COGNOMI DI REGALBUTO DALLA A ALLA Z In evidenza

Maggio 26, 2024 490

 

Con oggi riprendiamo la nostra rubrica sui cognomi Regalbutesi , curata dal Prof. Francesco Miranda , che , lo ricordiamo , ne ha scritto un prezioso libro , Il " riassunto " dei Cognomi riparte dunque da quelli che iniziano con la lettera Z . Buona lettura !

ZAFFARANA

Il cognome Zaffarana (Zafferana) deriverebbe dal toponimo Zafferana Etnea, comune del catanese considerato una delle porte di accesso all'Etna sulle cui pendici orientali esso sorge. Tale toponimo, a sua volta, deriva dall'arabo “za'faran” o “zaufanah”, che vuol dire “giallo”, colore di cui si tinge il territorio quando fioriscono le grandi estensioni di ginestra e lo zafferano, pianta anticamente molto diffusa da cui si estraeva un colorante e una droga.

E' quindi un cognome tipicamente siciliano che, a seconda degli errori di trascrizione che esso ha subito, presenta alcune varianti: Zafarana, diffuso in 69 comuni italiani; in Sicilia si trova soprattutto nel nisseno (Mazzarino, Niscemi, Gela, Caltanissetta), nel siracusano e a Palermo; Zaffarano, diffuso in 33 comuni italiani, soprattutto nel catanese (Militello Val di Catania, Caltagirone); Zaffarana, meno diffuso (soltanto in 5 comuni italiani) e, in Sicilia, nel catanese (Catania, Militello Val di Catania), nell'ennese (Enna e Regalbuto), nel ragusano (Chiaramonte Gulfi). Corinna Zaffarana (Sant’Angelo Lodigiano 15/7/1981), docente di storia e letteratura italiana, studiosa di esoterismo europeo e mediterraneo, ha pubblicato due libri relativi all’analisi filosofica del sistema magico iniziatico di Thelema. Autrice di moltissimi articoli pubblicati in riviste specializzate e di divulgazione.

 

ZAIA

Il cognome ha il centro di irradiazione nel Veneto (Treviso, Rovigo) e nel Friuli-Venezia Giulia (Pordenone, Udine) con diramazioni secondarie nel Piemonte (Torino) e a Lipari, quest'ultima forse conseguenza della deportazione nell'isola di friulani, sloveni e croati contrari al regime fascista. Zàia pare sia la forma assunta in Italia dal vocabolo di lingua slava Zajc, che vuol dire lepre. Questo cognome, poi, è presente anche in Sicilia, ma qui il termine Zaìa ha origini arabe ed è diffuso nel messinese, nell'ennese (Enna, Regalbuto, Troina), in provincia di Agrigento, Catania, Palermo. Presente, ma poco diffuso, in altre regioni: Lombardia, Lazio, Toscana, Trentino-Alto Adige: in totale in 150 comuni.

Tracce storiche e personaggi - Luca Zàia (Conegliano 27/3/1968), attuale governatore del Veneto, ex ministro delle politiche agricole, membro storico della Lega Nord.

 

ZAMMATARO

Questo cognome, noto soprattutto in Sicilia, ha numerose varianti: Sambataro, Sammataro, Zamataro, Zambataro. È presente in circa 60 comuni e, oltre che in Sicilia, ha diramazioni in Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto. In Sicilia è presente soprattutto nel Catanese (21 comuni, Adrano, Catania, Biancavilla, ecc.), poi nell'Ennese (Troina, Catenanuova, Centuripe, Aidone, Piazza Armerina, Enna, Regalbuto), nel Messinese (Milazzo, Reitano, Pace del Mela, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Carini), nel siracusano.

Il cognome deriva probabilmente dal mestiere di allevatore e custode di vacche o di chi lavora il latte ed ha origini arabe dove il termine “zahamat” vuol dire, appunto, vacca, mucca. Alcuni genealogisti lo danno invece derivato dal termine greco-bizantino “examitos” (sei fili), con il significato di artigiano tessitore, che intreccia fibre. Ancora oggi, nel Catanese “zammataro” è colui che intreccia fibre di foglie d'agave, per costruire cestini tipici; “zzammara”, infatti, è il nome dialettale dell'agave e, Zammara è il nome di una contrada, posta fra Tarderia (CT) e Trecastagni (CT), dove crescono spontaneamente numerose queste piante.

 

ZAMPOGNA

Zampogna deriva probabilmente dalla cognominizzazione di soprannome riferito ad individui che producevano o vendevano o suonavano tale strumento. La zampogna era legata al mondo della pastorizia e alla musica folk, e utilizzata nei riti e nelle tradizioni popolari del meridione (soprattutto nel periodo natalizio). Lo strumento è composto da una sacca di accumulo dell'aria (otre) realizzata con un'intera pelle di capra o di pecora nella quale il suonare immette aria attraverso un insufflatore (cannetta o soffietto) che mette in vibrazione le ance innestate sulle canne melodiche, due, quella destra per la melodia, quella sinistra per l'accompagnamento.

Il cognome è presente in poco più di 80 comuni soprattutto nelle regioni Calabria, Lombardia, Veneto, Sicilia, Piemonte, Campania, Liguria, Umbria, Lazio, Puglia. In Sicilia è presente nelle province di Catania (Ramacca, Mirabella Imbaccari, Gravina di Catania, Catania, ecc.), Siracusa, Enna (Regalbuto), Messina, Agrigento.

 

 ZAPPALÀ

Cognome di sicura origine siciliana, presente in particolare a Catania e provincia. Qualche volta è registrato privo di accento finale. Probabilmente deriva dal greco τσαπαλάς (tsapalàs) o dall'arabo izzi-bi-Allàh = forte in Allàh, in Dio. La forma Zappale, insediatasi nei secoli scorsi nel salernitano, da alcuni viene considerata autonoma rispetto a Zappalà o Zappala. Tutti potrebbero derivare dal vocabolo “zappa”, strumento agricolo usato per lavorare nei campi, o da “zappale”, una sorta di ferro rettangolare che sporgeva dai muri delle case rurali e veniva utilizzato dai contadini come appendiabiti o appendiscarponi. La presenza di Zappale in Campania risale alla metà dei seicento ed è riferita al parroco don Andrea Zappale, segretario del vescovo di Nicastro, mons. Nicola Cirillo (7 luglio 1682).

Zappalà è presente in circa 70 comuni italiani, sparsi in varie regioni: Sicilia (con il nucleo più consistente), Lombardia, Piemonte, Calabria, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Liguria, Campania. In Sicilia è diffuso nel Catanese (48 comuni: Catania, San Giovanni La Punta, Acireale, Acicastello, ecc.), nel Messinese (19 comuni, Messina, Giardini Naxos, S. Alessio Siculo), nel Siracusano (Siracusa), nel Palermitano (Palermo), nell’Ennese (Catenanuova, Centuripe, Leonforte, Troina, Regalbuto, Enna, Gagliano Castelferrato, Piazza Armerina).

Tracce storiche e personaggi - Alcuni Zappalà alla fine dell'800 e agli inizi del '900 furono insigniti del titolo di nobile (Carmelo Zappalà Asmundo) e di barone della Tonnara, di Fiume, di Noto e Caponero (Giuseppe Zappalà Asmundo). ALFIO ZAPPALA’ (Fiumefreddo di Sicilia 3/1/1932), guardia giurata, vittima del terrorismo e dell’eversione contro l’ordinamento costituzionale dello Stato, ucciso il 18/12/1980 mentre prestava servizio presso la Banca Cariplo di Zinasco, Pavia. Durante una rapina reagisce al tentativo di disarmo e nella colluttazione che ne segue, parte un colpo mortale. La sua uccisione venne attribuita a militanti fuorusciti dei Comitati Comunisti rivoluzionari.

 

ZAPPIA

Cognome diffuso in circa 280 comuni italiani; ha un grosso ceppo in Calabria e modesti nuclei in tutte le altre regioni italiane, in particolare Liguria, Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia, Campania, Toscana, Emilia- Romagna. In Sicilia è presente nel Messinese (Messina, Milazzo, Venetico, Valdina, Patti), nel Catanese (Catania, San Cono, Bronte, San Gregorio di Catania, Caltagirone, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Montemaggiore Belsito, Altofonte, Altavilla Milicia), nell'Agrigentino, nel Nisseno (Caltanissetta, Niscemi, Marianopoli, ecc.) nell'Ennese (Nicosia, Enna, Regalbuto).

Questo cognome deriva da Zappia, toponimo in Grecia, villaggio in Tessaglia, probabilmente luogo d'origine del capostipite. Potrebbe, inoltre, derivare da soprannomi legati al mestiere di contadino, con riferimento alla zappa, attrezzo utilizzato per dissodare il terreno o liberarlo da sassi ed erbacce.

Riferimenti storici e personaggi – Tracce di questa cognominizzazione si trovano a Bovalino (RC) nel 1600 con un certo Giovanni Zappia, agricoltore, e a Tropea (VV) con un certo Gaspare Zappia, possidente. Mariangela Zappia (Viadana 12/8/1959), diplomatica, ambasciatrice italiana negli Stati Uniti dall’11 marzo 2021. Onorificenze: Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (1995), Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (2002), Commendatore all’Ordine della Repubblica (2018

 

ZAPPULLA

Il cognome Zappulla dovrebbe derivare da un soprannome legato al mestiere del contadino; per la variante siciliana l'origine potrebbe essere il toponimo Zappa, località in provincia di Messina. Esso è diffuso in poco più di 150 comuni italiani; ha un grosso ceppo in Sicilia e nuclei minori in alcune altre regioni italiane, Lazio, Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto, Liguria, Puglia, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, particolarmente nel Catanese (25 comuni, fra cui Catania, Licodia Eubea, Scordia), nel Siracusano (16 comuni, fra cui Floridia, Siracusa, Sortino), nel Palermitano (9 comuni, Palermo, Collesano, Bagheria, ecc.); nell'Ennese (nei comuni di Gagliano Castelferrato, Enna, Pietraperzia, Regalbuto).

 

ZIMBILI

Rarissimo cognome siciliano, diffuso in circa 20 comuni; ha il ceppo principale in Sicilia e piccoli nuclei in alcune regioni, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna. In Sicilia è presente nel Catanese (Catania, Tremestieri Etneo), nel Palermitano (Palermo, Ficarazzi, Villabate), nell'Ennese (Agira, Enna, Regalbuto).

Il cognome deriva dalla cognominizzazione di soprannome di origine contadina; zimbili è ciascuna delle due grandi sporte (bisacce), di giunco o altri vegetali intrecciati o anche di olona, utilizzate per il trasporto sull'asino o sul mulo di prodotti agricoli; il vocabolo ha origine linguistica araba, “zimbīl”.

 

ZINGALE

Alcuni ritengono che Zingale appartenga ad uno stesso ceppo che comprende, oltre a questo cognome, anche Zingales, Zingali, Zingalis; altri invece ritengono che Zingale abbia origini autonome e che il capostipite di questo casato, un barone spagnolo, nel 1392 sia approdato a Palermo al seguito di Martino I, primogenito del Re di Aragona, divenuto poi Re di Sicilia. Zingale sarebbe un cognome tipico siciliano che vuol dire “calzolaio” o anche lavoratore dello zinco. 

Il cognome Zingale è presente in circa 130 comuni italiani concentrati soprattutto in Sicilia, ma è diffuso anche in Lombardia, Piemonte, Sardegna, Lazio. In Sicilia è presente nel Catanese (Catania, Bronte, Adrano, Misterbianco, Paternò, ecc.) nel Messinese (San Teodoro, Cesarò), nell'Ennese (Troina, Piazza Armerina, Catenanuova, Aidone, Nicosia, Enna, Regalbuto, Agira). La variante Zignale, probabilmente errore di trascrizione di Zingale, è presente in pochi comuni fra cui Adrano e San Giovanni La Punta, nel Catanese, e Regalbuto nell'Ennese. ROSETTA ZINGALE (Bronte 7/8/1916 – Milano 10/10/1996), pittrice e docente; studiò con il professore Carpi all’Accademia di Brera (MI), dove visse e lavorò partecipando attivamente alla vita artistica nazionale dal 1956. Profondamente legata al suo paese d’origine, nelle sue opere espresse una profonda sicilianità; il suo mondo pittorico rimase decisamente mediterraneo. Sue opere sono presenti nelle maggiori collezioni italiane e in molte città straniere, New York, Buenos Aires, Parigi, Londra, Bruxelles, Helsinki.

 

ZITELLI

Il cognome dovrebbe derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, da soprannomi dialettali originati dal termine “zito” o “zita” (fidanzati): (l'ipocoristico è una modificazione fonetica di un nome proprio di persona che dà origine ad un diminutivo o ad un vezzeggiativo). Tale cognome è presente soprattutto in Sicilia, ma anche nel Lazio (Roma e Rocca di papa), in Campania (Recale, Caserta e San Marco Evangelista), in Lombardia, Marche, Toscana. In Sicilia è presente nell’Ennese (Troina, Regalbuto, Piazza Armerina, Cerami, Nicosia), nel Catanese (Catania, Santa Maria di Licodia, Misterbianco, San Giovanni La Punta, Gravina di Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Adrano, ecc.), nel Messinese (San Teodoro, Lipari, Cesarò, ecc.), nel Siracusano (Carlentini, Rosolini, Priolo Gargallo, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. “Zitelli” nelle province di Siracusa, Catania ed Enna, viene detto un tipo di pasta corta, a forma di piccoli cilindri, bucata e liscia; a Palermo “zitelli” è una varietà di mele. (Vocabolario siciliano, Tropea). Giuseppe Zitelli (Belpasso 3/11/1978), deputato regionale di Fratelli d’Italia; è segretario della VI Commissione – Salute, Servizi sociali e sanitari.

 

ZITO

Zito nasce dalla cognominizzazione di un nome, Zito o Zita, originato da un soprannome o appellativo formati dalle voci meridionali zito, zita, zitu, zita con cui si intende il ragazzo e la ragazza fidanzati, celibe, nubile. (E. De Felice). In uno scritto datato 1427 leggiamo: “...domino Henrico detto Zito, cum ipsorum clientibus et civibus ad castrum ibidem fugierunt et ibi se usque tercium diem defenderunt...” (al signor Henricus Zito, fuggirono con i loro clienti e cittadini al castello, e quivi si difesero fino al terzo giorno). Zito ha come varianti: Zita, Zitelli, Zitella, Lozito, Ziti, Zitarosa, ecc. Questo cognome è presente in più di 800 comuni italiani, in maggior parte della Sicilia, ma anche di Campania, Puglia, Calabria, Lombardia, Lazio, Piemonte, Basilicata, Liguria, Toscana, Emilia, giù, giù, fino al Molise. In Sicilia il cognome è presente nel Palermitano, nel Catanese, nel Siracusano, nell'Agrigentino, nell'Ennese (Agira, Regalbuto, Leonforte, Nicosia, Centuripe), nel Messinese e, in misura meno rilevante, nel Trapanese, Nisseno e Ragusano.

Tracce storiche e personaggi - Zito era una famiglia nobile siciliana, originaria di San Marco d’Alunzio, in seguito diramatasi nel centro costiero di Sant’Agata di Militello. Antonino Meli, storico e giurista del XVIII secolo, nella sua “Istoria antica e moderna della città di San Marco” la descrive tra le famiglie di nobiltà di toga della città aluntina. Il primo esponente di tale famiglia è don Vincenzo Zito, gentiluomo di “Caprisuso” (odierna Capri Leone), più volte capitano di giustizia di San Marco nella prima metà del secolo XVI. (da Wikipedia)

 

ZUCCARELLO

Il cognome Zuccarello, di origine siciliana, ha diramazioni in Veneto, a Treviso. Deriva dal vocabolo zuccaro (zucchero) e sta ad indicare un carattere mansueto, dolce. Zuccarelli è un altro ceppo presente ad Alessandria, Genova e Cosenza. Quest'ultimo cognome potrebbe derivare dal Marchesato autonomo di Zuccarello. 

Zuccarello è presente in circa 200 comuni italiani distribuiti fra le regioni di Sicilia, Veneto, Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Calabria. In Sicilia lo troviamo nelle province di Catania, Palermo, Messina, Siracusa, Enna (Agira, Piazza Armerina, Assoro, Regalbuto), Agrigento. Il cognome Zuccarelli è frequente, invece, in 96 comuni distribuiti fra le regioni di Toscana, Piemonte, Calabria, Lazio, Lombardia, Molise, Liguria, Veneto, Sicilia (poche unità).

Tracce storiche e personaggi - Ancora oggi, nell'entroterra di Savona, esiste il borgo di Zuccarello fondato il 4 aprile 1248 dai Marchesi di Clavesana e dalla popolazione della Val di Neva, con atto del notaio Martino: è uno dei borghi più belli d'Italia. Qui nel 1378 nacque Ilaria del Carretto, figlia di Carlo I del Carretto. Morì durante il parto nel 1405 a Lucca dove si trova il famoso sarcofago, commissionato dal marito, che costituisce il capolavoro di Jacopo della Quercia. Francesco Zuccarelli, nato in Putigliano (Grosseto) il 15 agosto 1702, morto in Firenze il 30 dicembre 1788, pittore italiano del periodo rococò

 

ZIRILLI

Zirilli è parte di una grande famiglia di cognomi che comprende Inzerilli, Inzerillo, Inzirilli, Inzirillo, Zerillo, Zerilli, Zirillo, Zirilli. Tali cognomi nascono da ipocoristici di soprannomi dialettali che hanno alla base il vocabolo greco “xeros” (Ξερός ), che significa “arido, secco, asciutto”, probabilmente riferito a località di provenienza o di abitazione dei capostipiti (aride, secche), o a particolari caratteristiche fisiche degli stessi (eccessivamente magri, secchi). In-Zirilli indica anche l’ingresso di una persona nella famiglia Zirilli (- sposata con Zirilli). (Fonte: E. Rossoni, “L’origine dei cognomi italiani, storia ed etimologia”). La forma Zirilli è rara, è siciliana, tipica del Messinese e del Reggino, diramatasi nei secoli in regioni come Calabria, Puglia, Lombardia, Calabria, Lazio, Piemonte. In Sicilia è diffuso soprattutto nel Catanese (Randazzo, Catania, San Giovanni La Punta, Maletto, Riposto, Castiglione di Sicilia, Nicolosi, ecc.) e nel Messinese (Messina, Santa Domenica Vittoria, Milazzo, Villafranca Tirrena, Rometta, Falcone).

 

Ultima modifica il Domenica, 26 Maggio 2024 17:33