I primi dieci anni del rifugio per cani "Arca di Noè"
" Quest'anno ricade il decimo anniversario dalla nascita del Centro per cani " Arca di Noè" di Regalbuto, fondato da Nuccio e Franca . Dieci anni durante i quali dall'Arca sono arrivati migliaia di cani randagi senza una casa. Abbiamo chiesto a Nuccio di ricordare questi dieci anni : In realtà ne sono passati 25 di anni ! Ancora ricordo quegli Occhi di quell'anima buttata di lato in quella strada ancora agonizzante, uscì dalla macchina e lo soccorsi portandolo dall'unico veterinario che conoscevo, ma fu troppo tardi. Ebbene sì, da allora ogni volta che che percorrevo quella strada, lo sguardo si posava lì dove soccorsi quel cane , ma per fortuna non ne vidi più agonizzanti, ma di vaganti si ! Di giorno , di sera, con la neve, con la pioggia affamati e da lì presi l'abitudine che tutt'ora mi porto dietro, cioè scatolette come cibo e pipette per i parassiti. Ormai le persone sapevano che se c'è un cane che stava male o una cucciolata da dare, la porta di Nuccio e Franca era sempre aperta. La casa era troppo piccola per tutti i randagi che ci portavano ,per mia sorella Franca era diventato un impegno che non gli permetteva più di vivere la normale quotidianità e quindi serviva spazio e fu così che pensai a un rifugio dove poter ospitare in sicurezza queste anime, dove ci potesse essere la presenza di un veterinario e quindi potevamo curarli , vaccinarli, dove potevamo fare un bagno caldo e quindi ripulirli , spucciarli e poter dare quell'amore che solo in una casa e con i giusti strumenti si potesse fare. Fu così che nacque L' Arca di Noè un rifugio ormai sinonimo di qualità, che ha trovato casa a migliaia Anime cani e gatti, un organizzazione che con i propri mezzi di soccorso a riempito tantissime piazze siciliane, assistendo Le Asp per le microcippature e affiancando le associazioni per le giornate di sensibilizzazione, è stata scelta dal C.S.M. provinciale ( centro salute mentale) per fare dei progetti di inserimento al lavoro, e una struttura lider per standard strutturali e qualitativi , un rifugio dove il benessere animale và messo al primo posto. Nuccio Spitaleri che è anche il presidente dei rifugi riuniti Sicilia (associazione di categoria) insieme alla moglie Mariangela sono i gestori e quindi il riferimento del rifugio , Ma sono circondati da una famiglia che amano e vivono da sempre con degli animali e immersi nella natura. L'immaginazione del nostro futuro lo potrei descrivere con tre C Curare ,coccolare , casa . ( Prenderci cura ,riempirli di coccole per poi trovargli una famiglia).
9 Maggio. Oggi si ricordano le vittime del terrorismo.
Oggi, 9 maggio ricorre la giornata Giornata in memoria delle vittime del terrorismo. Non può passare sotto silenzio il martirio di Aldo Moro politico italiano della Democrazia cristiana, più volte presidente del Consiglio, sequestrato e poi ucciso dai terroristi delle Brigate rosse trentotto anni fa, a Roma. Il 9 maggio 1978 in via Caetani, fu ritrovato il suo corpo nella Renault rossa. Quella foto ha fatto il giro del mondo. Nel 2007 il Parlamento italiano ha riconosciuto il 9 maggio "Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice".
La Repubblica italiana con la Legge 4 maggio 2007, nr. 56 riconosce il giorno 9 maggio, anniversario dell’uccisione dell’Onorevole Aldo Moro, quale “Giorno della Memoria” delle vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice. La giornata è stata istituita per ricordare e tributare il riconoscimento del Paese alle vittime nonché il sostegno morale e la vicinanza umana alle loro famiglie. Sono considerati vittime del terrorismo i cittadini italiani, stranieri o apolidi, deceduti o feriti a causa di atti terroristici avvenuti nel territorio nazionale, e i cittadini italiani deceduti o feriti per atti terroristici avvenuti in territorio extranazionale. Si è trattato di una lunga scia di sangue che ha attraversato quasi 40 anni della nostra storia patria. Molti martiri sono appartenuti alle Forze dell’ordine (60 addirittura ipoliziotti), così come magistrati, giornalisti, personaggi politici e semplici cittadini, morti a causa della follia eversiva di feroci assassini. La giornata è anche espressione di un sostegno morale e di vicinanza umana alle famiglie di chi ha subito tali eventi drammatici. Per dirla con Giorgio Napolitano: "Quel che più conta è scongiurare ogni rischio di rimozione di una così sconvolgente esperienza vissuta dal paese, per poter prevenire ogni pericolo di riproduzione di quei fenomeni che sono tanto costati alla democrazia e agli italiani."
È appena tornato dall’Islanda dove ha ritrovato se stesso e realizzato, con la propria famiglia, un altro dei suoi numerosissimi sogni.
«È un luogo straordinario, come pochi, anzi unico…”
Sono finiti i tempi in cui correva e raddoppiava o triplicava il lago di Pergusa. Purtroppo un ‘operazione al tendine non è andata come doveva.
«Fidati, tornerò a correre…»
Il problema è proprio questo, guai se si mette una cosa in testa. Personaggio cocciuto, testardo ma intelligente, pioniere, estremamente brillante. In pochi anni ha conseguito una laurea magistrale col massimo dei voti, due master ed è in graduatoria per insegnare.
«Devo superare la mentalità fordista del mondo che mi circonda. Forse, allora, le mie aspirazioni troveranno spazio».
Parliamo di Alba Presente…
«Di fatto è il mio secondo romanzo, un sequel di Unikuore pubblicato nel 2011 ma, a distanza di dodici anni, prende una strada diversa pur mantenendo intatti alcuni personaggi».
Qualche dettaglio in più…
«Descrivo, attraverso due militari, un uomo e una donna, l’esperienza del sogno e della coscienza. In un romanzo non si può fare altro che far vestire i panni dei personaggi principali a qualcuno di tangibile ma, nel contempo ho creato una storia parallela dove anche l’autore ha una parte. Si chiama metaromanzo ed è una cosa che cerco di fare sempre meglio… Il titolo, Alba Presente, è stato deciso, poco prima della pubblicazione. Per anni è rimasto dentro un file word intitolato R2 (romanzo due). Stava però passando troppo tempo, era arrivato il momento di chiudere quella vicenda e così, durante le pause lavorative, l’ho pian piano completato».
Chi è Federica Farina?
È una collega sensibile e preparata. La mia proposta di collaborazione è stata accolta con entusiasmo e uno dei capitoli del libro più belli è proprio il suo, una riflessione sul ruolo della donna e sull’essere donna nella vita e nella società prendendo spunto da un nonno spirituale e affettuoso e dalla vita militare, alter ego della vita “normale”, che ognuno di noi combatte ogni giorno».
Hai dedicato il libro a Enzo e Alfio…
«Mio padre e il suo miglior amico, il professore Alfio Torrisi, recentemente scomparso dopo una lunga malattia. Sono stati entrambi un veicolo di dottrine e insegnamenti e sono felice di averli avuti accanto nel corso della mia vita. Nonostante idee diverse dal punto di vista politico, sono stati il simbolo di un amicizia autentica, come poche ormai e questo, fin da bambino lo comprendi e ne fai col tempo una religione».
Alba Presente è in libreria già dal 24 aprile ma è anche acquistabile online in tutti gli store dedicati ai libri.
Grazie Gaetano e buon salone del libro 2023.
«Grazie a te e un abbraccio a tutti…»
Nella foto Gaetano Amoruso e Federica Farina che ha scritto uno dei capitoli del romanzo.
La Gara Nazionale di Robotica si è svolta a Vicenza dal 19 al 22 aprile, organizzata dall’ITIS “A. Rossi”. Le squadre arrivate da tutta Italia, 8 categorie + 40 scuole + 900 persone, si sono confrontate in un’intensa tre giorni di prove nell’ambito della competizione Robocup Junior Academy 2023, in cui studenti degli istituti superiori si sono confrontati in diverse competizioni con robot costruiti e programmati da loro. Diverse le categorie previste: Rescue Line, Rescue Maze, OnStage, Soccer.
Notevole la soddisfazione dei ragazzi, dei docenti tutor Luciano Mario e Ida Messina, la nostra squadra della categoria Rescue Line, composta dagli studenti Cardaci Nicolò, Grasso Gaetano, Cocuzza Andrea, Marrano Dario, si è classificata 20° su un totale di 80 squadre partecipanti. Ottima performance anche per le altre 2 squadre del nostro Istituto che sono state impegnate nelle competizioni della Rescue Line (Chianetta Gaetano, Messina Lorenzo e Palazzo Erika) e della Rescue Maze (Bellomio Vincenzo, Salanitri Davide, Oliveri Davide e Manuele Gabriele) che hanno raggiundo un ottimo risultato se si considera che di fronte ai loro vi erano colleghi più grandi e più esperti. I ringraziamenti per aver consentito ai ragazzi di vivere una indimenticabile esperienza sono per il Dirigente Scolastico prof. Serafino Lo Cascio e la DSGA Marianna Costa. Ma anche a coloro che hanno contribuito a ra raggiungere questi risultati : Il Sindaco ed il Comune di Regalbuto, la società SOAPLAST, l’azienda Agricola di Cardaci Angelo, la ditta M.M. Elettrica Impianti, la www.linecolor.it, per il contribuito dato per la partecipazione all’evento.
A Scuola di politica. Verso il Congresso nazionale della DC. "Scelte politiche e principi" .
E' "ritornato in edicola" il quotidiano storico della Democrazia Cristiana : il Popolo. In vista del XX° Congresso del partito di De Gasperi, il Popolo è uscito in edizione on line con la pubblicazione di spunti di riflessione tematici che saranno discussi il 6 e 7 Maggio prossimi dai gruppi di discussione prima della elezione del nuovo segretario nazionale. Uno di questi temi che oggi pubblichiamo è senza dubbio quello che riguarda la questione aperta tra " Scelte politiche e principi" , vale a dire il possibile conflitto tra principio della fratellanza universale e la tutela delle solidarietà comunitarie. L’ultimo esempio viene dal rilievo che l’Unione Europea ha mosso all’Italia per aver posto come condizione dell’accesso al “reddito di cittadinanza” un periodo minimo di residenza in Italia da parte di immigrati da altri paesi dell’Unione. A firma del Presidente Nazionale della Dc - Renzo Gubert -
" Il collega Ambrosini in un editoriale di Avvenire condanna ogni diversità di trattamento tra italiani e altri immigrati, in nome di una solidarietà universale doverosa. Il principio del periodo minimo di residenza e/o di cittadinanza viene di norma applicato anche per altri diritti, in relazione ad es. all’accesso all’edilizia pubblica, al diritto di voto politico, all’accesso a determinate professioni, come quella militare.
E’ impedito a un cristiano che voglia essere coerente con i suoi principi riconoscere l’opportunità di diversi livelli di solidarietà a seconda della “prossimità” sociale, della condivisione di una medesima appartenenza sociale, di comunità politica, di comunità culturale? Come è ritenuto normale un livello di solidarietà elevato tra i membri di una famiglia o tra i membri di un gruppo di parentela o di amicizia, perché non sarebbe normale una maggiore solidarietà tra i membri di una medesima comunità politica (da quella comunale a quella continentale) rispetto a chi non vi fa parte? Il problema semmai sta nella portata delle differenze di solidarietà, non nel fatto che possano esistere. Come allora comporre con ciò il principio della fratellanza universale?
Un’altra questione da approfondire è quella che il mondo cattolico, anche in questo caso espresso con insistenza dal giornale Avvenire, prospetta in merito all’aggressione armata russa nei confronti dell’Ucraina. Il principio evangelico del “porgere l’altra guancia” se qualcuno ti colpisce porta a considerare poco coerente il difendersi da un’aggressione con le armi.
Escludendo la difesa con armi di distruzione di massa, come le bombe nucleari, perché con effetti non proporzionati al bene da difendere, è impedito a un cristiano che voglia essere coerente con i principi evangelici usare la violenza armata per difendersi? Certamente deve operare per la pace, ma questo deve comportare di non aiutare con armi chi è aggredito? I partigiani cattolici che usarono la violenza per contrastare l’occupazione nazista durante la II guerra mondiale furono incoerenti?
E si potrebbero approfondire anche altre questioni, come ad esempio quella del diritto di emigrare ovunque uno desideri, a prescindere dalle ragioni.
Un partito politico ha un compito specifico, quello di trovare soluzioni razionali tenendo conto delle complessità. La tentazione di prendere una frase evangelica e farne criterio di azione politica esprime una concezione integralista, una scorciatoia che può sembrare migliore di quella più faticosa dell’elaborazione del pensiero sociale, cui sono chiamate istituzioni culturali, associazioni e anche i partiti.
Così è accaduto all’inizio dell’era moderna con la giustificazione del prestito con interesse, superando il principio della gratuità del prestito. Così è accaduto con la giustificazione del profitto e della libera concorrenza superando le regole medievali delle corporazioni. Così è accaduto nel XIX e XX secolo giustificando il metodo democratico, superando il principio di autorità, che decide secondo verità e per il bene di tutti.
La Democrazia Cristiana non è chiamata a posizioni integraliste, ma a sviluppare posizioni fondate su conoscenze razionali frutto delle scienze e della riflessione dei vari soggetti sociali che fanno riferimento al cristianesimo, all’umanesimo cristiano. Basti pensare all’approccio di Jacques Maritain in “Umanesimo integrale”. Perché non dedicare una parte del Congresso anche a questo? "
Renzo Gubert
Presidente del Consiglio Nazionale DC
LA PESCA DI LEONFORTE IGP E’ SALVA.
CATANIA, 18 APR - "Quello in cui ero io era un gruppo capace di fare attivismo nel territorio, arrivavano i risultati, si eleggevano i sindaci, si valorizzavano le proprie risorse. Oggi il Movimento è distrutto e non ha più consensi".
Lo afferma l'ex viceministro ed ex leader del M5s in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, in un'intervista al sito qds.it in cui annuncia di "non essere più" nel Movimento.
"Una prima delusione - afferma Cancelleri nell'intervista - è arrivata quando ho incontrato l'ultima volta Giuseppe Conte. Fui io a dirgli che gli sconsigliavo altre deroghe alla regola del terzo mandato. Gli dissi anche, però, che per me era importante che lui potesse valutare un impegno da parte mia e di altri che volevano ancora spendersi per la causa. E allora gli proposi di fare una lista civica a Catania con me candidato a sindaco e che avesse l'appoggio del Movimento. Lui - ricostruisce l'ex esponente del M5s - mi rispose che questo significava eludere una regola. Ricordo che quel giorno si chiuse la votazione online per il sostegno a Majorino a Milano. E io lo feci notare a Conte. Gli dissi: 'avete appena dato l'appoggio a uno che fa politica da trent'anni e il problema sarei io che mi candido a sindaco?'".
"Nessuno si è degnato di fare neanche una telefonata - sottolinea Cancelleri parlando dei suoi ex colleghi del M5s - in compenso hanno fatto dei video contro di me in cui mi hanno riempito di insulti per avere avanzato una proposta (tre mesi fa l'appoggio Enzo Bianco come candidato sindaco di Catania, ndr) quando eravamo ancora in tempo per fare le cose per bene. Oggi sono arrivati alla mia conclusione fuori tempo massimo e con un candidato debole. Sono davvero degli improvvisati, quantomeno dovrebbero fare dei video adesso in cui fanno delle scuse pubbliche e dicessero: Giancarlo avevi ragione". Intanto per le prossime amministrative a Catania, annuncia, "mi fermo, per il resto, vedremo". (ANSA).
L'articolo di Salvo Intravaia su Repubblica Palermo fornisce uno dei dati più allarmanti che legano il continuo spopolamento , soprattutto delle zone interne della Sicilia, alla crescita sempre più costante della popolazione anziana e la diminuzione dei giovani che lasciano l'isola in cerca di lavoro. Forse è uno dei tanti allarmi lanciati sulla stampa che però fa capire quali siano i problemi che oggi la popolazione siciliana vive , con risvolti economici non indifferenti. Leggevo tempo fa un articolo che citava il fatto di come nelle nostre città cresciamo i figli , li facciamo studiare ma poi costretti dalla mancanza di occupazione li "regaliamo" li dove questi giovani possano realizzare le loro aspirazioni ma , al contrario di ciò che avveniva tempo fa, questi giovani non tornano più contribuendo alla crescita dell'economia nel luogo dove essi risiedono. Di seguito potrete leggere ciò che scrive Salvo Intravaia.
A Regalbuto realizzare il " bene comune" si può ? di AgoVit
Non ci stancheremo mai di ripetere quanto sia importante il valore della sinergia tra pubblico e privato nella conoscenza dei beni ambientali e culturali del nostro territorio. Quando questa sinergia inizia a scricchiolare , se non si interviene per tempo per rimetterla in moto ne va dell'intero patrimonio che la nostra città può offrire. Di solito , quando si affrontano temi che riguardano il turismo si sottintende il fatto che la capacità dei privati di investire sul turismo , su alcuni servizi e sulla ristorazione e la capacità del pubblico di offrire servizi essenziali quali la vigilanza, le strade, il coinvolgimento del volontariato , non vengono mai messi in discussione. A volte però non sempre è così. Lo dico a malincuore perchè nella nostra storia la cooperazione non ha mai funzionato . Lo dicono i fatti. Non ha mai funzionato quello che definisco obiettivo comune teso a raggiungere il "bene comune". Il bene comune lo intendo come bene di tutti , quindi comune a tutti. Eppure la nostra città nel corso della sua lunga storia ha espresso e continua a farlo persone dalla indubbia capacità di investire nel territorio. Piccoli imprenditori che pian piano sono riusciti a dare lavoro. Lavoro stabile in alcuni casi , lavoro stagionale in altri , ma pur sempre lavoro è . Il che consente di limitare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne della Sicilia di cui fa parte anche Regalbuto. Questi piccoli imprenditori o investitori il più delle volte subiscono invidie , avversità , ricatti dovuti alle persone e alla burocrazia a tal punto che hanno dovuto mollare o trasferire la loro attività in altri luoghi e in altre nazioni , dove comunque hanno potuto realizzare il loro progetto , ma dove hanno portato occupazione e investimenti. Se si vuole vendere il prodotto Regalbuto ,non mi stancherò di ripetere , deve resistere la sinergia tra pubblico e privato e ci aggiungo la politica ( quella pulita) . I pannicelli caldi di sporadiche iniziative sia del pubblico che del privato o della politica ( seppur pulita) non servono se non a creare illusione. A patto che anche il pubblico si ponga nella condizione di ragionare ( seppur in maniera parziale) come un privato per raggiungere gli obiettivi oggi necessari del "bene comune" e la politica si ponga anch'essa nella condizione di confronto e rispetto delle opinioni. Forse però pretendo troppo !
Il lavoro violento e l'etica morale superiore.
Ed eccolo nuovamente in pista annunciare un romanzo ma uscire in anteprima con un graffiante manuale di 50 pagine sul mobbing, con un titolo superlativo, dedicato in particolare ai lavoratori del commercio. Gaetano Amoruso sorprende ancora in attesa dell'uscita del suo romanzo. Il costo è popolare, solo 4,50 euro, fuori collana, per aprire finalmente gli occhi su un fenomeno che da anni gestisce negativamente la vita di milioni di italiani costretti e vessati da un circuito impazzito che sembra essere senza via d'uscita. Da oggi nelle librerie e negli store.
E' un manualetto da leggere tutto d'un fiato perchè affronta un tema molto sentito dall'autore. E' soprattutto un mezzo per "ripassare " sul fronte sindacale come si arriva al mobbing nel lavoro per arrivare a quel modo di intendere il profilo del lavoratore dipendente, senza regole, con dubbie tutele. E' uni spaccato inedito che parte da vicende storiche per arrivare sino ai giorni nostri.