“ A Parlare è il segretario provinciale della FILBA UIL di Enna , Domenico Romano , a proposito della grave situazione che attraversa il personale dei Consorzi di Bonifica.” Il Mondo dei Consorzi di Bonifica merita una forte attenzione,trovando i giusti equilibri e mettendoli nelle condizioni di operare al meglio senza creare continui disagi potrebbero dare le giuste risposte che oggi gli agricoltori si attendono. Dipendenti che operano nel territorio  a fianco degli agricoltori ,un ente che lavora per la  difesa del suolo e il risanamento delle acque proteggendo il patrimonio idrico connessi agli assetti ambientali. Un ente che  oggi con il patrimonio umano che si ritrova potrebbe collaborare benissimo con tanti altri istituti e mi rivolgo principalmente  ai Comuni(strade e verde pubblico ), dipartimento dighe (custodia e manutenzione), protezione civile  e tanti altri ancora .Un Ente che oggi in organico vanta  Ingegneri ,Agronomi,Avvocati,Tecnici,Periti Industriali ,Elettricisti ,Muratori,Imbianchini,Idraulici ,Saldatori ,Escavatoristi,braccianti agricoli,Ragionieri ,Geometri e tante altre figure ancora. Mi chiedo – continua la nota di Romano -  perché una macchina cosi importante , che tanti anni fa fu costruita con l’obbiettivo della tutela del territorio e degli assenti ambientali e di stare a fianco agli agricoltori dando i giusti risultati sperati, oggi si ritrova in una situazione drammatica dipendenti che da Aprile non percepiscono un centesimo e  tante difficoltà nel rispettare il piano ordinario lavorativo. Tutti i lavoratori  oramai da tempo non riescono a stare tranquilli e le famiglie sono a forte rischio non riuscendo a sostenere le spese giornaliere compromettendo gli equilibri e la serenità di ogni persona,aspettare ulteriori giorni metterebbe ancora di più a rischio la serenità di ogni famiglia. Per ultimo chiediamo che un Ente cosi importante merita la giusta attenzione e non rovinare ciò che i nostri nonni hanno creato ,mettiamo l’Ente nelle condizioni di poter operare e dare i giusti servizi che gli agricoltori si attendono ,dando un  aiuto all’economia agricola che oggi soffre moltissimo ,nonostante tutti i lavoratori del Consorzio sono oramai da tempo in forte disagio comunicano che pur non avendo un centesimo nelle loro tasche dovuto alle mensilità non percepite ad oggi ,resteranno  sempre a fianco  degli agricoltori .”

" A Proposito di risparmio dell'acqua potabile. Crediamo che sia venuto il tempo di mettere mani sul progetto di RIFACIMENTO DELLE LINEE ESTERNE dell'acquedotto dalle quali , ogni anno, si disperdono migliaia di litri di acqua dovute alle continue rotture dei tubi e ai ritardi per la riparaziona. Per arrivare a ciò vorremmo sollecitare le forze politiche , amministrative e dell'Ufficio Tecnico di Regalbuto , per la costituzione di un tavolo invitando la società ACQUA ENNA , affinchè si lavori , in sinerdia , per l'individuazione dei finanziamenti sul risparmio energetico e dunque accelerando i tempi per la realizzazione delle opere. La maggior parte di tali linee esterne sono dichiarate PRIVATE, ciò impedisce ACQUA ENNA ad effettuare riparazioni e controllo sulla stessa efficienza. Dunque la prima decisione da prendere o meglio da realizzare con urgenza , è quella del passaggio dal privato a Acqua Enna. Nel caso della condotta che da Regalbuto porta a Sparacollo , il tavolo tecnico c'è già stato , con la volontà da parte di Acqua Enna di gestirne la condotta idrica con il rifacimento della stessa , aumentando la portata dei tubi ( attualmente l'acqua scorre dentro un tuno di 32 mm . La condotta è stata realizzata quasi quarantanni or sono e dunque piuttosto vetusta e per la sua stessa natura è difficile a volte individuare le perdite ). Secondo noi quella da assumere è una decisione politica e di buon senso dato il grave momento di crisi che anche il nostro paese oggi attraversa. Siamo certi che le forze politiche e i movimenti uniranno le rispettive volontà , nel sensibilizzare ACQUA ENNA a iniziare il percorso di rifacimento delle condotte esterne del paese."

Era solo questione di tempo, ma sapevamo che i disagi dovuti alla prolungata siccità sarebbero arrivati anche a Regalbuto. Grazie a lungimiranti amministratori del passato, da molti anni il nostro comune non affrontava crisi idriche importanti. Negli anni ottanta erano stati acquistati i pozzi che ci hanno permesso di affrontare molte crisi, meglio di tanti comuni vicini a noi. Purtroppo non tutti i politici sono lungimiranti o interessati al futuro della propria comunità.
Da molti anni tutto il mondo scientifico avverte la comunità internazionale sulle conseguenze dei cambiamenti climatici. Molti avevano previsto che i periodi di siccità in Sicilia sarebbero diventati sempre più lunghi e che parte del nostro territorio sarebbe andato quasi incontro a desertificazione.
Alla fine il momento è arrivato e la Sicilia è totalmente impreparata. E' impensabile che si sia arrivati a una situazione così grave in tutta l'isola, nonostante si parli da anni di queste questioni.
Chi ci ha governato in passato ha ricevuto ingenti fondi per fronteggiare la mancanza di acqua e per l'efficientamento della rete idrica, ha nominato commissari straordinari (pagandoli con compensi milionari e del tutto irrispettosi della situazione di molti siciliani, costretti a lasciare la propria terra per fame), ha fatto proclami e alla fine non ha portato alcun risultato.
Alle scorse elezioni politiche e regionali le destre hanno avuto in Sicilia un ampissimo consenso elettorale. I voti dei siciliani sono stati decisivi per il partito di Giorgia Meloni, che ci ha "premiati" nominando ministro il nostro allora Presidente della Regione Musumeci.
Ma questa fiducia che gli ha dato il popolo siciliano, come è ripagata? Cosa ha fatto in due anni questo governo per la Sicilia? Cosa sta facendo adesso?
Per non parlare di un governo regionale guidato da un esponente di punta di Forza Italia, che dovrebbe pretendere interventi straordinari ed immediati, che avrebbe già dovuto pretendere da molto tempo interventi per evitare la situazione attuale. E invece i nostri rappresentanti di destra si sono limitati a votare l'autonomia differenziata, che ci lascerà sempre più indietro.
Anche a livello locale i partiti di destra hanno ricevuto il consenso di diversi regalbutesi e speriamo che riescano a trovare supporto nelle istituzioni regionali che sono al governo.
La maggior parte degli emendamenti a favore degli allevatori e per la nostra agricoltura in sofferenza sono stati presentati dai nostri rappresentati regionali, tra cui l'Onorevole Venezia, che si trovano all'opposizione e continuano a lavorare ogni giorno per i nostri territori.
Questa situazione non è tollerabile. La Sicilia non è una riserva di voti che la destra usa per andare al potere e poi abbandonare. Il copione si ripete ancora una volta. Pretendiamo che i rappresentanti regionali e quelli nazionali chiedano a questo governo misure immediate e straordinarie, come quelle stanziate per le catastrofi naturali che hanno colpito il nord Italia. Basta!

(ANSA) - PALERMO, 19 LUG - "La nomina del nostro Raffaele Stancanelli nella commissione per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo è di grande rilevanza. Grazie all'esperienza maturata nella istituzione europea, Raffaele Stancanelli contribuirà certamente a indirizzare la nuova politica agricola comune, avendo a cuore la Sicilia che mai come oggi sta vivendo difficoltà enormi per effetto della siccità.
Siamo certi che farà un buon lavoro in commissione Agri e che avrà sempre un confronto diretto con il governo della nostra Regione per fare in modo che ogni scelta sulla nuova Pac sia il frutto della concertazione e della collaborazione istituzionale". E' quanto si legge in una nota della Lega Sicilia.

 

"L'intero comparto agricolo e zootecnico è in ginocchio.
Al consiglio comunale dello scorso 17 luglio è stata evidenziata la gravità dell'INERZIA dell'amministrazione che, a distanza di due mesi, non ha messo in atto alcun intervento per dare esecuzione alla delibera con cui il consiglio comunale nella seduta del 20/05/2024 ha approvato all' UNANIMITÀ l' ordine del giorno presentato dal gruppo Insieme per Fare.
Ancora una volta si è dato indirizzo al Sindaco e alla Giunta di dare seguito all'atto d'indirizzo votato all'unanimità da questo Consiglio comunale e
riunire con urgenza tutte le parti interessate per conoscere l'evoluzione della problematica e
gli interventi urgenti che si possono introdurre anche a livello locale per supportare gli agricoltori e gli allevatori del nostro territorio, di prevedere una variazione di bilancio urgente per individuare fondi da destinare al
comparto ormai in ginocchio nei limiti delle risorse di bilancio.
Abbiamo il DOVERE di non lasciare da solo questo comparto in un momento così tragico.
Attendiamo fiduciosi...speriamo sia la volta buona per fare, nel nostro piccolo, delle azioni concrete."

La tiroide è un piccolo organo endocrino localizzato alla base del collo, adesa alla trachea, di vitale importanza nella regolazione di molte funzioni dell’organismo quali:

  • Regolazione dello sviluppo e della crescita del feto
  • Regolazione della frequenza cardiaca e della forza di contrazione del cuore
  • Regolazione dell’apparato riproduttivo e delle funzioni sessuali
  • Regolazione del metabolismo e del tessuto adiposo

L’aspetto che approfondiremo in questo articolo è l’impatto che l’attività tiroidea ha sul metabolismo e come, attraverso l’alimentazione, siamo in grado di stimolare questo importante regolatore endocrino.

Entrando nel particolare possiamo affermare che il compito dell’ormone tiroideo, triiodotironina, è quello di stabilire il ritmo metabolico dell’intero organismo: se vi è tanto ormone tiroideo i consumi saranno elevati, al contrario prevarrà l’accumulo e i consumi saranno limitati.

In linea generale possiamo quindi affermare che la nostra tiroide è un termostato in grado di regolare i tassi di spreco e di risparmio energetico a parità di calorie assunte. 

Ma la tiroide come viene controllata? 

Il controllo dell’attività della tiroide avviene per mezzo del cosiddetto asse ipotalamo-ipofisi-tiroide dove l’ipotalamo è il primo componente che entra in gioco che, mediante l’ipofisi, regola la tiroide. In tale schema operativo è facile intuire che la tiroide è solo un operaio che esegue ordini. La comunicazione tra le diverse componenti dell’asse avviene per mezzo di ormoni endocrini quali TRH e TSH. In particolare il primo ormone ad entrare in gioco, secreto dall’ipotalamo, è il fattore di rilascio della tireotropina (TRH) che agisce sull’ipofisi. Questa, stimolata dal TRH secerne la tireotropina (TSH) che, mediante la circolazione sanguigna, raggiunge la tiroide e ne stimola la secrezione degli ormoni tiroidei (triiodiotironina).

Da un punto di vista metabolico, l’ormone tiroideo modifica il tasso di trasformazione dell’energia chimica contenuta nel cibo in energia di pronto utilizzo muscolare: se si produce molto ormone tiroideo, molta dell’energia assunta con il cibo verrà sprecata sotto forma di calore, al contrario, se la secrezione è scarsa la quantità di energia assunta verrà in gran parte accumulata in tessuto grasso.

Questo fatto documenta con estrema chiarezza che l’affermazione “una caloria è sempre una caloria” non è supportata da nessun presupposto scientifico se inserita nel contesto del nostro meraviglioso ma complesso organismo. Questa affermazione trova veridicità puramente fisica e termodinamica (l’energia non si crea né si distrugge ma si trasforma), ma se introduco 100 kcal, il mio organismo può decidere, in relazione a fattori ambientali e ormonali, se accumularli tutti sotto forma di tessuto grasso o se accumularne solamente metà e il restante dissiparlo in calore. E’ quindi evidente che una caloria prende destini diversi pur non violando le leggi fondamentali della termodinamica ma con un profondo effetto in termini di peso corporeo e salute metabolica: un soggetto con una tiroide ben stimolata sarà più propenso a mantenere il peso forma poiché’ l’accumulo derivato dall’energia del cibo verrà in gran parte persa, al contrario, colui che soffre di ipotiroidismo (termine che indica in rallentamento dell’attività della tiroide) sarà propenso ad ingrassare per l’effetto opposto.

In questi termini è quindi molto importante capire come sia possibile stimolare l’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide per poter prevenire efficacemente il sovrappeso.

Nel 1994 viene scoperta all’università della Pennsylvania la leptina, un’adipochina particolarmente importante per la regolazione delle risposte ipotalamiche di accumulo o di consumo energetico capace di stimolare l’ipotalamo e quindi, a cascata, la tiroide. La leptina inoltre, stimolando l’ipotalamo, è in grado di indurre il senso di sazietà che viene percepito subito dopo un pasto. Il soggetto obeso, nonostante produca normali livelli di leptina, questa non mostra un’attività efficiente e per questo viene chiamato obeso leptino-resistente. La maggior parte dei soggetti obesi produce normali livelli di questa adipochina la quale però non mostra alcuna efficacia a livello ipotalamico con conseguente riduzione del senso di sazietà e iperalimentazione.

Lo studio della leptina ha dunque indicato una nuova strada che prescinde dagli apporti calorici per dare invece valore alla regolazione delle modalità di accumulo e di consumo dell’organismo indotte dall’ipotalamo. Il punto dunque non è quello di ridurre o aumentare le calorie, ciò che conta è porre l’ipotalamo in modalità “consumo” in modo da riportare le percentuali di grasso e muscolo corrette. Restringere fortemente le calorie assunte, come avviene per moltissime diete fai da te o diffuse online, è invece il più potente segnale di accumulo che possa giungere all’ipotalamo: in periodo di crisi e di riduzione delle entrate, inevitabilmente si riducono i consumi con conseguente maggior tendenza ad accumulare tessuto grasso.

Il primo segnale che va ad attivare l’ipotalamo è un adeguato apporto energetico: se c’è benzina il metabolismo lavora. Ciò significa che la leptina prodotta stimola l’ipotalamo e di conseguenza la tiroide incrementando i tassi di consumo indotti dagli ormoni tiroidei. Mangiare in abbondanza presuppone il fatto che gli alimenti siano di qualità, dove per qualità si intendono gli alimenti naturali di cui l’uomo si è cibato nelle ultime migliaia di anni. L’alimentazione naturale non può prevedere zucchero, farine raffinate, dolcificanti, conservanti e additivi.

Nessun animale è mai grasso in natura, con la sostanziale differenza che l’unico cibo che l’animale consuma è naturale. Gli unici animali grassi, sono quelli che condividono il cibo raffinato con l’uomo come gli animali domestici e degli zoo dove i bambini si divertono a lanciare pezzetti di merendine. L’abbondanza di cibo sano non ha mai provocato nessun ingrassamento o danni metabolici a nessun animale.

In conclusione, i centri cerebrali della sazietà, non disturbati da interferenti endocrini come zucchero, edulcoranti ecc, fermano la fame al momento opportuno e aumentano i tassi di consumo mediante stimolazione tiroidea. Al contrario gli alimenti industriali e raffinati lavorano sui centri cerebrali inducendo ricerca compulsiva di nuovo cibo lavorato e resistenza leptinica, instaurando una spirale incontrollabile.

E' l'interrogativo del dopo voto in Francia. Se molti sostenitori e politici di sinistra hanno dichiarato a Euronews di sentirsi sollevati, altri hanno avvertito che i giorni e le settimane a venire saranno cruciali per l'alleanza, che è riuscita a compattarsi rapidamente quando Macron ha indetto le elezioni lampo. Nonostante sia in testa ai sondaggi, la coalizione di sinistra non ha la maggioranza assoluta in Parlamento. "La nostra gioia non sminuisce il risultato del Rassemblement National, che ha ottenuto comunque tanti voti - ha dichiarato a Euronews Annah Bikouloulou, segretario nazionale dei Giovani Verdi -. Siamo molto contenti sia di vedere che c'è stata una grande mobilitazione sia di vedere questo risultato che era simbolico. È significativo che ci sia un certo numero di francesi che vogliono voltare pagina rispetto alla politica di Macron: vogliono una politica di cambiamento". Bikouloulou ha aggiunto che i prossimi passi "non saranno semplici" e che ci saranno sicuramente molti negoziati tra le parti.

Il primo poteva anche essere stato frutto del caso, ma il secondo premio consecutivo è solo una reiterata conferma che chi crede nella forza creativa e divulgativa dell’editoria, ha sicuramente in nuce valori immarcescibili come l’amicizia e il credere nel potere edificante della cultura.
Così, ieri sera, ad Aci Sant'Antonio (Catania), gli editori di GAEditori, ovvero Antonello La Piana e Gaetano Amoruso, hanno ricevuto il premio ETNACI 2024 per la pubblicazione di opere rilevanti. Un premio, e la motivazione dello stesso, che racchiude in sé otto anni di un lavoro editoriale spesso fuori dagli algidi canoni delle pubblicazioni fine a sé stesse. Noi tutti della redazione di Brevis siamo orgogliosi di far parte di questa famiglia, e di aver dato il nostro piccolo contributo per traguardare mete così ambiziose grazie, soprattutto, a un tetragono spirito collaborativo, merce sempre più rara nella società del “do ut des”. Al prossimo riconoscimento.

Concetto Sciuto

La secca del lago di Pergusa sta provocando notevoli ripercussioni economiche che vanno altre al valore storico e ambientale del Lago , tra i più famosi e conosciuti d’Italia. A tale proposito il segretario provinciale della Democrazia Cristiana Nello Rampulla , ha sollecitato l’On Carmelo Pace  quale capogruppo della Democrazia  Cristiana all'ARS perché voglia far presente al Presidente della Regione lo stato di rabbia ma nel contempo di impotenza del popolo democristiano ennese e degli ennesi tutti di fronte allo stato di totale abbandono in cui versa il lago di Pergusa.” La provincia di Enna- scrive Rampulla -  è nota si per la Villa Romana del Casale, per Morgantina, per il Castello di Lombardia ma nel mondo è conosciuta per il Lago di Pergusa luogo ricco di tradizioni e mitologia   e per l'autodromo che attorno ad esso si sviluppa. Tutto il complesso rappresenta il traino per l'economia ennese che vede nel turismo il suo elemento principale.  Orbene oggi il lago è ridotto ad una pozzanghera che è capace di emettere solo miasmi mefitici che hanno fatto piovere disdette agli operatori che hanno attorno al lago le loro attività di ristorazione. Mi diceva uno dei maggiori operatori di aver ricevuto più del 60% di disdette di banchetti per luglio, agosto e settembre. Non si puo' banchettare col "fetore" vomitevole derivante dall'ex lago.

L'unica cosa che gli resta da fare è chiudere per potere riaprire dopo che le piogge,se e quando  verranno, renderanno vivibile  e respirabile l'aria nella zona. Orbene la proprietà del laghi è della Regione che la gestisce per il tramite della provincia e pertanto  spetta ad essa mettere in essere tutti quegli atti necessari per rimediare ai danni causati dallo stato in cui versa il lago . Pertanto ti prego di chiedere al Presidente della Regione on. Schifani di proclamare lo stato di calamità naturale per l'area del lago con conseguente ristorazione economica per gli operatori in uno a tutti gli interventi immediati e di lunga scadenza per far si che Enna possa riavere nel lago di Pergusa la sua carta d'identità ed il volano per le attivita' turistiche che rappresentano l'unica voce positiva di una economia ennese che definire asfittica è un eufemismo

Il granchio blu ha causato sino ad oggi danni per 100 milioni di euro ai pescatori italiani, devastando gli allevamenti di vongole e cozze ma facendo piazza pulita anche di ostriche, telline, altri crostacei e pesci come sogliole e cefali, per un conto che rischia di raddoppiare se non verranno presi provvedimenti per fermare l’invasione del “killer dei mari”. E’ il bilancio stilato dalla Coldiretti Pesca al Villaggio di Venezia, con il Veneto che è la regione più colpita dall’emergenza. Per l’occasione è stata allestita un’esposizione delle specie più a rischio a causa dell’invasione della specie aliena originaria delle coste Atlantiche dell’America, mentre i cuochi pescatori e contadini di Campagna Amica hanno preparato una serie di ricette per valorizzare in cucina il temibile predatore, con la cattura per il consumo che è oggi la soluzione più valida per affrontare il problema. 

Il Delta del Po è la zona dove la presenza del granchio blu sta causando i danni più ingenti. A partire dalla primavera 2023 ed a tutt’oggi, sia nel versante veneto che in quello emiliano la produzione di vongole è stata praticamente azzerata, con il predatore in grado di frantumare letteralmente i gusci dopo averli tirati fuori dalla sabbia dei fondali. Devastati anche gli allevamenti di cozze, a partire dalla pregiata Scardovari Dop. Una situazione che minaccia la sopravvivenza nella zona di oltre 2.000 famiglie, con una gran parte dei dipendenti delle cooperative e dei consorzi che si trovano in cassa integrazione e con una difficoltà per gli addetti delle ditte individuali che non possono beneficiarne.

 Una minaccia mortale per un settore, quello dell’acquacoltura, che è uno dei fiori all’occhiello della pesca Made in Italy con un valore della produzione di circa mezzo miliardo di euro, dove la voce più pesante è rappresentata proprio dalle cozze, con le vongole al terzo. Ma cresce anche la produzione di ostriche che sta diventando un’eccellenza Made in Italy.

Un comparto che potrebbe acquisire un’importanza sempre maggiore considerato che nel 2022 a livello mondiale, per la prima volta nella storia, l’acquacoltura ha superato la pesca di cattura come principale settore di produzione di animali acquatici, secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao).

 Dinanzi al dilagare di quella che viene elencata dalla scienza tra le peggior specie invasive introdotte nel Mediterraneo, con un gravissimo impatto sugli ecosistemi lagunari che è oggi solo la “punta dell’iceberg” di una vera e propria catastrofe ecologica, la soluzione è  la promozione del consumo di granchio blu, con la creazione di una filiera che coinvolge pesca, grande distribuzione, ristoranti e agriturismi, .

 Al Villaggio di Venezia sono stati presentati alcuni piatti a base di granchio blu creati dalla fantasia dei cuochi pescatori e contadini di Campagna Amica.

Un’opportunità che trova d’accordo il 54% degli italiani, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ presentata per l’occasione, tra un 8% che ha già messo nel piatto una pietanza a base di granchio blu e un 46% che sarebbe disposto a farlo, mentre un analogo 46% non li assaggerebbe.

L’obiettivo – conclude la Coldiretti – è contribuire a contenere l’eccessiva diffusione del granchio, che sta prendendo il sopravvento nei fondali delle nostre coste, individuando opportunità economiche per i territori duramente colpiti.