Sicilia. Domani tutti in classe.
Quando tutto faceva presagire che la Regione Sicilia avrebbe concesso altri due giorni di vacanza così come aveva preannunciato l'assessore Lagalla , stamattina la ripresa delle scuole, invece, è realtà. Una lunga discussione quella della task force al termine della quale è stata decisa la riapertura in presenza. L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla che ha coordina l’incontro, aveva ipotizzato una proroga di altri due giorni delle vacanze natalizie dunque fino a venerdì compreso consentendo il rientro da lunedì. L’idea era quella di aspettare al dichiarazione di zona arancione e proprio da lunedì ricorrere alla Dad. Ma assodato che questo non sarà possibile neanche da lunedì un nuovo rinvio di ulteriori due giorni non sarebbe servito a nulla Alla riunione hanno partecipato anche l’assessore alla Salute Ruggero Razza, i dirigenti dell’ufficio scolastico regionale, il prof. Gianni Puglisi per gli Atenei dell’Isola, una rappresentanza degli studenti. Sembra comunque che a protestare siano i Sindaci siciliani .La richiesta era emersa già ieri sera, dall’assemblea di tutti i sindaci siciliani, svoltasi in modalità digitale, nel corso dalla quale un gran numero di primi cittadini hanno espresso preoccupazione per l’evoluzione del quadro epidemiologico in Sicilia e per la grande difficoltà nel reperimento di dati certi e attendibili sul tracciamento del contagio nelle proprie comunità. In task force la richiesta è stata reiterata. Di fatto però , nonostante le proteste anche da parte dell'associazione dei genitori, da domani la scuola in presenza ripartirà anche se non si sa ancora quanti alunni saranno presenti nelle aule.
Messina. Scuole chiuse fino al 23 gennaio. L'ordinanza firmata dal Sindaco De Luca.
Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha disposto dal 13 sino al 23 gennaio incluso, la proroga della sospensione delle attività didattiche in presenza negli Istituti comprensivi e scolastici pubblici, privati e paritari di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, micronido, sezioni primavera e gli asili in casa a causa dell'aumento di contagi da Covid. "Durante questo periodo gli Istituti scolastici sono tenuti a garantire lo svolgimento delle attività didattiche mediante la did e/o la Dad salva sempre la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali", prevede ordinanza sindacale.
(ANSA).
La foto... I ragazzi restituiscono ciò che altri avevano deturpato.
i ragazzi , quei ragazzi che spesse volte critichiamo, quei picciotti che fanno onore alla Sicilia hanno lavorato intensamente per restituire all'ammirazione di tutti un bene che era stato deturpato in maniera ignobile. Grazie a questi volontari e a tutti coloro che hanno lavorato !!
La foto....
Personalmente sono rimasto a riflettere lungo se pubblicare o meno questa foto che invece ha fatto il giro del mondo per la violenza che si può leggere su di essa. Si perchè a parer nostro a essere violentata è l'intera Sicilia in uno dei beni naturalistici più belli che si potevano ammirare. Si scopriranno i colpevoli di tale vile gesto ? Non lo sappiamo ma lo auguriamo. La speranza è che si potranno trovare gli elementi per cancellare quella vergognosa macchia di vernice rossa .
Regalbuto. Le Scuole in Dad. Emanata ordinanza del Sindaco.
Il Sindaco di Regalbuto, Francesco Bivona, ha emanato la circolare con la quale si istituisce la DAD per gli alunni di ogni ordine e grado dal 10 fino al 19 gennaio.
" Io non apro mai gli allegati". Il nuovo libro di Gaetano Amoruso
Zona arancione. Il nodo riaperture scuole.
L'ordinanza del presidente della regione che istituisce la zona arancione in 42 Comuni siciliani e soprattutto in tutti i Comuni del territorio di Enna , lascia ai Sindaci la facoltà ( dopo aver sentito il parere delle autorità sanitarie) di valutare se da lunedì 10 gennaio i ragazzi possono rientrare a scuola o in Dad ( didattica a distanza) . Chiaro che il problema si pone e in queste ore i primi cittadini si stanno muovendo in contatto con le rispettive ASL per valutare insieme il da farsi. mancano però poche ora dal suono della campanella per il rientro in classe e saranno ore frenetiche in attesa di notizie che dovranno per forza arrivare alle famiglie nelle prossime 48 ore. La peculiarità della zona arancione istituita nell'intero territorio ennese e che riguarda tutti i ì Comuni, consiste nel fatto che è stata la stessa ASL di Enna a chiedere misure straordinarie per l'intero territorio e dunque sembra lecito pensare che la Dad sarà attuata in tutti o quasi i Comuni a partire da quelli considerati con il più alto rischio di diffusione del contagio. Ai Sindaci successivamente il compito di emanare le ordinanze.
Il territorio di Enna in zona arancione.
In Sicilia sono altri 42 i Comuni dichiarati "zona arancione" da domenica, 9 gennaio, fino a mercoledì 19 gennaio compreso. Lo prevede l'ordinanza firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe, per contenere i contagi da Coronavirus nei territori coinvolti. Le misure restrittive anti-Covid saranno in vigore nei seguenti territori: nella provincia di Agrigento, Canicattì e Palma di Montechiaro;nella provincia di Caltanissetta, il Comune di Caltanissetta e Gela; nella provincia di Enna, ad Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe e Villarosa; nella provincia di Messina, Capizzi; nella provincia di Siracusa, ad Augusta, Avola, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino. La “zona arancione” è attualmente in vigore fino al 12 gennaio anche in altri quattro Comuni: Caronia e Santa Lucia del Mela nel Messinese; Ribera nell'Agrigentino; Gravina nel Catanese. L'ordinanza ha inoltre disposto che, esclusivamente nei territori dichiarati “zona rossa” o “arancione” e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del virus Covid-19 nella popolazione scolastica, previo parere tecnico-sanitario obbligatorio e conforme dell'Asp territorialmente competente, il sindaco può adottare provvedimenti di sospensione, totale o parziale, delle attività didattiche, con conseguente adozione della Didattica a distanza, secondo i protocolli in vigore, per un periodo non superiore a dieci giorni.(ANSA).
Mascherine Ffp2 a 75 centesimi in Farmacia.
Mascherine Ffp2 a prezzo calmierato, anche in Sicilia ci si organizza. A seguito del protocollo firmato con il commissario Francesco Paolo Figliuolo e delle successive interlocuzioni per le vie brevi, Federfarma nazionale ha comunicato oggi a tutte le farmacie aderenti all’iniziativa che il prezzo calmierato massimo di 75 centesimi è riferito alle mascherine Ffp2 corrispondenti alle caratteristiche “standard” stabilite dal protocollo e che mascherine di colore, foggia o caratteristiche estetiche particolari potranno essere vendute solo se in farmacia sia presente per la vendita al pubblico anche un’ampia disponibilità di mascherine Ffp2 “standard” al prezzo massimo di 75 centesimi.
Non è facile il ritorno a scuola, previsto per lunedì 10 gennaio . Di Gianni Zen - 05/01/2022 su La tecnica della Scuola.
Se ne discute e come spesso capita sono nate le diverse opinioni se il 10 gennaio gli studenti debbano rientrare a Scuola o in Dad. Si seguito ho tratto l'articolo sul quotidiano on Line La Tecnica della Scuola di oggi 5/1/2022 . Tra pochi minuti si riunirà la cabina di regia del Governo e da li sapremo quale sarà la decisione. Perché la situazione del Covid sta scompaginando i protocolli predisposti, comprese le buone intenzioni. Quelle che fanno dire un po’ a tutti: no alla DAD.Perché poi non basta dire un ben no al ritorno alla DAD, se in realtà è il sempre il virus a dettare anche le nostre decisioni. Perché è lo stesso virus che si fa beffe, con le sue varianti, dei nostri buoni propositi, come si fa beffe (con troppi esiti anche tragici, come sappiamo) di chi vorrebbe negarlo, rifiutando vaccini e politiche sanitarie.E le nostre decisioni di oggi non sono e non possono essere quelle che avevamo tutti sognato sono qualche settimana fa. Tanto che, addirittura, c’è chi, non senza ragioni, ha chiesto a gran voce di rimandare il ritorno a scuola, se la situazione rimane quella che conosciamo dai dati di questi giorni, zona per zona. I protocolli previsti, dunque, non sono garanzia assoluta, perché se anche immaginassimo che a scuola la sicurezza è garantita, poi, lo sappiamo, i ragazzi a scuola si portano tutti i rischi che corrono tutto il resto delle loro giornate. Ma già dire che a scuola la sicurezza è assicurata è forse esagerato.
Tanto per capirci: sappiamo che il distanziamento di un metro, già previsto nell’estate del 2020, è oggi solo raccomandato, per cui sarà possibile che i nostri ragazzi stiano assieme, basta che portino la mascherina Ffp2, nonostante un loro compagno sia stato contagiato. Intanto, ci saranno mascherine per tutti? E saranno le scuole in grado di garantirle per tutti? E come sarà con docenti e personale che giocano un po’ tra le pieghe delle norme che hanno reso obbligatoria la vaccinazione? E, in mancanza di supplenti che coprano tutti i docenti sospesi, chi gestirà le classi, alcune a scuola, altre metà a scuola e metà a casa, altre solo a casa con la DAD? Senza dimenticare la proposta di distinguere tra studenti vaccinati e quelli non vaccinati, e il dovere di aereazione delle aule quando non tutti, in pieno inverno, hanno i sanificatori. Una situazione davvero difficile, imprevista, complicata, comunque da governare, che fa il gioco ai detrattori di tutta la gestione della pandemia, in nome del presunto uso politico della stessa, per imporre i vaccini e il green pass, mentre, lo sappiamo dai dati quotidiani, è grazie a queste misure che sono state salvate e si salvano ogni giorno vite umane. Basterebbe un giro nelle nostre terapie intensive. Questa pandemia, dunque, oltre a dimostrarsi variabile ed in continua evoluzione, dovrebbe costringere tutti a porsi in modo obiettivo di fronte alle complessità. Per cui, se il buon senso, condito di dati reali, deve guidarci in queste situazioni, non dobbiamo rinchiuderci in affermazioni di principio, in realtà ideologiche, sulla didattica in presenza o sulla didattica a distanza. Per cui, se le condizioni di sicurezza lo permettono, ovvio che la didattica in presenza è cosa buona e giusta, ma se non lo permettono, pensare ad un periodo breve di didattica a distanza non è il male assoluto.Ricordo come, dalla primavera 2020, tanti e tanti docenti, assistiti dalle scuole, hanno inventato, con la didattica a distanza, nuove forme di vita di classe, mentre altri hanno semplicemente trasferito la didattica frontale sulle piattaforme, senza quella duttilità richiesta dalla precaria situazione. Quindi, non si fa di tutta un’erba un fascio, mentre i più capaci docenti anche col ritorno in presenza hanno imparato e fatto tesoro delle nuove forme di didattica. Altra cosa, poi, è pensare ai ragazzi adolescenti, mentre i bambini devono essere garantiti dal valore della relazione in presenza, fatte salve le condizioni.Così, giorno dopo giorno, rendiamo comuni queste esperienze, facendo di tutto perché la relazione rimanga comunque la prima preoccupazione, confidando che il contesto sanitario ritorni sotto controllo.
Buon senso, vigilanza e occhio alle complessità.
La Tecnica della Scuola del 5/1/2022