IRAN Si spoglia per protesta e da una lezione all’Occidente multiculturale

Novembre 08, 2024 41

Ci piace riportare questo articolo a firma di Pasquale Hamel che abbiamo tratto dal quotidiano on line "Se è cos'..." diretto da Giovanni Pepi . 

Ahuo Daryaei, un nome fino a ieri sconosciuto che, oggi è balzato improvviso agli onori della cronaca come protagonista di una provocazione emblematica, di fronte alla richiesta della polizia morale iraniana che le intimava di sistemare meglio il velo, la studentessa nell’atrio dell’università si è infatti per protesta spogliata rimanendo seminuda. Un gesto di coraggio, una sfida al limite dell’avventatezza; è infatti abbastanza facile pensare che quel gesto avrà conseguenze letali per l’integrità fisica della studentessa. Un gesto che, nonostante tutto ha suscitato tante emozioni e altrettante condivisioni anche in quest’Occidente, che invece sembra vergognarsi della propria storia e che, piuttosto che di mostrarsi geloso delle conquiste di civiltà da cui è segnata la sua cultura, di fatto, in nome di un malinteso principio di tolleranza, accetta perfino la negazione di sé stesso. La ribellione di Ahou non è solo una provocazione che scuote l’oscurantismo del regime degli ayatollah, che dà forza a quanti iraniani si sono resi conto della insopportabilità della teocrazia islamica, è anche, e vorrei aggiungere soprattutto una lezione per quanti, o quante?, nel nostro mondo accecati dalle proprie idee vorrebbero, in modo scriteriato, spalancare le porte all’ideologia multiculturalista dentro la quale possono trovare spazio e piena legittimazione, anche quei veti e divieti – è il recente caso della ragazzina marocchina di Modena picchiata dalle sue connazionali perché non ha voluto mettere il velo – che Ahuo con la sua audace provocazione ha messo a nudo. Un gesto, che in ben altro contesto e senza quei rischi che corre Ahou, ci ricorda la nostra Oriana Fallaci quando, sfidando Khomeini che aveva ribadito come il velo fosse “il segno delle donne perbene”, si tolse provocatoriamente il Chador che le era stato imposto e si allontanò calpestandola platealmente in segno di disprezzo.

 

Pasquale Hamel ( nella foto). Già vice segretario generale dell’ARS, direttore del museo del risorgimento di Palermo e direttore scientifico della ” Federico Secondo . Ha insegnato e storia contemporanea nell’università di Palermo. . Opinionista del giornale di Sicilia, ha scritto su Avvenire e La Repubblica. E’ autore di numerosi libri tra cui breve storia della società siciliana.

Ultima modifica il Venerdì, 08 Novembre 2024 13:29
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