4 - I cognomi dell'ennese: Scillia, Fava, Carmeni, Arangio, di Francesco Miranda In evidenza

Ottobre 05, 2013 4162

4 – I cognomi dell'ennese: Scillia, Fava, Carmeni, Arangio, di Francesco Miranda

Scillia

Cognome tipico dell’ennese (Enna, Nicosia, Calascibetta), del messinese (Capizzi, Messina, Sant’Agata Militello), con diramazioni nel catanese (Catania, Riposto), nel palermitano (Cefalù, Palermo, Lascari), nel siracusano (Siracusa), nel trapanese (Marsala).  Con piccoli nuclei è presente anche in altre regioni italiane: Lombardia, Lazio, Calabria, Campania, Emilia-Romagna.

L’origine del cognome Scillia è greca: lo storico Erodoto narra le imprese di un tuffatore greco del secolo V a.C. di nome Scillia di Sicione, il quale, al tempo delle guerre persiane, avrebbe tagliato le funi di ormeggio delle navi nemiche per lasciare le navi degli invasori in balia della tempesta. Scillia era anche uno dei tanti nomi  con cui veniva chiamato nell’antica Grecia il dio Dioniso (il Bacco dei Latini). Potrebbe essere possibile un collegamento di Scillia, soprannome del capostipite, con il termine latino scylla = scoglio.

Fava

Il cognome Fava dovrebbe derivare da soprannomi collegati al vocabolo “fava”, attribuiti a capostipiti che coltivavano o vendevano fave, si tratta quindi di  un cognome fitonimico, che deriva cioè dal nome di una pianta. Potrebbero, i soprannomi, essere collegati ad aneddoti relativi alle fave o a toponimi che contengono la radice fava. E’ un cognome diffuso in tutt’Italia maggiormente presente nelle regioni Emilia-Romagna (Bologna, Piacenza, Modena, ecc.), Lombardia (Milano, Mantova, Brescia), Piemonte (Torino, Alessandria), Veneto (Treviso, Venezia, Verona), quindi, Marche, Lazio,ecc. In Sicilia è diffuso particolarmente nel siracusano (Francofonte, Siracusa, Palazzolo Acreide, ecc.), nel messinese (Messina, Villafranca Tirrena, Torrenova, Alì, ecc.), nel palermitano, nel ragusano (Ispica, Comiso, Ragusa, ecc.) nel catanese, nell’ennese (Piazza Armerina).

 

Tracce storiche e personaggi: Tracce di questa cognomizzazione si trovano nel 1400 ad Alba (Cuneo) con un Giovannino Fava de Alladio, siniscalco e mastro di casa del marchese Bonifacio IV. Giuseppe Fava (Palazzolo Acreide 15/9/1925 – Catania 5/1/1984) – scrittore, giornalista, drammaturgo e sceneggiatore. Iniziò la sua attività giornalistica con la collaborazione a varie testate giornalistiche; nel 1956 fu capocronista di Espresso Sera, ma anche redattore e inviato de La Sicilia. Nel 1980 fu chiamato a dirigere il Giornale del Sud di Catania, “quotidiano coraggioso” che voleva “realizzare la giustizia e difendere la libertà”: per una serie di contrasti con gli editori, Fava venne licenziato e il giornale chiuso. Fava fondò e diresse allora “I Siciliani”, un mensile che denunziava l’intreccio fra finanza, pubblici poteri e traffico della droga. Il 5 gennaio 1984 Giuseppe Fava venne assassinato dalla mafia in via dello Stadio, nei pressi del Teatro Verga.

Giuseppe Claudio Fava (Catania 15/4/1957) – politico, giornalista, sceneggiatore, scrittore. Dopo l’assassinio del padre Giuseppe Fava, ha continuato a dirigere i Siciliani fino al 1986; poi ha lavorato per il Corriere della Sera, Il Mattino, L’Espresso, la RAI. Deputato regionale nel 1991, componente della  Camera dei deputati nella XI legislatura (1992/94) per la Rete, poi segretario regionale dei Democratici di Sinistra (1999/2001), eurodeputato per due legislature (1999/2004-2004/2009). Deputato per SEL (Sinistra e Libertà) in questa XVII legislatura. Numerose le sue opere (saggi, romanzi, opere teatrali, sceneggiature per il cinema e per la TV).

Carmeni

Il cognome Carmeni ha origine linguistica greca; “carmènes” è participio del verbo greco kaléo , chiamare (Caracausi). Potrebbe essere apocope o plurale di “Carmenio”, che a sua volta è variante di Carmelo (in ebraico Karmel = orto o giardino di Dio), monte della Palestina ricordato per un’apparizione della Madonna il 16 luglio 1251 (Ciccia).

Carmeni è diffuso soprattutto in Sicilia, nel catanese (12 comuni, fra cui Paternò, Mascalucia, Randazzo), nel messinese (Giardini Naxos, Gioiosa Marea, Letoianni), nel palermitano (Termini Imerese, Altavilla Milicia), nel siracusano, nell’ennese (Troina); con piccoli nuclei è presente anche in Lombardia, Lazio, Marche,ecc.

Dal Mugnos apprendiamo che Carmeni è famiglia originaria di Piacenza, passata in Sicilia sotto i reali di Aragona; si stabilì a Lentini ove alcuni suoi esponenti occuparono cariche di prestigio. Altro ramo ebbe sede a Messina e come capostipite un Giorgio Carmeni al servizio di re Martino.

Arangio

Cognome decisamente siciliano, diffuso nell’ennese (Enna, Troina, Leonforte, Calascibetta, Nissoria), nel siracusano (Pachino, Siracusa, Augusta, ecc.), nel ragusano (Vittoria, Comiso, Ragusa), nel  messinese (Motta d’Affermo, Tortorici, Cesarò), nel nisseno, nel palermitano, nel trapanese..

Arangio dovrebbe derivare dal nome medioevale NARANGIO (forma italiana creata dall’arabo NARANJ la cui N iniziale, scambiata per articolo, in seguito venne omessa). L’arabo NARANJ/NARANGI proveniva dal sanscrito NAGARANG’A = frutto degli elefanti; passato nel latino diventò AURANTIA: albero della famiglia delle rutacee (citrus aurantium), l’ italiano “arancio”.

Secondo alcune ricerche storico-araldiche, Arangio, è un’antica ed illustre famiglia  i cui membri ebbero in feudo l’isola di Nicaria fino al 1481 e godettero del titolo di conti. Sin dal 1890, appartiene al casato la cosiddetta “tenuta  Arangio”, situata ai piedi dei monti Iblei, nella verde campagna, nella estrema propaggine sud orientale della Sicilia, vicino a Capo Passero.  Vincenzo Arangio-Ruiz ( Napoli 7/5/1884 – Roma 2/2/1964), giurista italiano; uno fra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Insegnò diritto romano in varie università fra cui l’Università Federico II di Napoli e La Sapienza di Roma; antifascista  e liberale fu ministro di Grazia e Giiustizia nel primo governo di unità nazionale e ministro dell’Educazione nel secondo governo Bonomi (1944/45) e nel governo Parri (1945). I suoi scritti più importanti vengono studiati tuttora nelle università italiane. Gaetano Arangio-Ruiz (Augusta 18/4/1857 – Torino 30/7/1936), giurista, ha insegnato nelle università di Macerata, Modena, Torino; molte le sue opere di diritto costituzionale: Le associazioni e lo Stato, Storia cosituzionale del Regno d’Italia,  Istituzioni di diritto costituzionale, ecc. Gaetano Arangio-Ruiz (10/7/1919), giurista internazionale italiano; fondamentale la sua concezione dello Stato come soggetto di diritto internazionale  distinto dallo Stato come persona giuridica di diritto interno.

 

 

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Lunedì, 23 Dicembre 2013 10:25