Furto all’Istituto comprensivo G.F. Ingrassia di Regalbuto. Nottetempo ignoti ladri si sono introdotti da una porta secondaria rubando dodici computer portatili e alcune lavagne multimediali. Il furto è stato scoperto al mattino dal personale non docente il quale ha avvisato la vice preside Patrizia Monaco che ha chiamato i carabinieri della locale stazione che sono prontamente intervenuti .La scuola hae sporto denuncia contro ignoti. La scuola (plesso ex scuola media ) altre volte è stata oggetto di furti e pur nelle vicinanze dell’abitato i ladri si sono introdotti indisturbati perché l’istituto è privo di sistemi di allarme e di vigilanza. Le lezioni sono state sospese in alcune classi oggetto del furto mentre in altre sono proseguite regolarmente. Nel giorno della memoria e alla vigilia della conferenza del 27 maggio prossimo dove si parlerà di legalità, il furto ha scosso l’opinione pubblica di Regalbuto. Le forze politiche presenti in consiglio comunale hanno rilasciato dichiarazioni, tra questi il gruppo “Uniti per Regalbuto” : “ Condanniamo il vile gesto perpetrato ai danni della Scuola Media G. F. Ingrassia, rubare a scuola dove gli strumenti che necessitano ai nostri figli di crescere culturalmente e civilmente è un gesto che consente di far capire quanto ignoranti e incivili gli autori. Rubare a scuola e come rubare in casa propria, perché la scuola è di tutti.” Il sindaco di Regalbuto Francesco Bivona si è recato a scuola per portare la solidarietà dell’amministrazione comunale .“Nella giornata della legalità, - ha detto-condanno fortemente il vile gesto contro la nostra Scuola Media insieme a tutta la comunità.Testa alta e avanti.” Il capogruppo di “guardiamo al futuro” Salvo Cardaci nel condannare il vile gesto ha sottolineato “ l’impegno dell’amministrazione comunale nel prestare attenzione verso i problemi della scuola e della sicurezza. Rubare a scuola è rubare ai nostri figli – ha continuato- e costringerli a fare un passo indietro verso il progresso.I computer e le lavagne multimediali rappresentano il modo nuovo di fare scuola , averli rubati non fa altro che togliere ai nostri ragazzi uno strumento indispensabile per l’apprendimento”.
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