La condizione dell’edilizia scolastica e la sfida del Pnrr,

Novembre 09, 2021 283

Secondo una ricerca effettuata da Open Polis sulla  percentuale  degli edifici scolastici vetusti o  sottoposti a vincolo idrogeologico risulta che su dieci edifici scolastici statali nel nostro comune 3 sono soggetti a vincolo idrogeologico.  L’emergenza Covid-19 ha messo a nudo criticità latenti da anni per il sistema educativo. L’edilizia scolastica è in qualche modo la cartina al tornasole di questo tipo di problemi di lungo periodo. La necessità di dover ripensare e riadattare spazi per consentire un ritorno in sicurezza si è dovuta infatti confrontare, in ogni comune, scuola per scuola, con la situazione reale di ciascun territorio .La messa in sicurezza degli edifici scolastici è uno dei fronti aperti dal piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Pnrr prevede una serie di misure, dalla sostituzione e riqualificazione del patrimonio scolastico obsoleto (per un totale di 410mila metri quadri), alla messa in sicurezza di quello esistente (per 2,4 milioni di metri quadri). Approfondiamo cosa prevede nello specifico questo documento, anche rispetto alla condizione attuale del patrimonio edilizio delle scuole italiane. Nelle previsioni del piano, il potenziamento dell'edilizia scolastica assume un duplice obiettivo. Da un lato, è finalizzato a ridurre i divari territoriali oggi esistenti. Dall'altro, l'intervento su edilizia scolastica è parte di una strategia più complessiva di lotta alla povertà educativa. Strategia che dovrà coinvolgere anche lo sviluppo della rete di asili nido, servizi socio-educativi e scuole per l'infanzia, nonché politiche di contrasto all'abbandono precoce. È in questo quadro che va collocata la necessità di potenziare le infrastrutture scolastiche, secondo quanto indicato dal Pnrr. Il potenziamento del patrimonio edilizio delle scuole incrocia una serie di misure all'interno del Pnrr. In primo luogo, va segnalato l'investimento 1.1, contenente il piano da 800 milioni per la sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica. Un intervento che mira a "sostituire progressivamente il patrimonio scolastico obsoleto". Con l'obiettivo di aumentare la sicurezza dal punto di vista sismico, ridurre i consumi energetici e migliorare gli ambienti scolastici. Più ampia la portata del piano per la messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica (investimento 3.3). Questo si avvale di uno stanziamento da 3,9 miliardi complessivi tra 2021 e 2026, la cui allocazione avrà come obiettivo prioritario le aree svantaggiate del paese. Risorse destinate al miglioramento della classe energetica degli edifici scolastici (per ridurre i consumi e le emissioni di anidride carbonica), nonché all'aumento della sicurezza strutturale delle scuole. Sono oltre 40mila gli edifici scolastici statali presenti in Italia. Di questi, il 17,8% è classificabile come vetusto, il 4,9% si trova in una zona soggetta a vincoli idrogeologici e meno del 13% è stato progettato o adeguato alla normativa antisismica (quota che sale a 1 su 4 circa nei comuni più a rischio). Fino al 2026 le scuole saranno destinatarie di interventi di varia natura nell'ambito del pnrr . Nei prossimi anni quindi gli edifici scolastici statali saranno destinatari di risorse importanti. Finalizzate a ridurne l'età media e a renderli ambienti di apprendimento più sicuri ed efficienti. E soprattutto intervenendo sui divari che oggi caratterizzano la condizione dell'edilizia scolastica nel nostro paese.

Ultima modifica il Martedì, 09 Novembre 2021 11:39
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