Al Sicily Gym che si è svolto sabato scorso al pala Livatino di  Gela , la squadra delle Stelle di Regalbuto si è laureata campione regionale  conquistando tutti e tre i podei , confermando la crescita di tutte le ragazze che a distanza di poco più di un anno riescono a competere alla pari delle più blasonate scuole di ginnastica ritmica dell'isola. Soddisfazione  , come era naturale, è stata esoressa da  Vittoria Mammana per i traguardi fin qui raggiunti dalle proprie ragazze.

Domenica 8 dicembre, presso la splendida cornice del Teatro Garibaldi di Piazza Armerina (En), è andata in scena l’evento “Celebriamo il Sorriso”, dove arte, spettacolo e solidarietà si sono fusi per dar vita ad una serata indimenticabile.

L’evento, patrocinato dal Comune di Piazza Armerina nonché primo Assessorato al Sorriso, è stato fortemente voluto dall’ideatore del Gogòl, Mauro Todaro, e dall’Associazione “Per Un Mondo di Sorrisi”.

Dalla sua nascita, nel lontano 2016, ad oggi, l’ormai famoso “omino giallo” ha fatto tanta strada, portando gioia e sorrisi in tutto il mondo. E domenica, per la prima volta, approda a teatro, con una scaletta ricca di sorprese e colpi di scena.

Nel corso della serata è stato presentato il Calendario Artistico Gogòl 2025 che, giunto alla sua seconda edizione, quest’anno ha visto raddoppiati i partners del progetto e di conseguenza la sua tiratura.

Inoltre, è stata presentata l’iniziativa dell’Assessorato al Sorriso di Gogòl, nata dall’impegno dell’Associazione e accolta con entusiasmo da ben dodici Comuni siciliani, i cui Ambasciatori al Sorriso ne hanno fatto richiesta. Comuni valutati virtuosi e meritevoli per l’impegno profuso nel sociale.

L’iniziativa, unica nel suo genere, mira a trasformare il sorriso in un valore condiviso e a promuovere azioni concrete che favoriscano il benessere della collettività e lo sviluppo del territorio di riferimento e non solo.

Nel corso della serata tanti gli artisti intervenuti per intrattenere il pubblico: presentatori, musicisti, comici e molto altro ancora.

 

La " cuccia" in onore di Santa Lucia è stato e sarà quell'appuntamento annuale da non mancare durante la Festa della Santa che sarà celebrata il prossimo 13 dicembre con l'apertara della chiesetta sulla somità della collina che sovrasta Regalbuto. La produzione del tradizionale piatto regalbutese è stato voluto dall'associazione AVAS Mons Piemonte e , vogliate consentirmi questa divagazione, marcherà l'assenza di Nino Bonina. Per me sarebbe facile parlare di Nino ma è giusto ricordarlo per il suo costante e infaticabile impegno nel volontariato e soprattutto in quell'impegno sociale volto alla crescita del paese che è riuscito a trasmettere ai volontari dell'Avas che il 13 dicembre in Piazza ricorderanno i sapori di un tempo , i sapori poveri delle famiglie che attorno a una tavola si scaldavano con un piatto dove Fede e devozione, tradizione e folklore si mescolano all’atmosfera della festa e si traducono in una pietanza tipica , la cuccia di Santa Lucia. La nostra città si sveglierà al suono della campana della chiesetta e lungo Via Santa Lucia fin su al santuario , si snoderà la processione dei fedeli devoti alla martire . Al santuario, tuttora frequentato, era legata una insolita espressione di pietà popolare nota come - corsa del fuoco o "delle frasche" - Annualmente la sera del 13 dicembre tutti gli adolescenti ed i ragazzi, escluse le donne, salivano al santuario di S. Lucia, dove i giovani più grandi e gli anziani avevano già preparato le "frasche": fascine a forma di cono eseguite con legna minuta e 'canne legate con rami di oleastro. Quindi accese le torce i giovani più grandi dinanzi e i più piccoli dietro si lanciavano, gridando e correndo, lungo il pendio della strada che va dal santuario al centro abitato, e arrivati nella attuale piazza Vittorio Veneto giravano per tre volte intorno ad una catasta di legna, approntata in precedenza, e vi appiccavano il fuoco. Iniziava allora l'ultima fase del rito. I giovani riuniti in cerchio attorno al falò, per dar prova di virilità e coraggio, si lanciavano tra le fiamme saltandole. Naturalmente più grande era la fiamma e il salto, più alta era la considerazione che il ragazzo acquistava tra i suoi coetanei e, soprattutto, tra le sue coetanee. Vana appare ogni ricerca per determinare l'origine della singolare "processione": nata al sorgere dei tempi in essi si perde. Inoltre non bisogna dimenticare che le "frasche", portate da adolescenti, erano a forma di cornucopia. Questo simbolo era particolarmente caro all'adolescente Attis, dio delle piante e figlio della dea Cibele; e il culto di Attis e di Cibele doveva essere particolarmente vivo qui da noi, come inducono a pensare i numerosi reperti votivi dedicati a questi dei e ritrovati in varie zone del territorio rebalbutese.

Oggi ultimo giorno di Più Libri Più Liberi. La casa editrice ha stretto nuovi partenariati, conosciuto altre realtà del mondo dell'editoria, realizzato l'ennesimo piccolo passo verso il proprio futuro.
Con la speranza di ripetere questo straordinario 2024 anche il prossimo anno.
Ci vediamo al Salone del Libro di Torino dal 15 al 19 maggio '25.

Con l’Immacolata scatta la corsa all’addobbo per l’87% degli italiani che non rinunciano alla tradizione dell’albero di Natale, tra quanti sceglieranno l’abete naturale e chi si indirizzerà verso quello di plastica. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione dell’8 dicembre che segna tradizionalmente il via alle feste. Se la preparazione dell’albero si conferma l’usanza più gettonata, resiste anche quella del presepe, che verrà allestito da un 57% di cittadini, seppur con notevoli differenze lungo la Penisola. Al Nord Ovest la percentuale di chi fa l’albero scende all’83% mentre al Sud sale al 91%. I cittadini del Meridione si rivelano peraltro quelli più affezionati agli addobbi se si tiene conto che ben il 76% allestisce il presepe, che trova meno consensi soprattutto al Centro (47%).

Il valore green dell’abete naturale

L’albero vero troverà posto quest’anno in 3,7 milioni di case – rilevano Coldiretti/Ixe’ -, per una spesa media per l’acquisto di 39 euro tra vivai, garden, mercati contadini e supermercati, seppur con grande variabilità a seconda di specie e dimensioni. Si va dai 20/30 euro per le piante più piccole fino ai 150 o addirittura 200 per le specie più alte. Le varietà principali in vendita sono l’Abete rosso e la Normandiana.

L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente poiché è coltivato soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono – rileva Coldiretti – e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Il consiglio al momento della scelta è quello di verificarne la certificazione presente sul cartellino, preferendo quelli di origine italiana, magari acquistati direttamente dai vivaisti.

L’albero finto inquina 

Se l’albero di plastica resta la soluzione più gettonata da 3 famiglie su 4, non va dimenticato che questa scelta ha un alto costo ambientale, considerato che l’abete finto impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. La coltivazione di un albero naturale sottrae 47 grammi di CO2 dall’atmosfera, la produzione invece di un albero sintetico rilascia nell’atmosfera tra i 40-60 kg di CO2, secondo l’analisi Coldiretti.

Toscana e Veneto “capitali” degli abeti

In Italia la coltivazione dell’albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) ed in Veneto (specie nel Bellunese), secondo l’analisi di Coldiretti. Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche mentre il restante 10% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di “sfolli”, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco.

Gli abeti ad uso natalizio vengono coltivati come una qualsiasi altra pianta ornamentale, sono commercializzati al 4°-5° anno di coltivazione, con taglie tra i 1,20-1,80 metri  e provengono da vivai autorizzati dalle regioni con apposita iscrizione. gni singolo abete è accompagnato da cartellino identificativo riportante i dati dell’impresa produttrice con il relativo codice di autorizzazione, oltre alla dicitura che trattasi di soggetti “non per uso forestale”.

I consigli per gestire l’albero naturale

Il consiglio della Coldiretti è quello di sistemare l’albero di natale in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria o folate di vento, per la vicinanza a porte e finestre. Meglio poi non spruzzare neve sintetica perché l’albero e vivo e respira. La terra nel vaso va mantenuta umida, ma non eccessivamente bagnata, con l’utilizzo di un nebulizzatore.

Al termine delle festività, se non ci sono le condizioni per piantare l’albero in giardino, si può cercare un centro di recupero, presente in alcuni vivai, ma anche nei Comuni e presso la Forestale che quando è possibile provvedono a ripiantarli in ambienti adatti.

Dopo essere stato preso in giro più volte per avere un telefono con lo schermo rotto, che in realtà poteva benissimo cambiare con il denaro che guadagna, il giocatore senegalese del Liverpool Sadio Mané ha risposto:
''Perché dovrei cambiarlo? Volendo potrei acquistare 10 Ferrari, 20 Rolex o due aerei privati, ma per cosa? Ci sono cose più importanti nella vita, ricordo bene da dove arrivo, quando avevo fame e dovevo lavorare nei campi assetato.
Sono sopravvissuto a guerre, carestie, fame, ho giocato a calcio scalzo, non ho potuto studiato e una lista infinita di altre cose, ma oggi grazie a quello che guadagno dal calcio posso aiutare la mia gente.
Finanzio la costruzione di scuole, ospedali, parchi giochi e compro vestiti, scarpe e cibo a persone che vivono in condizioni di estrema povertà, come vivevo anche io in passato.
Inoltre do 70 euro al mese a tutte le famiglie più povere della mia regione del Senegal, per contribuire all'economia familiare.
Non è necessario sfoggiare un cellulare costoso di ultima generazione, un rolex d'oro, un'auto di lusso, ville di lusso e viaggi in jet privato, preferisco viaggiare in classe economy.
Preferisco che la mia gente riceva un po' di ciò che la vita mi ha dato.
Questa si chiama lotta onorevole contro l'egoismo, contro la povertà, contro la fame in tutte le parti del mondo, non solo nel mio Paese.
(Tratto da: "RAGGIO DI SOLE"

 

La pubblicazione del Rapporto Svimez 2024 ha posto in evidenza il ruolo del Mezzogiorno e, in particolare, della Sicilia nello sviluppo economico italiano, sottolineando sia le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che le sfide strutturali che permangono.n Sicilia, la capacità di sfruttare al meglio le risorse del PNRR sarà cruciale per mantenere il ritmo di crescita e affrontare le sfide legate alla fragilità del tessuto produttivo e sociale. A metà del 2024, l’occupazione nel Mezzogiorno ha superato i livelli del 2019 con 330.000 nuovi posti di lavoro. Anche in Sicilia si registra un miglioramento, ma rimangono importanti criticità:  

  • Precarietà diffusa: Più di un lavoratore su cinque è assunto con contratti a termine (21,5%) e il part-time involontario rappresenta il 72,9% dei contratti part-time.
  • Lavoro povero: Circa 1,4 milioni di lavoratori poveri si concentrano nel Mezzogiorno, con un impatto rilevante anche in Sicilia, dove molte famiglie con capofamiglia occupato vivono in condizioni di povertà assoluta.

Questi dati evidenziano la necessità di politiche mirate a ridurre la precarietà e migliorare le condizioni lavorative. 

Declino demografico e fuga dei giovani: un’emergenza per la Sicilia

La Sicilia è tra le regioni più colpite dal declino demografico e dall’emigrazione giovanile. Entro il 2050, l’isola perderà una quota significativa della sua popolazione under 15 (-32,1%), mentre gli over 65 aumenteranno del 29%. Questo spopolamento è aggravato dalla fuga di laureati e studenti verso il Centro-Nord e l’estero, con un conseguente rischio di desertificazione delle università locali.

Istruzione e infrastrutture sociali: lacune da colmare

In Sicilia, meno di un bambino su tre frequenta una scuola dotata di mensa, mentre meno di uno su due ha accesso a una palestra scolastica. Queste carenze, unite alla dispersione scolastica elevata (oltre il 20%), limitano le opportunità educative e perpetuano i divari con il resto del Paese.

Politiche industriali e opportunità per la Sicilia

Nonostante le sfide, la Sicilia può giocare un ruolo strategico in alcune filiere industriali, come l’agroindustria e l’aerospazio, grazie alla sua posizione geografica e alle specializzazioni produttive. L’isola è anche coinvolta nel settore dell’automotive, con una quota significativa del valore aggiunto generato dalla filiera concentrata sul territorio.

Il rapporto SVIMEZ sottolinea la necessità di politiche industriali selettive e mirate, che rafforzino le filiere strategiche e promuovano investimenti sostenibili.

La Sicilia tra rischi e opportunità

Il futuro economico e sociale della Sicilia dipenderà dalla capacità di tradurre i fondi del PNRR in progetti concreti e sostenibili, dalla lotta alla precarietà e dall’adozione di politiche che contrastino l’emigrazione e migliorino i servizi essenziali. In un contesto di cambiamenti strutturali e transizioni globali, l’isola ha l’opportunità di riposizionarsi come un hub strategico per il Mediterraneo, ma servono interventi decisi e coordinati.

La pubblicazione del Rapporto Svimez 2024 ha posto in evidenza il ruolo del Mezzogiorno e, in particolare, della Sicilia nello sviluppo economico italiano, sottolineando sia le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che le sfide strutturali che permangono.

 

Crescita economica: il contributo della Sicilia e del PNRR

Nel 2024, il Mezzogiorno ha registrato una crescita del PIL dello 0,9%, superiore alla media del Centro-Nord (+0,7%). Questo risultato, trainato in gran parte dagli investimenti in infrastrutture sostenuti dal PNRR, ha avuto un impatto importante anche in Sicilia. Tuttavia, il rapporto segnala che la dinamica positiva è destinata a rallentare nei prossimi anni, con il Sud che tornerà a crescere meno rispetto al Centro-Nord (+0,7% contro +1% nel 2025).

 

 

 

Non abbassare la guardia: 23 episodi di crollinegli ultimi due mesi, circa uno ogni due giorni di scuola. E dall’insediamento dell’attuale Governo non è stato mai convocato l’Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica”

Grande la partecipazione degli studenti e dei docenti alla Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole che Cittadinanzattiva promuove da 22 anni e, in occasione della quale, anche quest’anno ha messo a disposizione delle scuole materiali informativo di vario tipo - guide, locandine, video - sui temi della sicurezza, dei rischi naturali e del cambiamento climatico.

Sono infatti 16.000 le scuole raggiunte con l’invio di questi materiali, mentre proprio oggi a Roma, Campobasso e Catania gli studenti - rispettivamente della secondaria di I grado Nino Bixio, dell’Istituto artistico Manzù e il Comprensivo di Ripalimosani, e del Liceo Scientifico Galilei -hanno raccontato, attraverso strumenti come la pittura, la grafica, il collage, messaggi e slogan, la loro esperienza sui temi della Giornata.

Una partecipazione attiva che ci colpisce e denota quanto le scuole siano sensibili a questo temaa cui vorremmocorrispondesse un pari impegno da parte delle istituzioni nazionali, regionali e locali per non abbassare la guardia sulla prevenzione dei rischi naturali e sulla sicurezza delle nostre scuole. Ci spiace constatare che ancora una volta l’attuale Governo ha mancato di convocare l’Osservatorio nazionale dell’edilizia scolastica. Questa mancanza è particolarmente grave perché tale organismo dovrebbe programmare i prossimi investimenti triennali oltre che vigilare sull’andamento di quelli previsti, nonché promuovere e coordinare le attività di diffusione della cultura della sicurezza, in particolar modo in occasione della Giornata.Il nostro è dunque un appello al Ministero affinché riunisca al più presto l’Osservatorio nazionale, ma anche agli Enti territoriali perché convochino tavoli con tutti gli stakeholder a diverso titolo coinvolti, per fare il punto sull’andamento degli investimenti previsti dal PNRR, sul loro effettivo impatto, cominciando fin da ora a lavorare sulla programmazione ordinaria al fine di ridefinire le priorità degli interventi”dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.

Alcuni numeri sulla sicurezza delle scuole

Un dato allarmante su tutti: in poco più di due mesi di scuola, che corrispondono a circa 50 giorni, Cittadinanzattiva ha registrato ben 23 episodi di crolli o distacchi di intonaco. Sempre elevato il numero degli edifici scolastici che non possiede il certificato di agibilità (59,16%) né quello di prevenzione incendi (57,68%); senza collaudo statico il 41,50% (i dati fanno riferimento al 2022, ultimi resi disponibili sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica). 

Piccoli passi in avanti - ma ancora insufficienti se si considera che, su 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono collocati in zona a rischio 1 e 14.467 in zona a rischio 2 - si riscontrano rispetto agli interventi di adeguamento e miglioramento sismici: poco più del 3% ha avuto interventi di questo tipo, e l’11,4% è stato progettato secondo la normativa antisismica. In merito allo stato manutentivo degli edifici, circa il 64% dei 361 docenti intervistati da Cittadinanzattiva rileva la presenza di fenomeni dovuti alla inadeguata o assente manutenzione, prime fra tutte infiltrazioni di acqua (40,1%), distacchi di intonaco (38,7%), tracce di umidità (38,2%). La metà degli intervistati (50,8%) ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza e ha riscontrato un intervento a seguito della propria segnalazione. Riguardo alle prove di emergenza ben il 92% dichiara di aver partecipato mentre l’8% sostiene che non siano state effettuate. In prevalenza le prove hanno riguardato l’incendio (79%) e il rischio sismico (70%), mentre l’alluvione ed il rischio vulcanico restano fanalino di coda (rispettivamente 5% e 1%), nonostante la frequenza crescente dei fenomeni disastrosi provocati dalle alluvioni e dal cambiamento climatico.

Quanto sta avvenendo nel nostro paese, come in tante altre parti del mondo, fa comprendere l’urgenza di far fronte ai cambiamenti climatici ed ambientali in atto, che richiedono accordi internazionali e programmi nazionalidi interventi preventivi importanti e di lunga durata ma anche la necessità di attrezzare le popolazioni locali e le scuole affinché adottino, a loro volta, procedure e comportamenti per mitigare e prevenire eventuali danni e salvare vite umane. La Giornata della sicurezza, che da ventidue anni promuoviamo insieme al Dipartimento della Protezione civile, vuole essere un prezioso veicolo in questa direzione”, conclude Adriana Bizzarri.

I materiali della Giornata sono disponibili sul sito web di Cittadinanzattiva.

Fino al 28 febbraio le scuole possono partecipare a  SCATTI DI SICUREZZA, il contest fotografico promosso da Cittadinanzattiva sul tema della sicurezza strutturale ed interna degli edifici scolastici e sulla prevenzione e gestione dei rischi naturali presenti sui propri territori. L’obiettivo: coinvolgere direttamente gli studenti, in piccoli gruppi o classi, sul tema rappresentandolo attraverso foto di denuncia, corredate da slogan - messaggio, di situazioni di insicurezza mai risolte o anche di situazioni positive che evidenziano una buona pratica messa in atto, o attività di prevenzione, realizzate a scuola o sul territorio circostante.

È possibile inviare una o più fotografie e slogan al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., compilando l’apposita documentazione scaricabile qui. Le foto vincitrici verranno premiate in occasione della XIX edizione del Premio Scafidi ad aprile 2025.

Colpo di coda di GAEditori che conclude, ma il dubbio è d’obbligo, l’incredibile annata di acquisizioni editoriali. Dopo Sergio Zavoli anche Willy Pasini, docente e presidente dell’associazione italiana di sessuologia e psicologia, diventa un autore della casa editrice siciliana. Lo zampino è sempre quello del direttore editoriale della piccola realtà ennese, Gaetano Amoruso, che ha lavorato in sordina per portare con sé anche il noto scrittore. Willy Pasiniè autore di diciassette libri tradotti in dieci lingue e di varie pubblicazioni scientifiche. I suoi insegnamenti, ricerche e pubblicazioni sono in relazione con la psichiatria, la psicologia medica, la ginecologia psicosomatica, la sessuologia clinica, le malattie psicosomatiche e la psicoterapia.

Il contratto è stato siglato tra le parti dopo un primo contatto avvenuto nel mese di agosto di quest’anno sancito con un viaggio in Svizzera (dove l’autore risiede) e messo nero su bianco solo qualche giorno addietro. A darne notizia il sito web ufficiale della casa editrice in una nota apparsa tra i comunicati stampa.

Cosa si può aggiungere  " all'incredibile annata" della Gaeditori , se non il fatto che la oramai ex piccola casa editrice che era prima nei sogni di Gaetano Amoruso e di Antonello La Piana per poi fondarla nel 2016 , partendo dal nulla , coscienti però che sarebbe stato arduo competere con le affermate case editrici , ma testardi nel voler continuare , passo dopo passo, a percorrere il viaggio intrapreso fiduciosi che li avrebbe portati , in così breve tempo, a emergere nel variegato mondo dell'editoria. Gaetano - Tano per me - Gaetà per tutti- assieme ad Antonelli , durante i mesi appena tracorsi , hanno girato le biblioteche d'Europa per donare i propri libri , affinchè essi potessero arricchire quei luoghi così cari a tante persone di qualsiasi ceto sociale desiderosi di leggere un libro piuttosto che internet con il telefonino. A rileggere tutte le tappe della storia della Gaeditori , mi convingo che ognuna rappresenta una pietra miliare del viaggio , Il 2024 sono certo che sarà ricordato come l'anno della raccolta dei frutti più belli. C'è da credere che il 2025 sarà ancora più bello !!

AgoVit

Sabato 23 novembre, alle 10.30, presso il Chiostro degli Agostiniani in piazza Vittorio Veneto (in caso di pioggia presso il Cineteatro Urania), un incontro con sorpresa per festeggiare i 25 anni di Nati per Leggere: l’iniziativa, che si svolgerà contemporaneamente in tutta Italia, è aperta a bambine, bambini, mamme, papà, nonne, nonni e a tutta la comunità cittadina.

Nati per Leggere, il programma sviluppato dall’Associazione
Culturale Pediatri, dall’Associazione Italiana Biblioteche e
dal Centro per la Salute del Bambino e presente in tutte le
regioni italiane, compie 25 anni: un tempo in cui
quest’esperienza, nata ad Assisi da un piccolo gruppo, si è
diffusa capillarmente in tutta Italia, coinvolgendo un numero
sempre maggiore di volontari e volontarie, famiglie, pediatri e
pediatre, bibliotecari e bibliotecarie, educatori e educatrici,
tutti e tutte accomunati dalla consapevolezza che leggere
insieme non solo è bello ma fa bene, favorisce lo sviluppo
cognitivo e psico-affettivo del bambino e della bambina e
previene lo svantaggio socio-culturale. Le storie, quelle capaci
di tessere e ricreare legami a partire dalla voce, potentissimo
strumento di relazione, sono un diritto di tutti i bambini e le
bambine, perché sono quelle esperienze in grado di proteggere
i più piccoli dalla solitudine e dalla povertà educativa e
culturale; con le loro parole e le loro immagini sono una fonte
inesauribile di stimoli che, se offerti precocemente e con
continuità, incidono profondamente sull’itinerario di vita di
ogni persona: non sono solo l’esperienza e l’osservazione a
confermarcelo, ma gli studi delle neuroscienze. È un
compleanno che va dunque festeggiato con un appuntamento
aperto a tutta la cittadinanza, perché la salute dei più piccoli e
delle più piccole è un bene collettivo, che Nati per Leggere si
impegna a diffondere.
In tutta Italia, dal paese più piccolo alla città più grande, ci si è
dati appuntamento in contemporanea sabato 23 novembre
alle ore 10.30 per un incontro con sorpresa dedicato
all’importanza della lettura in famiglia, una pratica di salute
capace di creare legami e coltivare relazioni, e ai primi 25 anni
di Nati per Leggere: il ritrovo è presso il Chiostro degli
Agostiniani in piazza Vittorio Veneto. Si consiglia di portare
cuscini, coperte, teli e naturalmente libri. In caso di maltempo
l’iniziativa si terrà nell’adiacente Cineteatro “Urania”.
L’appuntamento è organizzato nell’ambito della Settimana
nazionale Nati per Leggere, in programma dal 16 al 24
novembre; la Settimana è stata istituita nel 2014 per
promuovere il diritto alle storie delle bambine e dei bambini e
individuata all'interno del periodo a cavallo del 20 Novembre,
data in cui ricorre la Giornata Internazionale dei diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza: il 20 novembre 1959 segna una
data importante poiché è il giorno in cui l’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei Diritti del
Fanciullo; altra data significativa è il 1989 quando l’Assemblea
Generale ha approvato la Convenzione delle Nazioni Unite sui
Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, riconoscendo i bambini
le bambine e gli adolescenti titolari di diritti civili, sociali,
politici ed economici

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