L'opinione di ......

Marzo 02, 2014 2497

Tratto da http://www.holdenmagazine.it/2014/02/23/larma-della-curiosita/

Quando nel 1974 arrivò a casa mia una telefonata dalla Scuola Media B.Giuliano di Susa ( To) dall’altra parte del telefono continuavano a chiamarmi “professore” chiedendomi se volevo accettare la nomina a tempo indeterminato. Quando entrai in classe il primo giorno di insegnamento la prima cosa che mi passò per la mente è stata ” ora che gli dico ? “. Io appena diplomato all’Archimede di Catania con uno stentato 36/60, con un curriculum scolastico da far paura,ero diventato insegnate. Ripensai al tempo in cui ero alunno alle scuole elementari,poi alla media e alle superiori.Ripensai agli insegnati che avevo conosciuto,ai loro metodi,alle loro discriminazioni sociali. Ricordo che dovetti scappare da Piazza Armerina sol perchè avevo conosciuto una ragazza che scoprii in seguito fosse la figlia della mia professoressa di Italiano.La risposta che mi diedi fu qquella di cercare di riuscire di “far innamorare l’alunno”.Si perchè il segreto della Scuola è questo rapporto alunno-insegnante-genitore.Quando ritornai a Regalbuto ritrovai una scuola “diversa” rispetto a quella di Susa.Con gli alunni oltre a spiegare la materia, amavo dedicare qualche minuto per parlare con loro dei fatti di ogni giorno.Leggevo con loro il giornale e commentavo ciò che violento e di positivo avveniva nella nostra città. A quei ragazzi della scuola media continuavo a ripetere che loro sarebbero stati i futuri cittadini d’europa,significando che non dovevano fossilizzarsi dietro la frase fatta de”io amo il mio paese”.Ai meno bravi dicevo che era necessario studiare perchè dal “sapere” e dalla “conoscenza” dipendeva la vera libertà interiore.Smisi quando qualcuno mi disse che non era compito mio,insegnate di educazione tecnica,parlare di queste cose e quando un alunno durante una delle mie “prediche” mi disse : ” professore ha finito?”. Smisi quando mi accorsi che insegnare nella scuola di Carcaci era difficile tra alunni che non avrebbero voluto studiare. Allora mi licenziai da Insegnante per passare invece come impiegato all’INPS. Non volevo far male ai ragazzi.Non sono un eroe.Smisi perchè non ho voluto che si ripetesse ciò che a me era capitato quando ero scolaro e poi studente.

 
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