Articoli filtrati per data: Novembre 2024
Milano, Cremona e Monza sono le province più inquinate d’Europa
In vista della strategia Zero pollution vision for 2050, l’Unione europea prevede di ridurre del 55% le morti premature legate all’inquinamento atmosferico entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005. Al momento, parliamo di circa 300mila decessi ogni anno, nell’Unione, soltanto a causa del particolato fine. Si tratta di una delle sostanze inquinanti più pericolose e insidiose perché, a causa delle sue dimensioni ridotte (di pochi millesimi di millimetro), riesce a penetrare in profondità nel sistema respiratorio umano.
Nonostante la crescente consapevolezza del rischio posto dall’inquinamento atmosferico e i numerosi sforzi per contrastarlo, la situazione è ancora oggi molto grave. Più del 98% della popolazione europea vive in zone dove la concentrazione di Pm2.5 supera i limiti stabiliti dall’organizzazione mondiale della sanità (Oms), ovvero di 5 microgrammi ogni metro cubo di aria. Le zone più inquinate si trovano nell’Europa centrale e in alcune metropoli, ma tra tutte è la pianura padana a registrare i valori più elevati nonché uno dei più marcati peggioramenti degli ultimi anni.
È quanto è emerso da una ricerca condotta insieme ad altre 6 redazioni dello European data journalism network (Edjnet), sotto la direzione di Detusche Welle. In questa analisi ci focalizziamo sui paesi del continente che fanno parte dell’Ue, anche se nell’analisi originale sono stati inclusi anche dati relativi a: Serbia, Montenegro, Bosnia ed Erzegovina, Albania, Kosovo, Svizzera, Turchia, Liechtenstein, Norvegia, Islanda, Ucraina, Moldavia e Macedonia del nord. Secondo l’Oms, l’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio per la salute in Europa. Come stima la commissione europea, il suo costo è pari ad almeno 330 miliardi di euro l’anno e grava fortemente sul sistema sanitario. Tra le varie sostanze presenti nell’atmosfera, il particolato è uno dei più pericolosi. L’esposizione prolungata a questo agente causa infatti danni a molti apparati del corpo umano come quello circolatorio e respiratorio, ma provoca anche l’insorgere di patologie del sistema centrale e di quello riproduttivo. Tra le relazioni più frequentemente attestate ci sono i tumori ai polmoni, le ischemie e gli attacchi cardiaci, ma anche disturbi respiratori cronici come l’asma. La tossicità è ancora più elevata nel caso del Pm2.5, ovvero quello con il diametro più ridotto (2,5 micrometri), che permette alle particelle di intrufolarsi in profondità nei meandri del corpo umano.
Ha vinto il premio Campiello.
Portella della Ginestra è sito di interesse culturale.
Il Memoriale di Portella della Ginestra ha ottenuto il riconoscimento di "sito di interesse culturale". Si conclude così positivamente la pratica avviata qualche mese fa ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, "sia per il suo riferimento con la storia, sia quale testimonianza unica dell’identità e della storia delle istituzioni collettive".
«Il nostro appello - dice il presidente della Regione, Renato Schifani - è stato accolto e non possiamo che esserne soddisfatti. Si tratta di un riconoscimento importante perché parliamo di un luogo che è simbolo della lotta alla mafia e della lotta contro quelle forze reazionarie che hanno tentato di soffocare lo sviluppo della Sicilia e il benessere del suo popolo. Il Memoriale testimonia l'impegno civile dei siciliani che non si sono mai arresi all'ingiustizia, anche pagando il prezzo più alto. Questo riconoscimento, da noi fortemente voluto, testimonia altresì la volontà del governo, che ho l'onore di presiedere, di combattere ogni giorno contro qualsivoglia forma di illegalità che mortifica le aspirazioni di un popolo, il nostro, laborioso e pacifico che vuole solo liberarsi da sfruttatori e criminali».
«Attraverso questo provvedimento, - aggiunge l'assessore ai Beni culturali e all'identità siciliana, Francesco Scarpinato che ha avviato l'iter - abbiamo voluto dare il giusto riconoscimento a una comunità che ha pagato la sua libertà con il sacrificio della vita. Oggi, più che mai, è fondamentale diffondere il messaggio e l’importanza di lottare contro ogni forma di criminalità e di uscire dalla logica dell’indifferenza».
Il Memoriale, che ricade nel territorio di Piana degli Albanesi, nel Palermitano, testimonia l’evento drammatico che ha segnato una pagina della storia nazionale. I sassi di Portella portano le tracce, ancora vive, di quel crimine consumato il primo maggio del '47 dalle forze reazionarie e mafiose che armarono la mano del bandito Giuliano per fermare il movimento contadino che, in quel periodo, lottava per la riforma agraria e la libertà politica e sociale delle masse più diseredate.
Il sito, divenuto simbolo della prima strage in Sicilia nel secondo dopoguerra, era già stato inserito, a partire dal 2010, nel Registro delle eredità immateriali di Sicilia (Reis) dell’assessorato ai Beni culturali. Ideato e realizzato tra il 1979 e il 1980 da Ettore de Conciliis (Avellino, 1941), con la collaborazione del pittore Rocco Falciano (Potenza, 1933) e dell’architetto Giorgio Stockel (Milano, 1938), l’opera si distingue per l’approccio emotivo al paesaggio e per una progettualità che mira, attraverso l’esaltazione della scarna fisicità del suolo, a rimarcare la solennità sacrale del posto dominato da una quiete in cui si propaga l’eco della violenza che travolse questi spazi.
Per la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Palermo, che ha curato l’iter, quest’opera è «un esempio di come si possa rappresentare un evento senza scadere nella retorica celebrativa e lontani dal monumentalismo urbano costruendo, invece, un luogo identitario nel quale la comunità, condividendo la memoria del vile attentato perpetrato in quel sito, riconosce se stessa e, rivivendo il dolore di quel giorno, preserva il ricordo dall’oblio».
L'Assessore Elena Pagana in visita a Regalbuto.
Nei giorni scorsi il circolo di Fratelli d' Italia di Regalbuto ,ha ricevuto la visita dell'Assessore Regionale Elena Pagana con la quale si sono affrontati diversi argomenti ed è stata l'occasione per programmare le prossime attività e le iniziative che i tesserati al circolo intendono organizzare. Intanto procede la campagna dei tesseramenti al partito di Giorgia Meloni che a Regalbuto sta procedendo con un già buon numero di adesioni.
Stefano Cirillo eletto segretario regionale della Democrazia Cristiana Sicilia.
La sua nomina per acclamazione è avvenuta alla fine del congresso regionale della Democrazia Cristiana che si è svolto quest'oggi a Palermo. Stefano Cirillo ( al centro della foto) così succede al commissario della DC Totò Cuffaro e sarà affiancato nella segreteria dall'On. Ignazio Abbate e Angela Cocita - vicesegretari e dall'On. Carmelo Pace con il compito di Segretario Organizzativo. La DC del territorio di Enna ,presente al congresso regionale con una folta delegazione , si congratula con nuovi eletti augurando loro buon lavoro.
Carmen Madonia neo commissario straordinario del libero consorzio dei Comuni di Enna.
Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha nominato i nuovi commissari straordinari dei sei Liberi consorzi dei Comuni. Sono tutti dirigenti generali della Regione in servizio, in attuazione della nuova normativa approvata dall’Ars.
Lampedusa. Il segno della solidarietà espresso da un pompiere.
Doveva andare a cena con amici, lo attendeva una grigliata di sgombro, quando, all'improvviso, ieri sera, s'è ritrovato davanti casa una decina di giovani del Burkina Faso che chiedevano da mangiare. Anche loro si erano allontanati dall'hotspot di contrada Imbriacola ed erano in cerca di cibo."Erano stremati, ma soprattutto affamati - racconta il vigile del fuoco Antonello Di Malta - uno di loro si è messo in ginocchio chiedendo da mangiare". Di Malta ha rinunciato alla sua cena con amici, è rientrato a casa e, assieme alla madre, ha preparato una spaghettata.
"Li ho fatti accomodare nella veranda di casa mia - racconta Di Malta - e abbiamo cenato con loro. Avevano una fame pazzesca.
Ma questa cosa la stanno facendo tutti, o quasi, i lampedusani.
Perché tutti diamo una mano". Di Malta, nonostante avesse una serata programmata già da un po', non se l'è sentita, e lo dice chiaramente, "di lasciarli senza mangiare". "Mi hanno raccontato di essere originari del Burkina Faso, di essere partiti da Sfax e che hanno fatto un viaggio di 4 giorni. Alcuni dei miei ospiti erano arrivati ieri mattina, altri erano qui da due giorni".
ANSA