11. I cognomi dell'ennese: Pignato, Lo Bello, Fiasconaro, Naso, Cersosimo, di Francesco Miranda In evidenza

Gennaio 08, 2014 4776

11. I cognomi dell’ennese:  Pignato,  Lo Bello, Fiasconaro, Naso, Cersosimo di Francesco Miranda

Pignato

E’ un cognome tipico siciliano con qualche presenza in Piemonte (nel torinese), nel Lazio, nell’Emilia-Romagna, Liguria, Veneto e in poche altre regioni italiane. In Sicilia è diffuso nell’ennese (Gagliano Castelferrato, Villarosa, Enna, Pietraperzia, Barrafranca), nel siracusano (Avola, Siracusa, Augusta, Floridia), nel catanese (Grammichele, Adrano, Catania), nel nisseno (Santa Caterina Villarmosa, Caltanissetta, San Cataldo), e, con piccoli nuclei, anche nelle altre province.

Tracce storiche e personaggi. Secondo alcune ricerche storico-araldiche Pignato è antica e nobile famiglia originaria di Genova: suoi esponenti  furono un Giovanni, anziano della Repubblica nel 1270; Lanfranco, Ammiraglio della Repubblica e ambasciatore presso il papa nel 1270, Antonio che nel 1383 fu accolto dalla famiglia Imperiale, per cui i suoi discendenti assunsero quest’ultimo cognome. Pignato Luca (Caltanissetta 1892 – Palermo 1955), poeta, saggista, giornalista; fu direttore di “Cronache Nazionali” ; importanti i suoi studi sulla letteratura francese. La sua poesia subì l’influsso dei simbolisti, Mallarmé in particolare, poi si indirizzò verso temi religiosi.

Lo Bello

Lo Bello ha alcune  varianti,  Belli, Bello, Lobello ecc.: cognomi tutti che derivano da soprannome, divenuto in seguito nome augurale medioevale, “Bellus”, e riferito a caratteristiche fisiche del capostipite. Il cognome Lo Bello è diffuso nel meridione, soprattutto in Sicilia, ma anche in Calabria, Campania, Puglia; nell’isola è presente in tutte le province, con frequenze più consistenti nell’agrigentino (San Giovanni Gemini, Agrigento, Racalmuto, Canicattì, ecc.), nel palermitano (Palermo, Capaci, Sciara, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Augusta, Pachino, ecc.) nel trapanese (Castelvetrano, Campobello di Mazara, Trapani, ecc.); nell’ennese è presente nei comuni di Pietraperzia e Piazza Armerina.

Tracce storiche e personaggi.  Tracce di questo cognome si trovano a Bergamo nel 1400 con un “Cristoforus  dictus Bellus filius quondam Pedrini  Bardelle de Rota…”, e nel 1100 con il notaio “Petrus Bellus filius Johannis Rastelli de Osenago civitatis Mediolani notarius”.

 

Concetto Lo Bello (Siracusa 13/5/1924 – 19/9/1991), arbitro di calcio di grande notorietà e prestigio internazionale, considerato da molti il migliore arbitro di tutti i tempi. Eletto deputato nazionale nel 1972 per la D.C, fu riconfermato nelle tre legislature successive.

Rosario Lo Bello (Siracusa 4/11/1945), ex arbitro di calcio e dirigente sportivo; figlio di Concetto, raggiunse anche lui grande notorietà a livello internazionale (dal 1983 al 1992); nel 1986 ottenne il premio Mauro, una sorta di Oscar alla carriera arbitrale. E’ stato dirigente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri).

Ivannhoe (Ivan) Lo Bello (Catania 21/1/1963), imprenditore e banchiere; è stato presidente di Confindustria Sicilia, periodo in cui lanciò la sfida “Fuori dall’associazione chi paga il pizzo”. Dal 2008 al 2010 è stato vicepresidente del Banco di Sicilia, poi presidente di Unicredit Group. Dall’aprile 2012 è vicepresidente di Confindustria con delega all’Educazione; è vicepresidente di Unioncamere e presidente del Comitato consultivo dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca).  

Fiasconaro

Fiasconaro è cognome tipicamente siciliano, caratteristico ed originario di Castelbuono; deriva da un soprannome siciliano originato dal termine “fiasconarius”, equivalente a “colui che produce o vende fiaschi”, probabilmente il mestiere del capostipite.

Il cognome è diffuso in Sicilia, soprattutto nel palermitano (Castelbuono, Palermo, Cefalù e tanti altri comuni); è presente nel messinese (Messina, Sant’Agata di Militello, Milazzo, Tusa), nel siracusano (Siracusa, Augusta), nel catanese, nell’ennese (Enna), nel nisseno. Per effetto dei flussi migratori e con piccoli nuclei, si trova anche in Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto, Emilia- Romagna, Puglia.

Tracce storiche e personaggi. Marcello Fiasconaro (nato da genitori italiani a Città del Capo il 19/7/1949), ex atleta e rugbista, specialista dei 400 e 800 metri (delle quali distanze fu primatista mondiale dal 1973 al 1976 in rappresentanza dell’Italia). Il suo nome resta principalmente legato al record mondiale stabilito a Milano nel 1973 (1’ 46” 60/100); ha concluso la sua attività sportiva nel rugby. Nicola Fiasconaro (49 anni, di Castelbuono), maestro pasticciere, “l’uomo che ha rubato l’arte del panettone ai milanesi”; è uno dei tre fratelli titolari di un’azienda siciliana specializzata nella produzione artigianale da forno (panettoni e dolci tipici). La sua carriera è costellata da vari successi nel campo dell’arte pasticciera nazionale ed internazionale. Nel novembre scorso nella Rassegna Golosaria di Milano, Nicola Fiasconaro ha ricevuto il prestigioso premio “Golosaria 2014” per la categoria “Identità territoriali”; pochi giorni fa, nel corso di una cerimonia tenutasi nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni a Palermo, gli è stato assegnato il premio “Siciliani nel mondo”, I^ edizione, istituito dall’omonimo Intergruppo parlamentare dell’Assemblea Regionale siciliana. In occasione di questo Santo Natale, Nicola ha consegnato personalmente a Papa Francesco un panettone “tutto siciliano” preparato nell’azienda di famiglia dei F.lli Fiasconaro di Castelbuono.

Naso

Il cognome Naso ha molte varianti: Nasi, Nasillo/i, Nasini/o, Nasoni; tutti , direttamente o tramite ipocoristici, potrebbero derivare dal cognomen latino Naso-Nasonis (ricordiamo, a tal proposito, il poeta latino Publius Ovidius Naso (Sulmona 43 a.C.- Tomi 18 d.C.) . I ceppi meridionali di Naso potrebbero derivare dal toponimo Naso, comune in provincia di Messina, proveniente dal termine latino “nasus” che vuol dire “sporgenza”. Un’ultima ipotesi vorrebbe Naso proveniente dal termine greco “nesos” (isola) ad indicare la provenienza insulare del capostipite.

Naso è ampiamente diffuso in Sicilia e in Calabria,  e, con piccoli nuclei, in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Lazio ed altre regioni italiane. Nell’isola è noto soprattutto nel trapanese (dieci comuni, fra cui Erice e Trapani), nel catanese (Ramacca, Paternò, Belpasso, ecc.), nel messinese (Sant’Agata Militello, Messina, San Fratello, ecc.), nel palermitano (Palermo, Santa Flavia, ecc.), nel siracusano, nell’ennese (Piazza Armerina)

Tracce storiche e personaggi. Tracce di questa cognomizzazione si trovano nel Codice Diplomatico della Lombardia, anno 1188, che riporta un atto in cui “interfuerunt testes Ardericus Nasus, Benno Curtus, Montenarius Iudex, …”ecc. Naso è famiglia originaria di Firenze, la quale godette nobiltà in Messina e Trapani e possedette la Salina Grande di Trapani e la Fiumara di Santo Stefano di Briga; ebbe personaggi di elevate virtù (cfr. Nobiliario di Sicilia). Gianluca Naso (Trapani 6/1/1987), tennista italiano; nel 2009, ai Giochi del Mediterraneo di Pescara, ha conquistato la medaglia di bronzo nel singolo e la medaglia d’oro nel doppio; nel 2012 ha vinto il primo torneo challenger a San Benedetto del Tronto. Recentemente, a Gianluca Naso, nel corso di una cerimonia tenutasi nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni a Palermo, è stato assegnato il premio “Siciliani nel mondo”, I^ edizione, istituito dall’omonimo Intergruppo parlamentare dell’Assemblea Regionale siciliana.

Cersosimo

E’ un cognome di origine toponimica, deriva da Cersosimo, comune in provincia di Potenza che, a sua volta, ha preso il nome dal monastero basiliano Kyr (o Cyr) – Zozimi (Cir = abate, Zozimus = nome del fondatore). Risalente al 1100. Cersosimo è un cognome raro, diffuso soprattutto in Calabria (nel cosentino); con nuclei molto modesti è presente anche in Lombardia, Basilicata, Piemonte, Lazio, Liguria, Campania, ecc. In Sicilia è molto raro, è noto nel nisseno (Serradifalco, San Cataldo), nel palermitano (Marineo), nell’ennese (Regalbuto).

Tracce storiche e personaggi. Il sito di Cersosimo sorse nel IV secolo a.C. sul monte Castello, ad opera di popolazioni lucane provenienti dall’appennino centrale a appartenente a gruppi  di lingua osca; probabilmente venne in contatto con coloni greci o, addirittura, fu abitato da greci. Nel III secolo il sito fu abbandonato ma, nel medioevo, risorse, fu ricostruito più a valle attorno ad un convento di monaci basiliani da un certo Zozimus. Domenico Cersosimo (Laino Borgo 1/1/1952), economista e politico italiano, vicepresidente della Giunta regionale della Calabria dal 2008 al 2010. È stato ricercatore in politica economica presso la facoltà di Economia dell’Università della Calabria, e poi professore associato di Economia applicata (dal 2001 al 2007). Dal 2007 è professore straordinario di Economia applicata presso la facoltà di Scienze politiche dell’ateneo calabrese.

 

Il testo di Francesco Miranda “I cognomi di Regalbuto, Catenanuova e Centuripe” è in vendita nelle edicole dei tre comuni ennesi (Regalbuto, Catenanuova, Centuripe); può essere richiesto direttamente all’autore tramite l’e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ultima modifica il Giovedì, 09 Gennaio 2014 11:09