150 bambini, grande pubblico per lo più formato dai genitori e tanta gioia sportiva sono i numeri della manifestazione di mini volley organizzata dalla società sportiva Leonforte Volley con il patrocinio dell’Acsi Enna ( ente di promozione sportiva ) che si è conclusa domenica mattina al Palasport di Leonforte . A confronto le scuole di pallavolo del territorio ennese tra queste Tarblitz di Calascibetta, Kentron Enna, Centuripe, Leonforte volley,Nissoria,Agira e Amèselon Regalbuto che si sono dati “ battaglia” in sette campi di mini volley riservate alle categoria prima e secondo livello e palla rilanciata, quest’ultima per i più piccoli. Una festa di colori e di emozioni per i mini atleti che interpretano i valori dello sport in maniera autentica. Organizzatore della manifestazione Riccardo Li Volsi il quale ha voluto sottolineare il valore sportivo che questo genere di competizioni riescono ad emanare nel bambino, “ specie nella pallavolo” . Quella che si è svolta a Leonforte è la seconda tappa del circuito di mini volley organizzato dall’associazione dei centri sportivi italiani di Enna ( Acsi) . Ricordiamo che la prima si è svolta ad Agira nel novembre scorso , mentre le altre tappe si disouteranno a Nissoria ( presumibilmente a fine aprile), Regalbuto ( fine maggio) e si concluderanno con la kermesse di Centuripe a giugno. Un vero e proprio circuito itinerante che mette a confronto le migliori scuole di pallavolo del territorio e pare stia avendo successo soprattutto tra i bambini e i genitori.

Si chiama  Claudia Sassano, è  nata e cresciuta  a Regalbuto. Qualche viaggio in giro per il mondo. Un periodo vissuto in un terrà lontana per distanza usi e costumi, l'Africa, poi la scelta difficile e conflittuale di scegliere la Sicilia come sua terra, sua dimora. Troppo spesso è stata per lei  forte la voglia di scappare via. Tuttavia amore e odio  la legano a lei in modo contorto e misterioso. Dopo un licenziamento avvenuto in modo del tutto arbitrario, brutale e nel totale non rispetto delle leggi sulla salvaguardia dell'occupazione ( 23 lunghi anni di vita come responsabile amministrativo in una scuola) si  rimbocca le maniche e cerca di fare di necessità virtù. “  Il lavoro – ci dice - ci conferisce un'identità, uno status, una dignità che con tanta volontà cerco di mantenere facendo di tutto ciò che in passato era stato il mio tempo libero, la passione nel cassetto, la mia nuova occupazione. Ma in Sicilia non è facile riuscire ad emergere, trovare gli spazi giusti, la visibilità che meriti. Mi occupo da sempre di riciclo creativo attraverso l'uso dei materiali più disparati, adoro le discariche per me immense fonti di ispirazione, ci vado spesso e in questi luoghi di abbandono adotto gli oggetti e li educo a nuove forme. Prima era il mio hobby adesso la mia vita, il mio nuovo lavoro, e se ho voglia di mandare a quel paese qualcuno lo faccio senza problemi. Non avere padroni non ha prezzo. “ Claudia Sassano  ha creato il marchio Artefu e oggi si occupa di collezione dark road con la realizzazione di borse e accessori in camera d’aria , si pone come obiettivo, attraverso riuso, di dare una nuova identità a cose che hanno già avuto una loro storia, un loro passato, una loro funzione, trasformandole. I Gatti di Artefu  sono oggetti realizzati interamente a mano e gli abiti sono ricavati da scampoli, vecchi tessuti dismessi, passamanerie, trine e merletti, mentre la struttura è realizzata in terracotta Poi ancora la linea borse e accessori chiamati . "I Paladini"di Artefu  borse nate dal recupero dei temi legati alla cultura siciliana, dalla ricerca e dalla rivisitazione della tradizione, coniugata in versione da indossare. Attraverso disegni, che narrano le gesta eroiche dei Paladini, e scorci paesaggistici, all'insegna dell'originalità e del fatto e dipinto interamente a mano, si concretizzano degli accessori tutti come pezzi assolutamente unici. Ma l’elenco ancora è lungo citiamo per esempio gli orecchini Artefu ,interamente dipinti a mano e altri lavori tutti nati dal riciclo di materiali e oggetti perduti . Sassano di recente ha partecipato a diversi eventi in campo creativo a Genova, Milano, Roma, Padova, Napoli, Piacenza, Catania, Taormina. Le sue creazioni sono pezzi unici disponibili solo su prenotazione e si posono visionare  sulla sua pagina Facebook. Choose reuse! Il riuso per cambiare, per far rivivere gli oggetti, perché nulla vada perduto, perché ogni cosa possa avere altre possibilità, un altro valore. Sarà ad Enna in occasione della settimana Federiciana alla fiera dell'artigianato e giorno 28 e 29 maggio a palazzo Biscari.a Catania

Nel del derby nazionale per le razze da ferma continentale, manifestazione cinofila che si è svolta a La Tollara in provincia di Alessandria dal 31 marzo al 1 aprile scorso, il regalbutese Francesco Militello con il suo cane Clay del deserto si è piazzato al terzo posto nella speciale classifica nazionale riservata alla categoria “ continentali esteri “ , categoria dove vengono racchiusi i cani da ferma come i Breton e i kurzhar battendo la concorrenza di ben 64 cani partecipanti a catalogo. All’importante manifestazione organizzata dall’Enci ( ente nazionale cinofilia italiana) i cani che possono partecipare sono solo quelli di allevamento italiano con un età inferiore di 30 mesi. La prova viene fatta una volta l'anno e il cane può partecipare una sola volta nella sua vita. La prova di caccia viene fatta sulle starne e vince il cane che evidenzia le migliori caratteristiche di razza. Clay del deserto nel corso della due giorni , il primo giorno, è stato l'unico che ha fatto il punto sulle starne e fra l'altro c’è da dire che Francesco Militello è il primo siciliano della storia della cinofilia a salire sul podio del derby. “ Sono felice del risultato ottenuto a La Tollara – ci dice Militello – che è frutto di intensi allenamenti con il mio cane. Per me è stata una soddisfazione essere salito sul podio battendo una agguerrita concorrenza di proprietari .”

 

Se le indiscrezioni sulla riforma degli enti locali saranno confermate in provincia rischiano di scomparire ben dieci Comuni su venti.
Ad essere soppressi e quindi accorpati tutti i Comuni che non superano i cinquemila residenti. Quindi secondo i dati della Regione risalenti al 2014, ci sarebbero ben sette Comuni: Aidone 4.867 residenti, Calascibetta 4.638, Catenanuova 4.923, Cerami 2.108, Gagliano Castelferrato 3.651, Nissoria 2.990 e Sperlinga 840. Altri tre sarebbero invece a forte rischio: Assoro 5.285, Centuripe 5.568 e Villarosa 5.117.
E, se per caso veisse alzata la soglia fino a 10 mila residenti sono solo cinque su venti i Comuni che hanno un indice più alto: Barrafranca 13.718, Enna 28.280, Leonforte 13.727, Nicosia 14.150 e Piazza Armerina 22.077.

 

A diciotto anni in Polizia. Una carriera brillante. In Calabria, dove ha operato per diversi anni, anche come dirigente della squadra catturanti, al suo attivo si contano circa 60 arresti di esponenti della ‘ndrangheta, tra loro, nel 2009, anche i superlatitanti autori della strage di mafia avvenuta a Duisburg, in Germania. Sempre nel 2009 ha ricevuto il premio “Saetta -Livatino” per i risultati conseguiti contro la lotta alla malavita. Stiamo parlando di Renato Panvino, 47 anni, considerato un uomo di punta nella lotta alla criminalità. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Pubblica Amministrazione, figlio di genitori xibetani, Panvino, da oltre due anni, si trova a capo della Direzione investigativa antimafia per la Sicilia orientale. Sotto la lente di ingrandimento della Dia di Catania c’è anche il “cuore” dell’isola, ovvero l’Ennese, un territorio ritenuto per tanti anni “dormiente”, per poi scoprire che Cosa Nostra vi organizzava grandi summit, oggi “sotto l’influenza delle famiglie mafiose catanesi, i Santapaola e il clan Cappello”, come sostiene il capo della Dia che, quando operava in Calabria, si rifiutò di dare la mano al boss Antonio Pelle al momento della cattura. ”I complimenti li ricevo dai miei superiori, non certo da un bandito. Il rappresentante delle istituzioni è colui che ogni giorno afferma la legalità”, ha puntualizzato in occasione dell’intervista avvenuta nella sede della Dia di Catania.

 

Dottor Panvino, lei la Sicilia l’ha conosciuta fin da piccolo. A Calascibetta, terra d’origine dei suoi genitori, ha trascorso buona parte della sua infanzia. E’ ritornato in quest’isola nelle vesti di servitore dello Stato ricoprendo il ruolo di dirigente della Direzione Investigativa Antimafia.

“Certamente mi sento figlio di questa terra. Nella mia attività oltre alla professionalità ci metto anche il cuore e la passione da cittadino di questa terra. Nella domanda ha aperto una pagina importante della mia vita. Se oggi infatti sono arrivato a ricoprire questo ruolo, in particolare lo devo ai miei genitori, mia madre che non c’è più e mio padre, entrambi di Calascibetta. E non posso che provare emozione nel ricordare la mia infanzia. E per questo, pur non essendo una mia abitudine concedermi alla stampa, poiché alle parole preferisco dare risposte concrete per l’affermazione della legalità, oggi sto rilasciando questa intervista che in qualche modo mi rievoca la vita di bambino fatta di giochi e spensieratezza”.

 

L’Ennese è stato considerato “territorio tranquillo”, per poi scoprire che nei decenni passati diverse importanti riunioni di mafia sono state organizzate proprio in questa provincia. Quali sono le famiglie mafiose che influiscono nella provincia di Enna?

“Come risulta dalla relazione semestrale del direttore della Dia, generale Ferla, al Ministero dell’Interno, è chiaro che nell’Ennese ci sono delle diramazioni di famiglie importanti del catanese, tra queste ritengo che senza ombra di dubbio c’è la famiglia Santapaola, ma anche il clan dei Cappello”.

 

Quali sono le attività nell’Ennese che fanno gola alla malavita?

La nostra attenzione è rivolta soprattutto contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche al settore degli appalti e alle estorsioni. Sono tutte attività monitorate da questo ufficio che affianca un’accurata analisi sul territorio della provincia di Enna all’opera di contrasto”.

 

Aver lavorato per anni con il procuratore di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, cosa ha significato per lei.

“Ha contribuito certamente a migliorare il mio bagaglio professionale. Ricordo un episodio. Un giorno, malgrado lui avesse avuto un lutto familiare, ci convocò a casa sua per darci ugualmente delle direttive riguardanti la cattura di un superlatitante. Nonostante il dolore non aveva tralasciato le indagini investigative. Questo è l’uomo Gratteri che fa delle Stato una bandiera”.

 

A chi sostiene che oggi la ‘ndrangheta è più potente della mafia, cosa può dire.

“Stiamo parlando di due organizzazioni che hanno destato molto allarme sociale. La mafia si è macchiata di omicidi importanti di uomini dello Stato. La ‘ndrangheta è un’organizzazione più familiare, sotterranea, sommersa. Negli anni è cresciuta ed ha ramificazioni in tutto il mondo. E per quando riguarda il traffico di stupefacenti è più avanti di Cosa Nostra. Ma nella lotta alle due organizzazioni criminali viene data la stessa importanza”.

 

Fermo restando che la cattura dei boss è sempre una vittoria per lo Stato, molti cittadini si chiedono come mai con i mezzi tecnologici che posseggono le forze dell’ordine diversi importanti uomini di mafia rimangono imprendibili.

“Intanto gli strumenti ci sono e vengono messi in campo. E anche vero che questi boss godono di certi appoggi all’interno di aree in cui loro esercitano l’egemonia mafiosa. Bisogna denunciare, avere il coraggio di staccare la spina, prendere coscienza che lo Stato è dalla parte del popolo”.

 

Giovanni Falcone diceva che la mafia in quanto fattore umano non è invincibile. Lei che idea si è fatto.

“Sono convintissimo che Falcone abbia fatto un’analisi perfetta. La mafia è un fenomeno umano, ma vanno aggiunti usi e costumi. Gli imprenditori che sono taglieggiati devono reagire, devono collaborare con le istituzioni, non debbono pagare le mazzette per avere l’appalto. Occorre creare una griglia che escluda i corruttori ma anche chi paga il pizzo. Non si deve pagare il pizzo, non si deve corrompere e bisogna denunciare. Questa è l’unica strada”.

Per la Lubrisol Regalbuto è un momento delicato . La sconfitta , sebbene esigua, contro il Palermo sono di quelle che butterebbero giù ma non è così. E a dare coraggio è stato per prima mister Alfredo Paniccia con il suo . “ …questa banda non mollerà un centimetro…” . Una sconfitta non potrà rovinare un campionato sempre in testa in classifica, anche perché ci sono ancora tre punti di vantaggio dalla diretta inseguitrice Melilli, quella Melilli che Campagna e compagni incontreranno nella penultima di campionato, vale a dire fra due settimane. Intanto c’è da pensare alla prossima. Sabato 9 a Regalbuto, tra le mura di casa, davanti al proprio pubblico i ragazzi di Paniccia dovranno affrontare il Mabbonath. Altra squadra di Palermo che vorrà rimanere nella zona play ma che la Lubrisol dovrà necessariamente battere per mantenere il distacco dal Melilli la quale gioca a Mascalucia , che anch’essa vorrà rimanere in zona play , squadra costruita all’inizio del campionato per salire in serie B. Insomma il sabato che ci apprestiamo a vivere sarà un sabato da vertice e dalle tante emozioni che si vivranno attaccati al telefonino . Lubrisol – Mabbonath e Mascalucia- Melilli : quattro forti formazioni che vorranno solamente vincere. Sfide tra reparti con la Lubrisol che ha la migliore difesa ( ha incassato solo 41 reti), il Melilli che ha il miglior attacco ( 123 reti) , e poi Mabbonath e Mascalucia che hanno l’occasione per riscattare i propositi di promozione. Per questi motivi la frase di Paniccia , leader della giovane formazione regalbutese, è quanto mai forte . Nello sport non c’è solo la fisicità , nello sport quel che muove tutto è lo stato d’animo , la forza o la stanchezza emotiva , il momento , anzi , l’attimo . Tutte cose che hanno a che fare con il carattere di ogni giocatore e poi della squadra. Ecco perché ora è il momento di non mollare e dimostrare di essere squadra. Insomma ora è il momento di tirare fuori le palle. Ora è il momento di dimenticare ciò che è accaduto sabato scorso anche perché non è accaduto nulla . Testa e cervello devono andare a sabato prossimo. E’ la bellezza dello sport ragazzi !

In una gremita sala Paolo VI, si è svolto sabato scorso l’incontro con i cittadini organizzato dal movimento civico Regalbuto Riparte sul tema dell’acqua con la partecipazione del delegato di Assoconsumatori di Enna Pippo Bruno. Un incontro che è servito a chiarire molti punti oscuri riguardo le partite pregresse presenti in bolletta dal 2014, e del deposito cauzionale, come comportarsi alla luce della recente sentenza del giudice di Pace di Enna che ha dato ragione alle istanze dell’associazione presieduta da Pippo Bruno. Dopo l’intervento del Presidente Vincenzo Stancanelli, ha preso la parola il componente del direttivo Mattia Vignera, il quale ha chiarito alcuni passaggi importanti , in particolare si è concentrato sul deposito cauzionale affermando che “l’amministrazione comunale ha  commesso una scorrettezza sulla restituzione dei € 12,50 (ex 25.000 lire) in quanto numerosi cittadini non hanno potuto esibire le vecchie quietanze, andate perdute o distrutte, oltre ad essere un’illegittimità giuridica” continua affermando “l’amministrazione doveva girare le somme con l’anagrafica all’odierno gestore AcquaEnna, e impedire pertanto che quest’ultimo chiedesse ai cittadini regalbutesi le somme; gli utenti non possono pagare due volte il deposito cauzionale”.Subito dopo ha preso la parola il delegato di Assoconsumatori Pippo Bruno che in un’approfondita spiegazione ha chiarito la natura delle partite pregresse (2005/2010) che “costituiscono mancati guadagni della società, spalmati in un arco di tempo di 10 anni, così che gli utenti trovano in bolletta piccole somme di 10-20 euro sotto la voce partite pregresse, una voce volutamente erronea, in quanto anche i nuovi utenti pagano le partite pregresse, pur non avendo negli anni di riferimento (2005/2010) nessun contratto in essere”. “Alla luce della sentenza del giudice di pace – dichiara Pippo Bruno - le partite pregresse non sono dovute e il deposito cauzionale non va pagato due volte.” A questo proposito l’assoconsumatori consiglia lo scorporo delle partite pregresse dalle successive bollette, e la compilazione di un nuovo bollettino postale decurtato delle stesse. Inoltre, si è comunicato che l’associazione presieduta da Pippo Bruno e dai suoi avvocati procederà con un ricorso collettivo, del costo di 35 euro, a cui gli utenti interessati possono aderire .Infine, il Segretario del movimento Regalbuto Riparte Gaetano Messina ha comunicato alla platea che il movimento è a disposizione giovedì prossimo presso la sala dell’associazione Cerere in Via don Giuseppe Campione dalle ore 16:00 alle 19:00, per assistere i cittadini che vogliono scorporare le partite pregresse, e per consegnare loro, qualora interessati, i moduli per il ricorso collettivo di Assoconsumatori contro AcquaEnna”.

Sono tante le campagne pubblicitarie che circolano spesso in tv o sul web in merito all’importanza di una nutrizione equilibrata e genuina, fatta di prodotti che possano essere salutari per il nostro corpo, affinché non vi siano casi in cui fenomeni, come l’obesità infantile, prendano il sopravvento. Allo stesso modo, dai notiziari diversi sono gli interventi di specialisti sulla corretta alimentazione che dovrebbe interessare le nuove generazioni, il più delle volte “vittime” di cibi non proprio soddisfacenti.Ed è in particolare rivolta ai più piccoli, agli adolescenti oltre che alla collettività in generale, la campagna promozionale promossa dall’ Istituto d’Istruzione Superiore “Fortunato Fedele” di Agira (EN) con la collaborazione del Consorzio Euroagrumi e del Consorzio di tutela del ficodindia dell’Etna D.O.P., con la partecipazione dell’ Istituto comprensivo “F. Ansaldi” di Centuripe e dell’Istituto comprensivo “G.F. Ingrassia” di Regalbuto, in onda su radio e canali di informazione quali: tv, web, stampa, social media ed ogni altra adeguata iniziativa.

Il progetto dal titolo ”TypicalTaste…Trionfo di gusti alle pendici dell’Etna: mangiali, gustali, consigliali”, ha come obiettivo primario la realizzazione di spot promozionali e divulgativi sulle caratteristiche sia nutrizionali che organolettiche, delle eccellenze agroalimentari etnee, in particolare delle arance rosse di Sicilia Igp, del ficodindia e della ciliegia dell’Etna Dop e dei loro derivati e trasformati. La realizzazione di tali spot intende raccontare inoltre le tradizioni storico-culturali del territorio etneo a cui i prodotti sono strettamente e inscindibilmente correlati.

“L’iniziativa di comunicazione – ci dice il Prof Antonio Sportaro - è promossa dagli studenti e dai docenti dell’Istituto “Fortunato Fedele” è tesa alla valorizzazione dei territori e delle loro eccellenze agroalimentari per far conoscere e riscoprire le tradizioni delle terre dell’Etna e dell’entroterra siciliano, grazie al finanziamento ricevuto dal M.I.U.R. in occasione del bando: made in Italy – un modello educativo.Oltre alla trasmissione dei messaggi in materia di corretta alimentazione, mediante gli spot radiofonici e televisivi, la promozione ha in cantiere anche una serie di iniziative collaterali, come la partecipazione a work shop alimentari e agricoli, giornate interamente dedicate ai più piccoli con laboratori di gusto e show coking realizzati dagli allievi dell’Alberghiero di Centuripe, oltre ad interessanti app e kit didattici informativi per le scuole creati dagli alunni del Liceo delle Scienze Umane di Agira e del Tecnico di Regalbuto.

Insomma, una vera e propria campagna d’informazione tesa alla valorizzazione dei prodotti provenienti dalla campagna e che ormai, con l’imperversare della “bella stagione”, saranno inevitabilmente presenti, si spera, sulle tavole di tutti.

Nel corposo ordine del giorno del consiglio comunale di Regalbuto convocato dal suo presidente Salvo Cardaci per martedì 5 aprile prossimo, spiccano diverse interrogazioni presentate sia dal gruppo di minoranza “Regalbuto Riparte” sia da alcuni consiglieri di maggioranza e tra questi quelli del consigliere comunale Vito Cardaci. Cardaci in particolare vuol mettere il dito in alcuni argomenti di particolare rilievo che riguardano la salute dei suoi concittadini , spingendosi a chiedere al civico consesso di esprimersi in merito ad eventuali esposti alla Procura della Repubblica. Il consigliere in particolare si riferisce a : “ Danni ambientali nel territorio di Regalbuto” “ affinche si accerti – ci dice Cardaci – se i Comuni a monte del lago Pozzillo scaricando liquami fognari nel fiume Salso o nei suoi affluenti minori abbiano creato un danno ambientale all’ecosistema del Pozzillo. Nello stesso esposto – continua Cardaci – ho chiesto che si verifichi se la discarica Canalotto , in territorio di Nicosia, sostengo, da tempo fuori controllo , abbia potuto inquinare il nostro territorio arrivando il percolato attraverso i rami minori del fiume Salso e dunque depositati nel nostro Lago Pozzillo.” Altro punto piuttosto importante che il consigliere Vito Cardaci chiede di discutere è quello relativo all’acqua potabile. In particolare il consigliere si riferisce al fatto che contrariamente a quanto scritto nella convenzione tra ATO e Comune di Regalbuto, “ l’acqua – sostiene Cardaci – viene erogata per circa tre ore al giorno nelle grosse vasche delle abitazioni. Chiedo di presentare esposto alla Procura in merito alla potabilità dell’acqua e cioè se questo sistema di erogazione dell’acqua da garanzie di potabilità che utilizziamo. Fino ad ora – sostiene Cardaci – non hanno risposto né l’Asp né il responsabile di Acqua Enna. “ In sostanza si chiede se l’acqua delle vasche si può utilizzare per bere e per lavare la frutta o i piatti. Ma altri ancora sono gli interrogativi posti dal consigliere a cui l’Asp e Acqua Enna dovranno rispondere. Non meno importante è anche il problema della viabilità nel territorio provinciale. A questo proposito Cardaci chiede di discutere di questo argomento avendo indirizzato interrogazione anche al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministero delle infrastrutture, alla presidenze della Regione siciliana, al Tribunale Europeo pe ri diritti del cittadino ed infine alla Procura della Repubblica. Insomma un ordine del giorno che non mancherà di far discutere se si pensi che anche la minoranza in consiglio ha presentato interrogazioni piuttosto interessanti che riguardano la collettività regalbutese.

La scuola di pallavolo dell’Apd Amèselon di regalbuto domani pomeriggio sarà presente al Pala Cannizzato Caltanissetta al torneo di primavera di mini volley organizzato dalla Federvolley di Caltanissetta. Al Trofeo oltre a Regalbuto parteciperanno le scuole di pallavolo di Caltanissetta e Catania oltre che provenienti dalla provincia di Agrigento. Cinquecento mini atleti e tra questi le due squadre di Regalbuto che rappresenteranno un movimento formato da più di trentacinque iscritti , traguardo mai raggiunto fino ad ora a Regalbuto. Il Trofeo di primavera a Caltanissetta oramai rappresenta una delle vetrine interprovinciali nel settore del mini volley . “ I nostri iscritti – dichiara l’allenatrice Noemi Lombardo – si allenano ogni settimana e la partecipazione alle tappe di mini volley organizzate dalla federvolley di Caltanissetta o dall’Acsi di Enna diventano il giusto premio ai ragazzi per far vivere a loro le emozioni di una partita con i successi e le sconfitte che comportano. Ringrazio i genitori dei bambini che accompagneranno ancora una volta i nostri ragazzi ad una delle più belle manifestazioni di mini volley.”

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