'Austria ed ora la Grecia hanno annunciato di chiudere le " frontiere" con l'Italia per paura del contagio. Atene apre ai turisti di 29 Stati ma non al nostro. Ora si sa che il territorio italiano è il più ambito tra le mete turistiche  e dunque - complice il Covid 19- certi Stati cercano di approfittarne o meglio cercano il cosidetto "gioco sporco" per deviare il flusso turistico verso il loro territorio. Ma a tutto c'è - secondo noi - un limite e come riferisce l'AGI il ministro degli esteri Di Maio non ci sta. - "In questi giorni - dichiara- ne ho sentite davvero tante sull'Italia. Non mi sembra il momento di fare polemiche, ma una cosa voglio dirla chiaramente: esigiamo rispetto", scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook a proposito delle polemiche di questi giorni con alcuni Paesi che hanno annunciato il 'blocco turistico' verso l'Italia e gli italiani a cusa dell'emergenza sanitaria ."Bisogna misurare sempre le parole e le azioni - scrive il ministro degli Esteri -  se qualcuno pensa di trattarci come un lazzaretto allora sappia che non resteremo immobili. La pazienza ha un limite. E per carità, capisco anche la competizione tra singoli Stati, è legittima, a patto però che sia sana e leale. Perché c'è un dato che rivendico con orgoglio: l'Italia è bella, unica, ha delle meraviglie pazzesche, delle spiagge fantastiche. E molto probabilmente non ha rivali". "Sul tema della riapertura dei confini serve una risposta europea, perché se si agisce in maniera diversa e scomposta viene meno lo spirito Ue. E crolla l'Europa", aggiunge Di Maio. "Stiamo lavorando senza sosta. Mercoledì 3 giugno verrà a Roma il ministro degli Esteri francese Le Drian. Sarà il suo primo viaggio all'estero dopo il lockdown e siamo felici che abbia scelto il nostro Paese. Un attestato di vicinanza, che apprezziamo. Venerdì 5 invece io stesso andrò in Germania, sabato 6 sarò in Slovenia e martedì 9 in Grecia. In questi incontri spiegherò ai miei colleghi che l'Italia dal 15 giugno è pronta a ricevere turisti stranieri e che agiremo con la massima trasparenza. La situazione interna, tutti i dati sui contagi, saranno sempre pubblici. Spiegherò loro che non accettiamo black list e che noi non abbiamo nulla da nascondere, anzi. Abbiamo sempre agito con responsabilità e trasparenza e continueremo a farlo. Ma proprio per questo, appunto, ci aspettiamo rispetto".

Pubblicato in Prima Pagina

Da sabato i musei regionali, i Parchi archeologici e gli altri siti siciliani della cultura riaprono al pubblico, dopo la chiusura forzata dovuta all'emergenza coronavirus. #Laculturariparte è il messaggio che la Regione vuole dare a tutti. E per farlo, dal 30 maggio a domenica 7 giugno i musei e le aree archeologiche dell'Isola apriranno gratuitamente. L'iniziativa del governo Musumeci segna il rilancio dell'attività culturale nella regione e vuole essere un gesto per ringraziare i siciliani e tutti coloro che, mostrando serietà e responsabilità, per oltre due mesi sono rimasti in casa, contribuendo, in questo modo, alla limitazione dei contagi, che in Sicilia, fortunatamente, non hanno raggiunto i livelli di altre zone d'Italia.

Per evitare code agli ingressi, sarà obbligatorio prenotarsi online in anticipo, cliccando sul link https://youline.eu/laculturariparte.html e verificando così la disponibilità nel giorno e nella fascia oraria prescelta, tenuto conto che gli ingressi saranno contingentati e sottoposti a tutte le misure sanitarie previste dalla legge. Per chi prenoterà la visita gratuita, basterà poi esibire all'ingresso il codice di prenotazione ricevuto. Non sarà consentito, per ragioni di sicurezza e per mantenere il distanziamento, l'ingresso a coloro che non avranno preventivamente utilizzato il sistema di prenotazione on line.

La riapertura avverrà, dunque, grazie a un sistema di gestione dei visitatori totalmente informatizzato, messo a disposizione gratuitamente da un'azienda che sponsorizza l'iniziativa. Si tratta dell'applicazione Youline, creata da due medici siciliani, che consente la gestione dei flussi, evitando assembramenti e code. Un sistema, che non richiede di installare software. Le stesse informazioni richieste per la prenotazione saranno conservate per un periodo limitato, nel rispetto delle disposizioni sulla sicurezza sanitaria e per ottenere i report sui flussi e i dati numerici.

«#laculturariparte è il messaggio che vogliamo dare a tutti - sottolinea l'assessore dei Beni Culturali e dell'identità siciliana Alberto Samonà - perché la Sicilia vuole ripartire sotto il segno della cultura, aprendo i siti archeologici, i musei e i luoghi della memoria. E lo facciamo gratuitamente, quale gesto di ringraziamento verso tutti i cittadini che responsabilmente hanno collaborato nel periodo dell'emergenza Covid-19, consentendo alla nostra Regione di mantenere livelli di contagio molto bassi. Per questo, mi sento di dire grazie a tutti i siciliani. Fra i siti che riaprono ci sono anche la Neapolis di Siracusa e Palazzo Bellomo e il pensiero non può non andare al direttore del Parco archeologico aretuseo Calogero Rizzuto e alla funzionaria Silvana Ruggeri, tragicamente scomparsi a causa del virus: dedichiamo a loro la riapertura, seguendo un filo rosso che non si è spezzato e che ci guida nel nome dell'amore per la cultura e la bellezza».

Questi i siti della cultura che riapriranno il 30 maggio:

Sabato 30 maggio riapriranno esclusivamente quei siti che si sono dichiarati pronti, anche in relazione alle prescrizioni sanitarie e di sicurezza a tutela di lavoratori e visitatori.
Museo regionale Agostino Pepoli di Trapani (sabato 30 maggio dalle 11 alle 22, negli altri giorni dalle 9 alle 17,30); Area archeologica di Segesta (dalle 9 alle 18,30); Area archeologica di Selinunte (dalle 9 alle 19); Valle dei Templi, Agrigento (30, 31 maggio e 2, 6 e 7 giugno dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30; 1, 3, 4, 5 giugno dalle 15 alle 19); Villa Romana del Casale, Piazza Armerina (dalle 9 alle 19), Area archeologica di Morgantina (dalle 14 alle 18); Museo archeologico di Aidone (dalle 9 alle 19, lunedì 1 giugno dalle 14 alle 19); Teatro romano e Odeon, Catania (dalle 9 alle 19); Teatro antico di Taormina (dalle 17 alle 22), Area archeologica di Naxos (dalle 9 alle 19), Museo di Naxos (dalle 9 alle 19), Isolabella (dalle 9 alle 19); Museo archeologico eoliano "Bernabo Brea" di Lipari (dalle 9 alle 19, domenica e festivi dalle 9 alle 13); Galleria regionale di Palazzo Abatellis, Palermo (dalle 9 alle 19, chiuso il lunedì); Museo archeologico Salinas, Palermo (dalle 9 alle 18, domenica e festivi dalle 9 alle 13); Castello della Cuba, Palermo (dalle 9 alle 18, domenica e festivi dalle 9 alle 13); Chiostro di San Giovanni degli Eremiti, Palermo (dalle 9 alle 18, domenica e festivi dalle 9 alle 13); Castello della Zisa, Palermo (dalle 9 alle 18, domenica e festivi dalle 9 alle 13, chiuso il lunedì); Chiostro di Santa Maria La Nuova - Duomo di Monreale (dalle 9 alle 18, domenica e festivi dalle 9 alle 13); Museo di arte moderna e contemporanea, Palermo (dalle 9 alle 19,30, domenica e festivi dalle 9 alle 13); Area archeologica della Neapolis, Siracusa (dalle 9 alle 19); Galleria regionale, Siracusa (dalle 9 alle 19, domenica e festivi dalle 9 alle 12,30); Casa museo "Antonio Uccello" Palazzolo Acreide (dalle 9 alle 18,30, domenica e festivi dalle 14,30 alle 19).

Gli ingressi saranno consentiti (sempre con la prenotazione online) per le fasce orarie previste nell'app di prenotazione. Per i siti della cultura gestiti da "Aditus" (Area archeologica della Neapolis e Palazzo Bellomo a Siracusa, Museo archeologico Bernabò Brea di Lipari, Teatro Antico di Taormina, Isolabella e Area archeologica di Naxos) sarà possibile prenotarsi online a partire dal pomeriggio di venerdì 29 (ore 17) con i sistemi già previsti per questi luoghi.

Pubblicato in Dal Territorio

“Nel medio termine sussiste il rischio che l’emergenza Covid-19 accentui le disuguaglianze, sia per la maggiore presenza di lavoratori a basso reddito nei settori con più elevato rischio di contagio e con minore possibilità di lavoro a distanza, sia perché gli ammortizzatori sociali offrono un sostegno di natura temporanea, a fronte di ripercussioni potenzialmente durature sulla capacità reddituale dei lavoratori più coinvolti”. Lo afferma nelle considerazioni finali il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
“Dall’inizio dell’anno la rapida diffusione in tutto il mondo del nuovo coronavirus ha causato una gravissima emergenza sanitaria, milioni di persone sono state colpite, centinaia di migliaia hanno perso la vita. È una crisi senza precedenti nella storia recente, che mette a dura prova l’organizzazione e la tenuta dell’economia e della società”, spiega Visco, che prosegue: “Il governo si è mosso secondo le medesime priorità che hanno guidato gli interventi a livello internazionale, concentrandosi sulla capacità di risposta del settore sanitario e sugli aiuti ai lavoratori, alle famiglie, alle imprese – ha aggiunto Visco -. Tra marzo e maggio sono state varate misure che accrescono il disavanzo pubblico di quest’anno di circa 75 miliardi, il 4,5 per cento del prodotto”.
Per il governatore della Banca d’Italia “l’impatto della recessione e delle misure messe in campo per contenerne le conseguenze è forte sulle finanze pubbliche. Un lascito così pesante impone una presa di coscienza della dimensione delle sfide di fronte a noi”. “La sostenibilità del debito pubblico non è in discussione, ma il suo elevato livello in rapporto al prodotto è alimentato dal basso potenziale di crescita del Paese e al tempo stesso ne frena l’aumento”, sottolinea Visco.
“Con il dissiparsi della pandemia potremo ritrovarci in un mondo diverso. È molto difficile prefigurare quali saranno i nuovi ‘equilibri’ o la nuova ‘normalità’ che si andranno determinando, posto che sia possibile parlare di equilibri e normalità. Per affrontare tanta incertezza è però cruciale, oggi ancora più di prima, che siano rapidamente colmati i ritardi e superati i vincoli già identificati da tempo – aggiunge -. Oggi da più parti si dice: ‘insieme ce la faremo’. Lo diciamo anche noi: ma purché non sia detto solo con ottimismo retorico, bensì per assumere collettivamente un impegno concreto. Ce la faremo con scelte mature, consapevoli, guardando lontano. Ce la faremo partendo dai punti di forza di cui qualche volta ci scordiamo; affrontando finalmente le debolezze che qualche volta non vogliamo vedere. Molti hanno perso la vita, molti piangono i loro cari, molti temono per il proprio lavoro. Nessuno deve perdere la speranza”.
(ITALPRESS).

Pubblicato in Prima Pagina

Tornare a scuola in presenza, ma anche e soprattutto in piena sicurezza. È questo l’obiettivo del Governo e del Ministero dell’Istruzione, che ha ricevuto oggi dal Comitato tecnico-scientifico istituito per l’emergenza coronavirus il documento con le misure per il rientro a settembre.

“Il Governo è al lavoro per riportare tutti gli studenti in classe. Questo documento è la cornice in cui inserire il piano complessivo di riapertura: poche semplici regole, soluzioni realizzabili che ci permetteranno di tornare tra i banchi in sicurezza”, spiega la Ministra Lucia Azzolina. “A questo documento si unirà quello del Comitato di esperti del Ministero dell’Istruzione che offrirà spunti che guardano alla ripresa di settembre, ma anche oltre: l’uscita da questa emergenza, come abbiamo sempre detto, deve diventare una straordinaria spinta per migliorare il sistema di Istruzione e per promuovere l’innovazione didattica”.

“Dal Comitato tecnico-scientifico arriva un contributo importante per riaprire le nostre scuole in sicurezza. A questo obiettivo il Governo dedicherà ogni energia”, prosegue il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

“Quello fatto per la scuola è stato un lavoro impegnativo, che ha l’obiettivo di conciliare il contenimento del rischio di contagio con il recupero della normale attività per studenti e lavoratori del mondo dell’Istruzione. Sarà importante, nelle prossime settimane, mantenere cautela e responsabilità nei comportamenti da parte di tutti per poter garantire il rientro nelle classi a settembre”, chiude Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico.

Il distanziamento fisico, le misure di igiene e prevenzione sono i cardini del documento. Previsto il distanziamento interpersonale di almeno un metro, considerando anche lo spazio di movimento. Questa distanza andrà garantita nelle aule, con una conseguente riorganizzazione della disposizione interna, ad esempio, dei banchi, ma anche nei laboratori, in aula magna, nei teatri scolastici. Si passa a due metri per le attività svolte in palestra.

Il consumo del pasto a scuola va assolutamente preservato, spiega il documento, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l’eventuale fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe.

Andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni. Saranno valorizzati gli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o per programmate attività didattiche.

La presenza dei genitori nei locali della scuola dovrà essere ridotta al minimo. Sempre per evitare il rischio assembramento, saranno privilegiati tutti i possibili accorgimenti organizzativi per differenziare l’ingresso e l’uscita delle studentesse e degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso dell’edificio scolastico.

All’ingresso della scuola non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea. Ma chiunque avrà una sintomatologia respiratoria o temperatura superiore a 37,5° dovrà restare a casa. Sarà importante rispettare, da parte di tutti, questa regola, per ridurre le possibilità di contagio.

Ciascuna realtà scolastica procederà ad una mappatura e riorganizzazione dei propri spazi in rapporto al numero di alunni e alla consistenza del personale con l’obiettivo di garantire quanto più possibile la didattica in presenza, anche avvalendosi di spazi in più grazie a collaborazioni con i territori e gli Enti locali.

Prima della riapertura della scuola sarà prevista una pulizia approfondita di tutti gli spazi. Le pulizie, poi, dovranno essere effettuate quotidianamente. Saranno resi disponibili dispenser con prodotti igienizzanti in più punti della scuola. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli alunni sopra i 6 anni dovranno portarla per tutto il periodo di permanenza nei locali scolastici, fatte salve le dovute eccezioni, ad esempio quando si fa attività fisica, durante il pasto o le interrogazioni, come già accadrà per gli Esami di Stato del II ciclo. 

Gli alunni della scuola dell’infanzia non dovranno indossare la mascherina, come previsto per i minori di 6 anni di età. Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione.
Potranno essere organizzate apposite esercitazioni per tutto il personale della scuola, per prendere dimestichezza con le misure previste.

Documento tecnico

Pubblicato in politica

Partono i finanziamenti della Crias per le imprese artigiane danneggiate dall'epidemia di Coronavirus, il commissario ad acta dell'ente di credito per gli artigiani Giovanni Perino ha approvato le procedure di attuazione della Convenzione stipulata con Irfis-FinSicilia che destina 8 milioni di euro alla Crias per la concessione di prestiti agevolati.

I finanziamenti a tasso agevolato nei limiti del regolamento de minimis sono destinati alle imprese operanti in Sicilia iscritte all'Albo delle imprese artigiane e hanno lo scopo di fornire liquidità alle aziende che a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19 hanno subito un danno economico. L'importo minimo del finanziamento è di tremila euro e quello massimo di trentamila euro.

«Il finanziamento - spiega il commissario della Crias Perino - sarà determinato dalla somma di tre componenti: tremila euro saranno per tutte le imprese in attività al momento della presentazione della domanda, poi si terrà conto del volume d'affari delle imprese, destinando quattromila euro per quelle con un volume d'affari inferiore o uguale a 50 mila euro e settemila per quelle superiori a 50 mila euro e infine si terrà conto dei dipendenti assunti al momento della presentazione dell'istanza con mille euro per ogni lavoratore assunto da almeno un anno e 500 per i dipendenti assunti da meno di un anno».

La procedura, a sportello veloce, sarà interamente online sul sito della Crias che ogni decade del mese pubblicherà sul sito istituzionale l'elenco delle imprese che, in base alla dotazione finanziaria del fondo a quella data, potranno usufruire delle agevolazioni, seguendo l'ordine cronologico di presentazione delle domande, fino all'esaurimento dei fondi disponibili.

«In una situazione d'emergenza è fondamentale fare presto - sottolinea l'assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano - sono particolarmente soddisfatto della rapidità con cui la Crias ha predisposto tutto per cominciare a ricevere a giorni le istanze delle imprese artigiane. Abbiamo messo in campo uno strumento importante che ci permetterà di fronteggiare i danni economici causati dai due mesi di lockdown alle imprese artigiane cercando di incidere sul fronte della liquidità messa in crisi dal crollo dei fatturati e dagli esborsi per fornitori, dipendenti, fisco e banche»

Le domande di ammissibilità alla nuova linea di credito andranno effettuate sul sito della Crias (www.crias.it) dalle ore 9,30 del 4 giugno.

Pubblicato in Prima Pagina

L'esterno del poliambulatorio comunale oggi appare pulito , curato con l'unica panchina posta all'ombra di un albero . Ma c'è voluta la caparbietà del consigliere comunale Santina Todaro e il pronto intervento del sindaco Francesco Bivona e dell'assessore Stefano Fasciana  per mettere la parola "fine" ad un problema che già aveva procurato disagi a coloro che si recavano al poliambulatorio comunale per una visita o come nel caso dei bambini per le vaccinazioni. Per effetto del Corona virus la sala d'attesa dell'edificio è diventata a cielo aperto e dunque le persone sono costrette ad attendere fuori sotto il sole , senza posti a sedere e nell'incuria del verde antistante l'ingresso. A rilevare i disagi e l'incuria del verde, la signora Santina Todaro : è lei stessa in un post su facebook a descrivere ciò che è accaduto . Insomma tutto è bene quel che finisce bene. A volte basta poco o forse niente e un bricciolo di buon senso.  Ma è la stessa Todaro che ri-mette il dito su un argomento ampiamente dibattutto in passato.

" Come direbbe qualcuno " anche questa è fatta". Si, finalmente al poliambulatorio di Regalbuto sono sparite le erbacce,sono state tamponate le aperture dell'ala inutilizzata che costituivano un pericolo fisico e sanitario e verrà effettuata in settimana la disinfestazione. Tutto questo grazie al mio impegno e alla mia caparbietà.
La sala d'attesa a cielo aperto adesso è diventata dignitosa per l'utenza.
Per ottenere ciò,che dovrebbe essere di ordinaria amministrazione ma che si è trasformata però in straordinaria manutenzione, ho dovuto insistere a suon di lettere e minacce di interventi delle forze dell'ordine,con il rischio della chiusura della struttura che già per la sua posizione non si addice ad un presidio sanitario pubblico. Tutto ciò appreso per caso il giorno 8 maggio quando la mia nipotina di due mesi è stata portata al poliambulatorio per la sua prima vaccinazione obbligatoria; due ore e mezzo di attesa sotto il sole,fra le sterpaglie e la sporcizia che impedivano di poggiare il baby-pullman in qualunque posto.Neanche una panchina per sedersi per un gruppetto di genitori con 12 neonati al seguito in attesa. Ho prontamente informato il sindaco Bivona che mi ha promesso un pronto intervento malgrado sostenesse che la cosa fosse di competenza dell'ASP. Ho scritto al direttore generale dell'ASP dott. Iudica il quale di rimando mi ha risposto che la competenza è del Comune quale gestore della gran parte dell'immobile.
Dal 2010 il poliambulatorio è ubicato in aperta campagna nella ex casa albergo anziani di via Andrea del Guasto , la struttura è stata concessa ad uso gratuito all'ASP che si impegnava, con spese a proprio carico, ad eseguire gli interventi edilizi ed il ripristino degli impianti necessari a rendere funzionale il piano terra ed il primo piano della struttura da destinare ai servizi sanitari.
Il Comune di Regalbuto si impegnava a provvedere, con oneri a proprio carico, alla realizzazione dei parcheggi e dell'impianto di illuminazione.
Il 10/5/2010 con nota prot.n 1087 l'ASP ha comunicato di aver ultimato i lavori di propria competenza e di aver trasferito in loco i propri servizi.
Nulla di più falso
Il primo piano della struttura non è mai stato agibile ma chiuso ed utilizzato come magazzino-discarica.
Il servizio di specialistica si è gradualmente ridotto a causa degli spazi angusti , pertanto gli utenti regalbutesi sono costretti a spostarsi in altre sedi per le visite mediche.
Il Comune di Regalbuto non ha ottemperato ai suoi obblighi di realizzare il parcheggio che ancora oggi è in terra battuta.
A nulla sono servite le sollecitazioni in consiglio comunale dal gruppo consiliare Regalbuto Riparte per mettere in agenda la realizzazione del parcheggio ( promessa non mantenuta), le lettere inviate ai vari direttori generali che si sono succeduti nel corso degli anni all'ASP,
la e-mail all'assessorato regionale della salute a firma dell'intero consiglio comunale e della giunta della quale non abbiamo ricevuto risposta.
Finalmente il direttore generale dott.Iudica mi risponde per segnalare che l'ASP ha già provveduto alla definizione del progetto esecutivo di manutenzione e ampliamento del poliambulatorio di Regalbuto e ne ha inviato alla regione siciliana la richiesta di autorizzazione per poter procedere all'indizione della gara dei lavori.
Dal Comune di Regalbuto nessuna nuova, solo lavori di rammento.
Non sono del tutto soddisfatta del risultato, ma che dire " ho vinto una battaglia ma non ho vinto la guerra?", spero di no. Mi auguro che questi due anni di legislatura che mancano alla fine del mio mandato di consigliere comunale mi lascino la soddisfazione di avere portato al mio paese ed ai miei concittadini un risultato concreto a beneficio di tutti."

Todaro Santa

Pubblicato in Notizie Città

Cosa succede se all´improvviso una diga collassa? Come si può prevenire il potenziale pericolo derivante da un qualsiasi accidente che mette a rischio la sicurezza di interi territori? In Sicilia esiste una politica di prevenzione e controllo degli invasi artificiali?

Con una Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri dell´8 luglio 2014 sono stati definiti a livello nazionale gli “indirizzi operativi inerenti l´attività di protezione civile nell´ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe”. La direttiva, che ha ripartito responsabilità e competenze tra diversi organismi, ha attribuito al DRPC Sicilia il compito di garantire l´informazione e il coordinamento degli enti competenti per il “servizio di piena” e di provvedere ad allertare le province e i comuni interessati da un eventuale evento disastroso così da attivare i piani di emergenza provinciali e comunali.

La presenza di una diga è senza dubbio una ricchezza per tutto il territorio dal momento che garantisce l´approvvigionamento idrico necessario a far fronte alle numerose esigenze, soprattutto quelle legate alla coltivazione.

Ma qual è lo stato dell´arte? E quale ruolo sta svolgendo attivamente il DRPC Sicilia?

Ne abbiamo parlato con Nello Lo Monaco, responsabile del Servizio 08 del DRPC Sicilia che si occupa di “Pianificazione di protezione civile”.

Qual è la situazione in Sicilia per quanto riguarda i cosiddetti “serbatoi artificiali”?

In Sicilia esistono, ad oggi, 41 dighe a valle delle quali si trovano diversi Comuni con i loro centri abitati, gli insediamenti turistici e produttivi oltre che una rete viaria che presenta diverse tipologie di strade. L´elevata energia potenzialmente contenuta dalla massa d’acqua trattenuta da uno sbarramento artificiale ci richiama alla responsabilità di valutare i possibili livelli di pericolosità per i territori posti a valle.

Quali sono i maggiori rischi per una diga? E qual è il compito attribuito alla Protezione Civile?

La maggiore probabilità che si verifichi l’evento di esondazione degli alvei a valle può essere legata alle manovre agli organi di scarico; l´evento sostanzialmente più gravoso sebbene meno probabile, però, è quello relativo a un ipotetico collasso della diga stessa.

Il nostro compito è quello di calcolare i possibili scenari di rischio e collaborare con i comuni per adottate tutte le misure necessarie a mettere in sicurezza i territori interessati. Il DRPC Sicilia si preoccupa di elaborare cartografie di facile lettura con gli scenari delle aree allagate e con i tempi di arrivo dell’onda di piena, nelle varie porzioni di bacino, per ogni comune situato a valle della diga. Abbiamo già avviato una campagna di studi e di interazione con i Comuni che si trovano nelle aree interessate dalle dighe per fornire loro strumenti adeguati a consentire una corretta pianificazione comunale per il rischio dighe. Mi riferisco a dati che riguardano ad esempio le possibili aree soggette ad allagamenti, i tempi di percorrenza delle onde di piena, etc..

Qual è ad oggi la risposta dei comuni potenzialmente interessati? Sono pronti a fronteggiare un´eventuale emergenza? Hanno predisposto i relativi piani di emergenza?

Per alcuni sbarramenti e precisamente il serbatoio Pozzillo, il serbatoio Garcia e il serbatoio Ragoleto, sono già stati acquisiti dagli enti gestori i calcoli idraulici relativi al crollo e alle manovre agli organi di scarico. Sono stati, inoltre, individuati - con il supporto degli uffici comunali e attraverso un sistema di schede e sopralluoghi - i beni presenti con le relative coordinate, resi uniformi attraverso idonei format interattivi, diversificati per tipologia e denominazione.

Attraverso l’uso di QGIS (un´applicazione desktop open source che permette di visualizzare, organizzare, analizzare e rappresentare dati spaziali, ndr) tutti i dati recuperati sono stati localizzati sul territorio utilizzando la carta tecnica regionale in scala 1:10.000 sulla quale sono anche state proiettate le aree a potenziale allagamento. Per gli altri serbatoi stiamo effettuando la stessa tipologia di lavoro.

E per quanto riguarda gli altri invasi?

Il lavoro che ho descritto appena sopra, avviato con i tre invasi citati, si estenderà via via agli altri, anche sulla base della collaborazione offerta dagli uffici tecnici dei Comuni interessati che non sempre hanno disponibilità di personale e tempo da dedicare al tema.

Chi ha interesse può visionare questa documentazione?

Il personale dell´Unità Operativa 01, che si occupa in particolare di questa attività, ha prodotto numerosi documenti in formato pdf, interattivi; questa documentazione è disponibile su richiesta anche sotto forma di CD, utilizzabili dalle amministrazioni comunali per la redazione dei propri piani di protezione civile relativi al rischio dighe. Gli stessi uffici svolgono attività di consulenza tecnica ai Comuni necessaria per la redazione dei piani di protezione civile ed elaborano i documenti tecnici per la redazione dei PED - Piani Emergenza Dighe del territorio regionale, sempre con particolare attenzione all´esposizione dei territori a valle degli invasi.

FONTE PROTEZIONE CIVILE SICILIA

Pubblicato in Notizie Città

È partita la decima edizione del censimento I Luoghi del Cuore!  Per la decima edizione torna il censimento del FAI, il fondo ambiente italiano, su "I Luoghi del cuore" tra quelli inseriti dal Fai vi sono ben due siti di Regalbuto : il Lago Pozzillo e il Convento di sant'Antonio fuori le mura. Due perle da tutelare per ricominciare a pensare alla rinascita della nostra Città. Un atto d'amore !  Tutti i cittadini, in Italia e all'estero, sono chiamati a votare i posti italiani che amano di più e che vorrebbero vedere tutelati e valorizzati. Quest'anno è possibile indicare il "luogo del cuore FAI" fino al 15 dicembre 2020. Il fondo ambiente italiano ha previsto, inoltre, due premi speciali dedicati alle bellezze dell'Italia sopra i 600 metri e, in piena emergenza Coronavirus, ai luoghi storici della salute ."I luoghi del cuore FAI" è un censimento che viene organizzato ogni anno dal Fondo Ambiente Italiano con Intesa Sanpaolo, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Mibact. Tra i posti da votare quest'anno ci sono case montane, sentieri secolari, chiesette e castelli arroccati sulle vette. Ma anche farmacie storiche o ospedali nati nel Rinascimento. "In questi due mesi di quarantena - ha spiegato il vicepresidente esecutivo del Fai, Marco Magnifico, che in occasione della conferenza web ha annunciato anche la riapertura dei beni del Fai a fine mese - gli italiani sembrano aver riscoperto quanta voglia di Italia hanno. I luoghi del cuore incarnano questo amore, spesso campanilistico, un po' come siamo noi". Ai tre luoghi più votati andranno 50, 40 e 30 mila euro di finanziamento, 20 mila ai vincitori delle classifiche speciali, mentre il più caldeggiato via web sarà protagonista di un video a cura della Fondazione.Per votare basta andare sul sito del FAI e cercare il nome del luogo del cuore. Se è già in classifica basterà fare click sul pulsante "Vota con 1 click", registrarsi al sito FAI o effettuare l'accesso, se già registrati, tramite email o Facebook. Se, invece, il luogo preferito non è ancora stato inserito, lo si può aggiungere registrandosi o accedendo al sito. 

Per votare il Lago Pozzillo fai CLIC QUI

Per votare il Convento di Sant'Antonio CLICCA QUI

Pubblicato in Eventi Regalbuto

L’Ufficio Ordine Pubblico del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha previsto per il territorio di Enna  l’impiego, in ragione delle incrementate esigenze di supporto alle Forze di Polizia, per i maggiori compiti connessi al contenimento della diffusione del Covid-19, di militari delle Forze Armate dell’”Operazione Strade Sicure”.   Si tratta dei militari del 62° Reggimento Fanteria Sicilia di Catania, il cui contingente impiegato in questa provincia sarà di stanza presso la base di Piazza Armerina. Tale personale, in relazione alle specifiche competenze e professionalità, affiancherà la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, operando nel territorio di vari Comuni dell’ennese con 2 equipaggi giornalieri in sinergia con le pattuglie già predisposte per fronteggiare l’emergenza sanitaria.  Per tale circostanza, nei luoghi di maggiore aggregazione dei cittadini, verranno implementati i sevizi di pattugliamento delle strade in chiave di prevenzione per il contenimento dell’attuale fase di emergenza sanitaria in scrupolosa osservanza delle misure di distanziamento sociale e del tassativo divieto di assembramenti o aggregazioni di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Già da stamattina i militari hanno preso servizio a Piazza Armerina unitamente al personale del Commissariato di P.S. del luogo.

Pubblicato in Prima Pagina

Vogliamo riportare fedelmente il post apparso quest'oggi su facebook sul profilo di Angelo Plumari che ci sembra rispecchi l'opinione generale non solo di chi ogni giorno percorre la provinciale 21 e più in generale le strade che collegano i paesi del territorio di Enna. Intanto è partita la sottoscrizione on line promossa da Melina Pagano di Agira ,di una raccolta firme che ha già riscosso il plauso di molti . A margine dell'articolo troverete il link sul quale potrete collegarvi e apporre la vostra firma. "Santo Macrì. Questo il nome dell’ultima vittima di 27 anni che muore sulla strada provinciale che da Agira collega l’autostrada. Già un’altra ragazza è morta l’anno scorso su questa stessa strada. Quanto sangue e vite servono per avere delle strade degne di questo nome? Si. Perché ormai il costo delle strade, oltre a quello economico ha bisogno di vittime sacrificali di carne e di sangue! Il ponte Morandi di Genova insegna! Lì le vittime sono state sufficienti, tante quanto ne bastavano per riuscire a muovere il MOSTRO BUROCRATICO (che prima trascura e poi deve ricostruire, secondo una logica affaristica del dio denaro che cinicamente non sa più cosa sia il rispetto della vita) che in un anno ha rimesso su un ponte nuovo. Per il ponte sulla nostra autostrada Catania-Palermo “purtroppo” non ci sono state vittime sacrificali, quindi non sono bastati ancora cinque anni per finire i lavori. Il Mostro Burocratico ti dirà che si è dovuto procedere in forma ordinaria! Quello che vedo è un’Italia di serie A e una di serie Z. Questo per le grandi opere.Andiamo alle strade provinciali, che sono piccole opere, quindi l’oblio e l’immobilismo è totale! Prima i politici si sono dilettati a giocare ad eliminare le province senza avere un progetto alternativo, con l’aggravante che in Sicilia abbiamo complicato le cose per essere più bravi della riforma dello Stato. Mentre loro giocano, le nostre strade diventano inesorabilmente trazzere e di fronte ad ogni dramma che vi accade parte lo squallido scarica barile delle responsabilità dove alla fine sembra che nessuno sia colpevole, ma così non è perché vi è sempre una responsabile, anche quando si nasconde! Per le strade provinciali di questa provincia di Enna ormai resa quasi un fantasma, una terra di nessuno che non interessa i tanti poteri di questa terra e di questa nazione, quante vittime sacrificali ancora occorrono, quante altre vite bisogna immolare perché si intervenga? Fatecelo sapere, così noi cittadini di questo territorio vediamo cosa possiamo fare!!!"

http://chng.it/sxXp9bFVZt

Pubblicato in Dal Territorio