Il dato emerge dal ministero dell’istruzione (Miur), nel nostro paese le scuole dotate di impianti sportivi sono meno della metà e ciò ci può aiutare a capire quale sia il livello di accessibilità allo sport per i ragazzi nelle varie zone del paese. Quando si parla di contrasto alla povertà educativa, spesso gli aspetti legati all’attività fisica vengono sottovalutati. Questo però è un errore. Praticare uno sport infatti, oltre ai riconosciuti benefici dal punto di vista fisico e psicologico, offre occasioni di confronto, di socialità e di acquisizione di valori. Elementi che possono avere un impatto determinante sulla crescita dei giovani. Tutti i minori dovrebbero avere la possibilità di praticare sport, a prescindere dal contesto sociale o economico di origine. Purtroppo però, questo non sempre è possibile. In base ad una rilevazione Istat, infatti, il 13,8% degli italiani dichiara di non fare sport per motivi economici. Quindi per molte famiglie potrebbe essere complesso far praticare uno sport ai propri figli. L’attività fisica in orario scolastico diventa quindi per molti giovani l’unica occasione di praticare uno sport.La presenza di strutture sportive all’interno degli istituti scolastici (palestre, piscine) assume quindi un ruolo centrale nella crescita dei giovani. Oltre alle ore di educazione fisica mattutine, infatti, una palestra scolastica può essere utilizzata per attività pomeridiane. Anche attraverso la presenza di associazioni che potrebbero offrire la possibilità ai ragazzi di praticare uno sport a costi ridotti. In questo modo, la palestra diverrebbe un presidio sociale anche al di fuori della scuola. Diventa quindi fondamentale capire come le strutture sportive scolastiche siano distribuite sul territorio. Dai dati raccolti dal Miur la media nazionale degli edifici scolastici con una palestra è del 40,8% . In Sicilia il dato è del 36,70% , la regione con il più basso numero di palestre annesse agli edifici scolastici è la Calabria con il 20,50%. Tra le regioni virtuose al primo posto il Friuli ( 57,80%) , Piemonte ( 51%) e Toscana ( 48% )
FONTE OPENPOLIS.IT