Nei prossimi dieci anni l’Italia avrà a disposizione 62 miliardi di euro da investire in infrastrutture, mobilità e logistica sostenibili, come stabilito nel PNRR. L’esperienza della pandemia ha pesantemente influenzato la bussola delle priorità infrastrutturali. Le strutture sanitarie difatti, per oltre la metà degli italiani dovrebbero essere le prime destinatarie degli investimenti. Emergono inoltre esigenze soprattutto sul fronte del miglioramento della rete idrica, del potenziamento della capillarità dell’alta velocità e della rete ferroviaria, in particolare al Sud, e del rinnovo del parco
dei mezzi di trasporto per la riduzione delle emissioni. Il dibattito sul collegamento tra Sicilia e Calabria, che da lungo tempo impegna politica e società civile, sembra esser sfociato (per lo meno temporaneamente) in un largo accordo, anche tra i residenti delle due regioni direttamente coinvolte, sulla non necessità di includere l’opera nel PNRR, seppure il 47% si mostra favorevole alla sua realizzazione in prospettiva. Infine, al centro del rilancio economico e sociale del Paese viene posto il concetto di sostenibilità, inteso e declinato concretamente in una prospettiva multidimensionale e intergenerazionale. Alle fasce d’età più adulte preme soprattutto evitare ogni tipo di spreco e attivare circuiti virtuosi sociali ed economici per la collettività; i più giovani aspirano invece a una maggiore attenzione nei confronti dell’impronta ambientale delle infrastrutture e del futuro delle giovani generazioni. Dalla ricerca effettuata dall’Istituto SWG emerge che per l’Italia del futuro si auspicano investimenti su sanità e mobilità. Infatti il 55% degli Italiani auspicano al primo posto le infrastrutture sanitarie, il 29% mettono l’alta velocità, Alla domanda : Il PNRR destinerà al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili 62 miliardi di euro per mobilità, infrastrutture e logistica sostenibili. Le presentiamo ora una serie di possibili impieghi di queste risorse. Può indicare, a suo avviso, quanto ritiene importante ciascuno di essi?
Gli intervistati hanno messo al primo posto la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche con il 47% , al Sud il dato è aumentato al 51%. Sul ponte sullo stretto di Messina il 47% è favorevole ma solo per il 16% doveva essere inserito nel PNRR.