Articoli filtrati per data: Novembre 2024

" A una domanda che ci è stata posta da un nostro tifoso , su quale impianto sportivo disputeremo il prossimo campionato di prima divisione femminile, abbiamo risposto che ad oggi non lo sappiamo".  Può sembrare un assurdo , però è la situazione che vivono le ragazze della Scuola di Pallavolo Regalbuto , le quali , a meno di un mese dall'inizio del prossimo campionato di prima divisione , al quale si sono iscritte, non hanno avuto risposta circa l'utilizzo del terreno di gioco del Palazzetto dello Sport. "  La pallavolo a Regalbuto vive dal lontano 1984 , quando cioè l'allora assessore Gaetano Bisignano volle fondare la storica Libertas Regalbuto riuscendo a coinvolgere un gran numero di ragazze che avevano costituito la prima società sportiva femminile nata a Regalbuto. Da allora la pallavolo , tranne qualche breve periodo di pausa, non si è più fermata e ancora oggi può contare su un vasto settore di mini volley e sulla prima squadra che , dopo tre anni di non partecipazione, quest'anno si avvia a disputare il campionato di prima divisione. " La nostra richiesta - ribadisce il presidente del sodalizio . Agostino Vitale , è limitata a disporre del terreno di gioco  le domeniche pomeriggio oppure i sabati , quando l'impianto non è utilizzato dalla società che milita nel campionato nazionale di serie A. Ancora però non abbiamo ricevuta nessuna risposta  , nonostante le sollecitazioni . Personalmente ho visto nascere il palazzetto dello sport di Regalbuto. Esso è la cornice ideale per molti sport e tra questi il volley , un palazzetto che merita di essere conosciuto e apprezzato anche nell' ambito di altri sport , perchè attualmente è uno dei migliori , se non il migliore esistente nel territorio di Enna e oserei dire tra quelli del territorio di Catania  e Caltanissetta. Ricordo a me stesso - continua - quando la Federvolley Sicilia lo avrebbe voluto tra gli impianti a disposizione delle rappresentative siciliane  per la sua naturale posizione , al centro dell' Isola. L'urgenza di poter disporre dell'impianto è dettata anche  dal fatto di poter disputare qualche amichevole di precampionato per consentire alla squadra di " prendere le misure" in vista delle gare ufficiali. Vogliamo però essere fiduciosi che nel corso della settimana arriverà la attesa firma della convenzione da parte dell'ufficio competente al rilascio delle autorizzazioni degli impianti sportivi, altrimenti saremo costretti a chiedere ospitalità ai Comuni a noi vicini ." 

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Vogliamo condividere l'articolo apparso su quotidiano " formiche" a firma di Giorgio Merlo , sulla unità dei centristi. 

Ormai siamo abbastanza abituati, e lo ripetono gli stessi opinionisti commentatori e sondaggisti, almeno quelli più autorevoli e meno compiacenti, che le mode politiche e i relativi successi elettorali hanno una durata rapida e a scadenza ravvicinata. Ovvero, le stagioni politiche si susseguono rapidamente e il destino, la popolarità e il consenso dei vari capi partito è mutevole ed esposto al vento del rapido successo e poi dell’altrettanto veloce sconfitta ed inabissamento. È persin inutile ricordare i singoli casi degli ultimi anni talmente sono noti e conosciuti. Ora, c’è un campo politico attualmente ancora frammentato e diviso ma che lentamente, e progressivamente, potrà ricomporsi e riaggregarsi. È il campo del Centro, o dei moderati, o dei riformisti che non urlano e, in definitiva, di tutti coloro che non si riconoscono nell’attuale “bipolarismo selvaggio”, nella radicalizzazione del conflitto politico e nei paladini degli “opposti estremismi”. Insomma, coloro che, al contrario, propendono e si riconoscono in una concezione “mite” e “temperata” della politica, per dirla con la storica e sempre attuale cultura politica del cattolicesimo popolare.

Un progetto, questo, che non può essere cavalcato dall’ennesimo capo politico che dispensa promesse e rivoluzioni immediate, o dal populista di turno che poggia la sua fortuna politica ed elettorale sulla distruzione e la cancellazione del passato e né, tantomeno, su un progetto radicalmente disancorato dalla realtà. Certo, la ricomposizione di tutti i centristi riformisti e democratici, oggi solo potenziale, si poggia sul ritorno della politica, delle sue antiche categorie e dei suoi istituti tradizionali: ovvero, partiti democratici e radicati nei terrori; classi dirigenti autorevoli e non improvvisate o casuali; e, in ultimo, il ritorno delle culture politiche schiettamente riformiste e con una spiccata cultura di governo.

 

Un progetto che, però, già si intravede all’orizzonte e che non può fermarsi, come ovvio ed evidente, di fronte ai rancori personali e alle fanciullesche e adolescenziali incomprensioni tra i vari capi partito di questo campo politico. E che non può essere e non sarà sacrificato sull’altare delle piccole convenienze personali, o di corrente, o di gruppo o di partito. Perché quando si delinea un progetto politico, una prospettiva politica, un processo di riaggregazione dei vari spezzoni oggi ancora divisi in molti rivoli nei vari partiti, non c’è alcun dubbio che i pregiudizi e le pregiudiziali personali sono destinati a cadere come birilli. È di tutta evidenza che l’unità delle forze centriste, democratiche e riformiste avviene attorno ad una piattaforma alternativa al populismo – in tutte le sue svariate manifestazioni – e alla cultura massimalista ed estremista. Un progetto, lo ripeto, che quasi si impone a fronte di una riorganizzazione che coinvolge l’intero quadro politico italiano.

 

Infine, è utile ricordare che un contributo determinante per riaggregare questo campo politico, culturale, sociale e programmatico ancora irresponsabilmente frammentato e diviso, può essere offerto dalla cultura e dalla iniziativa concreta che metteranno in campo i cattolici popolari, i cattolici sociali e i cattolici democratici. Oggi sostanzialmente irrilevanti ed inconsistenti nei vari partiti, a cominciare dal Partito democratico, ma che possono ritornare ad essere decisivi, ovviamente con altre culture politiche, per ricostruire il Centro e, soprattutto, una “politica di centro”.

Ecco perché, dopo i successi e gli inabissamenti rapidi del recente passato, forse oggi siamo alla vigilia di un nuovo progetto politico. Non più solitario e appaltato alle virtù salvifiche e miracolistiche di un capo ma al valore aggiunto di una comunità e di un popolo che crede in una prospettiva e, appunto in una riaggregazione di un campo politico. Da troppo tempo disperso, frantumato, polverizzato e in attesa di una rappresentanza politica ed organizzativa unitaria e coesa.

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Educare gli studenti ai valori della legalità, del rispetto della persona e delle differenze di genere, con particolare attenzione al fenomeno della violenza sulle donne, attraverso l'arte e la multimedialità. Si intitola “Arte. Di ogni Genere” il progetto promosso dall'assessorato regionale dell'Istruzione e della formazione professionale e finanziato con 4 milioni di euro, attraverso la sperimentazione di modelli didattici innovativi nelle scuole di ogni ordine e grado, che dovranno incidere sulle coscienze e sui comportamenti degli alunni.

«Anche la Sicilia registra un pesante dato riguardante la violenza sulle donne e diverse sono le azioni da mettere in campo per arginare questo fenomeno - afferma l'assessore regionale all'Istruzione, Mimmo Turano - tra le quali prioritariamente un’azione educativa e di sensibilizzazione alla cultura del rispetto della persona, delle differenze di genere e alla gestione dei conflitti. Gli alunni e le alunne dell'Isola avranno l'opportunità di frequentare laboratori e percorsi artistici, per poi realizzare elaborati e prodotti ispirati al tema del contrasto alla violenza di genere e alla violenza sulle donne. L’obiettivo finale è quello di sensibilizzare ed educare a riconoscere tutti quei comportamenti “al limite”, preludio di forme discriminatorie o violente, contribuendo alla formazione di una coscienza consapevole diffusa quale prezioso strumento di prevenzione e di guida alla positiva interazione sociale».

Nel dettaglio, la circolare del dipartimento regionale dell'Istruzione, dell'università e del diritto allo studio (consultabile a questo link) prevede che gli studenti possano frequentare un percorso composto da attività laboratoriali, seminari, giornate studio, visite tematiche, incontri con esperti di cinema, musica, teatro o altre forme artistiche, per realizzare prodotti finali con contenuti originali e inediti, appartenenti a cinque tipologie: illustrazione grafica, multimediale, testo scritto, testo teatrale con rappresentazione, composizione musicale con esibizione. Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado potranno presentare una sola proposta progettuale, per un importo complessivo non superiore a 15 mila euro, per realizzare uno o più prodotti, che saranno poi selezionati da apposite commissioni individuate per ciascuna tipologia di forma artistica/espressiva ed esposti durante una manifestazione finale a Palermo.

I percorsi potranno coinvolgere in partenariato altri soggetti tra cui istituzioni, forze dell'ordine, operatori e specialisti di settore, organizzazioni del terzo settore impegnate nell'affermazione dei valori della legalità e nel contrasto alla violenza verso le donne, ma anche esperti nei vari settori artistici. I progetti finanziati dovranno essere avviati durante l'anno scolastico 2023/2024 e concludersi entro il 31 ottobre 2024. È possibile inviare le domande al dipartimento regionale dell'Istruzione entro il prossimo 15 novembre all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Lunedì, 23 Ottobre 2023 12:52

A19, conclusi lavori su due viadotti.

Sono stati ultimati gli interventi di manutenzione straordinaria su due viadotti dell’autostrada A19 Palermo-Catania, tra gli svincoli di Tremonzelli e Irosa. Gli interventi che si sono conclusi lungo la carreggiata in direzione Catania hanno riguardato i due viadotti contigui denominati Passo Mattina I e Passo Mattina II e hanno comportato la deviazione del traffico a doppio senso di circolazione sulla carreggiata opposta. Effettuati l’adeguamento sismico delle strutture, mediante interventi su pile e pulvini (gli elementi tra impalcato e pile) e la sostituzione dei giunti di dilatazione.

«Grazie alla collaborazione di questo governo con Anas - aggiunge l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò - stiamo imprimendo un'accelerazione ai lavori che interessano la Palermo-Catania e questo ci consentirà di migliorare, in tempi ragionevoli, la mobilità e, quindi, la qualità della vita dei cittadini siciliani».

Secondo quanto riferito da Anas, da lunedì 23 ottobre, gli stessi interventi saranno avviati sui viadotti lungo la carreggiata in direzione Palermo, che verrà pertanto chiusa al traffico con istituzione del doppio senso di circolazione sulla carreggiata opposta, già ammodernata. 

Per la presenza ravvicinata di questo cantiere con lo svincolo di Tremonzelli si renderà necessaria, per tutta la durata dei lavori che si protrarranno sino alla fine dell’anno, anche la contemporanea chiusura della rampa in uscita per i veicoli provenienti da Catania. I mezzi pesanti diretti a Tremonzelli potranno uscire allo svincolo di Resuttano, mentre i mezzi di massa inferiore a 3,5 tonnellate potranno utilizzare quello di Irosa. Rimarranno consentite le manovre di entrata in autostrada per i veicoli diretti verso entrambe le direzioni e la possibilità di uscita dall’autostrada per i veicoli provenienti da Palermo. 

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“Un’attività nuova per la nostra Associazione quella di “Io non rischio- Buone Pratiche di Protezione Civile”, afferma il Governatore Santo Cantali. “Abbiamo deciso di aderire, infatti, a questa iniziativa promossa a livello nazionale proprio perché è un argomento che ci tocca molto da vicino. Essere preparati e, sapere cosa fare in caso di eventi calamitosi è di vitale importanza per ridurre, per quanto ci è possibile, gli effetti che ne derivano.
D’altro canto, il grande entusiasmo dimostrato dalla cittadinanza regalbutese nell’accogliere questa iniziativa ci ha dato conferma che, il nostro essere proattivi nel fornire alla comunità servizi sempre più pregnanti e fondamentali come quello di “Io non rischio” è di vitale importanza per creare una “macchina” solida e capace di affrontare qualsiasi emergenza proprio grazie alla sinergia tra volontari, già adeguatamente preparati e, cittadini in grado di attuare le buone pratiche di protezione civile!”

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Disponibilità a investire oltre un miliardo di euro per cofinanziare la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Il governo regionale all'unanimità lo ha confermato nella riunione di giunta di questa mattina. L'investimento consentirà alla Sicilia di compartecipare, con una quota del 10 per cento, alla costruzione dell'infrastruttura che collegherà l'Isola alla Calabria. Il costo complessivo dell'opera è stimato in circa 12 miliardi di euro. La Regione, nel dettaglio, contribuirà con un miliardo di euro provenienti da risorse della nuova programmazione del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, e con ulteriori 200 milioni frutto di economie relative a risorse nazionali per il ciclo 2014-2020 non ancora spese. 

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Via libera all’integrazione, con oltre 8,45 milioni di euro, del cofinanziamento regionale da destinare al Piano di investimenti per migliorare l'assistenza sanitaria attraverso la riqualificazione edilizia e tecnologica, ex art. 20 della legge 67/88. 

La Giunta Schifani ha così completato la dotazione finanziaria deliberata negli anni precedenti per la copertura in quota Regione (5% dell’investimento complessivo) degli interventi progettati dalle Asp e dalle Aziende ospedaliere dell’Isola. La parte restante della spesa, il 95%, sarà coperta con fondi statali.  Le somme stanziate, derivanti dall’avanzo di gestione del bilancio regionale da utilizzare per gli investimenti, sono state ripartite in tre anni: 422 mila euro per il 2023, 4,64 milioni nel 2024 e 3,38 milioni nel 2025.  

Per quanto riguarda gli interventi nell’ambito dell’art. 20 della legge 67/88, sarà questa la ripartizione degli investimenti, tra opere e forniture di attrezzature tecniche, nelle province dell’Isola: 102 milioni nel Trapanese, 81,5 nel Palermitano, 55 nel Catanese, 20 nell’Ennese, 17 in provincia di Caltanissetta, 13,4 nel Messinese, 12,4 nel territorio di Siracusa, 3,6 milioni nel Ragusano e 1,5 in provincia di Agrigento. 

La Giunta regionale, inoltre, ha approvato anche l’integrazione della quota  a carico del bilancio della Regione per la compartecipazione del 30% alla spesa per gli interventi ex art. 71 della legge 488/98: 281 mila euro nel complesso, da destinare ai Comuni di Palermo e Catania per la riqualificazione della spesa sanitaria.

 
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Disciplinare il sistema delle strutture turistico ricettive in Sicilia allineando la Regione al resto d’Italia e aggiornando le norme ormai superate. È questo l'obiettivo del disegno di legge di iniziativa governativa approvato dalla giunta Schifani nel corso dell’ultima seduta su proposta dell’assessore al Turismo Elvira Amata.Il disegno di legge classifica le diverse tipologie di strutture ricettive distinguendo tra alberghiere, extralberghiere, del turismo nautico e le locazioni turistiche, abrogando o modificando le norme in contrasto oppure ormai superate. Una specifica disciplina è prevista per gli alloggi nautici diffusi che offrono pernottamenti e altri servizi di accoglienza a bordo di imbarcazioni. Dopo l’approvazione della legge, sarà un decreto dell’assessore a fissare, tra gli altri, i criteri per la classificazione e i requisiti minimi obbligatori.

 «Il settore dell’accoglienza turistica negli ultimi anni si è diversificato sempre di più andando oltre le strutture ricettive più classiche – dichiara l’assessore Amata –. Per questo, riteniamo non più rinviabile una disciplina del settore che possa portare la Sicilia al passo con i tempi venendo incontro sia alle esigenze degli imprenditori sia a quelle dei turisti. Questa è la direzione nella quale intendiamo muoverci, coerentemente con le iniziative varate a livello nazionale».

Tra le norme contenute nella legge c’è anche quella che semplifica le procedure di avvio delle attività con la presentazione della Scia al dipartimento regionale del Turismo che verificherà, successivamente, la sussistenza dei requisiti dichiarati dalla struttura per la sua classificazione. Per quanto riguarda le funzioni di vigilanza e controllo sulle norme, queste saranno affidate oltre che al dipartimento del Turismo anche agli enti locali competenti che potranno sanzionare le strutture e riscuotere gli importi. Un’altra delle novità riguarda, infine, l’istituzione del Codice identificativo regionale. Il Cir sarà adottato da tutte le strutture che dovranno esporlo all’esterno e renderlo visibile sui propri siti internet. Il ddl elimina, inoltre, la riclassificazione quinquennale.

 
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Il governo procederà alla nomina dei manager delle aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche siciliane entro la scadenza degli attuali mandati. La precedente proroga degli incarichi si era resa necessaria perché la Commissione regionale per la selezione dei candidati idonei alla nomina a manager non aveva ancora concluso la procedura valutativa.

Questo lavoro è stato portato a termine e il governo regionale rispetterà i tempi per procedere alle nomine dei direttori generali, secondo le norme di legge, affinché siano al più presto nel pieno delle loro funzioni, così da poter dare, nell'ampio arco temporale garantito dal loro mandato, un contributo di efficienza e visione strategica per il rilancio della sanità.

 
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Quindici milioni di euro dalla Regione per misure volte a contrastare la povertà in Sicilia. L'assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro ha pubblicato tre Avvisi pubblici per l’assegnazione. In particolare, cinque milioni di euro sono stati stanziati per l’erogazione di interventi in favore di singole persone e nuclei familiari in condizioni di particolare disagio socio-economico, di marginalità e di esclusione sociale; 2,5 milioni di euro, per l’accoglienza temporanea, a carattere residenziale e semiresidenziale, di singole persone e nuclei familiari, nelle more della presa in carico da parte dei competenti servizi sociali; e 7,5 milioni di euro da destinare agli enti impegnati direttamente nell’erogazione di pasti e generi alimentari, ovvero nell’organizzazione e nella gestione di reti di raccolta e redistribuzione, a favore di singole persone e nuclei familiari.

«Queste risorse - dichiara l'assessore regionale alla Famiglia e alle politiche sociali Nuccia Albano - serviranno per dare risposte concrete alle migliaia di persone che in Sicilia vivono in stato di povertà. La Regione ha messo in atto tutte le procedure amministrative per dare attuazione, attraverso questi progetti integrati, alle misure di sostegno nella consapevolezza dell’acutizzarsi del fenomeno. In Sicilia, infatti, il tasso di povertà diffusa e di degrado sociale ha raggiunto percentuali preoccupanti e sono sempre più numerose le famiglie a rischio di indigenza o di esclusione sociale, così come crescono i dati relativi all'uso di crack tra i giovanissimi e alla microcriminalità. Attraverso questi avvisi, vogliamo garantire un'abitazione, fornire un minimo sostegno alimentare a chi non ha più nulla, contrastare la devianza e la dispersione scolastica. Abbiamo il dovere di sostenere le persone in condizione di fragilità. Lasciarle sole significherebbe impoverire ancora di più la Sicilia ed abbandonarla al rischio di gravissime tensioni sociali. Cercheremo, in futuro, di stanziare maggiori risorse per gli interventi in modo di ampliare territorialmente i fruitori».

Le azioni del primo avviso, a sostegno delle persone in condizione di isolamento ed esclusione sociale per un totale di 5 milioni di euro, sono rivolte ai singoli enti secondo tre linee di intervento. La prima, prevede percorsi di assistenza socio-educativi e socio-culturali, anche in funzione di orientamento, per l’accesso ai servizi  sociali e socio-sanitari (compresi assistenza domiciliare e inserimento nell’ambito dei programmi di inclusione sociale) e prevede la richiesta di contributi fino a un massimo di 80 mila euro; la seconda linea di intervento comprende percorsi di contrasto alla devianza, alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, nonché di inserimento nell’ambito dei programmi di inclusione sociale già esistenti, con un importo massimo di 150 mila euro. Infine, la terza area include un intervento specifico di completamento delle misure già attive ed è rivolto, in particolare, all’individuazione di risorse sociali (famiglie e istituzioni della società civile) che possano svolgere attività di affiancamento agli enti del Terzo settore e alle famiglie destinatarie finali del supporto, anche con forme di "affido educativo a tempo definito"; anche in quest'ultimo caso può essere richiesto un importo massimo di 80 mila euro.

I destinatari del secondo avviso pubblico, che ammonta a 2,5 milioni di euro, sono singole persone e nuclei familiari in condizioni di particolare disagio socio-economico, di marginalità ed esclusione sociale, anche con particolare riferimento ai casi per i quali gli interventi già previsti da altre disposizioni risultino inidonei e/o insufficienti. I beneficiari finali dovranno essere indicati dai Servizi sociali del Comune di riferimento e, in ogni caso, l’indicatore della loro situazione economica (Isee) non deve essere superiore a seimila euro.

Infine, il terzo avviso, per un totale di 7,5 milioni di euro, è destinato alle misure d'intervento straordinario per i casi di indigenza, bisogno ed emergenza alimentare. Il contributo verrà assegnato ad ogni singolo ente e non potrà superare, comunque, la somma di un milione di euro. L’intervento prevede 1,5 milioni di euro in favore degli enti impegnati nell’erogazione diretta di pasti, nonché di generi alimentari, a favore di singole persone e nuclei familiari, ovvero nell’organizzazione e nella gestione di reti di raccolta e redistribuzione dei predetti generi, agli enti impegnati direttamente nell’erogazione, la cui attività è svolta in una provincia della Regione; 2 milioni di euro, in favore degli enti impegnati nell’erogazione diretta di pasti nonché di generi alimentari a favore di singole persone e nuclei familiari, ovvero nell’organizzazione e nella gestione di reti di raccolta e redistribuzione dei predetti generi, agli enti impegnati direttamente nell’erogazione la cui attività è svolta in due/tre province della Regione; infine 4 milioni di euro, in favore degli enti impegnati nell’erogazione diretta di pasti nonché di generi alimentari a favore di singole persone e nuclei familiari, ovvero nell’organizzazione e nella gestione di reti di raccolta e redistribuzione dei predetti generi, agli enti impegnati direttamente nell’erogazione la cui attività è svolta in quattro o più province della Regione.

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