Appello del vice sindaco agli esercenti di Regalbuto contro il "gioco irresponsabile"

Aprile 30, 2013 2219

L’assessore alle politiche sociali del comune di Regalbuto Angelo Plumari lancia un appello agli esercenti della città “contro il gioco irresponsabile “ dal gratta e vinci alle slot machine, che – a dire dello stesso assessore- è diventato sempre di più una piaga sociale che provoca dipendenza al pari dell’alcool e della droga. In un volantino fatto circolare per la città il vice sindaco Plumari sottolinea che l’appello agli esercenti che gestiscono le macchinette invitandoli ad una libera adesione ad un vero e proprio “patto etico” che dovrebbe “ vedere ognuno di voi – scrive Plumari – impegnato nella propria attività in modo sempre più responsabile e rispettoso della vita di chi esprime debolezza verso il gioco.” Non solo dunque un richiamo al senso etico del vivere civile, ma il far presente che la distruzione economica ed esistenziale dei singoli e delle famiglie, con i guasti che causa, comporta un impoverimento sociale che ricade nel tempo sulle stesse famiglie.

In effetti anche a Regalbuto sono sempre di più le persone che si affidano al gioco come forma di alienazione dai problemi economici che stringono sempre di più nella morsa le famiglie costrette a sacrifici non indifferenti. I giovani hanno ripreso ad emigrare in cerca di lavoro, gli studenti universitari  si “stabilizzano” sempre più numerosi a Catania, la città sta diventando il classico “villaggio dormitorio” con l’aumento  dei problemi sociali che investono soprattutto le famiglie. L’opinione degli esercenti però appare diversa , rispetto al contenuto del volantino perché, sebbene non vogliono essere citati, alcuni pur essendo d’accordo su alcuni contenuti , dicono che è difficile dire no alle continue richieste di quanti sono dediti al gioco e di non avere armi sufficienti per contrastare il fenomeno che è sociale e dunque deve essere affrontato in tutta la sua complessità. “ Si deve partire dalle scuole- dice uno di loro- per educare le future generazioni , si devono cercare di creare opportunità di lavoro in loco e oltre agli esercenti responsabilizzare le famiglie, le associazioni di volontariato e le associazioni sportive . Mettere insomma in moto un progetto .” Il dardo lanciato dall’assessore Plumari  sortirà qualche effetto ? Difficile dirlo. Il problema del gioco investe altri complessi meccanismi anche perché nasce dall’interesse di lobbi di persone tant’è che c’è il sospetto che le macchinette possono diventare lavabiancherie di denaro sporco . Quel che è certo è che il tessuto sociale del paese è cambiato e oltre al gioco alcool e droghe si diffondono sempre di più non solo tra i giovani. Ma quelle file davanti ad un video in un locale pubblico sono formate da gente che non riesce più a trovare lavoro.

Ultima modifica il Martedì, 30 Aprile 2013 12:30
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