Articoli filtrati per data: Dicembre 2024

Mercoledì 27 marzo scorso è stata consegnata a Francesco Miranda dal segretario dell'Ordine Concetto Mannisi la medaglia per il 35^ anno di iscrizione all'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, elenco Pubblicisti (dal 12/05/1977). Francesco Miranda è stato corrispondente del Giornale di Sicilia dal 1972 al 2004 ha collaborato con : L'Ora di Palermo, La Sicilia di Catania, Tuttoscuola, Ottogiorni di Enna, Tele Enna, Vivienna e Regalbuto Press. Dirigente scolastico in quiescenza,ha insegnato per 15 anni presso il circolo didattico di Regalbuto ed ha diretto per 30 anni la scuola primaria e dell’infanzia del comune di Regalbuto. Autore di diverse pubblicazioni di recente è stato pubblicato l’ultimo libro dal titolo “Regalbuto:strade,storie,leggende,uomini ed eroi”, e attualmente ha quasi ultimato la sua ricerca sui “ Cognomi di Regalbuto,Centuripe e Catenanuova” Al prof. Miranda , nostro collaboratore, va la stima dei giornalisti e pubblicisti della provincia di Enna e quella di Regalbuto Press in particolare.  

Pubblicato in Notizie

ABBIAMO ricevuto il comunicato stampa che di seguito avrete modo di leggere integralmente a proposito dei fatti che sono accaduti durante l'ultima seduta del consiglio comunale.

"In relazione alla costituzione in consiglio comunale del neo gruppo del "Megafono" formato dai consiglieri Federico Nasca e Pina Trovato, a titolo personale, vorrei evidenziare quanto segue: ben venga il nuovo soggetto politico venuto fuori dalla disgregazione del gruppo di minoranza (Uniti per Regalbuto) che, soprattutto nelle ultime settimane, ha avuto atteggiamenti ostili e al limite della provocazione, nei confronti del Sindaco Francesco Bivona e del Presidente del consiglio comunale Vito Maida. Il culmine si è registrato nel corso dell'ultima seduta consiliare (in data 25 marzo 2013) con lo scomposto abbandono dell'aula da parte dei tre consiglieri appartenenti alla lista "Uniti per Regalbuto" (Beninati, Lo Cicero e Sassano) che con la loro azione poco consone al ruolo Istituzionale ricoperto hanno scelto di abbandonare polemicamente la seduta non prendendosi la responsabilità di trattare e dare il proprio contributo su argomenti di notevole valenza per l'Ente. Per quel che riguarda, invece, i colleghi Nasca e Trovato, riconosco in loro interlocutori maturi e responsabili per provare a consolidare un rapporto di confronto, dialogo e di collaborazione già manifestato peraltro, oltre che in consiglio comunale anche nelle commissioni consiliari di riferimento. Fermo restando la mia rinnovata disponibilità a cercare con tutti i colleghi (al di là delle appartenenze politiche) la massima condivisione nelle scelte fondamentali che riguardano la nostra comunità, non verranno più "giustificati" comportamenti irrispettosi e offensivi nei confronti delle due massime cariche Istituzionali comunali (Sindaco e Presidente del consiglio) che continuano ad avere il mio sostegno e la mia incondizionata fiducia."

prof. Salvo Cardaci (capogruppo di maggioranza
Pubblicato in Notizie

Per Enna città, l’abolizione della provincia e la costituzione dei liberi consorzi dei comuni è una brutta notizia che somiglia all’annuncio di un possibile declino, che probabilmente neppure la presenza della libera università Kore riuscirà ad arrestare. E’ auspicabile che ciò non accada, ma realisticamente è difficile pensare che tutto possa restare come prima perché la città Enna, negli 87 anni in cui è stata capoluogo di provincia, ha avuto una debole capacità attrattiva sugli altri 19 comuni della provincia. Nel report finale giugno 2000 su “Servizi e politiche sociali nelle Regioni del Mezzogiorno: sette aree a confronto”, redatto da Italia Lavoro e dal Consorzio Aaster su commissione del dipartimento per gli affari sociali della presidenza del Consiglio dei ministri, leggiamo, a proposito della provincia di Enna, che “all’interno della provincia non si notano processi di concentrazione urbana significativi, essenzialmente a causa della estrema e permanente debolezza attrattiva del capoluogo: tale fenomeno è ampiamente dimostrato dall’articolazione dell’offerta dei servizi che, fatta eccezione alla localizzazione delle attività amministrative connesse allo status di capoluogo di provincia, non si differenzia sensibilmente da quella degli altri centri maggiori”. La domanda provinciale di beni e servizi gravita prevalentemente su Catania.

continua a leggere

Pubblicato in Dal Territorio

Durante la seduta consiliare del 25 marzo scorso,i consiglieri di minoranza Federico Nasca e Giuseppa Trovato hanno dichiarato la loro scelta di aver aderito e voler formare il gruppo consiliare de “ il megafono”, condividendo le idee e i programmi del presidente della regione Rosario Crocetta.In tal modo hanno abbandonato il gruppo consiliare "uniti per Regalbuto" nella cui lista erano stati eletti nel corso delle elezioni amministrative del maggio scorso.”E’ la conseguenza di un progetto sposato un anno e mezzo fa-dichiara il consigliere Nasca- e che si è concretizzato con la dichiarazione congiunta che abbiamo fatto durante la campagna elettorale per il rinnovo del parlamento siciliano nella quale avevamo dato il nostro appoggio a Crocetta. Noi consideriamo-continua Nasca- che questo nuovo gruppo consiliare sia un valore aggiunto all’interno del civico consesso e come tale ci muoveremo per contribuire a realizzare il bene del nostro territorio.” “ Lavoreremo cercando di esercitare la politica del servizio e con spirito di collaborazione-dichiara Pina Trovato- cercheremo il dialogo con gli altri gruppi consiliari.  Nasca è stato scelto capogruppo e portavoce ,per le sue qualità di dialogo e apertura verso i problemi della collettività e del futuro dei giovani .” La formazione del gruppo ha coinciso con il conferimento della cittadinanza onoraria di fratel Giuseppe Calabretta a cui il neo gruppo consiliare del “megafono” esprime le congratulazioni e il ringraziamento per il lavoro svolto da quando è a Regalbuto per la formazione dei giovani.” Fratel Giuseppe – dichiara Trovato –ci ha fatto capire che solo mettendo in campo con amore la propria azione si possono realizzare obiettivi altrimenti impensabili e testimoni di ciò che è stato realizzato sono le tante generazioni di giovani che immancabilmente sono transitati da quella palestra fatta di valori cristiani” .

Pubblicato in Notizie

Alla presenza di un folto pubblico e di tanti volontari del Centro giovanile è stata conferita la cittadinanza onoraria a fratel Giuseppe Calabretta (83 anni) fondatore del centro Lasalliano a Regalbuto. La cerimonia si è svolta presso l'aula consiliare alla presenza del sindaco Francesco Bivona, della giunta e dell'intero consiglio comunale presieduto da Vito Maida. Come si ricorderà proprio grazie all'impegno di fratel Giuseppe, nel lontano settembre del 1992, venne accolta la richiesta dell'allora Provincia Romana dei fratelli delle scuole cristiane per l'inaugurazione del centro giovanile, che tutt'oggi è il punto di riferimento di tanti regalbutesi. Appena due anni dopo fu costituito anche il gruppo educatori volontari che proprio all'interno del centro ha curato e cura tutte le attività che in esso si svolgono giornalmente. Un fondamentale centro di aggregazione sociale e culturale che continua a raccogliere ed educare gran parte dei giovani del nostro paese.“Un centro che, oltre a formare i nostri ragazzi – ha evidenziato il sindaco Bivona – è riuscito con dei progetti mirati a qualificare e avviare all'attività lavorativa diversi concittadini.Fratel Giuseppe è certamente una delle colonne portanti non solo del centro Lasalliano, ma anche dell'intera comunità regalbutese – conclude Bivona – e per i suoi insegnamenti e le qualità umane di questo grande uomo consegniamo ufficialmente le chiavi della nostra cittadina”. Visibilmente emozionato fratel Giuseppe ha ringraziato i presenti e le autorità che hanno organizzato la cerimonia istituzionale, ribadendo il proprio impegno a proseguire il lavoro di coordinamento di tutte le attività del centro che, nonostante le difficoltà gestionali, ha saputo ritagliarsi un ruolo fondamentale nella crescita delle giovani generazioni.

Pubblicato in Notizie

Il consiglio comunale di Regalbuto ha approvato la delibera di adesione al patto dei Sindaci. Presenti 12 consiglieri su 15 l’atto è stato votato all’unanimità dei presenti con la sola eccezione del gruppo “Uniti per Regalbuto” , che in polemica con la maggioranza avevano abbandonato l’aula.Un consiglio comunale che si è aperto con la dichiarazione dei consiglieri Federico Nasca e Pina Trovato che hanno ufficialmente costituito il gruppo del Megafono lasciando di fatto il gruppo “Uniti per Regalbuto”. Ma torniamo alla riunione di lunedì sera con il consiglio che ha “sposato” il progetto voluto dalla giunta Bivona rafforzando il proprio impegno per la sostenibilità ambientale.L’iniziativa, lanciata nel 2008 dalla Comunità Europea, impegna i comuni, responsabili direttamente o indirettamente di oltre il 50% delle emissioni di gas serra derivanti dall’uso dell’energia nelle attività umane, nella lotta contro il cambiamento climatico, migliorando in maniera significativa l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. “Un’iniziativa certamente impegnativa”- ha evidenziato l’assessore Teresa Perra – ma dalla quale non vogliamo esimerci. Anche noi intendiamo fare la nostra parte, contribuendo concretamente ad avviare una serie di azioni che consentiranno una riduzione graduale delle emissioni di anidride carbonica nell’aria che respiriamo. E’ fondamentale che i Comuni si esprimano per una svolta nelle politiche di rispetto della natura e di tutela dell’habitat in cui dobbiamo continuare a vivere”.Siamo Assolutamente contrari all'adesione al "Patto dei Sindaci"-dichiara il capogruppo di Uniti per Regalbuto Sassano- in quanto non è altro che un inutile "carrozzone politico". Con questo patto deve essere redatto il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), per fare ciò i comuni, non hanno al proprio interno le competenze necessarie e quindi dovranno o elargire qualche incarico esterno oppure tramite un progetto regionale di dubbia fattibilità per copertura finanziaria saranno chiamati nei comuni 2500 persone che dovranno occuparsi di ciò: altro precariato? Se di futuro dell'aria che respiriamo -continua Sassano-si vuole parlare credo che sia il caso che si inizi dalle piccole cose: piccoli interventi di manutenzione e miglioramento degli impianti elettrici degli edifici comunali; continuare con l'installazione di Pannelli solari Fotovoltaici; attività di animazione e sensibilizzazione sulle tematiche energetiche; adozione di mezzi pubblici e veicoli comunali a basso imbatto ambientale con una piano pluriennale per la sostituzione dei mezzi già in uso; migliorare l'organizzazione interna degli uffici e dell'orario di svolgimento dell'attività lavorativa."I soggetti che aderiscono al Patto, partendo da un inventario di base delle emissioni, sviluppato in base ai consumi di energia elettrica in un determinato anno preso a riferimento, redigeranno il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), implementando l’efficienza energetica e le azioni per la promozione dell’energia rinnovabile sia nei settori privati che pubblici, impegnandosi ad attuare un’intensa campagna di sensibilizzazione al risparmio energetico rivolta all’intera comunità.

Pubblicato in regalbuto

Migliorare la fruizione turistica di Regalbuto attraverso una nuova segnaletica stradale. Un obiettivo reso possibile dal finanziamento di un progetto realizzato dall'amministrazione comunale ed interamente finanziato dalla Regione Siciliana.Un piano finalizzato alla promozione di opere pubbliche atte a consentire la migliore fruizione turistica del territorio regalbutese, attraverso la valorizzazione delle aree urbane, riqualificando e migliorando la qualità del tessuto urbano, affinché non vengano vanificate, tra l'altro, tutte quelle azioni per l'attivazione, la riqualificazione e l'ampliamento dell'offerta ricettiva locale e delle correlate attività di completamento.I lavori di rifacimento di parte della segnaletica stradale ed in particolare di quella turistica, sono stati avviati già la scorsa settimana con l'installazione dei primi tabelloni con le indicazioni principali soprattutto per il raggiungimento del lago Pozzillo e dell’area sportiva attrezzata. La valorizzazione del territorio e delle nostre bellezze naturalistiche artistiche ed architettoniche – evidenzia il sindaco Francesco Bivona – passa innanzitutto da una adeguata segnaletica turistica. Abbiamo già il grosso problema delle strade provinciali che condizionano il flusso verso le nostre zone, ma non riusciremmo a promuovere alcuna bellezza senza dare il minimo delle indicazioni per arrivarci”.Nei giorni scorsi sono state eliminate decine di segnaletiche ormai in disuso e fuori norma, durante la prossima settimana verranno sostituite anche le indicazioni delle chiese con l’aggiunta dei sistemi di QRCode (Quick Read Code), codici a barre bidimensionali, che permettono l’immediata fruibilità di informazioni in diverse lingue relative al bene artistico con l’uso di un comunissimo smartphone. Regalbuto sarà così uno dei pochi comuni siciliani che utilizzano questa tecnologia per fornire in maniera completa informazioni turistiche ai visitatori.

Pubblicato in Notizie

In Italia ci sono 3500 docenti malati di malattie invalidanti, docenti inidonei all'insegnamento. Il nuovo decreto della vergogna dal Miur. [Marina Boscaino]

C'era la volta la scuola luogo educativo, culturale, di crescita ed emancipazione. La scuola in cui erano previsti spazi, tempi, modalità di relazione e di condivisione, fuori dalla classe.... La scuola che si attrezzava per essere campo di confronto, di stimolo, di ricerca, di pluralismo. La scuola dei diritti tutelati: il diritto all'apprendimento dei ragazzi, il più sacrosanto; e quello al lavoro dei docenti.

  Con le nostre risorse, anche quando i tagli agli organici sono diventati una certezza e la scuola ha imparato a fare i conti con alcuni eufemismi - "razionalizzazione e semplificazione", prima di tutto, etichette vincenti che hanno ammantato di "modernità" l'operazione di riduzione brutale che la scuola dello Stato ha subito negli ultimi anni - abbiamo sempre badato a garantire l'attività di strutture interne alla scuola, come le biblioteche e i laboratori, che sono stati in molti casi presidi di cultura, democrazia e cittadinanza non solo per gli istituti, ma anche per i territori.

Pubblicato in Prima Pagina

Tutte le Province siciliane saranno abolite per approdare ai Liberi Consorzi tra comuni. L’approvazione della legge, un articolo unico composto da 4 commi (ieri il voto finale a Palazzo d’Orleans), prevede la sospensione del rinnovo elettorale e la nomina di commissari. Al momento non c’è dato sapere, nei dettagli, il meccanismo della formazione dei Consorzi e in particolare i criteri territoriali e il numero degli abitanti per la loro istituzione (intorno ai 150mila). Il bello verrà quando tanti comuni, che da sempre hanno avuto la pretesa di divenire capoluoghi, si faranno avanti per mettere insieme quanti più “campanili” per raggiungere il quorum. Gela con i suoi 80mila abitanti è già a metà dell’opera. Ma Sciacca, Modica, Licata, Capo d’Orlando, Milazzo, Caltagirone ecc., avranno un bel da fare per raggiungere il traguardo.La legge regionale n° 9/1986, la cosiddetta legge Curcio, prevedeva “l’aggregazione dei comuni siciliani in Consorzi, dotati della più ampia autonomia amministrativa e finanziaria, operanti in territori di dimensioni sovra comunali, storicamente integrati o suscettibili d’integrazione […] e l’attuazione di una comune programmazione economica e sociale” (art.4). Tra i requisiti vi era la continuità territoriale ed una popolazione residente di 230 mila abitanti (art.5). Dopo 27 anni dall’emanazione della predetta legge 9, nessun Consorzio è stato costituito, malgrado i vari tentativi di tanti grossi comuni, soprattutto Gela e Caltagirone. Un lungo e articolato resoconto sulle attività svolte nei due anni e mezzo trascorsi, e sullo sviluppo della città, in tutti i settori socio-economici, per gli anni che rimango a completamento della sindacatura, è stato divulgato dal sindaco Paolo Garofolo, dal titolo “Patto per la Città”.

Pubblicato in Dal Territorio

Prosegue la presentazione di alcuni cognomi contenuti nel libro di prossima pubblicazione "Cognomi di Regalbuto, Catenanuova, Centuripe" di Francesco Miranda in questa puntata i cognomi di ZAMMATARO - NATOLI E FAZIO

Zammataro

Questo cognome, noto soprattutto in Sicilia, ha numerose varianti: Sambataro, Sammataro, Zamataro, Zambataro. E' presente in 59 comuni e, oltre che in Sicilia, ha diramazioni in Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto. In Sicilia è presente soprattutto nel catanese (21 comuni, Adrano, Catania, Biancavilla, ecc.), poi nell'ennese (Troina, Catenanuova, Centuripe, Aidone, Piazza Armerina, Enna, Regalbuto), nel messinese (Milazzo, Reitano, Pace del Mela, ecc.), nel palermitano (Palermo, Carini), nel siracusano.

Il cognome deriva probabilmente dal mestiere di custode di vacche ed ha origini arabe dove il termine zahamat vuol dire, appunto, vacca, mucca. Alcuni lo danno invece derivato dal termine greco-bizantino examitos (sei fili), con il significato di artigiano tessitore, che intreccia fibre. Ancora oggi nel catanese zammataro è colui che intreccia fibre di foglie d'agave, per costruire cestini tipici; zzammara, infatti, è il nome dialettale dell'agave e, zammara è il nome di una contrada, posta fra Tarderia (CT) e Trecastagni (CT), dove crescono spontaneamente numerose queste piante.

Pubblicato in Cognomi